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Autore: reila_guren    21/02/2017    4 recensioni
Magnus la guardò stupito. Cercò di leggere nella mente della donna, per capire esattamente quale ragionamento avesse fatto per arrivare alla conclusione che se qualcuno non poteva badare al proprio figlio, allora era una buona idea portarlo da lui, ma non ci riuscì.
Genere: Comico, Fluff | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Catarina Loss, Magnus Bane, Ragnor Fell, Raphael Santiago
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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C'era qualcosa che infastidiva particolarmente Magnus ed era il ritardo. Nella classifica di cose che lo disturbavano di più, il ritardo si trovava più o meno tra i completi falsi di Gucci e il mal di testa post-sbornia. In alcune giornate il mal di testa, nella classifica, era sostituto da quel biondino, Trace o come si chiamava.
Magnus dava molta importanza agli incontri settimanali con i suoi amici più stretti. Quando si è immortali, si ha una concezione del tempo un po' diversa dalla norma e si tende a lasciar passare parecchio tra un incontro e l'altro, possono passare addirittura interi decenni. Senza rendertene conto un giorno vai al matrimonio del tuo migliore amico e la volta successiva che lo vedi lui è già vedovo. Per questo Magnus riteneva importante fissare degli incontri settimanali con i suoi migliori amici, in una settimana poteva accadere di tutto e lui voleva tenersi sempre informato sulle loro vite. Per questo una volta a settimana lui, Ragnor, Catarina e Raphael si incontravano a casa di Magnus per bere qualcosa e chiacchierare. Caterina partecipava a questa specie di club del libro per pura bontà d'animo, Ragnor perché non se la sentiva di lasciare una signora da sola con, come lo definiva lui, quel pazzo di Magnus, e Raphael, che condivideva questa definizione, perché non aveva il cuore di lasciare Ragnor con lui. La devozione del vampiro nei confronti di Ragnor era ammirevole.
Quel giorno Catarina era in ritardo di un'ora e Magnus era molto, molto infastidito. Lui aveva anche rubato i suoi biscotti preferiti alle mandorle, quelli con la glassa che facevano in quel piccolo forno in Malesia e lei non si era ancora fatta vedere. Tutto ciò era inaccettabile.
-Catarina è in ritardo.- Constatò Ragnor, sorseggiando il suo tè al gelsomino. Magnus gli lanciò un'occhiata di sbieco.
-Grazie per avermelo fatto notare- disse sarcastico -l'ho chiamata, ma non risponde.-
-Forse ha di meglio da fare.- Suggerì Ragnor.
-Come tutti noi.- Commentò Raphael annoiato. Stava mescolando con la cannuccia il suo sangue AB positivo e ogni tanto faceva le bolle nel bicchiere per passare il tempo. Magnus lo trovava disgustoso.
-Magari ha un appuntamento. Sarebbe anche ora che si trovasse un fidanzato, quella povera ragazza.- Disse Ragnor e inzuppò un biscotto alle mandorle nel suo tè.
Magnus gettò un'occhiata al suo cellulare per vedere se Catarina gli avesse per caso mandato un messaggio, poi disse: -Catarina ha una lunga e felice relazione con il suo lavoro. Non che io approvi, ma ognuno ha i suoi gusti e chi sono io per giudicare? Intanto che la aspettiamo, perché non mi raccontate cosa avete fatto negli ultimi giorni?- Li guardò entusiasta come una tredicenne che parla con le amiche della sua prima cotta e addentò un vistoso cupcake azzurro con la glassa fucsia.
