Regina Mills-Blanchard è una donna in carriera. Non si ferma mai. Ha un figlio di 15 anni, Henry, che adora, e suo marito, Leopold, è un uomo d'affari molto rispettato. La sua vita è quella che tutti definirebbero "una vita perfetta".  Regina e Leopold si erano incontrati 12 anni prima ad un meeting aziendale. Regina era stata attratta dalla prospettiva di vita che Leo le prometteva e 6 mesi più tardi lei era già diventata la signora Blanchard. Leo era già stato sposato prima, ma la sua ex moglie Eva aveva chiesto il divorzio perché si sentiva trascurata. Anche Regina, del resto, aveva avuto una storia importante prima di questo matrimonio. Era stata fidanzata con Daniel Colter, un artista di Brooklyn, ed era stato proprio dal loro amore che era nato il piccolo Henry. 2 anni dopo la nascita del bambino, però, Daniel morì in un incidente stradale, lasciando Regina a crescere da sola loro figlio. Con il cuore spezzato per la morte del suo primo e unico amore, Regina aveva deciso di gettarsi a capofitto nel lavoro. Con le sue sole forze era riuscita a ritagliarsi un posto di tutto rispetto nell'azienda del signor Blanchard e fu grazie a quel lavoro che incontrò suo marito.  Più di 11 anni erano passati dal loro matrimonio e agli occhi di tutti loro erano ancora la coppia più bella ed innamorata del mondo. La loro famiglia era un sogno. Leo amava Henry come fosse un figlio suo e Regina non poteva che essergli grata per questo. Ciò che più desiderava dalla vita era che Henry fosse felice, il resto non importava.  Quello che però gli altri non sapevano era che dietro all'aura di apparente perfezione che la sua famiglia emanava c'era ben altro. Negli ultimi anni, infatti, Regina aveva iniziato a sentirsi sempre più intrappolata, come in una bolla. Aveva tutto ciò che desiderava si, ma non riusciva a fare a meno di pensare che quella vita non le appartaneva veramente. Leo era un brav'uomo ed era stato anche un buon marito, ma non le aveva dato quell'affetto che lei si aspettava. Leo non era Daniel. Non era l'uomo perfetto che si era immaginata.  Crogiolandosi in questi pensieri, in un tiepido pomeriggio autunnale, Regina si stava dirigendo in centro per fare delle commissioni. Henry era a scuola e Leo era volato a Toronto per incontrare un compratore.  Camminava a testa bassa, come a voler nascondere al mondo la sua infelicità. Sperava di non dover incontrare nessuno. Non era proprio dell'umore, quel giorno più che altri. Era quasi arrivata a destinazione quando all'improvviso, sempre a testa bassa, girò l'angolo e andò a sbattere dritta contro qualcuno. Neanche il tempo di capire cosa fosse successo che l'uomo contro il quale era finita la stava già aiutando a rialzarsi.  Regina lo guardò irritata e senza nascondere la sua rabbia gli disse: "Ma nessuno le ha mai insegnato a guardare dove mette i piedi quando cammina?". L'uomo la guardò perplesso e dopo qualche istante le rispose: "Veramente, signora, è lei che sembrava non stesse guardando più in là del suo naso. L'ho vista girare l'angolo di fretta e non ho fatto in tempo a scansarmi che lei mi era già addosso."  Regina era snervata. Poche parole e le aveva già peggiorato l'umore più di quanto già non fosse. L'uomo, ad ogni modo, non fece caso a quanto lei fosse scontrosa e molto cortesemente le pose la mano e si presentò: "Robin Locksley, al suo servizio." Regina mugugnò un "Regina Blanchard, molto piacere. Ora se non le spiace me ne devo andare. Addio."  Veloce come era arrivata, Regina se ne andò e lasciò Robin a guardarla mentre si allontanava. Dopo qualche secondo anche lui girò i tacchi e riprese il suo cammino. Ma qualcosa era cambiato. Nessuno dei due riusciva a smettere di pensare all'altro. C'era qualcosa in Regina che la rendeva irresistibile agli occhi di Robin. Forse era quello sguardo irritato che gli aveva lanciato prima di andarsene che gli aveva fatto venire voglia di vederla ancora.