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Autore: A_Lily    23/02/2017    1 recensioni
Un ospedale psichiatrico Londinese e una persona scomparsa da ritrovare.
Una cerchia molto ristretta e misteri da risolvere.
Ecco cosa devono affrontare i nostri protagonisti della nuova generazione.
Genere: Mistero | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna, Het | Personaggi: Dominique Weasley, James Sirius Potter, Lily Luna Potter, Rose Weasley, Scorpius Malfoy | Coppie: James Sirius/Dominique, Rose/Scorpius
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun contesto, Nuova generazione
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Le lancette dell'Elizabeth segnavano  le 2: 32, quando due figure incappucciate in pesanti impermeabili scuri sparirono nella folta nebbia londinese. 

Il cielo, come al solito, era coperto da grosse nuvole grigie cariche di pioggia. La città sembrava addormentata, nemmeno i soliti fastidiosi taxi osavano varcare l'imponente Parliament Square.

<< Sei pronta? >> Rose parlò piano, quasi temesse l'arrivo improvviso di qualcuno.

Lily, allora, prese una gran boccata d'aria fresca. Lasciò che il petto le si gonfiasse il più possibile, per poi far scappare l'aria tra denti stretti, con piccoli sibili silenziosi. 
Riuscì appena ad annuire prima che Rose cominciasse a contare a ritroso.

<< Tre..due.. >> l'ultima parola fu coperta da un gran turbinio e frusciare d'abiti.

Intorno alle due ragazze, proprio allora, si levò un gelido bagliore che diradò la nebbia circostante.
E se ci fosse stato qualcuno ad osservarle, le avrebbe viste sparire entrambe sotto ai propri occhi. 


Lo scenario nebbioso lasciò posto ad un arcobaleno di piccole lucine colorate ed immense strade illuminate, che profumavano di un misto di fragranze fresche e floreali. 

Dietro alle due ragazze, la possente sagoma dell'orologio di Westminster lasciò il posto ad una delicata fontana in marmo bianco, dove gli zampilli d'acqua riflettevano i colori delle numerose luminarie.
Dopo essersi guardate intorno ed aver scrutato la zona, le due iniziarono a spostarsi frettolosamente.
I loro passi rapidi riecheggiavano sul nudo pavimento di pietra di un enorme piazzale. L'eco correva lungo le pareti occupate da una miriade di alte statue, raffiguranti i personaggi illustri, che avevano frequentato il grande college parigino.

<< Dove stiamo andando? >> la voce di Lily si fece largo nel vasto labirinto di arcate buie.

<< Non ne sono molto sicura >> rispose Rose titubante.


<< Cosa? Non posso crederci Rose! Mi hai trascinata fin qui per incontrarla e non sai nemmeno come e dove cercare! Pensavamo avessi un piano. >>

<< Shh! Vuoi svegliare tutto l'istituto? >> là zittì in malo modo, portandosi l'indice alle labbra e facendo trapelare da queste, un sussurro appena udibile.

<< Allora cosa facciamo? Torniamo indietro a mani vuote? Se è così non sarò io a dirlo a...e quello cos'è? >>. Lily si interruppe bruscamente indicando con la mano una colonna seminascosta. Rose allora provò a mettere a fuoco il punto indicato dalla cugina strizzando energicamente gli occhi, e fu in quel momento che dall'oscurità spuntò, improvvisamente, una figura scura.
 D'istinto Rose frugò il fondo delle sue tasche, dove da una delle quali estrasse un piccolo tubicino nero e tondeggiante dall'aria leggera.

<< Non dirmi che hai sempre avuto una torcia con te e non l'hai mai tirata fuori. >> la voce di Lily era un mix di indignazione e scetticismo. Ma Rose la ignorò senza troppi complimenti, mentre con la sua solita espressione accigliata premeva il pulsante posto sulla base della torcia. Il click di accensione fu seguito, immediatamente, da un fioco bagliore che nonostante tutto riuscì ad illuminare quasi completamente la figura misteriosa.

L'ombra misteriosa si rivelò appartenere ad un uomo.
 A primo impatto si distingueva solo la sua stazza bassa e tarchiata, solo in un secondo momento con un notevole sforzo, Rose riuscì a distinguere alcuni dettagli.
 Indossava un pesante impermeabile blu, che copriva a stento le maniche della giacca sottostante, da questa si intravedeva una cravatta a righe scure e ai piedi sfoggiava un paio di mocassini in vera pelle. Italiana ipotizzò.
 In contrapposizione con la sua stazza c'era il suo viso. Dolci lineamenti racchiusi da una massa di ricci capelli castani. Grandi occhi blu facevano capolino dalle folte sopracciglia e un piccolo naso a punta sporgeva dal viso.
Ma c'era qualcosa in lui, che non convinceva minimamente le due ragazze, e non si trattava della notevole disarmonia tra corpo e faccia. La sgradevole sensazione si era impossessata di entrambe, per questo prima di parlare le due si lanciarono un fugace sguardo reciproco.

<< Salut, nous avans perdu >> cercò di dire Lily, con un pesante accento inglese.