-Io ho trovato un pappagallo- disse Ragnor -è talmente colorato che a volte mi viene il mal di testa a guardarlo ed è molto fastidioso. Ha imparato a riprodurre il suono del campanello e ora ogni notte corro alla porta pensando che ci sia qualcuno e invece trovo solo lui nella gabbietta che mi prende in giro. L'ho chiamato Magnus.-
Raphael soffocò una risata nel bicchiere e Magnus si chiese se dovesse sentirsi lusingato o offeso dal fatto che Ragnor aveva chiamato il suo pappagallo da compagnia come lui. Magnus si riteneva più simile ad un grande ed elegante felino, come una pantera o un leopardo, non un pappagallo che si fingeva un campanello. Però il senso dell'umorismo dell'animaletto era ammirevole. Stava per dare voce al suo dubbio quando la comparsa improvvisa di un portale nel bel mezzo della stanza gli impedì di decidere se si sentisse più offeso o più lusingato. La parete brillava di un'intensa luce azzurra e Catarina ne uscì tutta trafelata. Aveva i capelli arruffati, una grande borsa a tracolla e in braccio... sì, quello che aveva in braccio a Magnus sembrava decisamente un bambino. Aveva all'incirca un anno, due brillanti occhi viola e folti capelli verde smeraldo da cui facevano capolino due piccole orecchie a punta.
-Quando dicevo che Catarina doveva trovarsi un fidanzato, non intendevo dire che doveva fare tutto così in fretta.- Commentò Ragnor sbalordito, guardando la ragazza appoggiare la borsa per terra e sistemarsi il bambino contro il fianco.
-Catarina... cos'è quello?- Chiese titubante Magnus. Forse Catarina, in preda ad un improvviso istinto materno, aveva deciso di adottare.
-Questo, Magnus, è un bambino.- Rispose Catarina -Si chiama Shaza e ovviamente è un seelie. Sua madre sta male e non può occuparsi di lui al momento, per questo l'ho portato da te.-
Magnus la guardò stupito. Cercò di leggere nella mente della donna, per capire esattamente quale ragionamento avesse fatto per arrivare alla conclusione che se qualcuno non poteva badare al proprio figlio, allora era una buona idea portarlo da lui, ma non ci riuscì.
-Non credo di aver capito.- Disse Magnus guardando il bambino. Il piccolo Shaza si guardava intorno incuriosito e agitava le braccia grassocce per essere messo a terra. Catarina lo mise sulla moquette e lui iniziò a gattonare in giro.
-Sua madre è stata aggredita da un demone.- Spiegò Catarina sedendosi al tavolo. -L'ho guarita, ma ha bisogno di riposo e siccome non sapeva a chi lasciare il bambino mi ha chiesto di occuparmene. Io devo andare al lavoro, quindi mi sembra logico che te ne occuperai tu.-
Magnus la fissò ancora più esterrefatto. Ancora non capiva quale ragionamento logico le avesse suggerito di scegliere proprio lui come babysitter. Non aveva alcuna esperienza con i bambini, sapeva a malapena prendersi cura di se stesso. Una volta, se Alec non lo avesse fermato, sarebbe uscito di casa in mutande e nemmeno quelle belle di pizzo.
-Continuo a non capire.- Disse Magnus.
Il piccolo Shaza intanto cercava di attirare l'attenzione di Raphael tirandogli i pantaloni con la manina. Il vampiro gli mostrò le zanne e stranamente il bambino dovette trovarlo divertente perché ridacchiò e allungò le mani cercando di prenderle. Raphael era basito.
-È solo per qualche ora, dopo il lavoro tornerò a prenderlo. Perché non chiedi ad Alec di aiutarti? Lui mi sembra che ci sappia fare con i bambini.-
-Alec è a Idris a passare del tempo con suo padre.- Rispose Magnus sconsolato. Il suo aiuto gli avrebbe fatto comodo se davvero doveva occuparsi del bambino. Lui si era preso cura di Max, quindi sapeva cosa fare, ma Magnus non sapeva nemmeno da dove cominciare.
-Non è così difficile, Magnus- gli assicurò Catarina -dentro la borsa c'è tutto quello che ti serve. Devi solo dargli da mangiare, cambiargli il pannolino e farlo giocare un po'.-
Cambiargli il pannolino? Un pannolino sporco? Magnus doveva...
