Serie TV > Hélène e i suoi amici
Segui la storia  |       
Autore: Magica Emy    19/02/2017    0 recensioni
L’ultima volta che ha messo in discussione le mie capacità di madre non era in sé ma adesso il suo sguardo sembra sincero, e quello che parla è solo il suo cuore. Lui lo pensa davvero. Lo pensa davvero…e io non posso sopportare tutto questo, non riesco nemmeno più a guardarlo in faccia. Devo andarmene da qui. Mi allontano in fretta da lui facendo il possibile per nascondere le lacrime che mi bruciano le palpebre, ansiosa di voltargli le spalle e lasciare quella casa il prima possibile, perché all’improvviso so esattamente dove voglio andare. So quello di cui ho bisogno.
Genere: Introspettivo, Malinconico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: Lime, What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<  
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Mi massaggio le tempie pulsanti, cercando di riprendere il controllo di me stessa e della…situazione. No, l’unica situazione di cui devo assolutamente riprendere il controllo e su cui ora dovrei concentrarmi è solo questo mucchio di scartoffie che mi stanno davanti e che si chiamano “lavoro”. Giusto, il lavoro deve essere la mia sola ed esclusiva priorità. Ma allora perché da quando abbiamo avuto quella breve discussione non faccio altro che pensare a lui e al modo in cui mi guardava, come se non sapesse bene cosa rispondermi? Accidenti a lui e accidenti anche a me, che continuo a stargli dietro senza neppure preoccuparmi del fatto che il mio povero cuore sia ridotto praticamente a uno straccio vecchio e strappato. Ah, ma adesso ha finito di prendersi gioco di me in questo modo, ha finito di calpestare i miei sentimenti giocando a fare l’eterno indeciso, quanto è vero che mi chiamo Johanna McCormick. Proprio così, questo è il mio solo e unico cognome adesso e continuare a tormentarmi con i suoi riplorevoli giochetti non gli servirà più a niente. Cosa credeva, che mi sarei trasformata per sempre nella sua schiava del sesso? Non sono certo una stupida, nossignore, e se ha bisogno che glielo dimostri non ha che da chiederlo.

- Johanna, ti senti bene?

La voce di Laly mi riporta alla realtà e all’improvviso mi accorgo che è appena tornata dalla sua piccola pausa pranzo e che ora, in piedi davanti a me, mi sta guardando in modo strano.

- Sì, certo, perché non dovrei?

Rispondo sentendomi avvampare mentre sospira profondamente, scuotendo la testa un paio di volte senza smettere di fissarmi con aria contrita.

- Perché stai parlando da sola da almeno mezz’ora ormai e, quel che è peggio, non ho capito assolutamente nulla di ciò che hai bofonchiato. Perciò te lo chiedo di nuovo, sei sicura di star bene?

È in quel momento che le porte a vetri dell’ufficio si spalancano di colpo e Christian viene verso di me, le labbra serrate in un’espressione molto seria e i pugni così stretti da farsi sbiancare le nocche mentre si ferma a pochi centimetri dalla mia scrivania, catturando il mio sguardo senza alcuna possibilità di fuga.

- Ti amo – dice tutto d’un fiato – per tutto questo tempo non ho mai smesso di farlo neppure per un secondo, e no che non sei uno squallido passatempo per me, chiaro? Tu sei tutto ciò che di più bello mi abbia regalato la vita, l’unico motivo per cui valga la pena continuare a respirare ed è per questo che non voglio mai più passare un solo secondo lontano da te, perché tu mi hai reso un uomo migliore, e io non sono niente senza di te. Voglio provare a lasciarmi tutto alle spalle, ricominciare una nuova vita al tuo fianco senza più pensare al passato. Senza più pensare a un dolore che ci ha solo allontanati l’uno dall’altra, perciò ti prego amore mio, aiutami. Aiutami a dimenticare, aiutami a darti un’altra possibilità. A darci un’altra possibilità, perché è la sola cosa che desidero di più al mondo.

Costeggia la scrivania e si guarda intorno velocemente, strappando la linguetta di una vecchia lattina ormai vuota e abbandonata sullo scaffale vicino per mettermela al dito come un improbabile anello, inginocchiandosi di fronte a me e cercando la mia mano, che io, completamente ammutolita dalle strampalate e dolcissime parole che mi ha appena dedicato non posso che concedergli, commuovendomi fino alle lacrime mentre mi sussurra, gli occhi lucidi per l’emozione: - Johanna, vuoi sposarmi…di nuovo?

- Sì, sì e ancora sì, amore mio! Ti sposerei altre mille volte!

Grido, stringendolo in un forte abbraccio e incollando le mie labbra alle sue mentre le nostre lacrime si fondono insieme in un incastro magico che il tempo ha finalmente rimesso al proprio posto, così come doveva essere. Così come è sempre stato, ora e per tutti i giorni a venire.

- Cioè, fatemi capire…avete divorziato da appena qualche mese e adesso volete sposarvi un’altra volta? Voi due siete completamente matti, non potevate pensarci prima?

