27/02/2017
1 recensioniRendimi dunque il mio peccato!
Aido fin da piccolo era sempre stato uno che non si preoccupava mai di cosa gli altri pensassero di lui, andando sempre dritto per la sua strada.
Ma da quando aveva conosciuto Kaname, aveva cominciato a provare prima un odio incontrollabile e poi una sorta di riguardo nei suoi confronti, verso quel bambino misterioso che se ne stava la maggior parte del tempo in silenzio.
Gli appariva come un bambino da difendere e a cui prestare tutto il dovuto rispetto.
Allora aveva deciso che, da quel momento, lo avrebbe difeso da qualsiasi persona ne parlasse male.
Almeno così era stato fin quando erano diventati grandi, Aido aveva imparato piano piano, a sue spese, che Kaname non aveva niente da cui essere difeso e che poteva farcela benissimo da solo.
In seguito aveva preso coscienza del fatto che Kuran lo considerasse solo una pedina del suo stupido gioco.
Cominciava così ad allontanarsi dal maestro che per anni interi era stato il suo punto di riferimento; Hanabusa cercava in tutti i modi di farlo soffrire, almeno un po’, tanto quanto lui aveva sofferto e stava tutt’ora soffrendo.
Andando avanti con il tempo, aveva scoperto che non era l’unica pedina che Kaname muoveva a suo piacimento; nel suo elenco spiccavano Zero, il ragazzo che gironzolava sempre dietro a Yuki, e quest’ultima.
Yuki, piccola.
Come poteva Kaname non notare l’amore che lei provava nei suoi confronti, come poteva essere così impassibile.
Se lui avesse ricevuto un po' di quell’amore puro, sarebbe stato il ragazzo più felice del mondo.
La guardava a volte, senza che lei se ne accorgesse; era così bella e candida.
In fondo un po’ del suo amore lo riceveva, quando lui correva ad abbracciarla davanti alle altre ragazze.
Probabimente credeva che lui lo facesse per divertimento.
Oh Yuki, se solo sapessi quanto mi piaci.
Fu in un giorno come gli altri, che Aido decise di sorprendere alle spalle la piccola Yuki mentre faceva un giro per la scuola, lontana per una volta da Zero e da occhi indiscreti.
“Hanabusa, mi hai spaventato” si portò una mano al cuore.
“Scusa, non era mia intenzione.”
Io che mi scuso, cosa mi prende?
Anche Yuki ne rimase sorpresa a giudicare dal suo sguardo.
Aido si avvicinò alla ragazza che, a differenza delle altre volte, non parve intimorita o infastidita.
Alzò la sua mano per appoggiarla sulla guancia di Yuki e avvicinò il suo viso.
Poggiò delicatamente le sue labbra a quelle della ragazza inebriandosi del dolce profumo che emanava.
Il tempo si fermò proprio in quell’istante e Hanabusa si disse che non gli sarebbe importato se avesse preso un ennesimo schiaffo da parte di Kaname.
Se avesse provato ancora quelle sensazioni, ne avrebbe presi altri cento di schiaffi.
Staccò le sue labbra da quelle di Yuki per appoggiarle questa volta sulla fronte della ragazza.
Rimasero così per qualche secondo.
“Io devo andare”
Yuki si stava allontanando da lui.
“Ricorda che i baci si tornano indietro” urlò per farsi sentire da lei mentre la sua bocca formava un sorriso.
Sì, l’aveva sentito sicuramente.
Intanto da una delle grandi finestre dell’edificio qualcuno li stava osservando stringendo i pugni.
Angolo Autrice
Salve!
Piccole note: il titolo viene da una delle frasi che si scambiano Romeo e Giulietta al loro primo incontro, al ballo dei Capuleti.
Ho amato Hanabusa dal primo momento in cui l'ho visto e ho sempre pensato che in fondo a lui piacesse Yuki, ecco che è nata questa piccola one-shot che spero vi allieti.
Tengo moltissimo inoltre al fatto che voi mi facciate sapere cosa ne pensate :D
Bacii-Angela