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Autore: Sakkaku    25/02/2017    2 recensioni
Questa storia è ambientata intorno al Medioevo, la protagonista si ritrova a nascondersi in un villaggio dove pensa di riposarsi solo per qualche giorno e ripartire. Le cose andranno diversamente e una parte del suo passato tornerà a galla.
Genere: Mistero, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Mythological Creatures'
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Capitolo 9

 

Sei anni prima
 

Dirk stava dormendo sul tavolo della locanda ubriaco, era l'unico cliente rimasto, per cui il barista si mise a contare le monete che aveva guadagnato durante la giornata, dividendole in modo parziale in sacchettini in cuoio.
Una figura femminile con lunghi capelli mossi rossi si avvicinò a Dirk.
Gli pizzicò l'orecchio sinistro con la punta del suo pugnale con l'impugnatura a osso. Lui mosse leggermente la testa, pensando fosse una mosca.
- Zaaaaaaaaaaaack - iniziò a mormorare - Zaaaaaack, svegliati. Sei ubriaco, ti rendi conto come ti sei ridotto? Dormire ubriaco in una taverna deserta. Eppure pensavo avessi una dignità, almeno, così pareva quando ti ho conosciuto. A quanto pare la vita è stata poco generosa con te... ti farò il favore di ucciderti, affinché tutto questo supplizio abbia fine.
Nell'udire quell'ultima frase, Dirk sobbalzò.
I suoi movimenti erano lenti e la vista era annebbiata dall'alcool, udì una risatina, riuscì a intravedere solo una chioma rossa uscire dalla locanda. Dirk di alzò barcollando e si avvicinò al bancone. Il barista lo fissò e pensò fosse matto, perché il cliente parlava di una donna dai capelli rossi uscita pochi secondi prima dalla taverna e se per caso aveva notato da quale parte fosse diretta.
- Guardi buon uomo, è da diverso tempo che non entra o esce qualcuno - affermò il barista.
- Mi ha punto l'orecchio con un coltello! Guardi! Esce sangue.
- E' a malapena visibile. Sarà una puntura di una zanzara - se la rise l'altro.
- Sarò ubriaco, ma non m'immagino le cose fino a questo punto! - urlò furente Dirk picchiando un pugno sul bancone. Lasciò un paio di monete per saldare il conto e uscì, calciando una sedia.
Il suo cavallo brontolò quando montò in sella bruscamente strattonando le briglie.
- Ti ci metti anche tu adesso? - borbottò Dirk cercando di far partire al galoppo l'equino, con il risultato di trotto.
- Heheheh neanche riesci a farti obbedire dal tuo cavallo, pensi davvero di sopravvivere se continui così?
L'uomo alzò lo sguardo e vide la donna dai capelli rossi. La chioma era illuminata dalla luce lunare, la quale donava un riflesso quasi rosa.
- Chi diamine sei? - domandò Dirk.
Prima di rispondere lei sorrise - Perché sembri così ingenuo? Eppure una volta eri molto sveglio... o aspetta: vuoi dire che non sei ancora tu? Ottimo!
Quella frase confuse ancora di più Dirk, l'alcool gli impediva di pensare lucidamente.
- Sai, mi dispiace. Se le cose si fossero svolte in maniera diversa, avremmo potuto essere buoni amici e risolvere la questione con diplomazia, come la mia razza è solita fare - continuò lei mentre si avvicinava al cavallo che si era fermato. - Mi rende davvero triste, tutto questo. La gloria che avrei potuto ottenere uccidendoti per quello che sei veramente... dopotutto hai fatto la scelta peggiore. Hai rovinato tutto.
- Quale? - Dirk stava cercando di prendere tempo, con la speranza di tornare a pensare coerentemente.
- Sei diventato amico di una strega: ti porterà alla rovina! Oltre al fatto che rivolgersi ad aiuti esterni, è contro il nostro accordo. Vedi? Te l'avevo detto che hai rovinato tutto - il suo volto fu coperto da uno sguardo velato di tristezza.
- Come fai a saperlo? Tu chi sei?
- Lo so. Come non è importante. Anzi, mi stupisco che non te ne sia ancora accorto. Il mio nome è Lynn, dovresti saperlo, però siamo una razza educata, nonostante le calunnie popolari, solo per questo ti ho ricordato il mio nome.
Lui rimase in silenzio, pensieroso. Era certo di non aver mai sentito quel nome, i suoi occhi neri iniziarono a schiarirsi e mutare in un color verde, si posarono su quelli marroni di lei. Poco dopo la donna si allontanò senza aggiungere altro.
Dirk era confuso, negli ultimi giorni aveva incontrato persone nuove che apparentemente gli avevano salvato la vita, era certo di non aver incontrato nessuna strega. Eppure, qualcosa lo turbava. Strinse gli occhi.
Quando li riaprì esclamò - Maledetta arpia! Approfittare della mia assenza per fare quello che vuoi. E' proprio un colpo basso! Ti posso assicurare: Zack te la farà pagare per quest'affronto!

