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Autore: dracoishot    27/02/2017    3 recensioni
E se Draco e Harry finissero in punizione assieme e fossero costretti a restare un intera notte da soli nella buia, spaventosa, inquietante foresta proibita?
Genere: Fluff | Stato: completa
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: Draco Malfoy, Harry Potter | Coppie: Draco/Harry
Note: Missing Moments | Avvertimenti: Spoiler! | Contesto: II guerra magica/Libri 5-7
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«É tutta colpa tua Potter, tu e le tue manie di girovagare in giro per il castello di notte.» mormorò Draco, particolarmente irritato.
«Anche tu stavi girovagando per il castello di notte, Malfoy.» mormorò di rimando Harry, mentre camminava affianco al biondo con il professor Piton dietro di loro, che li teneva stretti per i cappucci delle loro divise.
«Pezzo d'idiota, io sono un prefetto.» Draco gli lanciò una sguardo che avrebbe potuto uccidere Harry, ma quest ultimo non si fece intimidire
«Gne gne io sono un prefetto.» lo imitò Harry, guadagnandosi una bacchettata sulla testa da parte Piton.
«Silenzio.» disse l'uomo.
Draco sghignazzò trionfante, ma la bacchettata arrivò anche a lui e il suo mezzo sorrisetto si trasformò in una smorfia.
Severus Piton arrivò nel suo ufficio con i due ragazzi, li spinse oltre la porta e poi si accomodò alla sua scrivania, mentre li guardava con lo stesso sguardo vuoto di sempre.
«É la terza volta che vi trovo a litigare nei corridoi di notte.» cominciò Piton, spostando gli occhi da Harry a Malfoy. 
Harry guardò Draco, che alzò lo sguardo dal pavimento solo quando qualcuno entrò nella stanza.
«Severus, cos'è succ-ah, di nuovo voi.» la McGonagall alzò gli occhi verso il soffitto non appena vide i due ragazzi in piedi davanti all'insegnante di pozioni.
«Professoressa, io non ho fatto nulla, stavo solo controllando che non ci fossero studenti in giro e ho visto Potter, cosí-» 
«Mi hai attaccato! Ha iniziato a lanciarmi incantesimi e fatture e-»
«Non è vero!»
«Si che è vero!»
«SILENZIO!» urlò la McGonagall e i due tacquero.
«Trenta punti in meno ad entrambi.»
«Cosa?!» esclamarono i due studenti, guardando con le bocche spalancate la professoressa.
«M-ma io sono un prefetto! Professor Piton, l-lei-» 
«Sono d'accordo con Minerva, sconterete la vostra punizione stasera stesso. É tutto, e ora filate nei vostri dormitori a mettervi qualcosa di più pesante, vi voglio qui tra dieci minuti.» 
Harry avrebbe voluto ribattere, ma Draco gli colpì la spalla con la sua, e i due si incamminarono imbronciati verso i loro rispettivi dormitori.
Quindici minuti dopo si trovavano con il custode, Argus Filch, davanti la capanna di Hagrid.
«Non avrete intenzioni mandarci nella foresta proibita? Dopo quello che è successo il primo anno? E ora che Voldemort è in circolazione?» disse Harry ma il custode lo ignorò.
«Cosa c'è, hai paura Potter?» rise Malfoy schernendolo e Harry alzò un sopracciciglio.
«Ti piacerebbe.» mormorò Harry stringendo i denti, poi sorrise malignamente a Draco mentre si schiariva la voce e ricominciava a parlare.
«Se la memoria non mi inganna, eri proprio tu quell'odioso bambino biondo che fuggì via urlando come una ragazzina, terrorizzato da un professore posseduto da Voldemort che beveva il sangue di un unicorno, mentre il sottoscritto rimase li da solo con il signore oscuro tipo cinque anni fa, giusto cocco di papà?» gli rispose Harry, sorridendogli e pizzicandogli una guancia.
«Toglimi le tue luride mani di dosso.» Draco si scansò schifato dalla mano di Harry e voltò il capo orgoglioso dall'altra parte, incrociando le braccia al petto.
