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Autore: GettAmourZe    20/02/2017    3 recensioni
Un nuovo viaggio aspetta Ash Ketchum e Pikachu, stavolta in un'avventura intrapresa per riscoprire chi sono e i loro obbiettivi!
Nella regione di Forsia intraprenderanno un viaggio per definire loro stessi. Vagando in un labirinto di dubbi e crescita, dovranno trovare la via per un futuro molto diverso da quello per cui avevano iniziato a viaggiare.
Combatteranno per realizzare il loro sogni e ristabilire l'equilibrio tra luce e oscurità, accompagnati da nuove e vecchie conoscenze... tra cui qualcuno molto speciale.
Amourshipping (AshxSerena)
Genere: Angst, Avventura | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Ash, Pikachu, Serena
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler! | Contesto: Anime
Capitoli:
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Spazio d'autori: Eccoci tornati dopo un lungo periodo di pausa con un nuovo capitolo della nostra storia! Sfortunatamente siamo stati bloccati da alcuni problemi di logistica che ci hanno impedito di poter postare i capitoli lavorati in questo periodo. Speriamo solo che questo capitolo possa farci perdonare almeno in parte di questa lunga attesa... beh buona lettura allora!




Episodio 6: Il tradimento di Pikachu?! Greninja fuori gioco!




Una volta arrivati a Collinopoli e dopo aver conosciuto il Professore Olivio e gli starter di Forsia, i nostri eroi hanno avuto modo di informarsi di più sul loro viaggio e hanno fatto amicizia con un Leafala particolare. Tuttavia la tranquillità del laboratorio è stata interrotta da una misteriosa esplosione e dall’improvvisa cattura di Pikachu e alcuni degli starter….

"PIKACHU!" urlò impotente Ash alla vista del suo migliore amico scomparire trascinato via. 

"M-Ma cosa è successo?!" balbettò sorpreso il Prof. Olivio non capendo ancora bene cosa fosse successo. Era stata questione di secondi e riusciva ancora bene a comprendere.ù
" Tweeny!" disse Ash al suo uccellino ancora svolazzante "Cerca di seguire quel braccio! Devi trovarlo a tutti i costi!!" L'uccellino fece un cenno di intesa e partì subito all'inseguimento. "Tweeny ci darà una mano con una vista aerea!" disse poi l'allenatore cercando di rassicurare il Professor Olivio.. 

"Non è tanto per che dobbiamo preoccuparci… è per quei poveri Pokémon! Il loro futuro è avere degli allenatori e dei sogni. E non è giusto nemmeno che accada qualcosa al tuo Pikachu” disse poi il Professore.

“Se per questo nemmeno io lo permetterò! Nessuno mi porterà via Pikachu!” si infuriò Ash. Non arebbe mai permesso che gli portassero via Pikachu e nessun altro Pokémon. 

"Ash, magari potremmo chiedere aiuto anche ad altri nostri Pokémon, non credi?” propose Brock.

Ash annuì “Ci avevo già pensato, Tweeny è in gamba ma mi servono degli aiuti in più… e so chi mi può aiutare meglio di chiunque altro!” lanciò un cenno al ninja dietro di lui. “Greninja! Sai cosa fare! Devi trovare gli altri e chi li ha presi, anche se penso già chi sia stato” Ash chiese all'amico.

“Gre!” obbedì Greninja, il quale subito partì alla ricerca dei rapitori.

Olivio si fece avanti e pensò a qualcosa da fare "Forse posso darvi una mano, o meglio qualcuno di mia conoscenza, ma dovete darmi un attimo di tempo…"

"Chi sarebbe che ci può aiutare?" Serena domandò mentre si avvicinava all'uscita del laboratorio con gli altri.

Olivio cominciò ad andare dalla parte opposta, verso l’interno del laboratorio "E’ la persona più affidabile che conosco qui a Collinopoli! Probabilmente al momento anche l’unica che ci può aiutare. Contattatemi appena scoprite il luogo in cui si trovano i miei starter e Pikachu!”

Detto questo il gruppo corse all'esterno e cominciò a guardarsi attorno, cercando in cielo Tweeny. Una volta trovato in lontananza nel cielo cominciarono a seguirlo.

"Ash, pensi siano ancora loro?" Brock mormorò tra un fiatone e l'altro.

Ash, nonostante ascoltasse tutto, non riusciva a recepire a pieno le parole dell'amico, aveva la testa altrove. Non arrivò risposta dal ragazzo, il quale non avrebbe parlato ancora per un po', o almeno così pareva.

"É preoccupato per Pikachu, non possiamo farci nulla..." Serena espresse il suo parere, riuscendo a capire senza alcun problema ciò che probabilmente era nella testa dell'allenatore "Piuttosto parliamo di meno e risparmiamo il fiato per aumentare il passo. Dobbiamo trovare Pikachu e assicurarci che né lui né gli altri Pokémon siano feriti!"

Brock annuì "Hai ragione!"

I tre velocizzarono il passo e si portarono sempre più vicini a Tweeny, mentre Greninja controllava un altro territorio"

Pikachu continuava a dimenarsi, cercando di liberarsi dalla presa dell'aggeggio che lo bloccava. Purtroppo la stretta era troppo forte e nemmeno il suo Fulmine avrebbe fatto gran ché in quella situazione.

"Pikaaaaa... chuuuuuu" provò lo stesso a scagliare un attacco, ma come previsto non poteva fare nulla. Di certo però, non era il tipo da arrendersi così facilmente. Continuò senza sosta la sua serie di mosse, da Energisfera a Codacciaio... ma ogni suo tentativo fu vano.

Non vedeva granché dalla posizione in cui era, ma era ovvio chi lo aveva preso. Provò a girarsi, ma non riuscì a fare nemmeno quello. Continuò a tentare ininterrottamente fino a che non esaurì le sue forze e dovette arrendersi per riprendere fiato.

"Pikapi..." mormorò il topino sfinito, sperando che il suo allenatore arrivasse presto a salvarlo.

Dopo parecchi minuti di tragitto in mezzo al vuoto, sentì cambiare la pressione e il terreno si fece sempre più vicino: stavano atterrando. Non ne ebbe la conferma fino a che non sentì una scossa che segnò l’arrivo al suolo. Provò a strizzare gli occhi e aprirli, ma avrebbe preferito non farlo, visto il brutto faccione che i ritrovò davanti.

"Benvenuto Pikachu! O meglio, malvenuto!" sogghignò una voce acuta tristemente familiare alle orecchie del topino. Era ovviamente il suo “caro amico” Meowth.

"Come mai non reagisci? Oggi ti senti un po’ "scarico"?" rincarò la dose un’altra voce ancora più familiare.

"La smettete con queste battutine oscene!?" li sgridò una terza voce.

Pikachu sospirò affranto, non sapeva più che Magikarp pigliare con loro. Ogni volta era la stesa storia e sperava con tutto il cuore che non ne avessero inventata una pericolosa. "Pika..."

“...ehi! A chi hai detto dello stupido!?" protestò Meowth "Io sono un genio di prima categoria! Secondo te chi ha creato questo spettacolare macchina acchiappa starter + Pokémon elettro!? Io!! Capito!? IO!" poi recuperò la calma e sogghignò "Tra l'altro... non si limita alla cattura di Pokémon…”

Pikachu era confuso, ma subito senti un dolore attraversargli le sue piccole ossa.

"Piaciuta la sensazione?" rise Jessie "Ora, su di te che ti conosciamo, non è nulla di che ma... se la usassi su di loro?" detto questo indicò le capsule contenenti Leafala, Tiglow e Plarky. "Non credo che loro reggerebbero una tale onda d'urto, no?"

Pikachu voleva menarli con le sue manine, ma il pensiero di vedere quei poveri Pokémon subire una tale violenza lo trattenne.

"A meno che...Tu non ti unisca noi! Se lo farai, promettiamo che non gli faremo male!" propose James che, senza farsi vedere dal topino, mise le dite incrociate dietro la schiena.

Pikachu non sapeva che fare... certo, aiutare il Team Rocket era fuori discussione, ma con un ricatto del genere non vi erano molte possibilità di ribattere. Sapeva che si sarebbe ben presto pentito di quel che stava per fare. "Pika..."

"Bene! Affare fatto allora!" disse Meowth "Ah, tanto per la cronaca, ti abbiamo messo un particolare dispositivo sulla coda... se tu ci tradirai noi lo sapremo e vedremo di farti ragionare!"

Nel frattempo gli starter vedevano impotenti la situazione di Pikachu. Plarky e Tiglow non sembravano molto dell’idea di reagire. La loro posizione non lo permetteva e sapevano che una loro reazione avrebbe solo peggiorato le cose per il topino. Leafala invece, sebbene consapevole del guaio che la loro presenza creava, voleva fare qualcosa e si rifiutava di starsene tranquillo.

Questo però non era di molto aiuto e non gli dava nessuna soluzione. Era chiaro che Pikachu era molto più esperto di lui… in forza, esperienza, furbizia, coraggio e resistenza. Se però quest'ultimo era caduto così facilmente al ricatto del Team Rocket e non aveva trovato altra via di scampo… cosa poteva fare un neofita come lui? 
Provò a dare dei pugni al vetro, ma era troppo resistente: nulla a che vedere con il suo amato albero d'allenamento. Tiglow e Plarky lo guardarono, erano spaventati e non comprendevano perché Leafala si ostinasse tanto. Li avrebbe solo messi tutti nei guai.

Eppure lui provava e riprovava come gli era stato insegnato poche ore prima, da coloro che ormai considerava come una sorta di maestri. Ogni colpo respinto dalla parete lo buttava a terra, ma cercava di rialzarsi e riprovarci ancora una volta: non sarebbe stato soddisfatto finché non avesse visto una crepa nel vetro di quella macchina infernale.

Gli altri suoi compagni, stufi del rischio in cui stavano per essere coinvolti, si misero sulla difensiva del vetro. Plarky bloccò le braccia del koala, mentre Tiglow si posizionò davanti facendo da scudo con il suo corpo.

“Lea!!! Fala!!” si lamentò lui. Non sembrava aver compreso subito quale fosse il problema. Per liberarsi dovevano pure dare un contributo…

Plarky lo sgridò subito “Plar!! Key kyy!!” 

Leafala si calmò. Avevano ragione, così avrebbe solo fatto arrabbiare il Team Rocket e avrebbero potuto ancora colpirli con quella scarica. Non poteva lasciare che le sue azioni ferissero tutti. I due Pokémon di tipo fuoco e acqua compresero che si era calmato, quindi si rilassarono e gli lasciarono il suo spazio personale. 
 

Nel Frattempo...
 

Greninja stava seguendo le possibili tracce della macchina che aveva portato via Pikachu e molto probabilmente colui che considerava, ormai, un suo piccolo allievo, anche se la rana non si sentiva proprio un "maestro". Tuttavia lui era un Pokémon che sentiva dentro di sé la voglia di aiutare il prossimo indiscriminatamente, e la permanenza a Kalos aiutando Mollicino e Z2 a ripulire la regione dai rimasugli delle piante generate dal Team Flare non aveva fatto altro che accentuare questa sua caratteristica. Perciò accelerò il passo e saltò sempre più rapidamente di albero in albero nel boschetto al limitare della città.

Tweeny, invece, continuava a perlustrare dall'alto. Era il suo primo incarico da “Pokémon di Ash” e voleva subito dimostrare di essere forte e capace come un valido membro della squadra sarebbe dovuto essere. Non era invidioso né di Pikachu né di Greninja, anzi li ammirava, voleva solo fare il suo dovere come era giusto che fosse. Quando suo padre era malato, i suoi fratellini scappavo dal nido di frequente ed era lui stesso a doverli cercare, perciò era abituato a questo genere di ricognizione. Era solo cambiato l'obbiettivo. 

Continuò a volare fino a che non gli sembrò di vedere un vecchio magazzino abbandonato. Incuriosito, provò ad avvicinarsi.

Tweeny planò silenziosamente e si posò sul tetto della struttura. Zampettò finché non trovò uno spiraglio tra una tegola e l'altra e provò a passare, con molti sforzi. Prima di testa, poi di pancia... ma alla fine passando di fianco riuscì ad inoltrarsi nel luogo.

Si guardò intorno, fino a bloccare il suo sguardo e lanciando un'occhiata al centro della struttura. C'erano Pikachu, il Team Rocket e i tre starter: finalmente aveva appena riportato un primo parziale successo.

Cercò di avvicinarsi senza essere visibile ai nemici. Non poteva compiere l'imprudenza di attaccarli. Aveva già visto che non era in grado di reggere uno scontro con Pikachu come avversario, figuriamoci altri Pokémon che nemmeno lui sapeva gestire.

Era libero, non sembrava legato, bloccato o intrappolato in strani marchingegni. Questo poteva essere un sollievo, ma se lo era come mai non si ribellava? I suoi dubbi aumentarono quando vide qualcosa di preoccupante dietro a Pikachu, ai due umani e a Meowth.

Era una strana macchina, all’interno di essa vi era una capsula contenente i tre starter. Non c’era dubbio che non serviva solo a tenerli bloccati, ma anche ad altri scopi. Non era però il momento di pensarci, non poteva controllare da più vicino e sapeva che non avrebbero mostrato nulla al momento. Decise che era il momento di tornare da Ash, dopotutto aveva bisogno di una mano, ala o zampa... insomma, di aiuto.

