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Autore: girlmoon    21/02/2017    0 recensioni
E' il diciottesimo compleanno di Clary. Simon e Renèe, i suoi migliori amici, le organizzano una festa a sorpresa nel locale Pandemonium in città, ma tutto quella notte cambierà per le due amiche. Verità nascoste, un mondo nascosto ed invisibile agli umani. Sarà solo grazie all'aiuto di Jace, che Clary riuscirà a ritrovare sua madre; e solo grazie a Renèe, se Alec riuscirà a capire il vero valore dei sentimenti umani.
Genere: Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Alec Lightwood, Clary Fairchild, Isabelle Lightwood, Jace Wayland, Nuovo personaggio
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Il pomeriggio sul tardi, siamo costretti a ritrovarci nel punto di raccolta per allenarci.
Raggiungo insieme a Clary il resto del gruppo, che sembra incantato dalle parole di quel famoso omone biondo e palestrato che l’altro giorno mi aveva quasi sia rimproverata per il ritardo.
-“Allora, che si fa?”- interviene subito la mia amica, attirando l’attenzione dell’uomo.
-“Piacere di conoscerti Fairchild.”- le risponde lui, squadrandola. –“E tu, chi sei?”-
-“Renèe Forbes, e tu  saresti?”-
-“Hodge, da oggi in poi gli allenamenti li farete con me, afferrato?”-
-“Ai suoi ordini.”- sbuffo leggermente seguendo gli altri a pochi metri di distanza.
Izzy inizia subito ad allenarsi con la frusta, Alec e Clary combattono col bastone e Jace lotta con Hodge.
Io? Beh, io prendo a pugni, come posso, un sacco d’acciaio praticamente.
-“Mettici più forza!”- grida Hodge.
Roteo gli occhi, mi sgranchisco bene le ossa e riprendo.
-“Mi hai sentito?”- ripete alzando la voce.
-“Si, si, ho capito!”- sbraito già tutta sudata dopo venti minuti di box.
Continuo così per tre quarti d’ora belli abbondanti, ma l’effetto che l’allenamento sta avendo su di me, non è dei migliori.
Colpisco il sacco con tutta la mia forza e la superficie non si curva minimamente.
-“Pausa, cinque minuti e riprendiamo!”- grida quello che non riesco a chiamare Hodge, ma scimmione.
Sto per levarmi le protezioni alle mani, quando mi raggiunge e mi blocca.
-“No, tu no.”-
-“Che cosa? Scherzi vero?”-
-“Affatto, continua.”-
-“Ma è quasi un’ ora che tiro pugni, sono stanca!”-
-“E a me non me ne frega niente. Continua.”-
Lo guardo malissimo e riprendo a tirare pugni, con scarsi risultati.
-“Ferma, ferma!”- mi ferma quasi subito. –“Cos’hai qui dentro, crema? Tira più forte, voglio dei colpi ferrei.”-
-“Il sacco è troppo duro, non ce la faccio.”-
-“Non inventare scuse.. forza!”-
-“Hodge, non starai esagerando?”- sento Izzy parlare e la ringrazio silenziosamente.
-“Isabelle, torna dov’eri e tu continua.”- riprende il biondo.
Una decina di pugni e mi fermo stremata, col fiatone e il sudore che mi scende giù dalla fronte.
-“Basta, devo fermarmi. Sto per svenire.”-
-“Forza Forbes prosegui, non sei ancora a niente! Mettici grinta, sfogati.. trova qualcosa che ti faccia arrabbiare terribilmente e colpisci questo maledetto sacco.”-
Lancio uno sguardo ai miei compagni. Clary mi osserva compassionevole, Jace mi fa segno di restare forte, Izzy mi sorride dolcemente e Alec parla con Magnus.
Aspetta… Alec parla con Magnus??
Lo stregone sembra intrattenersi fin troppo con Lightwood e arriva persino a poggiargli una mano sul braccio, sorridendogli mestamente.
Eh no, non ci siamo proprio.
Guardo Hodge, guardo il sacco, respiro a fondo e inizio a tirare una raffica di pugni certamente più forti rispetto a quelli pietosi di prima.
-“Bene ragazza, così, così.”- mi dice sorridente.
L’impatto tra la plastica del sacco e la pelle delle mie nocche produce un forte rumore che mi carica sempre di più, continuo per un minuto bell’ e buono, fregandomene del leggero dolore che sento alle dita, gasandomi sempre di più e immaginando che al posto di quell’ammasso di plastica nera, ci sia la faccia di quell’odioso stregone.
-“Basta così..”- sussurra Hodge, non lo ascolto continuo imperterrita.
-“Fermati, ti farai male!”- scuoto la testa e continuo ancora un po’.
-“Renèe!”- la voce stridula di Clary mi porta alla realtà e Hodge mi blocca in un instante i polsi.
-“Che c’è?”- chiedo nervosa, asciugandomi poi il sudore dalla fronte.
-“Stavi andando troppo forte.”- mi rimprovera la rossa.