Considera Laly, continuando a guardarci perplessa quasi non credesse alla scena surreale che si sta consumando sotto i suoi stessi occhi, ma è solo un attimo perché poi corre ad abbracciare entrambi, congratulandosi con noi per aver preso la decisione più giusta. Sarà un nuovo cammino, un’avventura sicuramente ricca di alti e bassi ma pur sempre una nuova, meravigliosa avventura che aspetta solo noi in un’emozione tutta da vivere…

 

Mi sveglio di soprassalto e con la spiacevole sensazione di essere appena stata brutalmente strappata a un bellissimo sogno, perché purtroppo, penso con rammarico, non era nient’altro che questo. Il bellissimo, meraviglioso sogno della nostra vita insieme. Mi sfioro la pancia, facendo un debole sorriso. Tu però, piccolo mio non sei un sogno, tu sei qui con me, sei reale, e forse per noi non è ancora tutto perduto. Ma sì, in fondo possiamo ancora avere il nostro lieto fine, possiamo ancora essere la famiglia felice che viveva su quell’isola da sogno circondata dall’affetto degli amici e dall’amore dei propri figli, tre splendidi bambini con gli occhi grandi e profondi, ma soprattutto con tanta voglia di vivere. No, non posso arrendermi così facilmente e ti prometto che non lo farò. Per prima cosa, però, devo assolutamente scendere da questo aereo. Ed è proprio ciò che mi affretto a fare poco dopo, incurante di tutto quello che succede intorno a me, compresi i continui richiami delle hostess che con aria ora tutt’altro che amichevole mi intimano a riprendere il mio posto a sedere  perché il momento del decollo è vicino, ma me ne frego. Ho già perso troppo tempo lontana dal ragazzo che amo più della mia vita e ora lui aspetta solo me, lo so. Non posso deluderlo, non posso farlo soffrire ancora. Sta passando il momento forse più difficile della sua intera esistenza e non merita di sentirsi abbandonato a se stesso. Ha bisogno di me, ha bisogno di sapere la verità. Come ho potuto anche solo pensare di partire senza rivelargli nulla? Continuo a correre a perdifiato, stando bene attenta a non incespicare nei miei stessi piedi tanta è la fretta di raggiungerlo, consultando l’orologio di tanto in tanto e pregando con tutta me stessa di riuscire a rientrare nell’orario delle visite. Ma se anche non dovessi riuscirci, che importa in fondo? Sono pronta a scavalcare il cancello, a sfidare il mondo intero se necessario pur di tornare al suo fianco e poco dopo, stremata e senza fiato mi presento alla comunità di recupero per tossicodipendenti, finalmente pronta a saltargli al collo per riempirlo di baci e per promettergli che mai, per nulla al mondo proverò più a lasciarlo. Non appena lo raggiungo nella sua camera, però mi blocco all’improvviso, senza riuscire a fare un solo passo verso di lui che, col viso scuro, mi scruta ora come se non credesse ai propri occhi.

- Johanna, sei qui? Mi avevano detto che eri partita, che…

- Volevo farlo – lo interrompo, ancora ansante per la folle corsa – ma non ho potuto, non ho potuto prendere quell’aereo, perché mi sono resa conto che se ti avessi abbandonato non avrei mai potuto perdonarmelo, nemmeno fra un milione di anni. Ho sbagliato a credere che non ci fosse più alcuna possibilità per noi, ma mentre ero sull’aereo aspettando di tornare in Texas mi sono appisolata per qualche momento, e ho sognato. Ho sognato di noi e della nostra vita insieme su una splendida isola chiamata Love Island, un’isola dove avevamo formato una famiglia e dove eravamo tanto felici insieme e questo mi ha ridato la speranza di un futuro migliore perché, ne sono sicura, possiamo ancora essere quella famiglia così speciale. E poi perché non potrei mai negare a questo bambino la gioia di crescere circondato dall’affetto di entrambi i suoi genitori. Vedi, non so ancora se sarà un lui oppure una lei, ma qualcosa mi dice che non potrebbe mai perdonarmi se decidessi di negargli l’affetto di suo padre.

Mi fissa, incredulo e confuso da tante informazioni apprese in così poco tempo, ma alla fine mi sorride e i suoi occhi si riempiono di lacrime mentre mi viene lentamente incontro, sfiorando a lungo la mia pancia con entrambe le mani prima di sussurrare, totalmente sopraffatto dall’emozione: - Tu mi stai dicendo che… sei in attesa di un bambino? Il nostro bambino?

- Sì!

Esclamo e lui mi prende tra le braccia, ridendo e facendomi volteggiare per tutta la stanza fin quasi a farmi girare la testa.

- Ti prometto che mi impegnerò al massimo per riuscire a disintossicarmi completamente, voglio essere un buon padre e prendermi cura di entrambi come meritate! Ti amo, ti amo tanto!

Mi ripete tra un bacio e l’altro e io lo stringo forte a me, ricambiando i suoi baci e accarezzandogli piano i capelli per provare a placare la sua agitazione.

- Ti amo anch’io, ti amo con tutto il mio cuore e ti prego di perdonarmi per aver pensato di fuggire da te, non so proprio cosa avevo in testa quando ho creduto di poter crescere nostro figlio da sola!

- Ora sei qui con me, nient’altro ha più importanza. Ma parlami ancora di quell’isola meravigliosa. 

Sorrido, asciugando piano le sue lacrime.

- Era solo un bel sogno, niente di più.

Rispondo e lui mi posa un dito sulle labbra, ricambiando il mio sorriso.

- Ma eravamo insieme, vivevamo felici, e questo basta a renderla reale. Reale come il nostro amore.

 

Fine.

 

 

   
 
Leggi le 0 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<  
Torna indietro / Vai alla categoria: Serie TV > Hélène e i suoi amici / Vai alla pagina dell'autore: Magica Emy