<< Oui >> fu l'unica risposta del ragazzo.

Lily inarcò le sottili sopracciglia scettica del fatto che il suo interlocutore avesse realmente capito qualcosa.

<< Okay...vedi..nous sommes... >> provò ancora Lily.

<< So bene chi siete voi, oui! >> 

Le due all'unisono si voltarono a guardare lo strano individuo, consce del fatto che avesse appena risposto in inglese.

<< Potevi anche risparmiarci del tempo prezioso evitando questo ridicolo teatrino. Sai pensavo che per una volta mi fossi imbattuta in un tipo losco dotato di un po' di cervello. O almeno lo speravo. >>  commentò Lily acida. Odiava profondamente chi cercasse di prenderla in giro. Lei non era più una bambina. O almeno non lo era più da quando l'avevano assoldata per quella “missione”. Loro si fidavano di lei.
Ma non ottenne nessuna risposta da Impermeabile Blu, che si limitò a fissarle mettendo su un grande sorrisetto strafottente.

 Rose continuava a lanciare occhiate velenose alternate a tentativi di persuasione, mentre Lily, ormai annoiata dalla situazione, guardò il piccolo orologio che sfoggiava al polso, rendendosi immediatamente conto che il tempo a loro disposizione stava per terminare.
Era consapevole, che quello che stava per compiere fosse una mossa rischiosa. Ma era altrettanto consapevole, che se di li a pochi minuti, non fossero corse alla fontana di marmo bianco avrebbero avuto notevoli problemi. Quindi decise di tentare un po' la fortuna. Sperando che almeno per una volta fosse  dalla loro parte.

<< Okay >> esordì scostando leggermente Rose << Visto che non sembri intenzionato a parlare né a darci una mano, ti chiamerò Mr. Impermeabile. So che sei abbastanza furbo da capire che non siamo realmente studentesse di uno scambio culturale, come ti avrà ripetuto un milione di volte Rose. E se davvero sai chi siamo noi, sai anche cosa stiamo cercando >>.

<< No, purtroppo io so chi state cerando >>

<< Adesso taci Lily >> la voce di Rose era irremovibile, mentre i suoi occhi continuavano a vagare sullo strano soggetto.
C'era qualcosa di troppo assurdo in Mr. Impermeabile. Qualcosa di strano, di sbagliato. Rose lo percepiva dal suo sguardo vacuo, dalla sua postura scomposta, ma più di qualsiasi altra cosa, dalle sue mani. Mani trepidanti, frenetiche. Solo troppo tardi, si accorse dei movimenti delle sue labbra. Impercettibili e veloci. Cosa stava dicendo?
In un attimo i chiari occhi di Rose si sgranarono all'inverosimile. Merda stava contando! Contava i secondi tenendo il tempo con le mani. Ecco perché risultavano frenetiche! Stava temporeggiando! Le stava abbindolando!

<< Lily corri!! >> si ritrovò ad urlare troppo tardi. 

Così come, nella nebbiosa Londra di poche ore prima, intorno alle due si sprigionò un forte bagliore. Le due sparirono, con il consuete frusciare di abiti, lasciando Mr. Impermeabile per nulla sorpreso.


***

<< Ho fatto tutto ciò che mi hai chiesto di fare >> la voce di André risuono chiaramente nella piccola stanza. Le pareti, ricoperte da una vecchia quanto storica carta da parati, riflettevano perfettamente il bagliore della lampada posta sulla scrivania in mogano, sommersa dalle varie scartoffie scolastiche. 
Le ombre che si allungavano dalle due poltrone verdi, poste poco distante, apparivano quasi sinistre quella notte.

<< Credo che la riccia abbia capito che stavo solo prendendo del tempo. Aveva uno sguardo folle quando è sparita. >>
Dicendo questo, André cercò un contatto con il suo interlocutore, che se ne stava abbandonato sulla grande scrivania. Faceva quasi paura con quegli occhi stretti a fessure e le mani premute contro le tempie a mo di massaggio. Riusciva quasi a percepire i suoi pensieri frenetici che si sovrapponevano tra loro.

 Uno scatto furioso, però, gli fece cambiare idea. 

<< So che non avrebbero proprio dovuto vedermi. Non così stupide come credevo. >> tentò di difendersi per evitare scoppi di ira poco desiderati.

<< Certo che non sono stupide! >> ma una riposta irata invece fu ciò che ottenne.

<< Ti dirò ti più, non lavorano da sole. Qui sento puzza di qualcosa di più elaborato. >> continuò la voce senza un accenno di note delicate.

<< Io non credo. Ora però mi devi delle risposte. Ripeto: ho fatto tutto ciò che mi hai chiesto di fare. Ora voglio sapere perché. Perché mi hai chiesto di nasconderti? >>

<< Non credo abbia importanza. >>

<< Io invece credo di si! Non è finita qui. Ho visto la determinazione nei loro occhi. Torneranno. >> concluse André.

<< Lo so. >> fu l'unica risposta che gli concesse per quella notte.
  
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