Filch li ignorò assonnato, e bussò alla porta della capanna, dalla quale uscì Hagrid seguito dal suo cane. 
«Bene, andiamo ragazzi.» sospirò Hagrid incamminandosi verso gli alberi, e Harry lo seguì senza lamentarsi.
Draco si morse il labbro, guardando incerto la schiena di Harry che si allontanava e, sospirando, prese coraggio e si incamminò, affiancando Harry.
Si era pentito quando l'aveva lasciato da solo con quella cosa cinque anni prima, ma era corso a chiamare aiuto subito. Era solo un bambino, e quando corse via dette per scontato che Harry lo avrebbe seguito.
Presto la mente del biondo ritornò a quella sera...

«Hai sentito?» Harry aveva preso il polso di Draco per fermarlo e lui si era immobilizzato, e aveva abbassato lo sguardo completamente rosso in viso sulla mano di Harry che stringeva il suo polso.
«N-no, cosa?» aveva provato a parlare Draco, ma il cuore gli batteva talmente forte a quel contatto che non riusciva a ricordarsi nemmeno dove si trovassero lui e Harry in quel momento. 
Harry camminò lentamente in avanti, stringendo ancora più forte il polso di Draco che fu costretto a seguirlo.
«P-Potter forse dovremmo andare via di qui.» gli aveva detto il biondino in un sussurro, ma Harry era troppo sconvolto per dargli ascolto.
Lasciò la mano di Draco e gli indicò un unicorno adagiato per terra morto, e una figura vestita di nero che beveva il suo sangue.
Draco urlò e fuggì via, convinto che Harry avrebbe fatto lo stesso. Ma quando si voltò e non lo vide, si fece prendere dal panico e si maledì mille volte per averlo lasciato li da solo. Così corse a cercare Hagrid e...


«Malfoy! Sei con noi?!» Draco sembrò risvegliarsi dal suo stato di trance non appena incrociò gli occhi verdi del ragazzo che stava per fargli rimettere il pranzo di due Natali fa.
«Eh? Si, si e smettila di scuotermi Potter!» Draco lo spinse via e abbassò lo sguardo quando Harry cercò di guardarlo meglio. Si affrettò a rimettere su la sua maschera di sprezzante indifferenza che aveva ceduto per qualche minuto, poi alzò il viso regalando ad Harry un sorriso gelido e carico d'odio. Harry rabbrividì e gli diede le spalle giurandosi che se non sarebbe voluto morire giovane, non avrebbe guardato più Malfoy. Non sapeva che il serpeverde fosse in grado di congelare con lo sguardo.
«Beh ragazzi, dividiamoci, dobbiamo cercare delle lumache carnivore per la professoressa Sprite. Harry, va con Malfoy da quella parte, io e Zanna andiamo di qua. Ci ritroviamo davanti la mia capanna fra un'ora.» disse Hagrid e senza aspettare una loro risposta si incamminò nella direzione opposta ai due ragazzi.
«Non di nuovo...» piagnucolò Malfoy «D'accordo Draco, è solo un brutto sogno. Solo. Un brutto. Sogno» si disse Malfoy facendo profondi respiri a intervalli di tempo, molto vicino ad un mancamento.
«Lumos.» disse Harry ignorandolo, e la punta della sua bacchetta si illuminò.
Draco, quasi sul punto di una crisi di nervi, fece lo stesso e insieme si incamminarono verso gli alberi fitti.
«Perché diavolo ci mandano nella foresta proibita di notte, per cercare delle stupide lumanche carnivore... questa è roba da domestici!» si lamentò Draco, Harry si costrinse a far finta di non ascoltarlo, trattenendo una risata ricordandosi che quelle stesse parole erano state pronunciate dallo stesso biondo serpevede cinque anni prima, nello stesso posto e in compagnia della stessa persona, lui.
«Che puoi quell'idiota di un mezzogigante ci ha lasciati soli! Di nuovo!» sbuffò e Harry alzò gli occhi al cielo.