-Mi gira la testa.- Disse Magnus aggrappandosi al bordo del tavolo per non cadere. Si chiese se fosse possibile per uno stregone morire di stress improvviso. E se tutto quello stress gli avesse fatto venire i capelli bianchi? Non gli stavano bene i capelli bianchi, non si intonavano alla sua carnagione.
-Te la caverai benissimo, non preoccuparti. E poi può aiutarti Raphael. A Shaza sembra piacere, guarda.- Catarina indicò il bambino che stava cercando di arrampicarsi sulla gamba del vampiro, ma scivolava giù ogni volta. Raphael lo guardava immobile, come se fosse stato una bomba sul punto di scoppiare e non un piccolo e innocuo seelie. Ragnor intanto si teneva in disparte, cercando di far finta di non esistere.
-Catarina, io non credo di essere la persona più...- Magnus cercò di mettersi in salvo da quell'esserino che prima o poi avrebbe fatto cose nel pannolino che poi lui avrebbe dovuto pulire, Dio, magari avrebbe anche vomitato e gli avrebbe sbavato sui vestiti, ma Catarina glielo impedì.
-Ti ricordo che mi devi ancora un favore per quella volta che ti ho tolto tutte le spine di quel cactus sul quale eri precipitato.- Disse Catarina con sguardo severo e Magnus si sentì come un bambino rimproverato dalla mamma.
-Ma Catarina...- piagnucolò Magnus.
-Niente ma- ribatté lei. -Lì c'è la borsa, vengo a prenderlo stasera. Ciao Shaza, divertiti con lo zio Magnus.- Detto ciò, aprì un portale e sparì.
Magnus sospirò e abbassò lo sguardo verso Shaza, che aveva rinunciato al tentativo di darsi alla scalata di Raphael e ora gli stava succhiando l'orlo dei pantaloni.
-Parli?- Gli chiese Magnus in modo impacciato. Non aveva idea di come comportarsi con un bambino, ma pensò che la cosa migliore fosse rivolgersi a lui come a un adulto. Shaza si voltò verso di lui e gli sorrise.
-Nghe!- Disse felice e allungò le braccia per essere preso in braccio.
-Nghe? È una strana lingua seelie che non conosco? Strano, io parlo fluentemente circa 876 lingue, eppure non so cosa significhi "nghe".-
Raphael chiuse gli occhi e invocò la pazienza e l'aiuto del Signore.
-Dios, eres tan estúpido... non è una lingua seelie. Ha un anno, non parla, fa dei versi.- Disse il vampiro e prese in braccio il bambino. Lo teneva rigidamente, come se ancora fosse preoccupato che potesse esplodere. Shaza iniziò a saltare sulle sue ginocchia tutto felice.
-Non parla? E come faccio a capire cosa vuole?- Chiese Magnus.
-Vai a tentativi. Se piange provi a dargli da mangiare o da bere, oppure provi a cambiarlo.- Disse Raphael. Shaza stava cercando di prendergli le zanne e lui si teneva a distanza di sicurezza. Ragnor nel frattempo stava aprendo un portale.
-Beh è stato bello, ma io devo proprio andare.- Disse lo stregone.
Magnus spalancò gli occhi disperato e disse: -Non puoi andartene, Ragnor. Tu sei il più vecchio tra noi, di sicuro ti sarà capitato di prenderti cura di qualche bambino.-
-Prima di tutto, io non sono vecchio. Secondo, l'unica esperienza che ho con i bambini riguarda tutte le volte che li ho cacciati dal mio giardino, quindi ne so quanto te. E ora devo proprio andare, devo dare da mangiare al tuo omonimo piumato.- Detto ciò scomparve dall'altra parte del portale, lasciando Magnus e Raphael da soli con il piccolo che stava cercando di raggiungere il piatto di biscotti sul tavolo.