Uscì di nuovo dal quel buchino, momento in cui pensò seriamente di mettersi a dieta: forse si era abituato a mangiare troppo con Ash, anche se le sessioni di allenamento avrebbero dovuto farlo dimagrire…

Volò via e si diresse dal suo compagno di ricerche Greninja. Trovata la rana e spiegato tutto, i due andarono alla volta del loro allenatore.

Ash, nel frattempo, insieme a Brock e Serena, continuava a cercare di seguire le tracce della macchina, ma quest'ultime sembrarono essere svanite nel nulla, come i due Pokémon a cui aveva affidato le ricerche.

"E ora?" chiese Serena preoccupata: senza tracce la situazione si complicava.

"Non ci resta che sperare in Tweeny e Greninja... loro forse hanno trovato qualcosa" suggerì Brock.

"E’ ovvio che avranno trovato qualcosa, me lo sento!" affermò Ash. Si fidava cecamente dei suoi Pokémon, perciò non aveva dubbi sul loro successo. Se non lo faceva lui, chi altri lo avrebbe fatto?

I suoi presentimenti divennero reali quano, dieci minuti dopo, il passerotto azzurro e la rana blu arrivarono svelti a riferire all'allenatore tutto quello che il Pokémon Volante aveva potuto vedere. 

“Eccovi, avete scoperto qualcosa?”

I due annuirono, sapendo che non c’era tempo per le spiegazioni. Si girarono e ripresero a correre, senza nemmeno aver bisogno di farselo chiedere da Ash. Era ovvio che ora toccava loro guidarlo fino al vecchio magazzino. Sperando con tutto il cuore che Pikachu fosse riuscito a gestire la situazione. Era forte, non avrebbe mai ceduto ad un ricatto del Team Rocket… o almeno questo era quello che pensavano.

Tweeny sperava in cuor suo, che Pikachu non avesse un particolare motivo per essere libero e per non aver attaccato i nemici. Non poteva essersi arreso, non ne sarebbe stato capace. 

Nel frattempo, nel vecchio magazzino, Pikachu era distrutto dentro. Non sopportava l'idea di dover collaborare con il nemico, ma se questo era l'unico modo per salvare gli starter avrebbe dovuto stare al gioco. Sapeva che aveva a cuore la loro sicurezza e salute, sacrificare sé stesso non era un grosso problema, ma lo sarebbe diventato se il Team Rocket avesse richiesto lui di attaccare Ash e i suoi amici. Era purtroppo ovvio che sarebbe accaduto, Ash lo avrebbe cercato e trovato, quindi lui avrebbe dovuto attaccarlo per difendere il Team Rocket. Cosa avrebbe potuto fare? 

Il Team Rocket cominciò a spostarsi fuori dal magazzino. Pikachu procedeva davanti alla macchina che teneva intrappolati i prigionieri. Leafala vide lo stato d'animo afflitto del Pokémon di tipo elettrico. 

Provò a parlargli, voleva sapere come sarebbe usciti da quella situazione. Se Pikachu era davvero così tranquillo, di certo aveva un piano che li avrebbe liberati. Sapeva quanto era in gamba. “Fallala?”

La risposta, o meglio la mancanza di una risposta, lo preoccupò. Il topo giallo lo guardò con la coda dell’occhio, ma non disse nulla. Non aveva davvero intenzione di dare retta a quei criminali, no?

Leafala, forse era ingenuo su certe cose, ma di certo non era completamente stupido così come gli altri membri della sua specie (o almeno così li definiva lui). Ormai aveva capito che Pikachu aveva intenzione seriamente di unirsi al Team Rocket, così almeno fino a che non sarebbero stati liberi. 

Preparò i suoi pungi e richiamò l’attenzione dei suoi due compagni. Ribellarsi li avrebbe portati ad una punizione, ma se era l’unica speranza di essere liberati… avrebbero sopportato il dolore.

"Glow?"

"Pla?"

"Fala!"

Anche i Plarky e i Tiglow capirono la situazione. Pikachu non avrebbe mai approvato quel piano, soprattutto se significava che avrebbero sofferto. Al momento però non importava chissà quanto, volevano un futuro ed essere scelti da degli allenatori. Non sarebbero stati rinchiusi per l’eternità per poi essere consegnati a chissà chi. 

Iniziarono i tentativi di sfondare il vetro della macchina, colpendolo con i loro rispettivi attacchi, ma ancora la parete che li divideva dalla libertà non cedeva. Il Team Rocket era tuttavia troppo preso dal loro gran successo di aver convertito Pikachu alla loro causa, per notare che il loro bottino stava tentando la fuga e si stavano godendo la bella vita.

"Ottimo piano davvero, Meowth!" rise la donna "Convincere Pikachu a stare con noi puntando sul suo altruismo è un colpo di genio!"

"Grazie, grazie!" disse il gatto con evidente mancanza di modestia, facendo addirittura un inchino.

"Se non ci fossi tu..." aggiunse James.

"Avete già pensato a cosa ne farà il capo di questi Pokémon?" chiese dopo un po’ il ragazzo dai capelli violetti.

"Sinceramente pensavo di tenermi il tigrottino..." commentò Jessie “Mi piace troppo il suo stile!”

James ribatté “Ma anche l'ornitorinco mi sembra un ottimo acquisto!"

"E il koala?" chiese Meowth.

"Dicono che è una specie molto pigra… lo daremo al capo, io mi prendo Tiglow e tu James ti prendi Plarky! E ora un bel brindisi! Al nostro successo!"

"Al nostro successo!" ripeterono James e Meowth facendo un cin cin con i loro bicchierini di carta.

Pikachu li guardò male, sentendo i loro commenti. Gli dava fastidio come giudicavano Leafala e allo stesso tempo detestava la loro sicurezza. Ciò che più gli dava rabbia era soprattutto la consapevolezza che non poteva ribellarsi. Non poteva fare altro che seguire i loro ordini fino alla fine e avrebbe dovuto sfidare il suo migliore amico. Era consapevole di essere l’unico nella squadra di Ash a poter combattere Greninja e avrebbe di certo dovuto fare sul serio per mandarlo via, a costo di ferirlo. Questo lo demoralizzava parecchio.

Non poteva essere certo che non avessero impiantato dei dispositivi come il suo anche addosso a Leafala, Tiglow e Plarky. Se fosse stato così, liberarli non serviva a nulla. Anche se liberi, lui avrebbe dovuto seguire lo stesso il Team Rocket per salvarli dalle loro scosse. L’unica era sperare che qualcuno distruggesse quel telecomando che aveva Meowth e sapeva che quel qualcuno non poteva essere lui.    

Improvvisamente si sentì un forte rimbombo e tutti si girarono verso la capsula, trovando i tre Pokémon iniziali di Forsia tutti ammucchiati e contro al vetro. Era ovvio che avevano tentato di fuggire e ciò fece seriamente preoccupare Pikachu.

I tre ladri non ci misero molto a capire le loro intenzioni, quindi la risposta alla loro ribellione fu quella più aspettata. Meowth riattivò la macchina.

La scarica era di enorme potenza, sembrava corrodere il corpo stesso, le ossa che vi erano dentro. Bloccava ogni movimento ed era come conficcare un coltello nel cuore e stringerlo sempre di più fino a farlo scoppiare. Era la cosa più dolorosa che avessero mai provato.

“PIKAAAAAAAAAAA!!!!!!!!” Pikachu gridò non reggendo il dolore, era certo che la sua scossa era più forte di quella degli starter, appositamente per farlo piegare dal dolore.

Il povero Pokémon sentiva bruciare tutto intorno a lui, non riusciva nemmeno a tenere gli occhi aperti. Poteva credere di aver delle lacrime che scendevano lungo le sue guance, ma la scossa gli azzerava l’uso dei suoi 5 sensi. 

Continuava e continuava… fino a che non cominciò a mancargli il fiato. Non poteva lasciare che continuasse, non per gli altri Pokémon che in quel momento pativano una pena simile alla sua.

"Pika!!! Pikachu!!!" Pikachu urlò.

Jessie abbassò la testa verso Meowth "Che dice?"

"Dice di fermarci" il gatto tradusse, senza però dare ascolto al topo.

"Pikachu!!!! Pi pi pikachu!!!" Di nuovo Pikachu fu costretto ad abbassarsi e a pregare i nemici, rendendosi vulnerabile, debole e remissivo. Non aveva altra scelta. 
Il gatto si irrigidì e sobbalzò, interessato.

Pikachu digrignò i denti, facendo uso del poco fiato rimasto “Chu pika! Pika chupipi kapi chuka!! Pikapi pika chuchu!!! Pika pi kapi!!”

Meowth interruppe subito il raggio come sentì le parole di Pikachu, qualcosa che non credeva avrebbe mai fatto. Nonostante il ricatto, Pikachu aveva proposta qualcosa di molto interessante. “Questo sì che è interessante...”

“Avanti parla Meowth!” chiese Jessie, pretendendo una traduzione.

"Ha detto che farà di tutto per tenere lontani i mocciosi e qualunque aiuto possa arrivare. Farà in modo che ci allontaniamo il più possibile e che combatterà fino a che non sarà più possibile di essere salvato… si unirà al Team Rocket, sarà fedele e ci aiuterà in ogni nostra missione… vuole solo che però non facciamo del male agli starter.

“COOOSA!?” i due adulti gridarono.

“WOOOOOBA!!!???” Persino Wobbuffet era spaesato da quell’affermazione.

“TIIII?!!!” “FAAALAAAA??” “PLAAAA!?”

Meowth sogghignò “Ha praticamente promesso di unirsi al Team Rocket!”

I due giovani incrociarono le braccia soddisfatti "Vedi che con le maniere giuste si ottiene tutto? Questo è davvero molto buono! Se Pikachu non si ribella e combatte dalla nostra parte senza protestare, ci sarà meno lavoro per noi e meno sofferenza per lui!"

Ormai aveva deciso e non poteva più tirarsi indietro. 

E non c’era momento in cui si erano mai sentiti peggio i tre Pokémon Forsiani… per il loro tremendo errore e per il guaio irrisolvibile in cui era caduto Pikachu.

I pensieri dei presenti vennero interrotti da una stella ninja che si conficcò nel terreno e provocò una forte esplosione. 

"Il moccioso!? Ma come ha fatto a trovarci!? Eravamo stati previdenti stavolta!" capirono tutto i tre lestofanti.

"Ah, tranquilli… tanto adesso abbiamo un’arma segreta, vero Pikachu?" sogghignò il gatto rivolgendosi a Pikachu, che impotente non poté far altro che annuire "Bravo il nostro topino!".

"Team Rocket!!!! Sapevo che eravate ancora voi!!! Arrendetevi e ridateci Pikachu e gli starter, altrimenti questa volta prima di farvi volare via vi farò passare l’incubo peggiore che abbiate mai visto!!” urlò Ash.

James incrociò le braccia e rise “Non ci giurerei! Non promettere qualcosa di cui non puoi andare certo!”

"Provaci, moccioso!" fu il rimando di sfida di Jessie.

"Come volete! Greninja, Acqualame! Tweeny, Alacciaio!" ordinò Ash ai suoi due Pokemon.

"Braixen, aiuta con Lanciafiamme!" lo segui Serena tirando fuori dalla sua sfera il Pokémon Volpe, che subito fece ciò che le era stato richiesto.

"Sudowoodo sai cosa fare! Mimica su Acqualame!" aggiunse poi Brock, facendo uscire anche lui il suo finto alberello.

I quattro attacchi divennero estremamente potenti e distruttivi, rappresentando la rabbia degli allenatori e dei Pokémon che li avevano scagliati.

“PIKAAAAA….CHUUUUUUUUUUUUUU!!!!!!!!!!!!!!!!!”

Un fulmine contrastò i quattro colpi uniti in uno solo, provocando un’enorme onda d’urto che fece cadere a terra Team Rocket, Ash e i suoi amici…

“Cos…!? Pikachu…?” Ash mormorò, vedendo il suo migliore in piedi, in posizione d’attacco e con sguardo minaccioso.
 
" Preparatevi a passare dei guai, scioccati?”

“Dei guai molto grossi, anzi siete stati fulminati!”

“Proteggeremo il mondo della devastazione!”

“Uniremo tutti i popoli nella nostra nazione!”

“Denunceremo i mali della verità e dell'amore!”

“Estenderemo il nostro potere fino alle stelle!”

“Jessie!”

“Team Rocket, pronto a partire alla velocità della luce!”

“Arrendetevi subito, o preparatevi a combattere!”

“Meowth, proprio così!"

"E ora diamo una mano al nostro nuovo membro! Gourgeist usa Palla Ombra!” sbraitò Jessie, rilasciando il suo Pokémon dalla pokéball.

"Inkay aiuta con Psicoraggio!" la aiutò James.

Non sarebbe stato difficile contrastare quei due attacchi, ma niente li bloccò. Nessuno ebbe il coraggio di ordinare nessun colpo. 

In mezzo agli stupiti, vi era soprattutto Ash. In piedi, che non muoveva un muscolo. "P-Pikachu?" mormorò lui con un filo di voce molto tremolante "Pikachu, che stai facendo?".