«Se c'è cosa peggiore di stare nella Foresta proibita di notte, è stare da solo con te nella foresta proibita di notte!» Draco aveva un cipiglio arrabbiato sulla fronte mentre si piegava sulle ginocchia per controllare se ci fossero delle lumache, ma di quelle creature ripugnanti nessuna traccia. Si alzò affiancando nuovamente Harry, e per una buona mezz'ora riusci a stare zitto.
Il biondo sobbalzava ogni qual volta che sentiva un rumore sinistro, e senza rendersene conto si avvicinava ad Harry sempre di più.
«Draco.» lo chiamò Harry e Draco quasi urlò, facendo ridere di gusto il ragazzo che l'aveva chiamato.
«Smettila!» lo sgridò il biondo, stringendosi nel suo mantello per il freddo.
«Hai paura?» gli chiese Harry, provando a fermare le sue risate.
«No.»
«E allora perché tremi?» disse Harry, calmando le sue risate e avvicinandosi un po al corpo di Draco.
«Ho freddo.» disse Draco, mentendo per metà. Aveva paura, ma stava anche congelando.
«Vuoi che ti abbracci?» 
«Cosa?» Draco avvampò, voltandosi di scatto verso Harry che puntò la sua bacchetta davanti la faccia del biondo.
«Oh Merlino, stai davvero arrossendo?» disse Harry incredulo riprendendo a ridere.
«Dracuccio vuole un caldo abbraccio?» lo prese in giro Harry allargando le braccia.
«Stammi lontano Sfregiato!» disse indignato Draco, respingendo Harry quando cercò di abbracciarlo.
«Via Draco, più garbato.» disse Harry, cercando di imitare la voce di Lucius, il padre di Draco.
Quest'ultimo riuscì a soffocare una risata, e si voltò dando le spalle ad Harry e incamminandosi verso un albero.
«Cerchiamo queste stupide lumache e andiamo via di qui.»

Circa un'ora dopo Harry aveva raccolto abbastanza lumache, così si guardò intorno in cerca del biondino.
«Malfoy?» lo chiamò Harry, ma non ricevette nessuna risposta. Così iniziò a cercarlo.
Intanto, molti alberi più avanti Draco stava perdendo la pazienza.
«Avanti Potter, questo non è il momento di giocare a nascondino!» urlò guardandosi nervosamente intorno.
Il ragazzo sentì un ramo spezzarsi, e si immobilizzò. «P-Potter?» 
Nessuno rispose. Draco poggiò la schiena contro il tronco di un albero e rimase fermo li fin quando non iniziò a piovere.
«Oh perfetto.» mormorò il biondo, facendosi scivolare a terra.
«Potter è sempre fra i piedi, e ora che serve dove diavolo è?!» pensò ad alta voce, mentre i suoi vestiti si inzuppavano.
Restò li seduto sotto la pioggia per molto tempo, fin quando una figura nera che si mosse velocemente fra i cespugli attirò la sua attenzione, e puntò la bacchetta alla cieca fra gli alberi, scattando in piedi.
La pioggia gli attaccava i capelli alla fronte e lui se li scostò dagli occhi appena in tempo per vedere quella figura nera che correva verso di lui. Draco si spostò appena in tempo prima che la bestia gli saltasse addosso, ma riuscì comunque a ferirlo con i suoi artigli, procurandogli un profondo graffio sulla parte superiore del braccio.
Draco urlò dal dolore e si accasciò a terra, tenendosi il braccio ferito con la mano che stringeva la bacchetta. Vide la bestia davanti a lui: aveva il corpo molto più grande della testa, che era allungata e aveva grosse fauci munite di altrettanto grosse zanne che spuntavano insanguinate dal muso. Le stesse zanne che si spalancarono, pronte ad affondare nell' addome di Draco. Il ragazzo aveva chiuso gli occhi, preparandosi a morire nel peggiore dei modi, e ripensando a quanto odiasse Potter per non essere li a fare l'eroe in quel momento. Trattenne in respiro, la bestia saltò in avanti, poi sentì qualcuno urlare e infine una luce accecante anche ad occhi chiusi.