-Tanto non abbiamo bisogno di lui.- Disse Magnus seccato -possiamo cavarcela benissimo da soli.-
-Da solo, vorrai dire- ribatté Raphael -io non ho alcuna intenzione di restare qui a fare il babysitter.- Fece per mettere in terra Shaza, ma il bambino iniziò a strillare, aggrappandosi alla giacca del vampiro per restare in braccio.
-Gli piaci davvero.- Constatò Magnus sbalordito guardando il bambino che se ne stava avvinghiato a Raphael, una manina stretta alla sua giacca e l'altra in bocca. -Perché gli piaci?-
Raphael sembrava altrettanto sbalordito.
-Non lo so, ma mi sta sgualcendo la giacca.- Disse irritato, poi rivolto al bambino aggiunse: -Se me la rovini mi arrabbio. Non bisogna fare arrabbiare un vampiro, altrimenti lo sai cosa succede?- Fece schioccare le zanne, sperando forse di apparire minaccioso, ma Shaza ridacchiò divertito e allungò una mano piena di saliva, finendo per impiastricciargli tutto il mento.
-Qué carajo!- Esclamò Raphael indignato dalla scarsa paura che il bambino nutriva per lui e allontanò lui e le sue manine piene di saliva.
-Non dire queste parole davanti a lui.- Disse Magnus che già si sentiva protettivo nei confronti del bambino -Beh è chiaro che devi restare. Non vorrai certo far piangere un bambino, cosa direbbe la tua povera madre?
-Dios, se mi vedessero gli altri vampiri.- Sospirò Raphael. Sembrava vergognarsi come quando qualcuno gli chiedeva se conoscesse Magnus, cosa che negava con convinzione.
-Credo che i vampiri del tuo clan ti vedano già come una figura paterna, in un certo senso. Penserebbero che hai adottato un altro bambino.-
Raphael gli lanciò un'occhiataccia e si asciugò il mento sporco di saliva. Shaza intanto aveva assunto un'aria concentrata e aveva le sottili sopracciglia verdi aggrottate. Raphael spalancò gli occhi.
-Dios, no qué asquo!- Esclamò con una smorfia, tendendo le braccia e tenendolo il bambino sollevato lontano da sé.
-Cosa?- Chiese Magnus.
-L'ha fatta.- Rispose Raphael, con la faccia voltata da un'altra parte. Shaza sgambettava a mezz'aria sopra al tavolo apparecchiato per il tè.
-Fatto cosa?- Domandò Magnus confuso e Raphael gli rivolse uno sguardo eloquente. Quando lo stregone capì a cosa si riferiva sentì i capelli diventargli bianchi. Dovette guardarsi allo specchio per accertarsi che si trattava solo di un'impressione e che i suoi capelli erano ancora perfettamente neri.
-Ha fatto...-
Raphael annui, la faccia ancora rivolta verso al muro.
-Non puoi cambiarlo con la magia?- Chiese il vampiro con una smorfia disgustata.
-Non ho mai cambiato un bambino con la magia, non voglio rischiare di evirarlo! Sai come sono vendicativi i seelie, se restituiamo un bambino menomato ci faranno a pezzi. No, dobbiamo farlo alla maniera classica e sicura.-
-Non c'è niente di sicuro nella maniera classica.- Rispose Raphael. Intanto Shaza aveva iniziato ad innervosirsi e si agitava per essere messo giù. -Allora dove lo facciamo? Sul letto o sul divano?-
-Farò finta che tu non mi abbia mai chiesto una cosa del genere!- Esclamò Magnus, agitando una mano per dare maggiore enfasi al proprio sconvolgimento -Sul divano, sul letto ho le lenzuola di raso.-
Fece comparire un asciugamano sul divano e mentre Raphael ci appoggiava sopra Shaza, andò a frugare nella borsa che aveva lasciato Catarina. Dentro c'era un biberon, diversi vasetti di omogeneizzato alla frutta, salviettine umidificate, pannolini e un orsacchiotto di peluche. Prese tutto quello che pensava potesse servire allo scopo e raggiunse Raphael.