-“Ed è un problema? Stavo migliorando e tu mi fermi? Che cavolo Clary..!”- il mio tono è scocciato.
-“Hai la pelle bruciata Renèe!”- interviene Izzy, guardandomi quasi impaurita.
Osservo le nocche e noto il sottile strato particolarmente rosa e lucido della pelle con i bordi leggermente insanguinati.
Cavolo, ho esagerato, forse.
-“Non è niente, basta metterci dell’acqua.”- scendo i tre gradini, notando gli sguardi straniti di tutti quanti, compreso lo stregone.
-“Ma che diamine le prende?”- chiede Clary vedendo che mi allontano.
-“E’ strana”- continua Jace.
-“Si è solo arrabbiata, come le avevo chiesto di fare.”- spiega Hodge.
-“E per quale motivo?”- chiede nuovamente Clary.
-“Bah, non saprei, forse per lo stregone.”- Hodge ride silenziosamente, mettendo a posto tutti gli attrezzi.
-“Non guardate me, non le ho fatto niente.”- alza le mani Magnus, in segno di difesa.
-“Non tu singolarmente.. tu e il cacciatore si però.”- mozza una risata per poi sparire dietro una porta il biondo palestrato.
-“Cosa?”- Alec solleva un sopracciglio e tutto d’un tratto tutti loro mi fissano, mentre me ne sto stravaccata su una sedia a bere litri e litri d’acqua.
-“Che avete da guardare? Sono così tanto bella?”- chiedo allargando le braccia.
-“Le parlo io.”- Clary mi si avvicina e mi guarda dolcemente. –“Cosa c’è che non va, Renèe?”-
-“Magnus non va, non posso cecarlo, mi viene da buttare giù l’intero istituto ogni volta che lo guardo in faccia.”-
-“Che ti ha fatto per meritarsi tutto quest’odio?”- mi chiede ridendo.
Vedo che tutti loro stanno ascoltando la conversazione, così la faccio a posta e alzo la voce.
-“E’ nato, ecco cos’ha fatto di male.”-
Si volta di scatto e mi fulmina con lo sguardo.
-“Cosa vuoi, che ti riempia la faccia di pugni come con il sacco? Eh? Dimmelo, non mi costa nulla.”- lo sfido, con arroganza nella voce.
-“Mi faresti un favore, se la smettessi di comportarti da bambina, fiorellino.”- sorride falsamente Magnus, mentre gli altri assistono increduli alla scenata.
-“D’accordo, a patto che tu mi faccia un favore a tua volta.”- do un sorso all’acqua vedendolo annuire, aspettando una mia risposta.
-“Cosa ti serve.”-
-“Smetti di vivere, tutto qua.”- mi alzo, li guardo tutti quanti e mi avvio verso il dormitorio.
-“Renèe..”- grida Clary con tono arrabbiato e stupito.
-“Lasciatela fare, è l’adrenalina che parla per lei.”- interviene Jace.
-“Non ne sono del tutto convinto.”- sussurra Alec, guardandomi male.
-“Alec dove vai?”- gli chiede Izzy.
-“A parlarle.”-
 
Sto per entrare in camera quando sento dei passi dietro di me e mi fermo per un istante.
Da dietro l’angolo sbuca fuori Alec con un terribile sguardo assassino.
-“No..ti prego..”- bisbiglio più a Dio che a lui.
-“Renèe, fermati un secondo, per favore.”-
-“Alec, non è il momento, devo fare la doccia.”-
Poggio la mano sulla maniglia, forzando la serratura e aprendo la porta poco dopo.
Mi blocca il braccio e la chiude.
-“Fammi entrare.”-
-“Prima voglio delle spiegazioni.”-
-“Ma quali spiegazioni, non c’è nulla da spiegare. Ora lasciami passare.”-
-“Non ti muovi di qui, finché non parli, sappilo. Non l’avrai vinta questa volta.”-
-“Smettila con le stronzate, ho detto che devi farmi entrare.”- sostengo il suo sguardo gelido, come meglio posso.
-“Sono più grande di te, decido per me stesso e sicuramente non eseguo i tuoi ordini.”-
-“Alec mi sto innervosendo.”-
-“Innervosisciti quanto vuoi, non cambierai mica la situazione.”-
Ringhio e mi butto su di lui, picchiandolo sulle braccia e il busto.
-“Non mi stai facendo male, se ti interessa saperlo.”- sorride leggermente e questo mi manda in bestia.
-“Alec smettila!”- grido incazzata come non mai.
-“Di la verità. Sei gelosa.”-
-“Cosa? Tu sei pazzo, come ti viene in mente.”-
-“La prima fase è sempre la negazione, segno che in realtà la tua risposta è un si.”-
-“Di cosa dovrei essere gelosa, spiegami?! Di quell’idiota di uno stregone?”-
-“Non esagerare.”-
-“Lo difendi pure!”- sbotto tutta innervosita.
-“Si, non se lo merita.”-
-“Non se lo merita? E chi se lo merita allora, io?”-
-“Stai delirando.”-
-“No, non sono impazzita Alec. Io lo odio con tutto il mio cuore e lo odierò per sempre, fatevene una ragione.”-
-“Per quale motivo?”- adesso grida anche lui. Tuscé.