Draco aprì gli occhi, pronto a trovarsi in paradiso ma tutto ciò che vide era un mantello nero svolazzante che con uno scatto mostrò Potter che gli tendeva la mano.
«Anche in Paradiso ti ho sempre fra i piedi?» disse Malfoy contrariato.
«Stupido, non sei morto, ma se non alzi il culo da terra lo saremo entrambi tra poco.» rispose Harry, e Draco ci pensò due volte prima di afferrare la mano di Harry che lo tirò su.
«Andiamo via, si sta già riprendendo.» Harry strinse la mano di Draco riferendosi al mostro che aveva appena schiantato e iniziò a correre lontano da quel posto, mentre le nuvole cariche di pioggia si diffondevano e lasciavano spazio alla luce della luna.

«Perché io sono fradicio e tu no?» disse Draco dopo un po' che camminavano.
«Hermione mi ha insegnato ad evocare uno scudo contro le precipitazioni atmosferiche.» spiegò Harry, spostando un ramo di salice e passandoci sotto.
Si ritrovarono in una radura, con un piccolo laghetto sulla cui superficie danzavano alcune minute creature che emanavano luce bianca.
«Vieni.» disse Harry, tirando la sua mano. 
Draco, rapito dalla bellezza di quel posto, inciampò in una radice nel terreno ma Harry riuscì ad afferrarlo. Strinse le spalle del biondo che alzò lo sguardo verso di lui. Harry gli scostò i capelli bagnati dalla fronte, facendo scendere l'altra mano fino al braccio di Draco, che strinse gli occhi dal dolore.
Harry lo guardò confuso, poi tolse la mano dal braccio di Draco e sussultò quando la vide insanguinata.
«Ti ha morso?» disse allarmato Harry, facendo sedere il ragazzo sul terreno e inginocchiandosi accanto a lui.
«No... mi ha graffiato, ma che stai facendo?» Draco arrossí quando Harry gli tolse il mantello fradicio gettandolo sul terreno. Harry non rispose e gli tolse anche la cravatta argento e verde e infine la camicia, scoprendogli il braccio ferito. 
Si strappò un pezzo di stoffa dal suo mantello asciutto e lo avvolse attorno al braccio di Draco che stava guardando ovunque tranne che lui. Strinse i denti e imprecò ad alta voce quando Harry strinse la stoffa, annodandola, poi gli riabbottonò la camicia insanguinata mormorando un incantesimo che risucchiò l'acqua dalla candida stoffa, ma per il sangue non riuscì a fare nulla. Si alzò e dopo aver posizionato qualche pietra in cerchio attorno a dei pezzi di legno, accese un fuoco con un colpo di bacchetta.
Draco fissò la sua schiena e provò ad alzarsi. Poggiò la schiena contro il tronco dell'albero sotto il quale Harry lo aveva adagiato. La sua testa iniziò a girare e con la mano sana si tocco la fronte grondandte di goccioline di sudore mischiate a quella della pioggia. Il suo corpo iniziò ad essere percosso da brividi di freddo, nonstante ora i suoi vestiti fossero asciutti e si trovasse davanti ad un fuoco. Le sue palpebre divennero sempre più pesanti e non riuscì più a tenere gli occhi aperti. Il suo respiro si fece pesante e Harry si voltò a guardarlo.
«Malfoy, sta seduto...» Harry si avvicinò a lui e lo fece riaccomodare sull'erba fredda, poi si sedette accanto a lui.
«Stai bene?» gli chiese e il biondo si voltò per guardarlo. Annuì lentamente e Harry fissò accigliato gli occhi grigi che diventavano sempre più lucidi.
«Draco?» sussurrò Harry prima che il biondino si accasciasse su di lui con il petto che si alzava e si abbassava sempre più velocemente.
Harry smise di respirare per pochi secondi, poi prese il viso di Draco fra le mani e lo alzò delicatamente verso il suo. 
«Diamine, ma sei bollente.» Harry sgranò gli occhi quando le sue mani avvertirono il calore eccessivo sulle guance del biondo che aveva iniziato a tremare più visibilmente.
Harry lo allontanò da lui, facendolo sdraiare sull'erba e si alzò.