-Ok, come procediamo?- Chiese Magnus. La tensione era palpabile, come se si stessero accingendo a compiere un delicato intervento di neurochirurgia avanzata e non a cambiare un pannolino.
-Direi che uno di noi deve distrarlo mentre l'altro lo cambia.- Rispose Raphael.
Shaza spostava lo sguardo da l'uno all'altro incuriosito, cercando di capire cosa stesse succedendo.
-Io lo distraggo!- Esclamò subito Magnus spingendo salviettine e un pannolino pulito contro il petto del vampiro, preparandosi a fare smorfie e quant'altro.
-Tu gli stai antipatico, lo distraggo io.- Ribatté Raphael restituendo pannolino e salviette allo stregone. Scoprì le zanne e Shaza iniziò a ridere. -Vedi, io gli piaccio.-
Magnus assunse la migliore espressione di rimprovero di cui era capace e disse: -Sappi che mi sento profondamente offeso dal tuo atteggiamento, piccoletto. Va bene, facciamo quello che dobbiamo fare e facciamola finita.-
Magnus preferiva non pensare all'eventualità che avrebbero dovuto cambiarlo più volte. Fece un respiro profondo e iniziò a sbottonare la tutina. Raphael intanto continuava a schioccare i denti e Shaza si divertiva come un matto a guardarlo e a cercare di toccarli. Tolse il pannolino sporco senza guardare né annusare e con uno schiocco di dita lo mandò in qualche zona remota della Patagonia, poi prese a pulire il bambino con le salviette.
-Tu mi devi un grande favore, piccoletto, un grande, grandissimo favore.- Disse Magnus mettendogli il pannolino pulito. Non era certo di aver fatto un lavoro impeccabile, ma era abbastanza sicuro di averlo messo dal verso giusto. Gli sistemò la tutina e fece un sospiro di sollievo.
-Fatto.- Disse lasciandosi cadere su una sedia. Si sentiva stremato. Raphael prese Shaza e lo mise sulla moquette, libero di gattonare.
-Ci sai fare con i bambini.- Disse lo stregone seguendo con lo sguardo il piccolo seelie che gattonava in giro per il suo salotto, toccando tutto ciò che trovava e cercando di aprire cassetti e sportelli. Era incredibile come un essere così piccolo avesse tutta quell'energia. Raphael scrollò le spalle.
-Prima di diventare un vampiro badavo ai miei fratelli.-
Magnus provò ad immaginare un giovane Raphael alle prese con biberon e pappette. Era un'immagine quasi comica. Rimasero in silenzio per un po', finché non sentirono Shaza strillare a pieni polmoni e subito scattarono in piedi. Il bambino era in un angolo con un vistoso graffio sulla fronte e piangeva disperato, mentre davanti a lui Chairman Meow si leccava la coda arrabbiato. Raphael lo prese in braccio e iniziò a cullarlo cercando di farlo calmare e Magnus gli curò il graffio con la magia. Appena vide la luce blu che avvolgeva le dita dello stregone, il bambino smise di piangere. Guardava incuriosito le sue dita e cercava di toccarle.
-Allora ti piaccio anche io!- Esclamò entusiasta Magnus. Fece comparire una sfera luminosa e lasciò fluttuare a mezz'aria. Shaza spalancò gli occhi viola e la guardò curioso, poi allungò la mano e la toccò ridendo.
-Non dargli troppa confidenza- gli disse Raphael. -Dovresti vedere come si concia. Una volta l'ho visto sventolare una bandana di lustrini.-
-Si dà il caso che quella bandana piaccia molto ad Alec. E poi non la stavo sventolando.- Ribatté indignato lo stregone.
-Ad Alec piaci tu, questo la dice lunga sui suoi gusti.- Rispose Raphael nascondendo un sorrisetto tra i capelli verdi di Shaza.
-Alec ha gusti eccellenti.- Disse Magnus ergendosi in tutta la sua considerevole altezza. Nel frattempo Shaza aveva iniziato a giocare con le numerose collane dello stregone, dimostrando di apprezzare anche lui il suo look.
