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Autore: Crilu_98    25/02/2017    4 recensioni
C'era una volta... Una bambina sperduta. Una ragazza innocente nelle mani di una crudele matrigna. Una fanciulla addormentata. Una sensibile lettrice dal cuore puro. Una bellissima principessa in cerca di libertà. Una valorosa guerriera.
O forse no.
C'era una volta un bosco oscuro, dove tutte le storie hanno inizio. Storie che narrano di segreti pericolosi ed antiche umiliazioni, ma anche di amicizia, d'amore e di magia. La lotta tra il bene e il male è più confusa di quanto siamo abituati a credere e la strada verso il lieto fine non è mai stata così tortuosa.
Siete pronti a scoprire le verità nascoste delle fiabe?
Genere: Avventura, Horror, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: Tematiche delicate, Violenza
Capitoli:
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-Sei sicura che il posto sia giusto?- chiese Biancaneve, perplessa. Davanti a loro stazionava una libreria ambulante: un carro coperto a cui era aggiogato un asino malandato che in quel momento brucava qualche erbetta, disinteressandosi degli intrusi. Un lato del carretto era aperto e da esso spuntavano libri di varie dimensioni che trattavano i temi più disparati, insieme a pergamene coperte di ghirigori e ampolle dal contenuto di dubbia natura.
-Oh, un’edizione del Poema di Gegloth!- esclamò Filippo, con gli occhi che brillavano, mettendo da parte per un momento la preoccupazione per la sorte di Aurora.
Come provò ad afferrare il volume, però, una mano gli schiaffeggiò il braccio:
-Che maniere, giovine! Arraffare un libro altrui!-
-Ma io, veramente…- provò a giustificarsi il ragazzo, ma le parole gli morirono in gola quando il proprietario della libreria uscì alla luce del sole. Non doveva essere molto vecchio, ma il suo aspetto era a dir poco sinistro: le mani erano coperte di bruciature e tagli, i vestiti erano malandati e scombinati, i capelli in disordine… Ciò che spaventava, però, non era tanto l’aura misteriosa o la schiena un po’ gobba: al posto dell’occhio destro l’uomo aveva una piastra di metallo e una biglia di vetro incastrata in un minuscolo cannocchiale. Lo strano accessorio sembrava un tutt’uno con la pelle del viso e anche Mulan, di solito impassibile, sussultò quando con un cigolio gli ingranaggi si mossero per permettere al libraio di squadrarli con più attenzione. Dopo un esame dettagliato, la biglia-pupilla tornò al suo posto, incassata nella testa dell’uomo.
-Non siete normali clienti, vero?- chiese, con un tono a metà tra l’afflitto ed il curioso. Senza aspettare risposta fece scorrere il pannello del carro e con un ampio gesto del braccio li invitò dentro.
-Il mio nome è Gaston. Benvenuti nella mia umile dimora. Come posso esservi utile?-
-Strano: sembrava molto più piccola dall’esterno!- esclamò Biancaneve, una volta entrata. Da fuori sembrava impossibile che il carro potesse contenerli tutti, invece si disposero comodamente in una specie di salotto disordinato, in un angolo del quale era anche stesa una brandina. Gaston sorrise:
-Merito dei miei piccoli trucchi di magia! Mi hanno aiutato anche con questo…- spiegò con orgoglio, accarezzando l’occhio meccanico.
-Abbiamo i tempi stretti, alchimista!- tagliò corto Jasmine –Una nostra amica è stata colpita dalla maledizione di una fata malvagia!-