«Dove vai?» disse Draco con il respiro pesante, riuscendo ad afferrare il mantello di Harry. 
Questo si voltò a guardare il ragazzo tremante per terra, poi si levò la sciarpa e il mantello, si inginocchiò accanto a lui e gli mise la sciarpa attorno al collo, poi lo avvolse nel suo mantello e riprese a camminare verso il laghetto. Si slacciò la cravatta di Grifondoro e la immerse nell'acqua, poi tornò da lui. Gli si sedette accanto e gli fece poggiare la testa sulle sue gambe, gli scansò di nuovo i capelli dalla fronte e ci poggiò la cravatta bagnata, poi sospirò e si mise ad accarezzare i capelli di Draco. Aveva sempre desiderato farlo, quando si ritrovava a fissarlo durante le ore di pozioni -oppure in Sala Grande- a causa di motivi a lui sconosciuti, si chiedeva sempre se i suoi capelli fossero morbidi come sembravano, e in quel momento aveva confermato i suoi dubbi.
«Perché lo stai facendo?» disse Draco dopo qualche minuto e Harry abbassò gli occhi sui suoi.
«Ti da fastidio?» disse riferendosi alla sua mano che accarezzava i capelli biondi.
«Non mi riferisco a quello, e comunque si, è insopportabile.» disse Draco e Harry fermò i suoi movimenti.
«Oh.» Harry fece per levare la mano ma la voce di Draco lo fermò.
«Ma non ti ho detto di smettere.»
«Ma se ti da fastidio...»
«Non ti ho detto di smettere.» ripeté Draco e Harry lo guardò confuso, ma continuò ad accarezzanrgli i capelli.
«Perché ti stai prendendo cura di me?» gli chiese.
«Perchè stai male, mi sento in dovere di curarti.» rispose Harry.
«Ma tu mi odi.»
«Così sembra.»
«Sembra?»
«Anche tu mi odi no?»
«Io non ti odio, provo solo rancore per quello che è successo il primo anno. Ammetto di trovarti insopportabile, e ammetto anche che mi piace farti arrabbiare. Sei carino quando ti arrabbi.» disse Draco, sorridendigli con le guance rossissime a causa dell'alta temperatura del suo corpo, guardando negli occhi Harry che sbatté più volte le palpebre.
«Ti sei messo a delirare adesso?» rise portando una mano alla fronte di Draco per poter girare la cravvatta bagnata sulla sua fronte.
«Forse dovrei andare a cercare Hagrid.» pensò Harry ad alta voce e Draco spalancò gli occhi.
«Non puoi lasciarmi qui!» alzò la voce, guardando Harry con gli occhi sbarrati.
«Potrei...» mentì Harry facendo finta di alzarsi, ma Draco con un movimento veloce si sedette e si attaccò al suo braccio poggiando la testa sulla sua spalla in modo da tenerlo fermo li accanto a lui.
«Ma non lo farai perché non puoi lasciare un bellissimo ragazzo biondo ferito e malato ma comunque magnifico da solo nella foresta proibita, vero?»
«Aggiungi anche insopportabile e con la faccia da schiaffi.» ruotò gli occhi il moro, è porto il braccio che stringeva il biondo proprio attorno alle sue spalle. Draco si accocolò al petto di Harry e strofinò il naso contro la stoffa della sua divisa da Grifondoro, ispirandone il profumo.
«Sei quasi carino con la febbre.» ammise Harry, coprendosi le gambe con il mantello che faceva da coperta a Draco, che alzò il viso verso di lui.
«Io sono più che carino, e lo sono sempre.» ribatté altezzoso il biondo.
«Mi rimangio quello che ho detto sul fatto che sei carino.» Harry ruotò gli occhi, poi impugnò la sua bacchetta pronta a respingere ogni tipo di attacco per proteggere se stesso, ma soprattutto il biondino fra le sue braccia.
«Buonanotte, Draco.»
«Buonanotte, Grifondiota del mio cuore.» lo prese in giro
«Odioso...» mormorò Harry poggiando la testa su quella del biondo, creando un forte contrasto fra i loro capelli.
