Storie originali > Storico
Segui la storia  |       
Autore: Kitsunelulu    25/02/2017    1 recensioni
Sono i primi anni 20, ed a New York si festeggia. Siamo in un locale chiamato Little Paris. Tra la folla danzante spicca un giovane dai capelli lunghi e l’aria intraprendente, che sembra aver conquistato una giovanissima inglesina decisa a godersi la sua visita negli U.S.A.
Non troppo distante, ma con l’aria di essere completamente altrove, siede solitario un uomo dai capelli scuri, intento a sorseggiare il suo assenzio. Sembra stia attendendo qualcuno, perché rifiuta la compagnia delle ballerine che provano a svolgere il loro lavoro di coinvolgimento. Allontanatele, torna a bere accigliato.
Genere: Mistero, Storico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Yaoi
Note: Lime | Avvertimenti: Violenza | Contesto: Guerre mondiali, Dopoguerra
Capitoli:
 <<  
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Capitolo quinto: Ho ricevuto una visita dall'inferno

 
Quando Charles fu chiamato dai genitori poiché era arrivata una strana lettera nella casa dove aveva abitato per tutta l’infanzia, fu come una rivelazione che apparse all’improvviso. George era vivo e lo stava contattando, ne era sicuro. Si recò immediatamente a ritirarla e l’aprì voracemente, posseduto dall’impazienza.
“Caro Charlie, sono il fantasma del tuo caro vecchio George. Sei riuscito a farmi piangere con delle lettere del 1916. Le ho trovate tutte nella villa in campagna, ormai disabitata. Tutti ci siamo trasferiti altrove: io a Parigi con mio fratello, mio padre all’inferno. Mia madre, per quanto non te l’abbia mai confessato, non c’è mai stata. Converrai che il servizio di posta intercontinentale è del tutto scadente. Se mai ti sono arrivate delle lettere, devono averlo fatto con estremo ritardo, perché non ho ricevuto alcuna risposta. Quando è scoppiata la guerra, poi, non sono più partite navi se non strettamente necessario, perciò non ho potuto più scrivere. La lettera in cui ti spiegavo del mio nuovo indirizzo e del trasferimento è andata sicuramente perduta. Probabilmente starai pensando che questa sia solo una storia fasulla per giustificare la mia mancanza negli ultimi cinque anni, ma ti prego di credermi. Avrò modo di mostrartene l’evidenza non appena ci saremo incontrati, ed auspico che ciò avvenga il prima possibile. Ti scrivo il mio nuovo indirizzo. Mi sono trasferito in città per esigenze di lavoro, nonostante la nuova casa mi faccia rabbrividire. L’ho ricevuta in eredità senza neanche conoscerne l’esistenza. La tua vita come procede, invece? Sei ancora il solito guastafeste? Sei sopravvissuto alla guerra? L’hai combattuta in prima linea? Sarebbe buffo! Se ciò fosse accaduto, saremmo stati molto vicini senza esserne consapevoli. Ma ne dubito: sono sicuro che sarai diventato un uomo di carriera in poco tempo. Non ti avrebbero mai mandato al fronte. Rispondimi al più presto, ho l’impressione che impazzirei di dolore se non lo facessi. Tuo, George”.
Pervaso da un’euforia che non provava da anni, ed ancora con le lacrime agli occhi, Charles iniziò a scrivere la lettera di risposta. No, iniziò a scrivere decine di lettere differenti: appena finita una, l’accartocciava per iniziarne una migliore. Aveva così tante cose da dire, così tante domande da fare, che neppure la sua dote innata per la scrittura bastò a darvi un ordine. Quando ebbe finito e fu abbastanza soddisfatto, la lettera recitava così:
“Caro George, non posso descrivere ciò che sta succedendo nella mia anima. Sono sveglio o sto sognando? Ho atteso così tanto un tuo segnale: ora che l’ho avuto, non riesco a credere a me stesso. Tra la nostra ultima corrispondenza e questa vi è stata una guerra di mezzo. Pensavo di averti perso per sempre, di aver perso il mio più caro amico senza neanche sapere come, o quando. Ed invece eccoti, ho una tua lettera proprio tra le mani. L’aver appreso della tua salvezza è una gioia immensa. Si, sono vivo e come hai ben immaginato sono agli esordi di una carriera splendida, per la quale sono sempre grato al mio primo tutore e datore di lavoro, il vecchio avvocato Sheperd. Grazie alle registrazioni dei processi di tribunale ho avuto modo di pubblicare brevi articoli di cronaca su diversi giornali. Ciò ha contribuito ad associare il mio nome ad una reputazione, e ben presto ho iniziato a lavorare come giornalista a tempo pieno in una vera redazione. Amo il mio lavoro. Come ben sai è sempre stato il mio sogno: la perfetta combinazione tra la mia innata curiosità ed il mio amore per la scrittura. E pensare che se non fossi stato curioso non ci saremmo neanche conosciuti. Saresti rimasto nei miei ricordi come quel timido bambino biondo che giocava sempre da solo dall’altro lato del fiume. Ed invece, ad oggi, sei uno dei miei più cari amici. Questi numerosi anni di assenza ricordano uno di quei lunghissimi inverni che durante l’infanzia, prima di iniziare il carteggio, ci tenevano separati. Rivedersi sarà come tornare fanciulli: avremo da chiacchierare per ore e ore, come quando sedevamo nel frutteto delle ville estive. Mi chiedo se in Europa hai trovato moglie e lavoro, se quella tua indole sbarazzina si sia placata con la fine dell’adolescenza. Mi chiedo così tante cose! Vediamoci al più presto. Rispondi a questa lettera con un appuntamento ed io ci sarò, non importa dove e quando. Tuo, Charlie”
L’uomo corse a spedirla e ricevette risposta il giorno dopo. L’appuntamento era segnato: ore 21.30 al Little Paris di Manhattan. 
   
 
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<  
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Storico / Vai alla pagina dell'autore: Kitsunelulu