La biglia roteò come impazzita per l’eccitazione.
-Una maledizione, eh? Interessante… Mi racconterete i dettagli mentre vi preparo un thè!-
Biancaneve stava per protestare, ma Belle la strattonò a sedere su un cuscino, accanto a sé:
-Non deve avere molta gente con cui parlare, visto il suo aspetto…- mormorò tristemente, mostrando tutta la sua comprensione per quell’uomo bizzarro –E poi, a me piace il thè!-
Gaston riapparve poco dopo con una teiera appesa al braccio e un vassoio pieno di tazzine pericolanti tra le mani.
-Oh, perdonatemi signora!- esclamò, afferrando scandalizzato la tazza che Belle si stava portando alle labbra –E’ sbeccata!-
La donna-lupo sorrise timidamente e fece un cenno di diniego con la testa:
-Non vi preoccupate… Il thè è ottimo, ma adesso, per favore, potete spiegarci cosa fare per spezzare l’incantesimo del sonno?-
-Incantesimo del sonno… Incantesimo del sonno….- mormorò Gaston, iniziando a rovistare tra i suoi numerosi libri.
-Ha colpito un intero reame!- specificò Biancaneve, nascondendo sotto il tavolo le mani quasi totalmente nere. Erano così fin da quando Jasmine le aveva comunicato che Aurora era stata rapita. Quella ragazzina era svampita e frivola, ma era anche stata la prima persona a trattarla con gentilezza ed affetto dopo anni di gelida indifferenza: non meritava nulla di male.
-Non c’è nulla di preciso su come spezzare l’incantesimo del sonno. Voglio dire, già imporlo ad un regno intero è difficile, spezzarlo… E’ virtualmente impossibile!-
L’uomo si grattò la testa, pensieroso.
-Però, se avete in mente di rompere solo l’incantesimo gettato sulla vostra amica… Che da quello che ho inteso è vittima di ben due incantesimi… Beh, direi che si può fare.-
-E come?-
-E’ facile: quando la controindicazione di un incantesimo non è specificata, vale il rimedio generale!-
-Ovvero?-
-Ma il bacio del vero amore, ovviamente!-
Sei paia di occhi si puntarono su Filippo, che arrossì ed iniziò a balbettare:
-Io… Io dovrei… No, no, non sta bene…-
-Affronterai dopo i dubbi della tua coscienza!- lo liquidò Jasmine, improvvisamente più fiduciosa –Adesso dobbiamo preoccuparci di come arrivare al castello di Malefica senza farci scoprire!-
Gaston prese a mescolare degli ingredienti in un mortaio, seguendo le istruzioni scarabocchiate su una pergamena.
-Cosa state facendo?- chiese Cappuccetto Rosso.
-Pozione dell’invisibilità. Qualche goccia vi garantirà una mezza giornata in cui nessuno potrà vedervi o sentirvi!-
Una volta che la pozione fu messa a bollire sul fuoco, l’alchimista continuò ad aggirarsi per la stanza, borbottando tra sé e sé e cercando qualcosa che non riusciva a trovare. Poi si rivolse alla compagnia con un sorriso che andava da un orecchio all’altro: nella mano aveva sei scintillanti anelli … Di ferro battuto.
-Tutto qui?- chiese Mulan, delusa. Gaston sembrò offendersi:
-Questi anelli sono amuleti che ho forgiato io stesso! Proteggono da qualsiasi tipo di magia!-
-Favoloso!- esclamò Biancaneve. Poi si insospettì:
-Come mai siete così disposto a liberarvene?-
-Oh, signora, non preoccupatevi: anelli e pozione ve li cedo per il modico prezzo di trenta denari. E questi non erano che un esperimento, infatti devo avvertirvi che, come la bevanda magica, hanno un effetto limitato nel tempo: sbrigatevi a portare a termine la vostra missione, altrimenti cadrete anche voi vittime dell’incantesimo del sonno!-
 