Il topo elettrico non rispose, saltò in aria e lanciò un’Energisfera “Pikaaa chupi!”

Nessuno si sarebbe mai aspettato quell’attacco. Ash non si sarebbe nemmeno spostato per lo shock se non fosse stato per Serena, la quale lo afferrò per un braccio e lo tirò via in fretta e furia.

“Bel colpo Pikachu!” si complimentò Meowth “Ma la prossima volta vedi di colpirlo!

Ash e Serena si rialzarono lentamente, il ragazzo con la paura negli occhi. Era sconvolto… alzò lo sguardo e incrociò quello del suo migliore amico, pieno di rabbia, risentimento e odio. Non lo aveva mai visto così, nemmeno quando era sotto il controllo del Team Plasma o di Malamar. Questo perché quelle volte dentro di lui vedeva che c’era il Pikachu a cui tanto voleva bene: quello vero. Ora invece, aveva di fronte lo stesso Pikachu, più vero che mai.  

" Andiamo, Pikachu, non fare scherzi, non è il momento, lo sai bene!" fu la risposta scioccata di Serena, la quale parlò per l’amico, che non riusciva a dire nulla. 

"Pi Pikachu PI!" Pikachu lanciò un altro fulmine di avvertimento: non scherzava.

Ash tempestivamente si mise di fronte alla ragazza, beccandosi il fulmine al suo posto e proteggendola da un attacco estremamente potente. Qualcosa che non avrebbe mai pensato di ricevere da Pikachu.

“ASH!!” 

“S-Sto bene…” disse lui, cercando di riprendersi da quella scossa.

Pikachu parve esitare un attimo, ma poi scosse la testa e tornò a guardare Ash con rabbia.

"Ah! Lo vedi, moccioso! Pikachu ha deciso di stare dalla nostra parte! Ci puoi provare e riprovare, ma oramai ha deciso! Ora è con il Team Rocket!"

"NO! Pikachu non starebbe mai con della gente come voi! V-Vero amico mio?" dentro le sue parole sembrava esserci una preghiera. Pregava non fosse vera una cosa del genere. Si avvicinò pian piano vero l’amico “Ti prego Pikachu… dimmi che non è vero. Ti hanno fatto qualcosa? Ti controllano con qualche aggeggio o ti hanno minacciato?” 

Pikachu, per tutta risposta, gli lanciò con violenza una scarica elettrica. Piangeva dentro per quello che stava facendo... se solo il suo allenatore potesse capire il perché delle sue azioni. 

“P-Pikachu… c-che stai facendo?” chiese l’allenatore dolorante.

"Bene Pikachu, ora se non ti dispiace usa un Fulmine per permetterci di uscire di scena!".

Il topino fece come detto e scagliò il suo attacco in modo da scatenare un polverone. Al diradarsi di esso, lui e il Team Rocket erano spariti.
Non uscirono parole da nessuna delle bocche di nessuno per i seguenti secondi. 

Serena faceva davvero difficoltà a credere a quello che aveva visto. Pikachu e Ash erano migliori amici, una cosa sola, talmente era forte il loro legame che potevano vincere contro chiunque. Era anche suo amico… come poteva aver attaccato sia lei che Ash con tanta furia? 

Brock era dello stesso parere, non poteva crederci. Aveva viaggiato con Ash dagli inizi, dal vero inizio dell’amicizia tra l’allenatore di Biancavilla e il suo fido compagno. Mai aveva avvertito un punto di rottura così forte tra i due.

Tweeny era appena arrivato e non poteva sapere della storia dei due, ma il loro legame era talmente forte che si avvertiva subito: perché questo cambiamento? Anche Greninja era scioccato da ciò, lo conosceva abbastanza per dire che non avrebbe mai e poi mai tradito Ash. Però sapeva che, amico o fidato compagno, non gli avrebbe permesso di fare tale errore. Gli avrebbe impedito di attaccare ancora Ash e lo avrebbe riportato da loro a costo di combatterlo seriamente.

"Ash..." Serena sussurrò, notando chiaramente quanto l’allenatore fosse distrutto da quello che era successo. “S-Sono certa che c’è qualcosa che lo ha costretto ad agire così…”

"Pikachu non ti ha mai attaccato con tanta aggressività. Le uniche volte che è accaduto era per buone ragioni, come quando ha perso la memoria o era controllato dalla Sfera Rossa.” commentò Brock.

“Ha attaccato seriamente… ma era lui. So capire cosa prova Pikachu…” furono le uniche parole che riuscì a dire.

"Ad ogni modo" continuò Brock "Dobbiamo inseguirli, liberare gli starter e riportare Pikachu sulla giusta strada. Poco ma sicuro!”

Serena appoggiò la mano sulla spalla dell'amico e lo consolò "Forza, andiamo a riprenderci Pikachu! Non ti arrenderai adesso?"

Il ragazzo si girò verso la performer con un sorriso forzato "Ok, andiamo!" Poi si rivolse a Greninja "Greninja, faremo vedere loro cosa succede se ci portano via un amico, specialmente se è Pikachu!"

"Gre!" concordò il ninja. 

 
Ad alcuni chilometri di distanza…

"Ottimo lavoro Pikachu! Molto bravo, davvero!" si complimentò il gatto con il topo "Vedi che è bello lavorare con noi?"

"Piiiiiiiiii..." sbuffò Pikachu cercando di sembrare convincentemente soddisfatto. Se non fosse stato per il bene di Leafala e gli altri, a quest'ora avrebbe tirato i baffi a quello stupido gatto. Sentiva ancora nel cuore il peso di quegli attacchi che aveva lanciato e sentiva addosso lo sguardo sconcertato di Ash. Il dolore che doveva aver provato il suo allenatore nel vederlo così pieno di odio nei suoi confronti. Soprattutto il dolore che lui stesso provava nell’averlo aggredito così.

“Tranquillo Pikachu, comprendiamo che è la prima volta che ti comporti così male spontaneamente… ma ci farai l’abitudine e ti piacerà con il passare del tempo!” 

No che non era così. Pikachu sapeva che in cuor suo non lo avrebbe mai fatto.

Improvvisamente arrivarono Jessie e James ad interrompere la discussione "Bene! Io e James abbiamo sentito il capo! Vuole che torniamo subito alla base a Kanto e che gli portiamo il bottino!” annunciò Jessie.

James continuò “Ora troviamo un bel posto dove i mocciosi non potranno trovarci di nuovo e ci riposiamo prima della partenza!" 

Gli starter guardavano Pikachu con aria colpevole, specialmente Leafala: era loro la resposabilità se Pikachu era stato ridotto a fare una cosa del genere e lo sapevano molto bene. Andare contro il proprio allenatore e tradire un legame così forte era il disonore di ogni compagno per bene.

Il tempo stava cambiando, il cielo si rannuvolò fino a coprire il sole e cominciò a piovigginare. Il Team Rocket salì in mongolfiera e si allontanò verso un crepaccio, senza sapere che erano seguiti a breve distanza da Ash e gli altri. 

A sorprenderli fu un colpo che fece scuotere la mongolfiera e la fece traballare pericolosamente.

“MA CHE DIAMINE!?” Jessie si affacciò, vedendo i “mocciosi” pronti ad un secondo attacco.

Pikachu non aveva il coraggio di guardare. La sua voce lo fece riconoscere subito.

"PIKACHUUU!!!" Ash si avvicinava sempre di più, eppure il Pokémon non poté mostrare un sorriso. Aveva gli occhi lucidi e le orecchie basse. Se non fosse stato obbligato a mettersi in guardia per attaccare, avrebbe pianto.

Scosse la testa e si posizionò sul bordo della mongolfiera con le sue quattro zampe, emettendo scariche elettriche.

“Greninja! Punta al pallone con Taglio!” 

La rana preparò il suo braccio e con velocità estrema corse verso la cima della mongolfiera e lo affondò attraverso il tessuto. Pikachu predette ciò e saltò giù dal veicolo, atterrando su una delle sporgenze più alte. 

Il gruppo di ladri cominciò a perdere quota e si abbassò al terreno “Atterraggio di emergenza! Pikachu tu occupati del moccioso capo, noi pensiamo agli altri mentre Meowth sistema il pallone!”

Pikachu annuì e si arrampicò sulle rocce, cercando di arrivare più in alto possibile, doveva perdere tempo, in modo che i criminali facessero a tempo a sistemare la situazione e in modo da raggiungere un punto da cui poi sarebbe stato facile allontanarsi.

Ash vide il Pokémon allontanarsi e decise di approfittarne “Serena, Brock, Greninja! Voi dovete fermare il Team Rocket e liberare gli starter! Io penserò a Pikachu!”

Greninja si avvicinò, provando a contestare “Gre…nin…”

“So cosa intendi Greninja, ma Pikachu non è e non sarai mai un mio nemico. Potesse finire il mondo, ma io non lo combatterò mai, non ho bisogno di difese o di farlo ragionare combattendo…”

“ninja…” Nonostante fosse profondamente contrario, sapeva che il suo allenatore avrebbe reagito così. Avrebbe accettato la sua richiesta per ora, ma se fosse andata male, avrebbe dovuto intervenire. 

"Pikachu! Sono qui! Non ti lascerò andare!" mormorò Ash mentre partì all’inseguimento.

Serena lo guardò per qualche secondo, sperando di veder tornare Ash con in spalla Pikachu, come era solito fare. “Forza! Andiamo!”

Il gruppo si divise. Pikachu tentava di allontanarsi il più possibile, sembrava convinto di farcela, continuando così avrebbe rallentato parecchio Ash. 

“Pikachu fermati!” Chiese Ash, facendosi sentire dal suo amico, il quale si oppose alla richiesta.

La camminata andò avanti, fino ad arrivare ad un punto ceco. Ormai Pikachu era sulla cima e ogni strada in discesa era troppo ripida per potergli permettere di fuggire. Era impossibile tornare indietro e sapeva che a breve avrebbe dovuto confrontarsi faccia a faccia con il suo migliore amico.

Nel frattempo…

“Gourgeist!!! Usa Ombrartigli!”

“Braixen respingi con Lanciafiamme! Greninja usa Aeroassalto!” Serena puntò il braccio contro i nemici.

James si girò verso il gatto “Allora ti muovi o no!? Hai finito!?”

“Quasi! Mi serve ancora un po' di tempo!” rispose il felino, mentre maneggiava dei grossi adesivi.

“Vedi di darti una mossa!”

….

Ash appoggiò la mano sull’ultima sporgenza e, facendo forza sul braccio, si tirò su. Trovò subito Pikachu pronto ad attaccarlo, tuttavia il ragazzo procedette lento e tranquillo.

Per un attimo fu il vento e il suono della pioggia che cadeva a parlare, ma ben presto Ash aprì bocca “Pikachu… che ti è successo?”

Il topino si rifiutò di rispondere, era a conoscenza della sua grande capacità di parlare al cuore di persone e Pokémon. Non poteva fare altro che farlo sentire sempre più in colpa.

“Amico mio… per favore, torna con me e gli altri! Io so che qualcosa ti sta turbando…”

Pikahu aggrottò la fronte, emettendo scintille dalle guance.

Ash si fermò un attimo, poi riprese ad avvicinarsi “Non ti lascerò andare” Disse con tono severo “Piuttosto mi potrai colpire con tutti i fulmini che riuscirai ad emettere. Voglio solo sapere perché lo fai, tu non mi tradiresti mai! Sei il mio migliore amico e non potrei mai vederti contro di me!”

“Pika…”

“Ascolta, come ho detto prima, so che non lo faresti mai volontariamente. Ho fiducia in te e non potrei mai pensare di perderti. Non voglio che accada, sei troppo importante per me!”

Pikachu alzò lo sguardo verso l’umano, in quel momento Ash poté di nuovo ispezionare i suoi occhi. C’era tristezza dentro essi, molta tristezza e risentimento. Il ragazzo sentì il cuore spezzarsi in due di fronte a quello sguardo, non c’era altro che forte rimpianto. Cosa poteva averlo ridotto così, ad abbassarsi a tale livello?

“So che non sei controllato da nessun marchingegno, ma so anche che non mi faresti mai davvero del male se avessi scelta. Ti hanno ricattato in qualche modo o costretto a farti fare tutto questo?” Chiese lui. 

Il silenzio di Pikachu sembrò confermare, ma non era certezza.

“Tu… non mi faresti mai del male, vero Pikachu? Come io non ne farei mai a te, per questo non ho portato nessun Pokémon con me, perché so che non ne ho bisogno.” Ormai di fronte al topino, Ash si accovacciò e cominciò a sporgere la mano verso di lui, come per accarezzarlo e aspettare conferma.

Il contatto con il pelo bagnato del suo compagno di lunga data, scaturì una reazione in quest’ultimo. I suoi occhi cambiarono, il suo sguardo prima doloroso e colmo di tristezza tornò odioso e pronto all’attacco.

La reazione diede un iniziale disagio al diciottenne, il quale avvertì subito un sentimento che sentiva quando fronteggiava una minaccia. 

“PIKAAAAAAACHUUUUUUUUUUUUUUU!!!!!!!!” Presto un fulmine lo attraversò in tutto il corpo e non era del temporale. 

