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Autore: Magica Emy    19/02/2017    0 recensioni
L’ultima volta che ha messo in discussione le mie capacità di madre non era in sé ma adesso il suo sguardo sembra sincero, e quello che parla è solo il suo cuore. Lui lo pensa davvero. Lo pensa davvero…e io non posso sopportare tutto questo, non riesco nemmeno più a guardarlo in faccia. Devo andarmene da qui. Mi allontano in fretta da lui facendo il possibile per nascondere le lacrime che mi bruciano le palpebre, ansiosa di voltargli le spalle e lasciare quella casa il prima possibile, perché all’improvviso so esattamente dove voglio andare. So quello di cui ho bisogno.
Genere: Introspettivo, Malinconico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: Lime, What if? | Avvertimenti: nessuno
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- Oh insomma, avevo voglia di vederti. Al diavolo anche Laly.

E la spingo contro la parete, baciandola con passione prima che possa venirle in mente di replicare in qualche maniera. Ma lei ride e prendendomi la testa tra le mani torna a guardarmi intensamente, facendomi di colpo venir voglia di strapparle i vestiti di dosso e finire così quello che abbiamo già iniziato attraverso i nostri soliti giochi di sguardi.

- Così però è troppo facile – protesta debolmente, e il suo splendido sorriso resta immutato – nessun legame…

- Nessun dolore.

La interrompo, posandole un dito sulle labbra e completando la frase al suo posto.

Nessun legame, nessun dolore.

Già, ma allora perché tutte le volte che la stringo fra le braccia ho la sensazione che il cuore possa esplodermi nel petto da un momento all’altro? Mi chiedo davvero se questo strano, tacito accordo non sia da rivedere del tutto, invece. C’è  qualcosa di sbagliato nel desiderare di starle accanto praticamente a tutte le ore del giorno e della notte? Nella mia testa continuo a ripetermi come sia possibile tutto questo, vista la decisione di separarci che abbiamo comunque preso di comune accordo, ma so che il mio cuore conosce già la risposta. Il fatto è che dalla faccenda dell’ipnosi e tutto il resto, mi sono lentamente reso conto di aver ricominciato a guardarla con occhi diversi. La sua allegria ritrovata anche se solo per poco tempo, la meravigliosa gioia di vivere che ha dimostrato in quei giorni sono stati capaci di annullare completamente ciò che è stato, riportandomi indietro nel tempo fino a desiderare di lasciarmi tutto alle spalle. Di ricominciare da capo una nuova vita insieme a lei, senza più pensare al passato. L’unico problema è che non ho il coraggio di dirglielo, e questo sembra farmi ancora più male. È come una specie di limbo dal quale non ho la forza di fuggire per cambiare le cose, visto che non sono neppure sicuro di volerlo davvero. C’è tanta confusione nella mia testa e non sono più sicuro di niente, l’unica cosa che so di desiderare è continuare a stringerla fra le braccia il più a lungo possibile. Senza promesse, senza pensieri.

Nessun legame, nessun dolore.

Fino a quanto?

- Vorrei che venissi a dare un’occhiata a come ho provato a sistemare la camera dei bambini.

Le sussurro tra un bacio e l’altro, facendola ridacchiare divertita.

- Ah sì, ma davvero? E come mai l’ultima volta che sono venuta nel tuo appartamento tutto ciò che ho visto è stato il tuo letto?

- Solo perché ti sei distratta, ma in effetti l’intento era quello.

Replico tornando a catturare le sue labbra ma la sento irrigidirsi di colpo contro di me, fino a spingermi via con dolce fermezza. La fisso, senza capire.

- Non possiamo continuare così, Christian – dice all’improvviso, rabbuiandosi in volto – sono mesi che questa storia va avanti e…cavolo, non ha alcun senso, te ne rendi conto?

Sospiro, allentando la presa sulla sua vita sottile e solo allora mi rendo conto che non sono certo l’unico a provare un certo disagio in questa nostra nuova vicinanza, in questo nostro ritrovarsi senza stare realmente insieme.

- Io non…

- Che cosa siamo noi due?

Mi chiede, incalzandomi a bruciapelo.

- Come?

È tutto quello che riesco a dire, anche se mi rendo conto di quanto possa suonare ridicolo.   

- Che cosa siamo? – ripete, liberandosi di colpo di ciò che resta del mio ormai debole abbraccio per allontanarsi di qualche passo -  non stiamo più insieme, ma andiamo a letto insieme. È questo che sono diventata per te, un semplice, squallido passatempo?

- Non ho mai detto una cosa del genere.

Ribatto, offeso dal fatto che abbia anche solo potuto pensarlo. Mi fissa in silenzio per un lungo momento, sfidandomi quasi con lo sguardo prima di decidersi a proseguire.

- Cerca di capire quello che vuoi, Christian. Oppure lasciami andare.

Poi si affretta a voltarmi le spalle, lasciandomi senza parole…

 

 

 

 

   
 
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