 

Qualche minuto prima
 

Lynn aveva la testa che vorticava.“Maledetto mal di testa” pensò, la vista iniziava a offuscarsi, sapeva cosa sarebbe successo dopo. Scosse la testa con vigore e tutto tornò normale, era il momento di agire, doveva muoversi. Zack era stato preso di mira da una strega e lei non voleva permetterle di usarlo per i suoi scopi, dopotutto l'umano era benevolo, di certo non pensava male dei suoi nuovi amici che gli raccontavano di averlo salvato da morte certa.
Riuscirò a ucciderlo? Dopotutto percepisco che non si è ancora risvegliato... Potrei macchiare il mio onore, a meno che... devo riuscire a escogitare un modo per provocare il risveglio di Zack” quel pensiero le fece tornare un leggero mal di testa. Senza attendere oltre, entrò nella locanda.
Una volta lì, vedendolo ubriaco, da solo, la risposta venne da sé.
In mente iniziava a formarsi un'idea, più prendeva forma, più il sorriso si fece largo sul volto della donna.
Lynn lo chiamò e pronunciò parole forti, sperando di farlo reagire, per sicurezza lo punzecchiò con il suo pugnale, poi si affrettò a lasciare la locanda, attenta a non emettere alcun rumore per non farsi udire dal proprietario. Quando Dirk uscì dalla locanda e montò a cavallo, lei si mise in mezzo. Iniziò a parlargli e cercò di farlo ragionare, svelandogli la verità sulla sua amica, purtroppo senza successo, sembrava troppo ubriaco per capire appieno il suo discorso.
Quella strega deve avergli fatto il lavaggio del cervello, eppure Zack dovrebbe essere più forte. Possibile abbia una volontà così pieghevole? Se fosse così, sarebbe una vera barzelletta per la sua razza, dopotutto è il primogenito della sua stirpe. Se l'Echidna vedesse com'è ridotto adesso si vergognerebbe del suo stesso figlio” pensò incredula “Se non funziona neanche questo, mi toccherà ucciderlo. Anche se in questo modo non otterrei i riconoscimenti e la gloria che merito e nemmeno il rispetto per la mia specie.
Presa quella decisione, fece credere a Dirk di essersi allontanata, quando in realtà aveva solo girato intorno, in modo da poterlo seguire.
Un ghigno apparve sul volto di Lynn, nell'udire le parole di Zack.
Il mio piano ha funzionato, il mio orgoglio rimarrà intatto. Ora posso agire come meglio credo, senza limitazioni.