“Ahhhhhhhhhh…!!!” gridò di dolore, senza però indietreggiare. Un lamento pieno di stupore e dolore, non aveva mai sentito un Fulmine così forte da parte di Pikachu.

Questo urlo attirò l’attenzione degli amici di Ash, i queli spaventati rivolsero lo sguardo sulla cima della sporgenza. Era lontana e vedere la scena era difficile, ma non impossibile.

“A-Ash!?” la voce timorosa di Serena venne a farsi sentire.

Greninja aveva un bruttissimo presentimento, come temeva per la prima volta che Pikachu avrebbe fatto qualcosa terribile ad Ash.
Il gruppo di ladri ne approfittò per darsela a gambe, montare sulla mongolfiera e partire verso i cieli, dirigendosi dalla nuova recluta.

“P-Pikachu… b-basta! N-Non devi a-aiutarli! S-Se c’è qualche problema, l-lo risolveremo insieme! M-Ma non è giusto che t-ti accada questo... s-so che stai soffrendo! I-Io ti starò accanto sempre e in ogni momento, non ti permetterò di scappare!”

“CHUUUUUUUUUUUUUU!!!!!!!!!” Aumentò la potenza Pikachu.

Ash digrignò i denti, non riuscendo più a reggere il contatto sul suo piccolo compare “L-Loro vogliono far del male P-Pikachu! T-Tu davvero vuoi aiutarli a far soffrire gli altri!? T-Tu non lo faresti mai! I-Il mio migliore amico Pikachu non lo farebbe mai!!”

Pikachu smise subito di scaricare elettricità, vedendo sul viso del ragazzo dai capelli corvini il dolore come se fosse stato marchiato…
Poteva davvero ribellarsi e risolvere assieme quel problema?

“Pikachu! E’ ora di andare! Finisci il tuo lavoro!” ordinò una voce dietro di lui, che determinò i seguenti avvenimenti.

No, non poteva farlo…

Il Pokémon elettro caricò la coda e si gettò verso il ragazzo che non si mosse. Ancora non sa perché non lo fece, forse perché non aveva mai davvero perso la fiducia, perché gli voleva troppo bene per lasciarlo anche di pochi centrimetri.

La cosa più dolorosa del previsto e più inaspettata. Una codata possente come una frusta lo colpì in pieno stomaco e lo scaraventò lontano, facendolo atterrare vicino al bordo della sporgenza. Però il ragazzo non riuscì a fermarsi di fronte alla potenza che ancora lo spingeva, non ebbe la forza o la volontà di opporsi e prima di avere il tempo di accorgersene si sentì nel vuoto.
Stava precipitando e la vista fu più orribile per i suoi amici, che terrorizzati cercarono di raggiungerlo invano. 

“ASHHHHHHHH!!!!!!” gridarono loro, alla vista del loro caro amico ormai sempre più vicino al terreno.

Ash non riuscì bene focalizzare su ciò che stava succedendo, un po' per il dolore che provava fisicamente e soprattutto per lo shock. In pochissimo tempo sentì le forze abbandonarlo e chiuse gli occhi preparandosi all’impatto. Tuttavia arrivò prima l’oscurità e perse i sensi prima ancora di accorgersi che stava per collidere con la superficie di un fiume.

Pikachu corse verso il bordo del crepaccio, cercando disperatamente di afferrarlo prima che fosse troppo tardi “PIKAPI!!” gridò più forte che poté, ma quando si affacciò non vide più nessuno, sentendo solo un tonfo nell’acqua del fiume sottostante.

Non voleva che finisse così, non aveva intenzione di fargli questo. Cercò di trattenere le lacrime, ma in quel momento gli fu veramente impossibile. Sentì il volto coprirsi di lacrime, nonostante la sensazione di bagnato che già provava per la pioggia. Non poteva aver davvero fatto una cosa del genere, Ash non poteva… essere… 

“Forza Pikachu andiamocene!” Meowth lo chiamò, ma Pikachu non rispose né si mosse.

Il suo corpo era diventato di pietra, aveva perso la voglia di combattere qualunque cosa. La persona a cui teneva di più al mondo se ne era andata e tutto per mano sua. Se solo avesse davvero avuto il coraggio di combattere insieme al suo allenatore, di ribellarsi nonostante tutto…

Il gatto, capendo che Pikachu non era nelle condizioni di muoversi, scese dalla mongolfiera e lo caricò a bordo tirandolo come se fosse un corpo morto.

"Pikachu, devo dire che…" Il ragazzo provò a commentare ci che aveva appena visto.

Jessie lo zittì “Non credo convenga andare avanti…”

“Si ma, non si è fatto prendere troppo la mano? Il moccioso potrebbe essere morto…”

Pikachu non riuscì nemmeno a sentire quelle parole, si coprì gli occhi con le zampe, sentendo che il buio che incombeva quando calava le palpebre non era abbastanza. Cosa aveva fatto?

.

.

.

.
“…”

“Ash?”

“… uh…?”

Si sentì tutto indolenzito, quasi fosse solo un’imitazione in lattice del suo stesso corpo. Lentamente aprì le palpebre. Nonostante avesse la visione offuscata, poté riconoscere gli occhi azzurri della ragazza che si trovava di fronte a lui. Sembrava traumatizzata.
Era morto? Si sentiva un po’ troppo nella realtà per essere in un sonno eterno…

“Ash? Dimmi qualcosa! Stai bene!?” Una voce dolcissima e preoccupata lo chiamò. A quel punto richiuse gli occhi per poi aprirli di nuovo ma con più decisione e velocità.

La vista tornò precisa e affidabile, di fronte a lui c’era Serena. “S-Serena?”

Lei non sprecò nemmeno un secondo e lo strinse in un abbracciò. Non era forte, ma nelle sue condizioni Ash fu quasi capace di credere che lei stesse spaccando ogni suo piccolo osso. “Per fortuna! Mi hai fatto prendere un infarto!”

“Serena…”

“C-Credevo fossi… quando ti ho visto cadere così nel vuoto. Temevo di non vederti più!” continuò lei con lo stesso tono di voce, quasi in lacrime.

Il ragazzo sorrise dolcemente e alzò le braccia fino alla schiena dell’amica, ricambiando il gesto “Non ti preoccupare, ora va tutto bene… credo…”

Tirò su il naso una volta e si staccò da lui “Come ti senti?”

“Come se mi avesse investito un branco di Tauros imbufaliti. Non solo, mi pare quasi che mi abbia colpito un Terrakion con uno dei suoi calci… Quanto sono stato senza sensi?”

“Tutta la notte, è quasi mattino… Ti abbiamo trovato quasi subito grazie a Greninja che ti ha recuperato nel fiume. Se ti avessimo trovato qualche minuto più tardi… non c’è bisogno che dica altro…”

Ash la guardò con senso di colpa “Mi spiace di averti fatta preoccupare, non dirmi che sei stata sveglia tutta la notte a tenermi d’occhio?” Chiese lui. Sperava sia in una risposta affermativa che negativa. Sapere che non aveva chiuso occhio gli dava abbastanza dispiacere, ma a consapevolezza che gli era stato accanto e lo aveva guardato per ore… gli piaceva.

La biondina annuì “Brock, Tweeny e Greninja sono impegnati a cercare tracce del Team Rocket, quindi ho pensato di prendermi cura io di te, anche perché non sono gran ché nelle ricerche.”

“… Pikachu…” mormorò Ash, sentendo una fitta al cuore, la quale però andò anche a fare effetto sullo stomaco, dove lo aveva colpito con Codacciaio. Posò la mano sulla ferita, probabilmente medicata da Serena e rimase silenzioso.

“Ash…” iniziò la kalosiana “Non so cosa sia successo lassù, ma non credo sia difficile presumere che sia stato Pikachu a farti questo…”

“Non intendeva farmi del male… so che dirai che è solo la mia falsa speranza. Però io non potrò mai nemmeno considerare un suo abbandono, c’è troppo che ci tiene uniti. Io non potrei mai e poi mai immaginarmi la mia vita senza di lui, ormai per me è fondamentale che ci sia. Sembra strano, ma lui è come un fratello per me, il mio migliore amico in assoluto. E’ troppo altruista e leale per fare qualcosa del genere, o fare del male a chiunque, soprattutto a me.”

“Lo so…”

“E io… aspetta, cosa?”

Serena sospirò, chiudendo gli occhi. Solo lei sapeva come facesse a credergli cecamente anche in quella situazione “Pikachu è uno dei Pokémon con l’animo più forte che abbia mai visto. Si comporta come te e nessuno di voi due godrebbe nel veder soffrire qualcuno. Inoltre anche io ho avuto modo di conoscerlo, ho lottato con lui, me ne sono presa cura… mi rifiuto solo nel crederlo” Alzò lo sguardo e sorrise “E io ti darò una mano!”

Il kantoniano mostrò un sorriso, sentendosi confortato dalle parole della ragazza. Ora però doveva vedere di convincere Brock e Greninja, perché aveva il presentimento che fossero contrari nel lasciarlo proseguire.

“Hey Serena! Come sta Ash?” si sentì una voce in lontananza. I due ragazzi si girarono e trovarono Brock, Greninja, Tweeny, i Pokémon di Brock e i Pokémon di Serena, ormai di ritorno. “Ash?! Ti sei ripreso!?”

Ash si passò a mano dietro alla testa, rimanendo seduto con le gambe incrociate “Si! E sono pronto a continuare le ricerche!”

Quelle parole portarono un silenzio da tomba nell’aria. Gli sguardi estremamente contrariati e disapprovanti di Brock e Greninja non furono sorprendenti, ma di certo facevano impressione.

“Non se ne parla!” Si decise poi a parlare il ragazzo di Plumbeopoli. “Non dopo quello che è successo!”

“GRE!” fu d’accordo Greninja.

Ash li fissò per un momento. In piedi, quasi pronti a impedire lui il passaggio “State scherzando, vero?!”

“Tu cosa ne pensi?” Incrociò le braccia con sguardo severo. 

Quella faccia portò Ash a rispondere con altrettanti toni. “Non mi fermerete, io vado a riprendermi il mio migliore amico!” 

Come fece per alzarsi, i due amici si misero di fronte a lui. Serena cominciò ad indietreggiare, capendo che stava per scoppiare un litigio.

“Ascoltami bene Brock, sei mio amico e siamo molto uniti, ma se pensi di impedirmi di andare a cercare Pikachu, ti sbagli di grosso!”

“Non dopo quello che ti ha fatto! Hai visto no? Io ho sempre avuto fiducia sia in te che in Pikachu, anche per me è difficile crederlo. Tu stesso dubiti che sia controllato, quindi spiegami cosa lo avrebbe portato a tentare ad ucciderti!”

“Non ha provato ad uccidermi! Non lo farebbe mai! E per la cronaca, ti ricordo come è fatto Pikachu. Pensa sempre agli altri, alla loro sicurezza e a proteggere chi è nel giusto! Se lo ha fatto probabilmente è perché è stato costretto e non può uscire da quella situazione da solo!” 

“Vogliamo solo che non ti fai male! Non ne faremmo mai a Pikachu senz’altro, ma non possiamo permettere che lui lo faccia a te!” Rispose Brock, sguito da dei cenni d’intesa con la rana ninja.

“…Ragazzi…” 

Ash sbuffò e serrò i pugni “Brock, non costringermi a farmi largo con la forza!”

“E tu non costringermi a bloccarti con la forza…” ribatté il ragazzo moro.

“…Ragazzi…!”

“Dici tanto di conoscermi! Quindi sai che non mi fermerai!” cominciò ad avanzare Ash.

Brock e Greninja non si mossero, facendo da muro “…”

“RAGAZZI!!!” li fece sobbalzare Serena. Come ebbe finito, subito arrossì e si placò imbarazzata. Viva la forza delle donne… “ora basta litigare! Non porterà da nessuna parte! Brock, noi siamo un gruppo no? Siamo tutti amici, Pikachu è compreso. Non si abbandona mai un compagno e so che nemmeno tu vuoi farlo. So anche che vuoi proteggere Ash, ma è sopravvissuto a quella caduta, ora sarà ancora più difficile buttarlo giù!”

Il silenzio tornò e poi svanì “Ash, ti aiuteremo a riportarlo a casa, lo prometto… ma tu devi giurare che non farai nulla di irruento!” Lo minacciò lei. Se Serena tirava fuori la sua parte “cattiva” e autoritaria, faceva molta paura.

Ash rabbrividì “Non posso te lo posso assicurare! Non posso prometterti qualcosa che quasi al 100% non manterrò!! Lo sai!” 

“…almeno provaci.” Sbuffò lei con voce esasperata.

Il ragazzo ridacchiò e annuì. Ben presto i tre ragazzi e i loro Pokémon si misero all’inseguimento. Erano distanti, ma di sicuro pure il team Rocket si era fermato per la notte, quindi recuperarli non sarebbe stato troppo difficile.

Dopo ore di corsa, finalmente il sole cominciò a sorgere. Avevano corso a lungo, ma la stanchezza era soffocata dall’adrenalina e da un Ash che li trascinava senza permettere soste. 

Fu così che continuarono, fino ad intravedere la stessa dannata mongolfiera. Questa volta, giurò Ash, li avrebbe spazzati via. Lui, Pikachu e Greninja.

