eccomi tornata con una piccola storiella senza pretese di una mia OTP :) 
l'ho scritta parecchio tempo fa ma non ho avuto mai il desiderio di pubblicarla fino ad oggi giorno in cui la mia parabatai mi ha convinto:)
quindi buona lettura
[Revisionato]


Feliciano Vargas era considerato dolce, spensierato, un non combattente, una persona sempre sorridente... ed era tutto vero. Quello che agli altri era celata era la sua immensa testardaggine.
Di questa testardaggine ne stava avendo un lieve assaggio Germania che non sapeva più cosa fare.
Ma partiamo con ordine.
Quella sera avevano fatto l'amore e Germania, come ogni volta, era rimasto a letto per dormire un altro po' stringendo il cuscino e inspirando l'odore del compagno che rimaneva sempre impresso sulla federa.
L'italiano invece si era alzato prima, gli aveva dato un lieve bacio sulla fronte ed era andato sorridente come al solito a preparare la colazione per entrambi.
Aveva messo sul fornello la moka col caffè, aveva preso il suo latte e i suoi cereali e la frutta per entrambi; insomma era tutto normale, come ogni giorno.
Poi si era avvicinato alla porta del loro appartamento.
Germania si faceva portare ogni mattina il giornale per sapere cosa succedeva nel mondo e se c'erano informazioni utili per la guerra, ma quel giorno in prima pagina non c'erano informazioni su America o su Inghilterra, non c'erano nemmeno quelle notizia utili di matrimoni tra personaggi famosi o cose del genere.
No.
Quella mattina in prima pagina c'era una ricetta.
Una ricetta che appena fu vista dagli occhi dell'italiano provocò un urlo da generale e un mezzo svenimento di quest'ultimo.
Ludwig sgranò gli occhi e in un movimento fulmineo prese la propria pistola dal cassetto. Con addosso solamente il lenzuolo che gli avvolgeva il bacino, uscì dalla stanza per ritrovarsi l'italiano disteso a terra boccheggiante con il giornale in mano e gli occhi chiusi che mormorava parole incomprensibili in una lenta litania.
-Feliciano!- gridò gettandosi a terra e prendendogli il volto fra le mani scrollandolo, -Italia apri gli occhi!- disse tirandogli un paio di schiaffetti sulle guance senza fargli male.
-Memmmm Doi...tsu...veeee- mugolò lui continuando a tenere gli occhi chiusi.
-ITALIA!- urlò più forte il tedesco in faccia all'italiano che finalmente aprì gli occhi e lo guardò.
Si, lo guardò. Per poi mettersi a piangere.
Si lanciò letteralmente sul tedesco che lo afferrò appena in tempo e si mise a frignare a dirotto appoggiato al suo collo.
-Was passiert Italia?- mormorò il tedesco stringendolo a se con un abbraccio con sguardo preoccupato.
-Un... sacrilegio.. Doitsu... una cosa orribile...!- piagnucolò Feliciano stringendosi contro il suo tedesco, -cosa Italia.. cosa?- mormorò il tedesco cercando di staccarsi quella specie di fontana che lo stava inzuppando.
-Le...ggi- disse singhiozzando e passandogli il giornale per poi riacciambellarsi e ricominciare a piangere.
Il tedesco lo guardò per qualche istante poi si girò verso il giornale e ne lesse le prime righe.
-E.. quindi Italia?- lo guardò non capendo il perchè quell'articolo che campeggiava in prima pagina lo avesse così tanto disturbato.
-Come e quindi? DOITSU! HANNO FATTO UN SACRILEGIO! NON POSSO VEDERLO... brucia il giornale!brutta quello scempio del mio più grande amoreeeeee veeee!- disse disteso a terra a pancia in giù tirando i pugni sul pavimento come un bambino.
-Avanti Feliciano.. non è .. così grave- mormorò il tedesco guardandolo, si pentì subito di aver pronunciato quella frase.
Gli occhi di Italia se prima erano bagnati e piagnucolanti ora sembravano ardere di un fuoco d'odio.
Un odio tale da spaventare il tedesco.
Doitsu indietreggiò leggermente sul pavimento.
-I...talia.. che succede?- mormorò lui guardandolo con occhi sgranati, -IL MIO PIU' GRANDE AMORE ROVINATO! DEVI TOGLIERLO!- disse con voce secca guardandolo mentre stringeva i pugni.
-Io credevo.. di farti piacere.. insomma ti piace tanto la pasta.. e volevo creare una ricetta.. per te... io NON VOLEVO OFFENDERTI...- disse Germania abbassando lo sguardo.
Tutta la rabbia di Italia svanì in un lampo.
-Vee...- mormorò solamente avvicinandosi a Germania che si stava ancora coprendo gli occhi per la paura del piccolo italiano.
Feliciano gli poggiò una mano sulla guancia per poi sedersi sulle sue gambe, -un regalo per me? Veeeee GERMANIA!- disse il rosso sorridendo e stringendolo fra le sue esili braccia.
Lo strinse a lungo e Ludwig mormorò contro il suo petto, -sei arrabbiato?-, -no! Veeee tu volevi farmi fare un regalo! Sono felice se tu mi fai dei regali! Vuol dire che mi vuoi bene no?- disse lui sorridendo e accarezzandogli i capelli.
-Ja... ti voglio bene Italia..- sussurrò Germania stringendolo a sè, Feliciano si chinò e fece incontrare le loro labbra stringendogli le braccia al collo.
Ludwig rispose quasi subito a quel bacio tanto appassionato senza staccare le braccia dalla sua schiena.
Si baciarono per molti minuti finchè Italia non si staccò e gli disse con sguardo vitreo -però devi togliere quella pasta o diventerò molto cattivo-.
Quello sguardo bastò a far capire che la minaccia di Italia era reale e potenzialmente pericolosa.
L'avrebbe fatta sparire.
Subito.
Subito dopo aver finito col rosso che gli si stava strofinando addosso.