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Autore: Robigna88    27/02/2017    0 recensioni
Elijah Mikaelson ha una personalità complessa anche se spesso preferisce essere visto solo ed esclusivamente come l'Originale moralista che rimette insieme i pezzi nel caos lasciato dalla sua, più impulsiva di lui, famiglia.
Ma se nella sua vita ci fosse un unico punto costante, un'unica persona a cui si sente libero di mostrare ogni parte di sé?
Serie di one shot omaggio al mio Originale preferito.
Genere: Drammatico, Romantico, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Elijah, Nuovo personaggio
Note: AU, Missing Moments, What if? | Avvertimenti: Spoiler!
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WHAT IF SHE CAN CONVINCE HIM?

 

 

 

 

 

Hayley bagnò un’altra pezza e la poggiò sulla fronte bollente di Elijah. L’Originale soffriva da ore, la temperatura del suo corpo aveva raggiunto livelli talmente alti che, se non fosse stato un vampiro, sarebbe senza dubbio già morto. Proprio non riusciva a capire perché Klaus fosse tanto crudele, anche con quel fratello che non faceva altro che stargli accanto e sostenerlo, sempre e per sempre.

La lupa fece un grosso respiro preoccupata per le sorti del ferito la cui testa stava poggiata sulle sue gambe: le mani andavano su e giù per le sue braccia, il respiro affannato, un leggero tremolio costante lo scuoteva. Klaus era andato via furioso e anche se lei era certa che presto o tardi sarebbe tornato a guarire Elijah, l’idea che soffrisse non le piaceva affatto.

Provava qualcosa per lui e credeva che quel sentimento fosse ricambiato. Era una connessione profonda, pulita e aveva come l’impressione che all’Ibrido originale non andasse bene. Non perché provasse dei sentimenti per lei, piuttosto per quella smania di possesso e controllo che lo affliggeva; doveva sempre avere l’ultima parola e guai a non fare ciò che diceva.

Le condizioni di Elijah in quel momento erano la prova tangibile delle conseguenze per chi osava sputargli in faccia la verità.

“Allison…” mormorò lui tremando poco più forte. “Sei proprio tu?”

Hayley corrugò la fronte perplessa, mentre lui ripeteva quel nome di nuovo, ancora e ancora. Capiva il delirio causato dal veleno del lupo ma chi diavolo era Allison? “Meraviglioso” mormorò. “Un’altra amante, probabilmente disturbata come Celeste.”

“Hayley” la voce di Rebekah si fece sempre più forte, finché la bionda non aprì la porta e si fermò a fissare suo fratello, inerme. “Non posso credere che Nik l’abbia fatto davvero.”

L’altra respirò a fondo. “Si è addormentato ma continua a tremare e sudare. Soffre e delira. Continua a parlare, dice cose senza senso.”

“Che tipo di cose?”

“Continua a mormorare un nome; Allison.”

Rebekah si schiarì la voce, sperando di mascherare la sua sorpresa ma vista l’espressione sul volto di Hayley non doveva esserci riuscita tanto bene.

“Rebekah” le chiese infatti proprio lei. “Chi è Allison?”

“Non credo che tu voglia saperlo.”

“Chi è? Un’altra amante psicopatica come Celeste?”

“Oh no” la sua amica scosse il capo con un sorriso. “Allison è… è una cacciatrice del soprannaturale. L’abbiamo conosciuta alcuni anni fa a Mystic Falls, ad una elegante festa organizzata da mia madre. C’era tutta la città e quando è arrivata lei, chiusa in quel suo magnifico abito nero… era magnetica e tra lei ed Elijah scattò qualcosa, anche se non saprei dirti cosa” raccontò. “Si sono stretti e poi persi, ma nel corso degli anni in qualche modo hanno sempre fatto parte l’uno della vita dell’altra. Col tempo lei è diventata una cara amica per tutta la famiglia, una persona su cui possiamo sempre contare.”

Hayley cercò di nascondere il fastidio e abbozzò un sorriso. “Ne parli come se fosse una specie di perfetta Dea.”