 

Zack ritornò nella casa, dove negli ultimi giorni viveva con i suoi nuovi amici. Gina lo vide particolarmente diverso dal solito.
- Dirk, che ti è successo?
Lui rimase in silenzio, fissandola.
Lynn ha ragione, come ho fatto a non accorgermene prima? Maledizione, ci mancava questa spina nel fianco! Ora devo cercare di controllarmi e sembrare Dirk il più possibile.
Dopo qualche istante disse - Qualcuno mi ha parlato male di te. Mi hanno riferito che sei una strega. E' vero?
Gli occhi della donna divennero due piccole fessure - Per caso te l'ha detto una donna dai capelli rossi?
Zack annuì, incuriosito da quello che la strega davanti a lui avrebbe detto.
- Benji! - chiamò lei.
L'uomo li raggiunse mezzo assonnato - Cosa succede?
- Ci ha trovato - rispose Gina - L'assassina è qui!
Benjamin impallidì, capendo al volo cosa intendesse la donna, sembrò svegliarsi di colpo, subito si affrettò a brandire la sua spada appoggiata poco lontano da dove si trovava.
- Cosa intendi fare? Non vorrai mica ucciderla? - Zack si finse turbato, quello era un suo compito, loro non dovevano mettersi in mezzo.
Se qualcuno ha il compito di togliere la vita a Lynn, quello sono io.
- Se non lo facciamo noi, lo farà lei - disse con veemenza Benjamin.
- Ho molta paura. E' una violenta - balbettò Gina - L'ho vista uccidere e macchiarsi di sangue senza rimorso.
Zack faticò a reprimere una risata.
Da che pulpito, sicuramente hai sacrificato i tuoi genitori per qualche tuo incantesimo.
- Se uscite allo scoperto, però avrà trovato il suo obiettivo - cercò di farli ragionare Zack. - Lasciatemi tornare da lei. Potrei fingere di avere intenzione di accompagnarla dove siete nascosti e invece la porterò dalla parte opposta, almeno avrete il tempo per fuggire. In questo modo nessuno ucciderà nessuno.
Per sua fortuna conosceva Dirk da sempre, per cui sapeva imitare il suo modo di parlare, seppur con qualche sforzo.
Inoltre doveva e voleva evitare traumi a Dirk, dopotutto poteva risvegliarsi e riprendere il controllo se avesse percepito un pericolo e questo avrebbe interferito con i piani di Zack. Tuttavia stavolta era certo di riuscire a tenere tutto sotto controllo. O quasi.

 

Lynn si trovava a debita distanza dall'abitazione, per ammazzare il tempo, sbirciava dalla finestra l'accesa discussione.
Quella strega... chissà se riuscirà a difendersi con i suoi incantesimi, sicuramente avrà difficoltà a fare ciò che vuole ora che Zack ha aperto gli occhi. Sempre ammesso che riesca a mantenere il controllo e Dirk non interferisca.”
La donna alzò lo sguardo verso la luna, sapeva che il suo tempo stava per scadere.
Mi chiedo perché devo avere questa convinzione di tutto. Perché? Non potevo essere quella ignara come Zack? Se tanto non posso combattere contro il destino, che senso ha tutto questo?” le sue domande si persero nel cielo stellato.
Le risposte le conosceva bene, ma cercava di trovarne altre più soddisfacenti. La donna rimase nascosta dietro all'arbusto, in attesa che la strega facesse la sua mossa. Non dovette aspettare molto.
Gina uscì dalla casa con Benjamin e Zack a fianco, quest'ultimo sembrava indeciso, infatti, continuava a rigirare l'impugnatura della spada, quasi come per calmarsi.
Lynn afferrò il pugnale appeso all'altezza della cintola e prese a correre verso la donna, intuendo che Zack aveva perso momentaneamente il controllo.
Quell'incapace! Possibile che debba rimediare alle sue distrazioni? Se fossi spietata, lo ucciderei, però... sarebbe troppo sleale.
Gina la vide ed esclamò puntando il dito nella sua direzione – Eccola!
Prima ancora che Benjamin iniziasse a muoversi, Zack lo afferrò per un braccio bloccandolo.
- Perché mi fermi, sei per caso impazzito? Quella ci ammazzerà! - sbraitò cercando di liberarsi.
I giorni precedenti, quando l'avevano incontrata, ogni volta aveva bisbigliato le parole: siete carne da macello per corvi. Per cui Gina e Benjamin erano certi che fosse un'assassina. Oltretutto li aveva seguiti dalla città precedente, per cui sospettavano fossero destinati ad essere le sue prossime vittime.
- Vado io. Le parlerò, come vi ho detto.
- Se ti avvicini, ti ucciderà.
- Ne dubito. Mi pare una persona ragionevole, non mi è sembrata una cattiva persona che uccide a sangue freddo come l'avete descritta voi due - dopo quelle parole s'incamminò andando in contro alla donna dai capelli rossi.
Lynn vedendosi arrivare incontro Zack, si fermò, facendo scivolare l'arma sul fianco, senza però abbassare la guardia.
- Devi proprio ucciderli? - chiese Zack in tono flemmatico.
- Sai - ribatté lei - Mi credono un'assassina, mi dispiacerebbe deluderli. Per di più la strega è un rifiuto umano, toglierla dalla circolazione migliorerà solo il mondo.
Zack sogghignò - Sai, la tua idea mi piace. Ti darei una mano a eliminarla, però traumatizzerei Dirk.
- Credi sul serio che ti lascerei rubarmi la preda? Comunque, smettiamola di perdere tempo e pensiamo a risolvere la nostra questione.
- Dannazione... di nuovo... - sbottò Zack toccandosi il ventre – Ignoro il motivo, però sta succedendo qualcosa, percepisco che a breve perderò il controllo. Mi raccomando, rimani in vita.. almeno fino al nostro prossimo incontro! Sono l'unico che ha il diritto di strapparti il cuore dal petto.
Lynn sorrise – Quanto sei romantico Zack. Tranquillo, deluderti è l'ultimo dei miei programmi, anche se sarai tu quello ad avere il cuore fuori dal petto alla fine.

