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Autore: lmpaoli94    27/02/2017    0 recensioni
Era lì seduta in quel letto d’ospedale. Era ferma immobile. Da troppo tempo non si muoveva. Era quasi un anno che era in coma per colpa di un brutto incidente stradale. I genitori e tutti i familiari non avevano mai perso la speranza. Nemmeno il suo ragazzo Roberto che stava sempre accanto a lei nella certezza che un giorno si fosse risvegliata… Ma un giorno l’arrivo di una ragazza sconosciuta in ospedale che ha avuto lo stesso incidente della sua amata, gli avrebbe cambiato l’esistenza.
Genere: Angst, Malinconico, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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18°
 
La violenta discussione dell’altro giorno, ha fatto sì che Elizabeth, si allontanasse momentaneamente da suo marito. Lui non voleva assolutamente che Roberto sapesse di Rebecca. Ma la signora Palieri non sentiva ragioni.
 
Appena trovò un po’ di tempo libero, si recò in prigione a trovare Roberto.
«Signora Palieri! Che sorpresa vederla qui»
«Ciao Roberto. Come stai?»
«Potrei passarmela meglio. E lei?»
«Non c’è male. Potrei stare meglio se non ci fosse quell’impiastro di Angelo. Non posso ancora crederci che Alfredo creda alle sue bugie!»
«In compenso non vuole più saperne di me…» disse sconsolato il giovane ragazzo.
«Allora signora Elizabeth, cosa è venuta a fare qui?»
«È la prima volta che mi chiami Elizabeth, sai?» mormorò la donna facendogli un sorriso.
«Oh mi scusi. Non volevo»
«No no non ti scusare. Mi fa piacere. Sempre a chiamarmi signora Palieri. Chiamami pure Elizabeth e dammi del tu»
«Mi sembra strano darle del tu dopo tutto questo tempo»
«E allora ti ci dovrai abituare»
«Come vuole… Oh, come vuoi…»
«Così va molto bene»
«Toglimi una curiosità Elizabeth: Ma non ce l’hai mai avuta con me? Nel senso, anche dopo l’incidente che ho causato a sua figlia?»
«Vedi Roberto, per me sei stata la speranza vivente. Il figlio che non ho mai avuto, come ben sai. E anche se ti sei macchiato di un crimine imperdonabile, il perdono nei miei confronti l’hai ottenuto meritatamente» «Sono felice di sentirtelo dire Elizabeth»
«Non martoriarti con questo dubbio. Ho ben compreso che non sei una cattiva persona. Lo sono altre…» «Credo che stai pensando a quell’impostore di Angelo, vero?»
«E chi sennò? L’altro giorno l’ho spiato che stava conversando con un certo John… Ora ho le prove che ha delle cattive intenzioni»
«Del tipo?»
«Si è infiltrato nella nostra vita per rovinarcela»
«Hai scoperto nient’altro?»
«Per ora no, Roberto…»
«Hai parlato con tuo marito?»
«Ho provato, ma non ho mai trovato l’occasione. Sempre per colpa di Angelo che ci ha interrotto sempre sul più bello»
«Maledizione! Devi trovare assolutamente il modo per parlarci e smascherare quel farabutto!» disse Roberto con foga e rabbia. «Vorrei poter uscire da qui!»
«Vedrai che andrà tutto bene»
«Macchè! Ormai ho confessato il tutto ed è questione di tempo per il processo e per poi essere condannato!»
Mentre finì di dire la frase, gli balenò un’idea che poteva farlo stare un po’ più tranquillo.
«Elizabeth, devi tener d’occhio tutti coloro che circondano Rebecca. Tuo marito, i medici, gli infermieri e soprattutto quello lì che non nomino nemmeno»
«Ah proposito di Rebecca… Mi sono appena ricordata il principale motivo per cui sono qui. Roberto, ho una notizia eccezionale da darti!»
Il giovane ragazzo fissò la donna anziana rimanendo per qualche momento interdetto ma desideroso di sapere la notizia. Anche se si immaginava di cosa si trattasse.
«Oh cielo! Non dirmi che…»
«Sì, Rebecca si è finalmente svegliata»
«Sììììììì!!!!!! Non ci posso credere Elizabeth! Questo è un vero miracolo!!!»
Roberto urlò con tutta la potenza che le sue corde vocali potevano permettergli.
«Abbassi la voce Livisi!» tuonò una guardia interrompendo senza successo la felicità del giovane ragazzo. «Guardia! Finalmente la mia ragazza si è svegliata! Mi ha sentito?»
«Forte e chiaro. Ma ora ti ordino di contenere la tua felicità se non vuoi tornare in cella in anticipo»
«Sì, ho capito… Oh mio Dio Elizabeth, non so come ringraziarla per avermi dato questa notizia!»
«Già…»
«Cosa ti prende?» domandò Roberto che si era preoccupato di colpo.
«Niente di grave. È solo che se non era per me, nessuno ti avrebbe dato questa notizia»
«E per quale motivo?»
«Come ti ho detto, mio marito non si fida più di te… E questo è stato il motivo della nostra ultima litigata» «Che ottuso!... Comunque mi dispiace…»
«Oh, non dispiacerti. È tutta colpa sua!»
«Non ne dubito, però…»
«Il tempo della visita è scaduto, signora» interruppe la guardia.
I due iniziarono ad alzarsi, per poi tornarsene alle rispettive vite.
«Ci rivedremo molto presto, Roberto»
«Spero proprio di sì Elizabeth, e mi raccomando… Occhi bene aperti»
«Senz’altro figliolo» disse infine mentre si dettero un lungo abbraccio prima di essere interrotti per l’ennesima volta dalla guardia.
   
 
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