“Perfetta?” Rebekah scosse il capo. “Oh no, è tutto fuorché perfetta; è testarda e autoritaria e ha un terribile senso dell’umorismo” rise. “Ma è una brava donna. La conoscerai tra poco comunque, sta venendo a darci una mano.”

“E come potrebbe aiutarci? Klaus non darà ascolto a nessuno.”

“Credimi Hayley, troverà un modo per convincerlo.”

 

 

 

 

 

****

 

 

 

 

 

Allison fu circondata non appena mise piede in quella specie di ristorante, punto esatto in cui era riuscita a rintracciare il cellulare di Klaus dopo l’ultima telefonata con Rebekah e dopo aver girato a vuoto per un’ora. La sua amica le aveva detto che Elijah soffriva terribilmente e implorandola di fare più in fretta che poteva aveva riattaccato. La cacciatrice aveva fatto un grosso respiro chiedendosi se il fatto che si trovasse a Baton Rouge quando la telefonata dell’Originale era arrivata, fosse una specie di segno che le indicava che lei e soltanto lei poteva aiutare Elijah.

Aveva subito archiviato il pensiero però realizzando che si trattava di una semplice coincidenza anche se la cosa la inquietava comunque.

Senza togliere le mani dalle tasche del suo cappotto si guardò intorno facendo un giro su se stessa e si fermò faccia a faccia con un tizio dagli occhi chiari che indossava un cappello. “Salve, posso aiutarvi?” chiese con un sorriso.

L’uomo davanti a lei incrociò le braccia sul petto con fare minaccioso. “Tu chi diavolo sei?”

“Chi diavolo siete voi. Cos’è, un comitato di benvenuto? Perché se è così lasciatevelo dire, siete davvero pessimi.”

“Si vocifera che tu sia una cacciatrice e i cacciatori non sono i benvenuti a New Orleans. Quindi lo chiederò un’ultima volta” sibilò l’altro facendo qualche passo in avanti. “Chi diavolo sei?”

Allison tirò fuori le mani dalle tasche e le alzò come in segno di resa. Abbassò poco il capo e ridacchiò prima di guardarlo di nuovo negli occhi. “Ah se solo me lo avessi chiesto gentilmente” sussurrò e con un gesto veloce lo colpì per poi tirare fuori la sua lama. “Chi è il prossimo?” domandò senza abbassare la guardia.

Fu un giovane dai capelli ricci a farsi avanti, gli occhi iniettati di sangue mentre si preparava a colpirla. Il colpo però non arrivò mai.

“Fermi!” urlò infatti qualcuno, una voce che Allison riconobbe. “Forse voi non avete idea di chi sia ma io ce l’ho e vi assicuro che vi darà del filo da torcere se vi metterete contro di lei.” Klaus avanzò affiancato da un uomo alto e di bell’aspetto che lei non conosceva. “Ciao guerriera.”

“Con quella specie di coltello darebbe del filo da torcere ai miei ragazzi?” domandò il tizio accanto a lui. “Klaus, tu li sottovaluti.”

“Ah quindi sei tu il capo di questo gruppo di idioti?” Allison rimise a posto la lama. “Complimenti, un gruppo molto… omogeneo, per così dire. Immagino che tu sappia perché sono qui.” si rivolse a Klaus.

“Lasciami indovinare: vuoi il mio sangue per curare il morso che ho dato al tuo Mikaelson preferito.”

“Sei un concentrato di perspicacia, non c’è che dire. Allora, me lo darai senza fare troppe storie o mi farai perdere tempo?”

Klaus sorrise. “Un po’ e un po’ temo. Ad ogni modo credo che sia il caso di spostare questa conversazione fuori da questo posto, non è corretto annoiare tutti con le nostre faccende private, non credi?”

La cacciatrice gli si avvicinò, poi si voltò a guardare i vampiri. “Comunque, giusto per la cronaca, il mio nome è Allison Morgan.” Si alzò un vociare confuso mentre sul viso di alcuni si  faceva largo un’espressione sorpresa e timorosa. Allison seguì l’Ibrido fuori dal ristorante.