-“Non farmi perdere tempo.”-
-“Rispondimi.”-
-“Lo sai perfettamente il perché Alec!”- inizio a piangere, non so nemmeno il perché.
-“No, non lo so, altrimenti non starei qui a perdere tempo.”-
-“Se potessi lo ucciderei, si merita tutto il male di questo mondo dopo che..”-
-“Dopo che?”- aspetta con ansia che termini la mia frase, guardandomi con occhi assatanati.
-“Dopo che ti ha fatto soffrire Alec. Ti va bene? Sei contento adesso?”- vedo calare l’oscurità nei suoi occhi che diventano tristi in un istante. E’ come se si fossero spenti.
-“Ti avevo detto di non voler essere protetto da te.”- bisbiglia con tono atono, incupendosi.
-“Mi dispiace, ma non riesco a non pensare al tuo bene prim’ancora del mio.”- mi asciugo le lacrime velocemente ed entro in camera.
Faccio una doccia di circa un’ora pensando ancora alla discussione con Alec e alla scenata davanti a tutti, sentendo le interiora attanagliarsi.
Mi vesto semplicemente, con vestiti rigorosamente neri, perché ovviamente sono quelli che preferisco svendo ampia scelta… OVVIAMENTE!!
Mi disinfetto le bruciature, sgattaiolando subito dopo verso l’uscita dell’istituto.
Il vento fresco mi soffia nei capelli, facendomi rilassare.
-“Ehi tu, guerriera. Mi chiedevo che fine avessi fatto.”- la voce dolce e premurosa di Isabelle rimbomba nelle mie orecchie.
-“Mi hai trovata..”- mi giro di scatto, sorridendole.
-“Tutto bene?”- si mette affianco a me, proprio come fa sempre Alec.. o meglio faceva.
-“Dio, mi stai sembrando Alec in questo momento.. e comunque si, sto meglio.”- le dico ridendo.
-“Il suo nome è sempre sulle tue labbra devo dire.”- scherza, ridendo. –“Mi fa piacere sapere che ti ricordo mio fratello, anche se avverto un non so che di sofferenza nella tua voce mentre parli di lui.”-
-“Non è parlare di Alec che mi fa male. E’ parlare con qualcuno che mi ricorda maledettamente ogni suo modo di fare, che mi rovina. Qualcuno che non è lui.”-
-“Capisco.. e mi dispiace per il litigio che avete avuto a pomeriggio. Gridavate talmente tanto che le vostre urla sono arrivate alle orecchie di tutti. Se avessi saputo che sarebbe andata a finire male, avrei impedito a tutti quanti di farsi i fatti vostri.”-
-“Non è di certo questo il problema, Izzy. E’ la cosa che meno mi preoccupa in verità.”-
-“Fai bene a fregartene.”-
-“Già, lo credo anch’io.”-
Dopo alcuni istanti di silenzio, riprende il discorso.
-“Renèe, puoi dirmela la verità.”-
-“Riguardo cosa?”-
-“Sei innamorata di Alec vero?”-
Sgrano gli occhi e sento il viso andare in fiamme.
-“Dio Izzy! No, ma cosa dici?! No, come potrei.”-
-“Vedi che non c’è nulla di male.”-
-“Per ora non posso risponderti. Non sono sicura di niente e sinceramente non ci avevo mai pensato.”-
-“Beh allora pensaci.”-
-“Non è così semplice. Il possibile invaghimento che potrei provare per tuo fratello attualmente è sopraffatto dalla voglia che ho di uccidere Magnus Bane.”-
-“E sai a cosa è dovuta questa tua voglia di ucciderlo?”-
-“No, forse perché non voglio che Alec soffra.”-
-“Non esattamente. E’ perché ci tieni a lui.”-
-“Questo si, mi sembra giusto. E’ che ho così tanta paura di vederlo soffrire, che.. te lo giuro Izzy sarei disposta a vendermi l’anima per vederlo star bene per il resto della sua vita.”-
-“Nessuno prima d’ora aveva detto una cosa del genere.”- mi sorride dolcemente
-“Forse perché stiamo parlando di Alec. Il tenebroso, palloso e rigido Alec.”-
-“Probabile.”- ride con estrema leggerezza. –“Mi fa piacere che ti sia affezionata ad Alec, sul serio Renèe.”-
-“L’unico a cui sembra non far piacere sembra essere proprio lui, odia sapermi pronta a proteggerlo in qualsiasi momento.”-
-“E’ perché non vuole perdere le persone che ama, non sei assolutamente tu il problema.”- mi spiega, accarezzandomi la testa, proprio come avrebbe fatto mia madre, se mai l’avessi avuta.
-“Grazie Izzy, ti voglio bene.”- la abbraccio, stringendola forte a me.
-“E’ sempre un piacere, adesso lascia scorrere un po’, domani vedrai che risolverete tutto.”- annuisco al suo consiglio e insieme rientriamo.
   
 
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