“PIKAAACHUUU!!” lo chiamò Ash da lontano. Forse non lo avrebbe sentito da quella distanza, ma voleva far sapere che stava andando da lui.

…intanto…

“Awww* pronti a ripartire! Andiamo!” Esultò Meowth “Sarà una giornata grandiosa! Ormai siamo vicini alla costa meridionale di Forsia! E’ ora di partire per Kanto!”

Pikachu tuttavia era spento, assente. Aveva perso ogni voglia di andare avanti. Senza Ash non era più nessuno. Aveva perso ogni dignità e diritto di vivere. Quella notte non aveva chiuso occhio e non sarebbe successo per molto tempo. 

Leafala, Plarky e Tiglow lo guardarono senza riuscire ad emettere alcun lamento. Era talmente distrutto che non potevano fare nulla, non rispondeva se gli parlavano, non reagiva… ed era colpa loro.

Appena i tre starter sarebbero stati liberi, si sarebbe ribellato, a costo di farsi consumare da quel raggio…

Perché lui non si sarebbe arreso…

“PIKAAACHUUU!!” 

Le orecchie si rizzarono. Non era possibile. Si alzò sulle sue zampe e guardò dietro a sé… lo vide. Era lui, era vivo e stava bene. Il suo adorato allenatore stava bene.
Non poté fare a meno che scodinzolare e piangere qualche lacrima.

“Il moccioso!?” si stupirono i tre ladri “Ma era precipitato!”

Il ragazzo balzò di fronte ai nemici, con uno sguardo pieno di rabbia e furia “Credevate davvero che mi avreste tolto di mezzo così facilmente?! Ascoltatemi bene… dovessi distruggervi a colpi di Acqualame, voi mi ridarete Pikachu!”

Il topino provò a sorridere. Per un attimo si era quasi scordato di tutti gli assi nella manica del Team Rocket.

“Pff... Pikachu? Questo marmocchio si merita lo stesso trattamento della volta scorsa!”

Pikachu esitò per un attimo, non voleva proprio attaccarlo dopo quello che aveva fatto. Meowth tirò fuori il telecomando e di nuovo ripeté la “richiesta”. “Pikachu… attaccalo…”

Il topino sentì l’ordine scattare come se avesse direttamente sentito la scarica terribile dei criminali. Chiuse gli occhi e lanciò il suo attacco “Pikaaa chuuuuu!!!”

la scarica andò subito a colpire l’allenatore… lasciando stupefatti Brock, Greninja e Serena. Il Pokémon rana si preparò all’attacco, ma Braixen lo fermò tirandolo per il braccio “Brai!” 

Doveva fidarsi di Ash, ma era difficile vedere quella scena. Se solo… aspetta… cosa aveva sulla coda? Il suo amico aveva qualcosa attaccato sull’estremità della sua coda.

Ash cominciò ad avvicinarsi, passo dopo passo. La fatica lo rallentò parecchio, ma nulla gli avrebbe impedito di andare da lui. 

"Ash torna indietro!" lo chiamò Serena facendo qualche passo.

"STAI INDIETRO! O TI FARAI MALE!" gridò Ash all'amica, la quale rimase inizialmente disturbata. Non poteva vederlo soffrire così.

"Se vieni qui…" continuò Ash mentre guardava Pikachu negli occhi "ti farai male... io me la caverò, Pikachu non mi farebbe mai niente..." e provò ad accarezzare il topino.

Tutto ciò che però ricevette dall'amico fu un morso sul braccio potente e doloroso. Ash urlò di dolore e la cosa sembrò innescare un rallentamento e un calo di tensione.
Il ragazzo provò a guardarlo ancora negli occhi. Un piccolo scambio di pensieri e sentimenti, sempliemente scrutandosi gli occhi a vicenda, le iridi marroni che li accomunava.

Entrambi sembravano soffrire, ma nessuno demordeva. Entrambi erano stremati, ma nessuno mollava. 

Per Serena era troppo... Ash e Pikachu non potevano soffrire così tanto da soli! Prese coraggio e si buttò anche lei nella scossa che Pikachu emanava.
"SERENA, SEI PAZZA!? VAI O TI FARAI DEL MALE!" gridò Ash, contratto dal dolore

"ANCHE IO SONO AMICA DI PIKACHU, E SOPRATTUTTO TUA AMICA. SE UNA COSA TI FA SOFFRIRE LA SOFFRIREMO INSIEME" gli rimandò contro lei, convinta di quello che stava facendo. Pikachu ormai sembrava sul punto di piangere e scoppiare in lacrime, ma cercava di trattenersi... ma quando sentì una terza presenza avvicinarsi al gruppo incominciò a lacrimare davvero.

"ASH, PIKACHU, SONO CON VOI!" urlò Brock, anche lui unitosi al voltaggio pronto a soffrire le pene dell'inferno con i suoi due amici, ma Pikachu continuava e continuava.

"Coraggio Pikachu, so che tu ed io non ci separeremo mai... tu sei il mio migliore amico" disse Ash, sorridendo nonostante ormai sembrava davvero essere arrivato al limite della sopportazione. 

Quel sorriso era troppo per il topino, il quale cominciò a diminuire il voltaggio. Ash avvicinò pian piano la testa fino a posare la propria fronte su quella del piccolino. 
Rimasero così per qualche secondo, mentre entrambi piangevano per quel qualcosa che li voleva tenere lontani. Era ora di liberarsi degli ostacoli. Se dovevano soffrire, lo avrebbero fatto insieme.

"Pi...Pi...PIIIIIIIIIIIIII!" urlò Pikachu, non ce la faceva più. Era ora di credere l’uno nell’altro e terminare quell’idiozia. Era ora di unire le forze come un tempo. Al diavolo il Team rocket.

Pian piano la sua forza si placò, fino a diventare assente e a farlo crollare tra le braccia del suo allenatore per lo sfinimento. Quella posizione non gli dispiaceva per niente, sentiva il suo amico vicino, sentiva il suo affetto.

"Oh, Pikachu..." sospirò Serena stremata anche lei da quell'intenso shock. 

“Hey amico mio, non preoccuparti, ora ci sono io e ti proteggerò!” Lo rassicurò Ash. 

Pikachu tentò a fatica di sorridere, ma subito si trasformò in una smorfia quando sentì un pulsante attivarsi. Subito si scansò da Ash e si tirò indietro, lasciandolo alquanto confuso. Lo sguardo dell’allenatore si trasformò in orrore quando vide il topino contorcersi dal dolore, torturato da delle scosse elettrice rosse che lo avvolgevano. 

“PIKAAAAAA!!!!!” Urlò accasciandosi al terreno. Era più forte delle precedenti. 

Ash lo guardò nel panico, avvertendo le sue grida di dolore estreme. Stava soffrendo come non mai “SMETTETELA! LASCIATELO IN PACE!” era furioso, fuori di sé. 
Corse dal suo amico e lo abbracciò, ma la scarica sembrava fare effetto solo sul Pokémon elettrico.

"DANNATO TOPO! ECCO COSA SUCCEDE QUANDO MI FAI ARRABBIARE!" urlò Meowth, alzando ancora di più la potenza della scarica. "Bene, Ora me la pagherai ca-...!".

Meowth non fece in tempo a finire quella frase che qualcosa gli fece volare via il telecomando dalle mani e lo buttò a terra sfasciandolo completamente “COSA!?”

Il raggio si interruppe e subito Pikachu crollò nuovamente tra le braccia del suo allenatore, spaventato per la salute del compagno. Ash non avrebbe mai immaginato che il Team Rocket sarebbe arrivato a torturare così Pikachu pur di convertirlo dalla loro parte. Di certo anche gli starter avevano subito lo stesso effetto, non poteva biasimare le motivazioni di ribellione di Pikachu. “Pikachu!? Pikachu rispondimi! Resisti!”

Pikachu ormai stava vedendo in bianco e nero, se il raggio fosse continuato sarebbe finita molto male. 

Greninja raggiunse i due e cominciò ad ispezionare la coda del compagno di squadra. Avvicinò la zampa e rimosse il dispositivo. Ormai era fuori pericolo.

"Pi...Pi...Pi..." Pikachu annaspava, ma era salvo e guardò l'amico rana riconoscente "Pi..."

"Gre..." Greninja rispose sinceramente, seppur quasi sentendosi in colpa per aver dubitato di lui. Questo però Pikachu lo aveva capito bene e non lo incolpava della sua titubanza, nemmeno lui si fidava più di sé stesso. 

Leafala era contentissimo: il suo maestro era arrivato! Ora sì che quei manigoldi avrebbero visto le stelle!

"Meowth! Fai qualcosa!!" ordinò Jessie dando segni di panico.

"Senza il telecomando e un bersaglio non è che possa fare molto!" protestò il gatto.

"Pazienza ci prenderemo gli starteeeeeeeeeeeehhhhhhhhhh!?" annunciò James per poi rendersi conto girandosi che anche le altre due capsule contenenti gli starter erano state distrutte “M-ma dove!????"

Jessie si cacciò le mani tra i capelli "Dove sono finiti gli starter!?"

"..Fatevi qualche domanda... forse lo scoprirete!"

I tre si girarono verso i mocciosi, ma nessuno di loro aveva parlato. Improvvisamente di fronte a loro comparve una ragazza mai vista prima che se ne stava in piedi con Tiglow e Plarky sulle spalle e leafala sulla testa.

"Chi è la nuova mocciosa grande?" si domandò Meowth osservandola "Non l'ho mai vista!"

Era una ragazza alta meno di Brock ma più di Ash e Serena, probabilmente aveva circa l'età del medico. Aveva gli occhi blu scuro, i capelli arancioni-rossicci legati in una coda di cavallo laterale a sinistra e indossava una giacca gialla e una gonna blu a balze con un marsupio rosso. 

Aveva un sorriso furbo e soddisfatto dipinto sulle labbra "Sinceramente non sopporto chi fa soffrire persone e Pokémon senza nemmeno pentirsene o chi arriva a scherzarci scherza sopra. Per fortuna sono arrivata al momento giusto!" Si girò facendo l'occhiolino ai ragazzi dietro di lei.
I tre rimasero inizialmente colpiti da questa sconosciuta.

"Chi è questa ragazza?" sussurrò Ash mentre si alzò tenendo tra le braccia il suo Pikachu, in modo molto protettivo.

Brock guardò ancora la ragazza e poi sorrise "E che ti importa? Finché è dalla nostra!"

"Mi chiamo Lidia, se proprio vi incuriosisce" dichiarò, per poi rivolgersi ai criminali "E vi farò fare la fine che meritate!" aggiunse poi "Spotpup vieni fuori!" Chiamò il suo Pokémon, il quale si posizionò di fronte a lei.

Il Team Rocket scoppiò a ridere "Ahahah quel cagnetto? Che tenero! Cosa vuoi fare? Abbaiare?"

"Can che abbaia non morde!" disse il gatto, malvagio.

"Se proprio insistete!" ridacchiò Lidia con un tono di minaccia "Spotpup, usa Gelomorso!"

"Spaaaaaaat...puuuup!!!"

Corse fino ai nemici e con un morso distrusse la macchina infernale con cui il Team Rocket aveva controllato Pikachu.

"Ma cosa!?" urlò il Team Rocket "Era fatta di titanio puro!"

"Eheheheh che vi avevo detto?" sorrise maliziosamente la nuova arrivata "Mai sottovalutarci!"

"Ah, maledetta piccola..." mugugnò Jessie "Gourgeist vieni fuori!" e la donna tirò fuori il suo Pokémon Zucca. 

"Erba/Spettro contro Normale con mosse Ghiaccio? Mi sa che devi ripassarti le basi..." la canzonò Lidia.

"Ma come osi!? Gourgeist, Semebomba!"ordinò la donna.

"Facile! Spotpup, salta e colpisci con Codacciaio!" contrattaccò sicura la ragazza. Fu facile per il dalmata schivare il Semebomba e colpire dritto sulla testa la zucca, che fu scaraventata a terra.

Lidia ridacchiò “Tutto qui… mocciosi?” Scherzò lei, adorava prendersi gioco di persone malvagie che tentavano piani inutili.

“MOCCIOSI A NOI!?” Urlò Meowth di fronte a tanta mancanza di rispetto.

"Maledizione, James! Non stare lì imbambolato, aiutami!" Lo pizzicò Jessie.

"Eh? oh sì sì! Inkay! Vieni fuori!" e la medusina si unì alla zucca.

"Eh no!" gridò Ash " Due contro uno non vale! Senti... Lidia, ti chiami così vero? Io e Greninja possiamo unirci alla lotta?"

"Eh? Oh sì, ma certo!" alla ragazza piaceva il lavoro di squadra. Più si è, più ci si diverte, soprattutto se bisognava prendere a calci in sedere un gruppo di irritanti ladruncoli.

"Grazie! Greninja sei pronto?"

"GRE!"

"Molto bene, apriamo le danze con Doppioteam!" e la rana creò tante copie di sé stesso.

"Ehi, ora siete in cinquanta contro due!" protestò Jessie "Dove è il Fair play!?"

"Senti da chi viene ora la predica!" gli urlò contro Serena.

"Spotpup, usa Gelomorso!" ordinò l'allenatrice rossiccia

"Greninja, Aeroassalto!"

Il cagnolino e la rana si lanciarono all'attacco, riempiendo i due poveri Pokémon del TR di attacchi.