-Vedo che anche tu hai ottimi gusti.- Commentò soddisfatto Magnus facendo sbuffare Raphael.
-È un seelie, anche loro hanno un senso dello stile imbarazzante. Una volta ne ho visto uno vestito di girasoli. Quasi mi carbonizzavo.- Disse mettendo giù il bambino che aveva iniziato ad essere irrequieto.
Shaza gattonò fino alla sua borsa e iniziò a trarne fuori tutto il contenuto sotto lo sguardo allarmato di Magnus.
-Ehi che fai, non mettermi a soqquadro il salotto!- Esclamò facendo per prendere il bambino, che apparentemente aveva trovato quello che stava cercando, perché stringeva vittorioso tra le manine un vasetto di omogeneizzato alla mela e guardava i suoi due babysitter speranzoso.
-Hai fame. Che bambino intelligente, sapevi dov'era la tua merenda.- Disse Magnus stupito. Lo mise sulle ginocchia, fece apparire un cucchiaio e Raphael iniziò ad imboccarlo.
-Lo sai vero che se tutta questa storia uscirà da qui, farò in modo che il tuo ragazzo venga a conoscenza dei tuoi segreti più imbarazzanti? Ragnor me ne ha raccontati talmente tanti.- Disse Raphael pulendo delicatamente la bocca di Shaza con il bavaglino.
-Io non ho segreti imbarazzanti.- Ribatté Magnus, ma in effetti c'erano due o tre cosette fatte in gioventù che preferiva restassero ignote ad Alec. Tipo quella volta in Perù in cui era successa quella cosa con quel lupo mannaro... incredibile come la maggior parte delle cose più folli che gli erano successe fossero accadute tutte in Perù. Forse, dopotutto, il fatto di essere stato bandito dal paese era un bene.
Shaza stava allegramente sbrodolando purea di mela sulla maglia di Magnus, ma lui ormai era troppo stanco per farci caso. Badare ad un bambino era la cosa più stancante che avesse mai fatto, si sentiva più stremato di quando usava troppa magia, e l'aveva fatto solo per un paio d'ore. Farlo tutti i giorni doveva essere una condanna a morte perfino per lui che era immortale.
Quando ebbe finito di mangiare, Shaza iniziò a strofinarsi gli occhi assonnato e a sbadigliare, e appena Magnus lo ebbe sistemato sul divano sotto ad una coperta insieme al suo orsacchiotto di peluche, chiuse gli occhi e si addormentò.
Catarina li trovo diverse ore dopo tutti e tre addormentati sul divano. Con un braccio Shaza stringeva il suo peluche e con una mano la giacca di Raphael. Lo prese in braccio delicatamente stando attenta a non svegliare nessuno dei tre, ma Magnus aveva il sonno leggero e quando aprì gli occhi vide che anche il bambino si stava svegliando. Aveva la testa appoggiata alla spalla di Catarina e quando i suoi piccoli occhi ebbero messo a fuoco lo stregone gli sorrise e lo salutò con la manina. Magnus si sentì pervadere da un moto di tenerezza e si sciolse in un sorriso ricambiando il saluto con la mano, dopodiché chiuse di nuovo gli occhi e si addormentò.



Note dell'autrice:
Salve a voi che siete arrivati alla fine di questa cosa!
Allora, questa one shot la dedico a Danim, che è sempre così carina da leggere e recensire tutti i miei disagi e che mi ha chiesto di scrivere qualcosa con Raphael. Purtroppo credo che Raphael sia uscito completamente OOC, infatti mi sono accorta scrivendo di fare molta fatica a gestirlo, ma spero che tutto sommato non faccia troppo schifo. Un ringraziamento speciale va a Laura che mi ha aiutato con lo spagnolo ♡
Grazie a tutti per aver letto questa cosa, ora potete tranquillamente tornare ad impiegare il vostro tempo in modo più costruttivo.
Un abbraccio
reila_guren
  
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