 

Dirk ora era confuso. Si trovava di fronte alla donna dai capelli rossi della locanda, la quale lo fissava divertita e alle sue spalle Gina e Benjamin farneticavano che doveva muoversi e ucciderla.
- Ti stanno mentendo sul mio conto. Loro vogliono uccidermi perché ti ho raccontato la verità su quella donna. Ora mi limito ad agire di conseguenza, solo per difendermi.
Quest'affermazione confuse ancora di più l'uomo. Chi era il vero pericolo? Chi mentiva? Poteva davvero fidarsi dei due nuovi amici? In fin dei conti li conosceva solo da qualche settimana. Oppure la donna dai capelli rossi, si era già scordato il nome, diceva il vero? Gli sembrava che Gina non avesse smentito il fatto di essere una strega.
- Mentre rifletti, lasciami agire!
Con uno scatto Lynn lo superò, disarmandolo, lanciando la spada lontana.
Subito la donna dalla chioma rossa puntò su Benjamin, che disarmò con estrema facilità, lo colpì dietro la nuca con l'elsa della sua stessa spada, facendogli perdere i sensi.
- A noi due, strega.
Gli occhi di Gina la fissarono furiosi.
- Allora: chi ti difenderà adesso? - la schernì Lynn con un sorriso beffardo, la ferì a un braccio, per poi indietreggiare di qualche passo. - Perché non ti difendi, dannata strega?
Gina sorrise sadica.
- Stai per lanciarmi qualche incantesimo per farmi morire?
- Ahahah – a quel punto la fattucchiera scoppiò a ridere - Attendevo che facessi l'errore di colpirmi. Ahahah.
Lynn stava per muoversi quando qualcosa la colpì alla testa.
Dirk, vedendo in difficoltà la sua nuova amica, aveva afferrato un sasso senza pensarci troppo, era corso indietro e aveva colpito la donna dai capelli rossi.
Perché ho agito così?” si chiese.
- Mi hai salvato, ti devo la vita, amico mio! - dichiarò Gina correndo ad abbracciarlo, dopo gli tolse il sasso dalle mani, in moda da mostrargli il sangue. - Guardalo.
Dirk cercava di distogliere lo sguardo, voleva evitare di guardare perché detestava ferire le persone.
Lei allora gli prese una mano sporcandola con il sangue, fece lo stesso con la sua, poi prese a disegnare strani simboli sul volto dell'amico, pronunciando strane parole, tenendogli la mano sporca di sangue, per impedirgli di pulirsi.
Dirk fece in tempo a pensare “Allora la donna dai capelli rossi aveva ragione... Gina è davvero una strega!” purtroppo prima che potesse agire o dire qualcosa cadde a terra privo di sensi.
- Benji! - chiamò lei più volte inginocchiata al suo fianco, gli fece annusare delle foglie gialle per fargli riprendere i sensi.
Lui aprì gli occhi alzandosi furioso - Quella stronza! Mi ha battuto!