“Gour...Kay..." gemettero i due.

"Gourgeist, Inkay, forza!" continuarono a incitare le due reclute.

Nel frattempo, all'insaputa di tutti, Meowth si stava avvicinando ad Ash, camminandogli dietro le spalle. Voleva riapplicare un altro marchingegno su Pikachu. Lo sguardo inferocito di una certa Braixen, però, lo fece raggelare.

"E tu cosa credi di fare?" lo rimbrottò Serena.

"Ehm io... guarda, uno Swinub volante!" disse Meowth cercando di svicolare.

"Braixen usa Lanciafiamme!”

La volpe non se lo fece ripetere due volte e lanciò un Lanciafiamme che incenerì la coda del Pokémon gatto. “XEEEEEEN!”

"Ahiahaiahihi uiuiuiui!" gridò Meowth in preda ai dolori da bruciatura cercando di spegnere con il suo fiato la fiamma sulla coda.

Ash e Greninja, nel frattempo, erano sempre più scatenati e furiosi... Ash rivolse uno sguardo al suo migliore amico che respirava a fatica tra le sue braccia. Vederlo ridotto così, sofferente fin dentro le ossa… gli faceva ribollire il sangue, faceva pulsare il cuore e stringere i pugni fino a rendere visibili le vene. Pikachu aveva sacrificato tutto per fare la cosa giusta, aveva sopportato anche i sensi di colpa. 

Era ora di punire qualcuno… “Greninja… sei pronto?”

La rana serrò un pungo e lo alzò in aria, stesso fece il suo allenatore.

Brock sentì l’aria farsi pensante, il vento soffiare sempre più forte, arrivano a muoversi circolarmente intorno a Greninja e Ash. “Cosa stava succedendo!?”

Serena lo vide e sorrise "...volevi vederlo… ecco la tua occasione!"

"QUESTO..."

"GRE..."

"NON..."

"NIN...”

“LO DOVEVATE FARE! "

"JAAAAAA!!!"

Gli occhi dei della coppia si illuminarono di rosso, poi un urlo di battaglia attraversò i boschi, fino a far scaturire una tempesta d’acqua, trasformata poi in un turbine. 
L’aspetto del Pokémon blu cominciò a mutare fino a prendere una forma felicemente familiare per Serena… e tristemente per il Team Rocket.

"Ma cosa diavolo!?" fu la reazione sorpresa di Brock. Una volta finito, ecco che l'ex capopalestra di Plumbeopoli vide un nuovo Greninja essere entrato in campo pronto con il suo gigantesco shuriken dietro la schiena e pronto a duellare come non mai. I colori erano mutati e assomigliava… ad Ash.

"FAAAAAAAAAAAAAAAA!?" anche Leafala ne fu sorpreso come non mai. Quanta potenza poteva nascondere il suo maestro!? E soprattutto... davvero poteva arrivare così in alto!?

"CHE FORZA!!" fu invece la reazione di Lidia, stupita ma allo stesso tempo eccitata "Una cosa del genere è difficile da comprendere a prima vista!"

"E ora, Greninja, mostriamo cosa significa fare del male ai nostri amici! ACQUALAME!!!!"

“NIN JAAAAAAAAAA!!!!” Greninja portò le mani dietro alla schiena e duplicò lo shuriken più volte, man mano li lanciava. Ognuno andò a colpire il proprio bersaglio: la mongolfiera, Inkay, Gourgeist e il terreno. 

"Caspita..." fu l'unica cosa che riuscì a dire Brock.

Serena gli passò di fianco sorridendo "Ho fatto bene a non dirti nulla, eh?"

Brock annuì senza proferir parola. Era troppo scioccato.

Ash fece qualche passo avanti, pronto a continuare "Chi fa male ai miei amici la paga cara… soprattutto al mio Pikachu! E ora Greninja, tiriamo fuori la nostra vera potenza!" e alzò di nuovo il braccio.

Di nuovo l'aura d’acqua avvolse Greninja, il quale partì all'attacco.

"Usa Aeroassalto!"

La rana cominciò a massacrare i nemici con una serie di colpi uno dietro l'altro "Greee jaaaa"

Poi il ninja saltò all'indietro, avvicinandosi al suo allenatore.

"Non ci arrederemo qui! Inkay, usa Psicoraggio!"

"Iiin kayyyyy!!!"

Ash mise il braccio davanti alla sua faccia, rimanendo comunque dritto e fermo dove era. Così, come l'attacco colpì il Pokémon di tipo Acqua, lui rimase in piedi e parò tutto semplicemente facendosi scudo con l’arto. Era irremovibile.

"Gradioso! Non ho mai visto nulla di così fico!" Lidia si stava entusiasmando moltissimo.

“Finiamo questa storia!”

“Gre!”

"Fala!"

Greninja e Ash si girarono alla loro destra e trovarono il koala pronto a combattere.

"Leafala, ma che cosa vuoi fare?" fece Ash, confuso.

Lo starter si girò verso l'allenatore e fece un pollice all’insù “Fala!"

Ash sorrise e così si preparò alla vera lotta, aprendo il braccio e dando il via ai suoi amici "Greninja, usa Acqualame! Leafala, Energipalla!"

"Nin... ja!"

"Leafalefalefalefaaaa lafa!"

I due colpi arrivarono dritti contro i Pokémon nemici, ma furono facilmente schivati.

"Se vogliono la lotta, li accontentiamo! Gourgeist, usa Pallaombra!"

"Inkay, aiuta con Psicoraggio!"

"Gourg!"

"Kayyy!"

I due caricarono le loro mosse e le lanciarono contro Greninja e Leafala, ma ben presto furono intercettati da Introforza e Comete.
"Aiuteremo anche noi!" dichiararono le due ragazze scambiandosi un cenno di intesa.

"Greninja usa Doppioteam!" Ash sbatté un piede per terra come dando la carica a sé stesso e quindi a Greninja, che sempre sbattendo un piede per terra, si diede uno slancio in avanti e cominciò a duplicarsi e correre intorno ai nemici.

Senza che potessero accorgersene, i due venivano sempre più allontanati dagli allenatori e bloccati in un vortice di rane.

"Brock, che cosa ha in mente Ash?" domandò Serena mentre guardava la scena, senza voler interferire nel piano dell'amico.

"Credo che voglia bloccare Gourgeist e Inkay insieme e poi colpirli con un attacco di gruppo una volta circondati!" ragionò Brock.

Lidia annuì "Sì, è così. Ma noi teniamoci pronti, in caso serva aiuto!" La ragazza fece cenno a Spotpup di stare sull'attenti.

Una volta abbastanza intontiti gli avversari, il ninja si tirò indietro e si preparò a lanciare l’attacco finale.

A quel punto Ash decide di chiudere la lotta. "Greninja usa Acqualame!!! Leafala.. us-..!” Tutto d’un tratto Ash cadde a terra, sentendo qualcuno spingerlo a terra. Era stato Meowth.

La spinta gli fece volare via dalle braccia Pikachu, il quale cadde a terra senza battere ciglio. Non poteva reagire più a niente.

Greninja se ne accorse quando ormai aveva già lanciato lo shuriken gigante.

“Wobbuffet! Tocca te!” ordinò Jessie.

Wobbuffet si posizionò di fronte ai suoi colleghi e rigettò l’attacco contro il gruppo. L’attacco divenne sempre più chiaro e indirizzato verso il suo obbiettivo: Pikachu. 
Pikachu non era in grado di scappare, non capiva nemmeno cosa stesse succedendo. Ash si alzò, sebbene sarebbe stato impossibile per lui arrivare da Pikahu per salvarlo. Cominciò a correre verso di lui, ma non ce l’avrebbe mai fatta.

Ma qualcun altro correva oltre ad Ash.

Pochi secondi e davanti a Pikachu si posizionò una figura blu, alta e possente. Ognuno guardò basito la scena, senza avere il tempo per fare nulla al proposito o intervenire.

Leafala fissò la rana, incrociò lo sguardo del ninja un'ultima volta, prima di vedere l'attacco collidere sul suo mentore.

“GRENINJA NOO!!!”

Lo shuriken enorme sulla schiena non bastò a bloccare la forza che lo travolgeva e le zampe del Pokémon kalosiano non riuscirono a rimanere salde.
Come il polverone si dissolse, Ash provò a correre dall'amico, ma sentì una fitta prenderlo al cuore e bloccarlo di colpo, fermandogli anche il respiro. Il corpo cominciò come a bruciare di dolore e tutto si oscurò, divenendo buio pesante. Ash cadde a terra, senza rialzarsi. Fu troppo veloce per permettergli di ribellarsi al dolore.

"Ash? Ash!? ASH!" urlò Serena preoccupatissima per il ragazzo che amava.

"Fa? FA!?FALA!?"si spaventò il koala, vedendo entrambi Greninja e Ash cadere a terra come se fossero appena morti in un campo di battaglia.

"Ash? ASH! Riapri gli occhi non sei il tipo da mollare così!" urlò Brock, non sapendo ovviamente del contraccolpo che questa nuova trasformazione causava al vecchio amico.

"Brock, è inutile! Ash non può rispondere! Greninja ha subito un colpo durissimo e anche Ash attraverso di lui ne ha pagato i danni!" lo avvisò Serena.

"Cosa? Ash ha subito il colpo? Spiegami bene che sta succedendo!"

"Non c'è tempo! Prima dobbiamo cacciare quei tre!".

Anche Lidia aveva assistito alla scena impotente: "Dannati... questa la pagherete cara! Spotpup, all'attacco! Forza!" urlò inferocita.

"Sono con te!" la accompagnò Serena, e Braixen si unì alla lotta più inferocita che mai... Serena poteva sopportare di tutto, ma nessuno poteva attaccare Ash così. Stesso per Braixen nei confronti di Greninja.

"Braixen, Fuocobomba, ORA!" urlò Serena più forte che poté. La stella di fuoco della volpina stavolta fu enorme e ancora più incandescente del solito, tanto da spaventare a primo impatto Gourgeist e Inkay, i quali non si aspettavano di certo quella reazione.

"Ti do una mano con Comete!" la assecondò l'altra ragazza e il cagnolino maculato lanciò dalla sua coda una serie di stellette più piccole che si agglomerarono alla stella di fuoco facendola divampare ancora di più. Il trio sapeva che oramai non aveva più scampo... La stella colpì in pieno i due Pokémon dei lestofanti e li trascinò con tutto l'impatto dritti sui loro allenatori facendoli esplodere in aria e catapultandoli lontano.

"Maledizione! Era un piano perfetto! Cosa abbiamo sbagliato?" si lamentò Jessie.

"Evidentemente abbiamo sottovalutato il potere dell'amicizia..." filosofeggiò James con fare pensante.

"Però non potete dire che il mio piano non fosse ottimo! Non potevo certo aspettarmi l'intervento di una quarta mocciosa!" protestò Meowth.

" IL TEAM ROCKET HA FALLITO DI NUOVOOOOOOOOOOOO!" e volarono via accompagnati dall'indimenticabile luccichio.

Ash, intanto, era a terra esanime come il suo amico Greninja.

"Brock, che mi dici di queste ferite!?" domandò preoccupata Serena.

"È una brutta botta, non ho mai visto niente del genere… La cosa migliore è portarli dal professore!" sentenziò Brock dopo aver valutato i danni: erano veramente tanti.

"Vi do una mano!" si intromise Lidia.

I tre superstiti, così, caricarono rispettivamente Ash e Greninja sulle loro spalle e si diressero in fretta e furia verso il laboratorio del prof seguiti da un Pikachu afflitto e dagli starter in stato di shock.

Brock girò la testa verso Serena, stava per dirle qualcosa. In effetti spettacolare lo era sì, ma aveva notato che lo era in due versi diversi.

Tuttavia, quando vide il viso di Serena mosso dalla tristezza e dalla preoccupazione, decise di non dire nulla. Era scioccante per lui, figuriamoci cosa provava la ragazza, la quale sembrava particolarmente provata dalla situazione sebbene già vissuta. E soprattutto se era così legata ad Ash.

.

.

.

Ash cominciò ad aprire gli occhi lentamente. Gli era familiare, forse anche perché era la seconda volta in una giornata in cui finiva messo K.O. 
Questa volta però era stato molto peggio della precedente. La luce era fastidiosa ai suoi occhi, ma qualcosa cominciò a fargli ombra. 
Appena la sua vista divenne meno confusa e appannata riuscì a vedere non uno, ma quattro volti che lo guardavano, uno più vicino degli altri.

Focalizzò meglio e vide Brock, Lidia e Leafala fissarlo in piedi, mentre Serena era vicinissima e probabilmente seduta di fianco a lui. I suoi occhi erano lucidi e tramanti. Come Ash smorzò un sorriso, Serena si avventò su Ash e lo abbracciò forte, di nuovo... Doveva davvero cominciare a farla preoccupare di meno…

"Ehi... " mormorò Ash debolmente. Era un saluto particolare.

"Ehi? Ash, hai idea di quanto tu mi abbia fatta preoccupare!? Di nuovo!? Avevi promesso che non ti saresti cacciato nei guai!" lo sgridò la performer con tono dolce, come si staccò dal ragazzo.