 

 

 

 

 

****

 

 

 

 

 

“Devi essere impazzito!” esclamò la donna dopo aver ascoltato la folle richiesta che Klaus le aveva fatto in cambio del sangue che avrebbe guarito Elijah. “Non ti aiuterò ad uccidere Tyler Lockwood.”

“Allora non avrai ciò che chiedi.”

“Klaus tutto questo è assurdo. E credo che tu te ne renda perfettamente conto.” Allison allargò le braccia. “Cosa ti ha fatto Elijah di così terribile da farti arrabbiare così tanto?”

“Non è solo quello che ha fatto!” urlò l’altro. “È anche quello che ha detto! Ha creduto alle parole di quell’insulso Lockwood, alle parole di Hayley ma non alle mie.”

“Quali parole?”

“Quelle secondo le quali una volta che mia figlia sarà nata la userò come un distributore di sangue per creare nuovi Ibridi.” Il suo amico fece un grosso respiro. “Credono che questa sia l’unica cosa che mi importi, mi giudicano come padre prima ancora che lo diventi. Io non sono mio padre, amerò mia figlia più di ogni altra cosa al mondo.”

Gli occhi di Allison si riempirono di lacrime mentre le fragilità del grande Klaus Mikaelson venivano fuori attraverso le sue parole, attraverso la rabbia nel suo sguardo. Era indignato e se quello che le aveva appena detto corrispondeva a quello che era davvero accaduto, allora non aveva tutti i torti ad esserlo. Senza chiedere altro gli si avvicinò e lo strinse in un abbraccio. “So che lo farai, e anche loro lo sanno. Ma a volte si dicono e si fanno cose stupide. Hai morso tuo fratello, dovresti saperlo.”

Lui rimase un attimo immobile poi con un sorriso ricambiò l’abbraccio sentendosi più leggero.

 

 

 

 

 

****

 

 

 

 

 

Elijah aprì gli occhi lentamente e la prima cosa che percepì fu una sensazione di fresco sul viso, la seconda fu l’odore inconfondibile del sangue di una particolare donna. “Allison?” sussurrò mettendo a fuoco il viso che le stava davanti.

“Ce ne hai messo di tempo a svegliarti” lei lo aiutò a sollevarsi fino ad essere seduto. “Come ti senti?”

“Che ci fai tu qui?”

“Dopo che Klaus ti ha morso Rebekah mi ha telefonato chiedendomi di parlare con lui, sosteneva che fossi l’unica che potesse convincerlo a guarirti rapidamente senza che soffrissi a lungo. Ero a Baton Rouge per un caso e così sono venuta di persona.”

“E hai convinto mio fratello a darti il suo sangue per guarirmi? Come?”

Allison si strinse nelle spalle. “Ho i miei metodi” scherzò. “Ha detto che l’hai accusato di voler usare sua figlia come fonte di sangue per creare altri Ibridi. È vero?”

“Temo di sì” l’Originale si schiarì la voce. “Hayley aveva detto che era così e…”

“Hayley aveva detto?” lo interruppe lei. “Hai incolpato tuo fratello di una cosa terribile solo perché lo ha detto Hayley?”

“Temo di sì” ripeté di nuovo lui. “Capisco ora che è stato un errore.”

“Lo è stato, ma non per il modo in cui l’hai accusato, piuttosto per l’accusa in sé. Niklaus sarà un bravo padre e tu lo sai.”

Elijah le fissò le labbra, poi gli occhi. “Mi scuserò con lui. E grazie.”

“Bene!” sorrise lei. “Non hai risposto alla mia domanda comunque, come ti senti?”

“Affamato.”

Allison scoprì il polso e gli porse il braccio. “Bevi un po’ del mio sangue, ti sentirai meglio.”

L’Originale le prese la mano ma invece di mordere vi posò sopra un bacio leggero. Poi uno più profondo glielo posò sulle labbra. Lei ricambiò.

   
 
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