«Mi concedi questo ballo, mamma?»
Gohan tese una mano ad un'elegantissima Chichi, fasciata nel suo abito da sera, che sorrise al figlio e pose la mano sulla sua. Il giovane saiyan, invece, era in abito bianco per il giorno più importante della sua vita; il suo matrimonio.
«Certamente, tesoro»
Chichi si alzò, Gohan si posizionò e la musica partì, accompagnandoli per quel ballo madre e figlio. La donna non riusciva ancora a credere a tutto quello che era successo; il suo bambino si era sposato. Non poté non guardarlo e sorridere radiosa a quel meraviglioso figlio che il destino le aveva donato. Si perse nei suoi pensieri, mentre Gohan ancora impacciato – nonostante le lezioni di ballo – cercava in tutti i modi di non combinare disastri e far sfigurare la sua bellissima mamma. Chichi non era una ballerina provetta, ma era decisamente meno impacciata e un po' più rilassata. La donna vide con la coda dell'occhio Goku guardare con orgoglio lei e loro figlio ballare con un sorriso a trentadue denti insieme al piccolo Goten e a tutti gli amici presenti al matrimonio. Sorrise Chichi, tornando a guardare il figlio che la guardava sorridendo; le sarebbe mancato quel sorriso di prima mattina che le rivolgeva quando si sedeva per colazione. Alla cerimonia aveva pianto, fregandosene del trucco, e stringendosi a suo marito che con parole dolci cercava di consolarla. E quando le disse “Su, tesoro mio, non c'è bisogno di piangere. Gohan non se ne andrà per sempre, potrai andarlo a trovare quando vorrai” facendole l'occhiolino, lo guardò e sorrise; a volte, quell'ingenuo saiyan la capiva, dopotutto!
Ed i ricordi vagarono nella sua mente. Si ricordò quando felice lavorava a maglia i vestitini per suo figlio parlando al pancione del suo futuro, quando lo incitava a studiare spiegandogli la lezione, quando la aiutava con Goten che non ne voleva sapere di dormire e quando adolescente le veniva incontro supplicandola di aiutarlo “Mamma, ti prego, devi aiutarmi! Ho dimenticato di fare un regalo a Videl per il suo compleanno e non so che comprarle. Ti prego!”. Ah, il suo bambino! Era davvero unico! Continuò a guardarlo studiando i suoi lineamenti che a un'occhiata fugace poteva sembrare somigliasse al padre, ma invece guardandolo bene si poteva notare che aveva i suoi lineamenti; era diventato un uomo, non era più un bambino.
Gohan la guardò «Mamma, va tutto bene?» chiedendo premuroso, come sempre era stato, negò con la testa «Benissimo, tesoro mio. Sei davvero bravo a ballare, meglio di tuo padre» facendogli un complimento che il ragazzo apprezzo arrossendo appena e sorridendo. In quel momento il viso di suo figlio le ricordò un momento lontano, quando era adolescente e le aveva rivolto lo stesso sorriso. Gohan era tornato a casa, rimasto fermo sull'uscio, con le lacrime che andavano giù per le guance e i pugni stretti ai fianchi; si vedeva da lontano che non voleva essere osservato da sua madre in quello stato, avrebbe di certo pensato che si stesse comportando come un bambino. Invece lei preoccupata gli era andata incontro con un fazzoletto ad asciugargli le lacrime “Tesoro, cos'è successo? Non eri andato da Videl? Lo sai che con me puoi parlare, vero?” gli aveva sorriso materna e Gohan non resistette più. L'aveva abbracciata forte, affondando il viso sulla sua spalla sussurrando “Oh, mamma... Mi ha lasciato. Videl, mi odia”. Quella sera l'aveva costretto, minacciandolo di farlo digiunare, a farsi raccontare ogni cosa e poi alla fine gli aveva dato uno scappellotto affettuoso “ Tale e quale a tuo padre! Voi le donne proprio non le capirete mai. Tesoro, adesso va a dormire e domani ti aiuterò nella riconquista” facendogli l'occhiolino e vedendolo arrossire appena con lo stesso sorriso che gli vedeva in quel momento.
La musica cessò e quel magico momento madre e figlio svanì, ma Chichi lo abbracciò d'istinto a sé stringendosi a lui e Gohan si beò di quella stretta. «Ti voglio bene, mamma» le disse dandole un dolce bacio in fronte e Chichi a quelle parole non poté non commuoversi «Anch'io, tesoro mio», sciolse l'abbraccio e Gohan andò incontro alla sua giovane sposa dandole un bacio a fior di labbra.
Chichi lo guardò e sorrise.
«Sei diventato grande, figlio mio»
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