Lui la corresse “Avevo promesso che ci avrei provato…” dovette interrompere un attimo la sua piccola correzione quando Serena lo fulminò con lo sguardo “Ehm…. Mi spiace… ma non era proprio colpa mia stavolta.” Ash si grattò la testa imbarazzato "E questa volta quanto tempo sono stato privo di sensi?"

"Due giorni” rispose Brock tranquillo.

Ash scattò in piedi “DUE GIORNI!?” Subito però sentì una fitta e dovette tornare a sedersi, aiutato da Serena.

Lidia si appoggiò allo schienale del divano su cui era sdraiato Ash "Non pensiamoci! Ora ciò che conta è che stai meglio! Sai una cosa? É stata una cosa assurdamente pazzesca!" Strinse i pugni lei con gli occhi brillanti "Beh… a parte quando sei svenuto. Scusa Ash, ma ti capita tutte le volte?"

Ash ridacchiò, la conosceva a malapena ma gli stava simpatica, sembrava esplosiva e allegra come Ornella: "Beh... vedi… spesso… Greninja…”

Una scintillo schioccò nel cervello del ragazzo. “GRENINJA E PIKACHU!?”

Serena, Brock e Lidia quasi evitavano lo sguardo di Ash. La prima sapeva già che sarebbe toccato a lei parlare.

L’ultima volta che aveva visto Pikachu, era messo malissimo. Greninja invece era stato ferito all’ultimo momento. Se non erano lì, voleva dire che stavano molto male.
Serena fece qualche passo avanti "Entrambi sono in condizioni critiche. Su Greninja non abbiamo notizie, il professore ha detto che è in prognosi riservata…”

Ash sentì un nodo formarsi in gola “E-E P-Pikachu…” 

Serena non riuscì più a guardare negli occhi l'amico “L-Lui era molto grave. Le scosse che usava il Team Rocket agivano fino in profondità nel corpo. Era come se bruciavano le sue cellule. Devono averle usate molto forti e parecchie volte” Non sapeva dove aveva trovato il coraggio di dire tutto questo a quel ragazzo.

"…N-No…” Era disgustato, furioso e orripilato. Stava temendo il peggio “M-Ma si riprenderà?” 

“Il professore ha detto che, sebbene sia molto grave, sta dimostrando dei segni di miglioramento” Continuò Brock.

Ash annuì, non riuscendo a parlare. Prese il berretto e se lo mise in testa, volendo coprirsi gli occhi ormai lucidi.

Lidia sospirò "Anche Greninja ce la farà. Olivio dice che la situazione è delicata, ma se la caverà!”

Ash digrignò i denti, nessuna delle due notizie lo confortavano. A lui non servivano i se e i ma… volevano certezze. Subito cercò di correre via, ma Brock e Serena si posero davanti alla sua strada, consapevoli delle sue intenzioni.

"Ash, aspetta, sei ancora debole!"

Lo sguardo dell'allenatore divenne serio e ostinato "Non mi interessa!" Ma come disse questo, sentì un acciacco prenderlo alla spalla. Portò la mano al punto che gli faceva male e fece una smorfia.

Quindi fece scansare i suoi due compagni e passò oltre, dirigendosi verso le stanze più interne del laboratorio, quelle più organizzate e piene di attrezzi tecnologici.
Ben presto passò davanti ad una vetrata che attirò la sua attenzione e di bloccò. Si avvicinò per guardare e appoggiò con violenza le mani sul vetro: gli piaceva per nulla ciò che vedeva, anzi… lo terrorizzava.

Il professore Olivio, insieme a due assistenti maschi e due femmine, stava attorno ad un lettino e sul quale vi era Greninja. Il suo corpo era ricoperto di uno strano bagliore e la pelle aveva preso una colorazione verdognola, la quale si mischiava ai suoi colori naturali. Era pieno di ferite su tutto il corpo e sembrava essere teso e irrigidito, come anche completamente assente.

Sull’altro c’era Pikachu, il quale invece era ricoperto di bende su tutto il corpo e di medicazioni. Aveva anche delle ventose attaccate sulle guance e sul petto, per controllare il battito cardiaco. Sembrava sofferente.

Ash rimase per qualche secondo appiccicato al vetro, con il fiato che lo appannò fino a che non impedì la visuale e lo portò ad andare verso l'entrata, aprire la porta e buttarsi all'interno della stanza "GRENINJA! PIKACHU!"

L'allenatore, alla vista dei suoi amici ridotti in quello stato, si rivolse con foga ad Olivio: "Professore, la prego, mi dica che stanno bene... LA PREGO!" domandò quasi in lacrime.

"Ash… Pikachu probabilmente si riprenderà, sperando che non abbia nessun danno permanente. Però... io... non so per Greninja... non ho mai visto una cosa del genere... l'unica cosa che posso dirti è che Greninja è in uno stato di comatosi..." rispose il prof. Olivio, abbattuto dal fatto che non potesse fare molto.

"Come sarebbe sperando nessun danno permanente!? E poi Greninja si riprenderà, vero? VERO!?"

"Riguardo a Pikachu, come ho detto dovrebbe riprendersi, il problema è che ci potrebbe essere qualche ferita interna che potrebbe rimanere permanente e pericolosa se si riaprisse. Ci sono comunque buone chance che si rimetta del tutto. Tornando a Greninja… non posso dirti con certezza... che si riprenderà. Anche in questo caso abbiamo buone possibilità anche se non so quanto tempo possa richiedere e cosa lo colpisca maggiormente. Io e i miei collaboratori stiamo facendo di tutto per capire cosa sia successo, ma credo che ora spetti a te e a lui combattere contro questo malanno..."


"C-Cosa intende dire?" L’allenatore pietrificato.

"Mentre tu dormivi, i tuoi amici mi hanno spiegato cosa è successo... è stato colpito malamente durante questo vostro fenomeno che vi lega come una cosa sola ed entrambi avete subito un duro colpo. Ora tu ti sei svegliato e sei riuscito a vincere la tua condizione, ma ora spetta a lui. Gli ho somministrato flebo, vaccini e tutto quello che avevo, ma è tempo che pure lui faccia la sua parte. Credo che, dentro, la sua anima stia lottando per vincere e riunirsi a te"

"G-Greninja..." sussurrò Ash "...professore? posso parlargli un po'?"

"Beh, è ancora in prognosi riservata, dubito che riesca a sentirti, ma dopotutto sei il suo allenatore... puoi provarci, se vuoi"

Ash si avvicinò al suo Pokémon in stato comatoso, gli prese la zampa palmata e iniziò a parlargli: "Greninja... io… io non so se tu riesca a sentirmi ma... so che sei forte, lo sappiamo tutti e due... ti prego, non abbandonarmi così. Ho sofferto quando sei dovuto andare con Mollicino, ma almeno sapevo… sapevo che stavi bene, ora come ora vederti in questo stato... io… io..." l'allenatore scoppiò in lacrime “Te lo giuro, amico mio... vincerò per te, vincerò la Lega, vincerò il mondo solo per vederti
ancora una volta in piedi! Tu sei mio amico, non voglio perderti così!"

Poi l’allenatore passò a Pikachu “Pikachu mi spiace davvero. Anche tu hai sofferto tanto e tutto perché volevi proteggere dei Pokémon che nemmeno conoscevi. Hai deciso di combattere contro te stesso, di andare contro la tua famiglia e di perdere la tua dignità… ti sei fatto carico di quello che facevi e hai avuto troppe responsabilità. N-Non ho saputo proteggerti come avevo promesso… h-ho lasciato che ti facessero perdere la speranza. T-Ti sei persino esposto pur di non ferirmi oltre.” Passò la testa sul suo braccio per asciugarsi le lacrime, ma continuavano a scendere “T-Ti prego di perdonarmi! S-Se mi darai un’altra chance, ti starò vicino il più possibile! Tu però non lasciarmi, torna al mio fianco amico mio… non abbandonarmi, ho bisogno di te!” lo accarezzò sulla testolina.

Dagli spalti, Serena, Brock, Lidia e Leafala potevano vedere quella situazione disperata. Leafala si maledisse... se solo fosse stato abbastanza forte! Prese coraggio e andò al suo albero d'allenamento, raccolse tutte le sue frustrazioni e scaraventò un pugno tale da far vibrare tutto il tronco. Le vibrazioni svegliarono gli altri Leafala, abbastanza infastiditi dalla persistenza di quel loro simile atipico

"Leaf!Leaf!"

A quel punto "l'atipico" gridò come non mai "LEAF! FA! FA! LA! LA!” sparò loro un’Energipalla carica di frustrazione per dimostrare che ne aveva abbastanza di essere destinato ad agire come la sua specie, di come lo trattavano gli altri suoi esemplari e che era pronto davvero a sconfiggerli uno per uno… ma si trattenne: cosa avrebbe dimostrato cosi? Avrebbe solo fatto la figura del bulletto e di sicuro non avrebbe fatto piacere al suo maestro. 

Guardò ancora una volta inferocito i suoi compagni di razza, che rimasero pietrificati davanti a quella reazione, gli rifilò un grugno di disappunto e se ne andò da lì.

Nel frattempo, Ash continuava a stare stretto ai suoi Pokémon, cercando di stargli vicino.

"Ash... credo sia meglio lasciarli da solo ora" disse il prof, mettendogli la mano sulla spalla.

"Ok..."

I due si allontanarono, ma quel che non videro furono due reazioni. Un leggero movimento del braccio del Pokémon rana... e l’aprirsi di due piccoli occhi.

… 

Ash camminava con sguardo basso fissando il pavimento e pensando intensamente a ciò che era successo. Nei seguenti giorni non aveva rivolto la parola a nessuno, aveva dormito a malapena e soprattutto aveva mangiato pochissimo. Conoscendolo, non avrebbe mai rinunciato al cibo, tranne in situazioni simili.

Non poteva fare granché, e tutto ciò gli faceva venire una gran voglia di stare da solo, di riflettere e sfogarsi in solitudine, quindi proseguì la sua passeggiata fino ad arrivare all'uscita del laboratorio. Nemmeno notò i suoi amici che se ne stavano ai lati del passaggio. Andò avanti senza badare a niente e nessuno.

Serena chiuse gli occhi e fece un sospiro. Si preparò a seguirlo, ma Brock la fermò, afferrandole la mano e scuotendo la testa: "Lo conosco bene, quando Ash è in questo stato ha bisogno di stare da solo"

Fu però il turno di Serena di scuotere la testa "É già capitato e ho già saputo gestirlo. Stare solo può far bene, ma non se ha in testa pensieri sbagliati… e se sta giorni da solo!"

"Serena, potrebbe respingerti... non è sé st.."

"Esattamente! E ciò è sbagliato. Credimi, ci è già capitato e ho avuto modo di farlo ragionare… ci penso io, ok?" concluse andandosene.

Brock rimase silenzioso e confuso. Conosceva Ash da anni e probabilmente era colui che sapeva gestirlo meglio, eppure quella ragazza aveva dato l'impressione in pochi secondi di sapere tutto di Ash, ogni particolare. Sembrava capace di batterlo su ogni fronte.

Intanto, all'esterno, Ash camminava lentamente. Continuò fino ad arrivare ad un albero e inconsciamente lo prese a pugni, continuando fino a che non gli fece male la mano.

"Dannazione...!" si lamentò lui, frustrato.

"Ash?" lo chiamò una voce familiare.

Al ragazzo non servì girarsi per riconoscere l'allenatrice. Sapeva perché era lì, e non aveva tutti i torti. In effetti stava di nuovo cadendo in depressione come a Frescovilla dopo la sconfitta contro Edel.

Serena aveva intuito per certe cose, sapeva che era meglio non lasciarsi sopraffare dai sensi di colpa per vari motivi: il primo era che il vero Ash non si arrendeva mai, il secondo era che non voleva essere preso a sassate in testa, visto che la neve non c'era, anche se sapeva che Serena non lo avrebbe mai fatto.

"Hai bisogno di parlare?" chiese Serena avvicinandosi a lui.

Ash scosse la testa con un mezzo sorriso: "No, grazie. So di sbagliare, ma rimane dura..."

"Già..." commentò Serena grattandosi il braccio: "Vedrai che Greninja e Pikachu staranno meglio. Loro sono forti no? Come te!" provò ad incoraggiarlo.

In effetti, quel commento finale lasciò Ash un po’ divertito "Se fossi così forte non sarei qui a piangermi addosso"

"Anche i più forti hanno momenti di debolezza. Poi però solo i veri forti sanno usarli per rialzarsi. Tu lo hai sempre fatto..." e appoggiò una mano sulla spalla del ragazzo "Supererai anche questa, se ci credi tu, vedrai che lo faranno tutti" aggiunse poi, sorridendo dolcemente.

Ash girò lo sguardo verso di lei e rispose con un sorriso dolcemente grato. Per fortuna c'era sempre lei a tirarlo su e ad aiutarlo ad essere sé stesso.

"A proposito" Ash si girò completamente verso di lei "Hai avuto modo di conoscere meglio quella ragazza, Lidia, mentre ero nel mondo dei sogni? Sembra una brava allenatrice!"

Serena portò l'indice sotto il mento "Ah sì, però non abbiamo parlato tanto. So solo che è la Capopalestra di Collinopoli, nulla di che!" lo prese in giro la performer.