Avevano deciso di attendere la mattina seguente per tentare la sortita al castello di Malefica, fermandosi a riposare lungo la strada. Per Belle fu facile, con il suo passo silenzioso da lupo, aggirare Biancaneve che montava distrattamente la guardia: la ragazza sbadigliava e le si chiudevano gli occhi per il sonno. Procedette velocemente lungo il sentiero, stringendosi sulle spalle la pelliccia d’orso che si era rifiutata di lasciare al castello: dopo tanti anni passati a vivere come una Bestia sentire sulle sue braccia la pelle nuda o la stoffa le provocava un vago senso di nausea. Il carro di Gaston era buio, chiuso e silenzioso; l’asino drizzò le orecchie sentendola arrivare e sbuffò, innervosito dalla sua presenza.
La donna-lupo fece scorrere il pannello della libreria ambulante, scivolando all’interno cercando di fare il minimo rumore possibile. Non era difficile per lei orientarsi al buio e individuò facilmente la sagoma addormentata di Gaston sulla brandina; disteso, l’uomo sembrava anche più basso e sproporzionato di poche ore prima.
Belle si guardò intorno, alla ricerca di qualche volume che potesse aiutarla nel suo disperato tentativo di guarire da quella che si ostinava a ritenere una malattia.
“Un morbo.” Si ripeté di nuovo “Un morbo contagioso e come tale può essere debellato. Deve esserci un modo…”
Un rumore brusco, come dei passi che si arrestavano, catturò la sua attenzione: era più che certa che non fosse stata lei a causarlo. Gaston si mosse nel sonno. Dall’esterno del carro arrivarono alle sue orecchie fruscii di vesti, passi affrettati e bisbigli concitati.
La donna-lupo si acquattò in un angolo, mentre qualcuno faceva nuovamente scorrere il pannello d’ingresso: dei ragazzini si affacciarono sull’uscio e si guardarono intorno. Il più grande tra loro si voltò verso quelli che erano rimasti fuori:
-Sta dormendo!- sussurrò ridacchiando –Forza, ragazzi, prendete le pietre!-
Gli occhi di Belle scintillarono minacciosi nell’oscurità e un cupo brontolio le uscì spontaneo dalla gola. Mentre i ragazzi si pietrificarono impauriti, Gaston si drizzò a sedere sul letto, allarmato:
-Chi è là? Cosa volete?-
Ma la donna si era già lanciata verso gli intrusi, che scapparono urlando in tutte le direzioni. Belle si fermò ansante sul limitare della strada, cercando con tutte le sue forze di frenare l’istinto che le suggeriva di inseguirli e massacrarli.
“Sono ragazzi!” pensò, osservando le mani che avevano già iniziato a coprirsi di peluria scura e gli artigli che si stavano lentamente trasformando in unghie umane “Sono solo ragazzi.”
-Dovevo immaginarlo che sareste tornata indietro!-
La voce di Gaston le fece alzare il capo di scatto e tentò di fuggire, nascondendosi così alla vista dell’alchimista; ma quello era già seduto sul bordo del carro coperto e la fissava con curiosità e meraviglia.
-Quindi è così che è fatto un licantropo…- mormorò affascinato. Belle tornò in posizione eretta:
-Non proprio. Credetemi, la mia vera forma è molto peggiore dell’assaggio che avete avuto stanotte!-
-Non ne ho mai dubitato!-
La donna inclinò il capo e si avvicinò all’uomo per osservarlo più da vicino:
-Avevate compreso cosa sono?-
-Diciamo che avevo qualche dubbio: l’insofferenza verso i luoghi chiusi, la necessità di tenere sempre addosso quella pelliccia nonostante il caldo soffocante della mia abitazione, gli occhi di quel colore particolare… Eh poi, beh, questa.-
Così dicendo le sfiorò delicatamente la cicatrice sulla fronte e Belle sussultò, mostrando i denti; Gaston ritrasse il braccio, ridendo imbarazzato.
-Va bene, ho capito! Non credevo però che sareste davvero tornata indietro a frugare tra le mie cose!-
La donna arrossì:
-Non era mia intenzione rubare nulla, solo…-
-… Cercare risposte!- completò l’alchimista al posto suo, mentre l’occhio meccanico roteava e fremeva.
-Chi viene ferito da un licantropo è colpito dalla sua stessa maledizione, subire il fascino della luna ed assumere sembianze di un lupo sanguinario ogni notte. I malcapitati si dividono in due categorie: chi impazzisce e cede agli istinti finché non va incontro ad una morte violenta, e chi stoicamente resiste e cerca disperatamente una cura. Non c’è bisogno di specificare a quale categoria appartenete, no?-
Belle preferì tacere sull’effetto calmante di Cappuccetto Rosso nei confronti della Bestia: Gaston pareva sinceramente ammirato dalla sua presunta forza interiore e per la prima volta dopo molto tempo lei si sentì lusingata e a suo agio con un altro essere umano. Decise perciò di cambiare argomento:
-Perché quei ragazzini volevano tirarvi delle pietre?-
-Suvvia, è così difficile arrivarci? Non avete forse visto che mostro che sono?-
-Voi non avete mai visto un mostro!- ringhiò Belle.
-E’ vero, ma so bene cosa significhi essere trattato come tale!- replicò lui con tristezza –Ovunque io vada la gente ammira il mio sapere e disprezza il mio corpo, frutto di tanti esperimenti andati male… Ma sapete, non ho mai invidiato i bei cavalieri o i magnifici principi che ho incontrato sulla mia strada.-
-Ah no?-
Belle pensò all’invidia e alla rabbia che gli suscitava la vista delle belle ragazze di paese, corteggiate dai loro ammiratori. Gaston giocherellò con i lacci della sua casacca, prima di accennare ad entrare:
-No, mai. C’è una strana bellezza in tutte le cose. Anche in una tazza sbeccata.-
 
 
Angolo Autrice:
Che ne dite di questo nuovo personaggio? Alquanto sui generis, vero? XD
Però insegna a Belle una grande lezione, oltre a fornire un'ottima soluzione per salvare Aurora…
 
Che voi lo festeggiate in piazza o a casa al calduccio, buon Carnevale a tutti!!! :D
 
Crilu 
   
 
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