- Ho visto. Pensavo avresti resistito di più, ha fatto in tempo a ferirmi. Per fortuna è superficiale e riuscirò a guarirlo senza troppi problemi. Nonostante ciò, sono riuscita a far cadere in un sonno profondo Dirk - con un cenno della testa, gli indicò la donna. - Gettala da qualche parte, è stata colpita in testa con un masso, è sicuramente morta. Di certo non sarà più in grado d'interferire con il nostro piano o di minacciarci di morte - rise divertita.
- Mentre la getto in un viottolo, finisci di preparare le cose, quando Dirk si risveglia, deve credere che non ci siamo mai fermati da nessuna parte.
- Lo so bene. Il Master sarà fiero del nostro lavoro.
- Certo, ci darà un ruolo importante.
Entrambi sorrisero, immaginandosi come sarebbero stati serviti da tutti come se fossero dei sovrani. Di essere proprietari di qualche terra e di ottenere molte monete d'oro, così numerose da bastare per il resto della loro vita e di vivere nel lusso. Si ricomposero, muovendosi a terminare i loro doveri prima della partenza. Furono molto fortunati. Tutti e tre, avevano appena superato il cancello della cittadina e avevano appena iniziato a seguire il sentiero quando Dirk aprì gli occhi.
- E' possibile che mi sia addormentato sul cavallo? - si chiese toccandosi la fronte con una mano.
- Ti abbiamo messo come si deve in modo da non perdere tempo. Come vedi sei tutto intero e non sei caduto neanche una volta - gli spiegò Benjamin.
- Tu... anzi voi... chi siete? - fissò confuso le due persone che gli cavalcavano a fianco, corrucciò la fronte cercando di ricordare.
- Siamo i tuoi amici. Non dirmelo: non ti ricordi di noi? Qualche giorno fa ti abbiamo pescato dal fiume - disse Gina.
- Certo - annuì non del tutto convinto – Immagino sappiate dirmi come mi chiamo - voleva metterli alla prova.
- Sul serio, mi preoccupo, forse hai dormito troppo. Il tuo nome è Dirk.
Lui annuì, se sapevano il suo nome dicevano la verità. Di norma, alla gente che incontrava nelle varie locande inventava un nome a caso, preferiva rimanere anonimo, per evitare che le persone del passato potessero perseguitarlo di nuovo.

 

Lynn si alzò dolorante per la botta, toccandosi la nuca con la mano, vide che perdeva sangue.
- Maledetti! Mi vendicherò! Vi torturerò tutti in modo atroce che non desidererete altro che esalare il vostro ultimo respiro, sperando di trovare la pace - urlò al vento.
Un colpo di tosse smorzò quel suo monologo di vendetta.
Il mio tempo è finito, quando tornerò, sicuramente vi sarete dimenticati di me e userò questo a mio favore” barcollando si avviò verso la sua meta.
Dopo alcuni minuti arrivò vicino al ruscello, dove immerse il volto, con le mani pulì i capelli dal sangue, quando ebbe finito, contemplò la propria immagine riflessa, mentre i capelli bagnati le gocciolavano sull'abito.
Sono tornata quella di prima... ora posso anche andare” pensò cercando il proprio destriero per rimettersi in viaggio.

  
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