"Ahhh sì, è solo la Capopalestra, allora dovremmo chiederle di più... aspetta!" Ash ci mise un attimo a capire "É LA CAPOPALESTRA!?" si stupì.

Serena annuì "Ahah sì, è lei. Olivio l'ha chiamata per aiutarci, è Lidia che ha liberato gli starter!”

"Però... è in gamba! Devo sfidarla al più presto!" sorrise Ash, tornando ormai di buon umore.


Serena però lo guardò un po’ perplessa, oltre che felice di averlo tirato su "A dire il vero… Ho un’altra notizia. Pikachu si è svegliato ieri e si è ripreso quasi del tutto. Il professore ha detto che è riuscito a guarire da ogni ferita ed è solo un po' debole. Può tornare ad allenarsi con te! Te lo avrei detto prima, ma non c’era verso di parlarti!”

Il kantoniano subito balzò sulle gambe “DAVVERO!? STA BENE!?” 

“Fisicamente ormai si è quasi rimesso del tutto. Ho più paura per il suo umore, credo si senta in colpa, dopotutto tutto questo casino lo ha coinvolto molto, potrebbe credere sia colpa sua. Le minacce, il tuo attacco, Greninja che è stato ferito per proteggerlo... E’ molto scosso. Ho provato a consolarlo, ma questa è una cosa che riusciresti a fare meglio tu"

"Sai dove lo posso trovare?" chiese lui

Serena si girò e indicò l'albero sulla sponda opposta del laghetto "Lassù. Se ne è andata dal laboratorio dopo che il professore ha detto che gli serviva prendere un po' d’aria”

Ash corse via, per poi fermarsi prima di fuggire verso il suo amico: "Ah. Grazie Serena!" pronunciò senza voltarsi per poi riprendere a correre, con la kalosiana sullo sfondo che arrossì.

L'allenatore corse fino ad arrivare all'albero indicatogli e in quattro e quattr'otto si arrampicò.

Trovò subito il topino, voltato verso i cespugli, con la testolina appoggiata al tronco. Ash si sedette di fianco a lui e gli posò una mano sulla testa, accarezzandolo. Il tipino inizialmente si spaventò, anche perché non si aspettava di sentire la voce del suo allenatore. Si aspettava di incontrare ancora Serena piuttosto.

“Pikachu!! Stai meglio? Ero preoccupatissimo!!! Mi hai fatto stare in pensiero… ascolta io…”

Pikachu girò la testolina, facendolo fermare subito. L’allenatore capì subito che Pikachu aveva sentito il suo discorso qualche giorno fa, ma non sembrava quello a ferirlo. A ferirlo era tutto quello che era successo. Nonostante non fosse più sofferente nel corpo, nel cuore lo era ancora. Il suo triste musino diceva tutto.

Pikachu non rispose e appoggiò la testa contro la corteggia del muro. Ash doveva assolutamente parlargli. 

L’amico lo guardò dispiaciuto, lo prese e semplicemente lo abbracciò, lasciando un po’ stupito il Pokémon, ma dandogli allo stesso tempo il via libera a sfogarsi. Non lo stringeva così da tanto, non aveva potuto confortarlo, rassicurarlo e coccolarlo. Non gli disse nulla per un po', limitandosi ad accarezzarlo, mentre Pikachu piangeva lacrime amare di rimpianto e senso di colpa.

"Pikapi..." singhiozzò lui, aggrappandosi alla maglia dell'allenatore.

"Lo so che pensi che sia stata colpa tua, ma non lo è. Dopo tutto quello che hai passato... tu sei l'ultimo da incolpare. É stato il Team Rocket a rapirti, a minacciarti e a costringerti a farmi qualcosa. So benissimo che in quel momento non volevi farmi nulla. Non l’ho mai dubitato”

“Pi…” Non gli avrebbe mai fatto del male volontariamente. Sperando anche involontariamente.

“E riguardo a Greninja. Non devi incolparti nemmeno di quello. Ti hanno ferito e torturato con quelle scariche e non eri in grado di difenderti. Lui ha scelto di proteggerti, come lo avrei fatto io!” Ash sospirò “Ovviamente è normale che tu ti senta così, io stesso mi sento responsabile. Sono il vostro allenatore e amico, avrei dovuto fare qualcosa..."

Pikachu cominciò a protestare, ancora con le lacrime agli occhi "Pikapi! Pipichu!"

"Lo so… Lo so... però una cosa la possiamo fare: impegnarci per Greninja! Andare avanti, sostenendolo e aspettando che torni da noi!”

"Pika?" Pikachu guardò Ash, confuso.

"Si, sono sicuro che Greninja direbbe lo stesso. Pikachu, tu sei e rimarrai sempre il mio più caro e migliore amico. Avrò sempre fiducia in te e ci sarò in qualunque situazione, come so che tu ti fidi di me e che potrò contare su di te se avrò bisogno! Non ci separeranno mai e andremo avanti ad impegnarci nel nostro sogno, anche per Greninja! Se avremo altre organizzazioni criminali contro di noi, salveremo il mondo! Se avremo rivali, combatteremo con tutte e nostre forze e ci godremo il nostro viaggio e le lotte!”

Pikachu abbozzò un sorriso.

“E ora dai smettila di piangere, sei o non sei il Pikachu più forte che ci sia?".

Il topino smise di piangere e guardò Ash abbastanza convinto. Eh sì, l'allenatore aveva colto nel segno, come lui anche Pikachu aveva una sorta di orgoglio che brillava dentro di lui. Pikachu assunse una faccia nuova: stavolta piena di risoluzione e fiducia, si era convinto. Greninja ce l'avrebbe fatta di sicuro. Saltò sulla spalla di Ash e fieramente si batté la zampina sul petto. Avrebbe lavorato doppio pur di vedere il suo amico di nuovo in forma e felice!

"Questo è il Pikachu che conosco! E ora che ne dici di scendere dall'albero? Sai, sto un po’ stretto..." ammise Ash.

"Pikachu Pi!"

Ash scese dall'albero facendo attenzione a non farsi male mentre parlava "Tra l'altro, Pikachu. Ti va di conoscere la tua prossima avversaria?"

"Pikachu?"chiese confuso il topino.

"Eheh, è stata una sorpresa per me, figurati per te!"

I due tornarono dentro al laboratorio dove ad attenderli vi erano Brock, Serena, Lidia e il professore intenti a bere una tazza di caffè.

"Siamo tornati!" annunciò Ash con voce più serena.

"Ehi, come ti senti?" domandò Brock.

Ash su massaggiò la testa piegandola un po’ di lato: "Meglio! È grazie al vostro supporto che so di poter contare nei miei amici!"

Tutti i ragazzi presenti sorrisero, così Ash andò avanti "E il supporto di qualcuno in particolare!" e strizzò l'occhio alla biondina che sedeva di fianco alla Capopalestra.

Serena subito arrossì come un forno "N-Niente...!"

Ash poi si girò verso Lidia " Non mi avevi detto che eri la Capopalestra di Collinopoli!"

Lidia ridacchiò con un ghigno "Mi spiace, ma ero di fretta quando mi ha chiamato Olivio urgentemente. Poi sei morto per sei ore! E quanto ti sei svegliato avevi altro per la testa!"

"Ma le lotte in Palestra sono sempre nella mia testa!" Ash puntò il dito alla nuca ridendo.

Lidia si alzò e appoggiò i pugni ai fianchi "Ah, questo lo so!"

Tutti meno Olivio la guardarono confusa, quindi il professore appoggiò la testa sulle mani con i gomiti sul tavolino: "Ed eccola che riparte! Ci risiamo!"

"Cos-" Brock lo guardò curioso.

Puntò il dito contro Ash, come se fosse in un'indagine "Come so che tu, Ash, sei un allenatore proveniente da Kanto e probabilmente vuoi diventare il migliore allenatore Pokémon del mondo, quindi Maestro Pokémon! Il tuo primo Pokémon è Pikachu e ora sei qui per competere nella Lega di Forsia!" Poi puntò a Serena "E tu, Serena, sei una performer proveniente da Kalos e ora vuoi competere nei Varietà di regione. Sei venuta qui assieme ad Ash da Kanto! Probabilmente vi conoscete da moooolto tempo!"

Serena, Ash, Pikachu e Brock spalancarono le loro bocche, stupiti.

Ash e Serena si guardarono e poi tornarono a Lidia "E tu come lo sai!?"

La ragazza più grande alzò il dito, sempre imitando la posa di un detective che spiega le sue deduzioni "Elementare! Voi due indossate classici vestiti di tessuto proveniente da Kanto, si capisce sia dall'aspetto che dal profumo tipico. Procurarlo è difficile se non si abita nella regione, perché non è usato commercialmente, quindi probabilmente è realizzato da qualche parente di Ash. Come mai proprio Ash? Perché hai un Pikachu, un classico Pokémon di Kanto, e il fatto che stia sulla tua spalla così e siate tanto affezionati fa capire che è il tuo primo Pokémon. Avete ancora i biglietti dell'aereo che si vedono dalle tasche. La Air Dragonite fa voli esclusivi di Kanto-Forsia e quindi per forza venite entrambi da lì. Serena invece ha un Braixen, un Pokémon tipico di Kalos, e indossa un fiocco sul bastone con cui lotta, quindi è un Pokémon non molti usato in lotte, ma da come si muove si vede che è esperto in esibizioni. Quindi svolgi i Varietà, tipici di Kalos e Forsia. Probabilmente vi siete conosciuti a Kalos, visto che Ash ha un Greninja, catturato in un viaggio precedente. Serena era a Kanto per qualche motivo e siete partiti insieme per venire qui!"

I due rimasero completamente bianchi per lo stupore.

"Ma tu chi sei veramente!?" domandò Ash ancora a bocca spalancata e occhi sporgenti.

"Umpf... Io sono Lidia! E sono un detective!" dichiarò lei con stile.

Il silenzio calò mentre i ragazzi e Pikachu la guardavano con stupore.

Olivio invece applaudì con gli occhi chiusi "Brava come sempre!"

"Ovviamente sono anche Capopalestra di Collinopoli!" aggiunse poi con un occhiolino.

"Aspetta, come sai che voglio essere Maestro Pokémon?" domandò Ash.

"Semplice. Prima ho chiamato mia sorella e ha detto di aver visto un allenatore bizzarro che voleva a tutti i costi sfidare la Palestra!"

"B-Bizzarro?” Pensò perplesso Ash.

"E visto come sei allegro, pimpante, volevi conoscermi... più il fatto che giri diverse regioni sfidando le Palestre.. portano solo ad una conclusione!"
Serena la guardò con ammirazione "Sei un genio!"

Lidia si strofinò la mano tra i capelli "Eheh"

"Allora… ti posso sfidare?!" chiese Ash avvicinandosi con gli occhi luccicanti "Ti preeeego!"

Lei lo guardò ridendo, con un sopracciglio alzato e le mani incrociate dietro la testa "Certo!”

"Beh, è la cosa migliore, se ti concentri sulla Palestra non penserai a Greninja!"

"Ascolti professore… io..."

"Non preoccuparti. Dopo alcune analisi ho concluso che Greninja si riprenderà. Adesso è in uno stato vegetativo e in un coma temporaneo. Tuttavia si riprenderà con un po’ di cure speciali, si sveglierà nel giro di qualche settimana! Avrà bisogno di un po’ di riabilitazione, ma non devi preoccuparti più di tanto!"

Ash sorrise tranquillizzato, anche Brock, Pikachu e Serena sospirarono più sollevati, mentre Lidia annuì soddisfatta con le braccia incrociate.

La performer si mise la mano sul cuore "menomale" pensò.

La detective già stava immaginando che soddisfazione gli avrebbe dato quel ragazzo a sfidarla, ultimamente non veniva più nessuno con una forza e determinazione pari a quella che il suo nuovo amico pareva dimostrare: aspettava con gioia quel momento, anzi proprio non poteva attendere.

"Ash, che ne dici di domani mattina alle dieci e mezza?" propose lei.

"Certo, per me va benissimo!" rispose Ash "E sta sicura che non ti daremo tregua! La medaglia sarà nostra!"

"Ahahah lo vedremo, caro mio, lo vedremo! Come hai visto, il mio Spotpup non perdona facilmente!" sorrise la Capopalestra.

"Beh anche Pikachu non scherza!"

"Pika!"



E così, Pikachu è riuscito ad uscire da una brutta situazione. Sebbene un compagno di squadra di Ash, con un gesto nobile, dovrà rimanere al laboratorio del Prof. Olivio per un po’, la grinta dell'allenatore è tornata a brillare con l’aiuto dei suoi amici! Ora è pronto per affrontare la sua prima vera sfida nella regione di Forsia. Riuscirà a battere Lidia e il suo fenomenale Spotpup al primo tentativo?


Leafala guardava attentamente l'allenatore e stava decidendosi sul da fare "...Fala!"



Spazio d'autori:
Beh che dire? E' stato un capitolo intenso vero? Il povero Pikachu ne ha passate di tutti i colori. E la prossima volta si vedrà la prima vera sfida di Ash nella regione di Forsia! Come vi è sembrata la capopalestra? Vi piace? Come al solito invito a seguirci anche sulla nostra pagina deviantart e facebook ^^ Alla Prossima!
   
 
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