Draco sorrise stringendosi più ad Harry. Nessuno, nemmeno i suoi genitori si erano mai presi cura di lui in questo modo. E Draco non si sarebbe mai immaginato che il primo a farlo sentire protetto, soprattuto in una foresta strapiena di animali feroci che avrebbero potuto attaccarli da un momento all'altro, sarebbe stato colui che si era costretto ad odiare cinque anni prima, quando questo colui aveva rifiutato la sua amicizia facendo apparire Draco ridicolo davanti a tutti. Ridicolo, ma soprattutto ferito. E i Malfoy non mostravano mai le loro emozioni. Ma non quella notte.

Durante la notte, Harry ebbe uno dei suoi particolari incubi, aveva di nuovo sognato quella porta. Si svegliò tutto sudato, con i capelli incollati alla fronte, la cicatrice che gli bruciava come non mai e Draco che lo guardava preoccupato cercando di farlo tornare in se.
«Stai bene?» gli chiese il biondo un po' spaventato per lui. Harry annuì, strofinandosi gli occhi sedendosi meglio sull'erba.
«Cos'hai sognato?» azzardò Draco e Harry aprì la bocca per parlare, ma la richiuse immediatamente lanciando uno sguardo di disprezzo al biondo.
«Cosa c'è? » gli chiese, ricambiando lo sguardo e cercando di nascondere la delusione.
«Cosa c'è?! Malfoy, tuo padre è un Mangiamorte, come puoi solo pensare che ti racconti ciò che vedo?» Harry lo guardò male, premendosi una mano sulla cicatrice che non smetteva di bruciare.
«Io non sono mio padre, e se è questo quello che pensi non ho nulla da fare qui.» disse Draco, guardandolo male. Poi si alzò, e barcollando un po' si mise a camminare velocemente lontano da Harry.
«Dove diavolo stai andando?» Harry scattò in piedi, seguendolo.
«Lontano da te, e non seguirmi!» Draco alzò la voce, accelerando.
«Malfoy, non fare l'idiota e fermati subito.» disse Harry iniziando a perdere la pazienza.
«Altrimenti?» ringhiò Draco bloccandosi e voltandosi verso Harry con i pugni stretti e le braccia rigide distese lungo i fianchi, guardandolo in cagnesco.
«Nulla, ti sei appena fermato.» rise e prima che Draco potesse voltarsi e sfuggirgli di nuovo, Harry gli afferrò entrambi i polsi.
«MOLLAMI POTTER, ADESSO.» sbraitò Draco dimenandosi, ma Harry non aveva intenzione di mollare la presa.
«Poche ore fa lasciavi che ti coccolasi come un gattino e adesso non vuoi nemmeno che ti tocchi?» lo prese in giro Harry e Draco diventò rosso di rabbia e imbarazzo.
«Se solo mi lasciassi prendere la mia bacchetta ti lancerei contro tutte le maledizioni che conosco, e fidati che ne conosco molte.» lo minacciò Draco e proprio quando Harry stava per ribattere, dal cielo iniziarono a piovere lampi di luce che sfiorarono i piedi di Draco prima che Harry riuscisse a distinguere due figure nere che sfrecciavano sopra di loro. C'era una sola spiegazione: lui e il serpeverde avevano oltrepassato i confini di Hogwarts, quindi non erano più al sicuro.
«Corri.» 
«Cosa?» Draco alzò lo sguardo verso il cielo.
«Draco, corri!» urlò Harry iniziando a correre, tenendo stretto nella sua mano il polso di Draco.
«Cosa diavolo vogliono?» urlò Draco mentre si lasciava trascinare da Harry che correva senza meta.
«Me, mi sembra ovvio.» rispose Harry, urlando di rimando.
Si bloccò quando una figura nera atterrò davanti a lui bloccandogli la strada.
Draco andò quasi a sbattere contro la schiena del moro, che aveva già puntato la bacchetta contro l'uomo davanti a lui.
Un altro Mangiamorte apparve davanti a Draco, che dovette lasciare la mano di Harry per prendere la sua bacchetta e puntarla verso l'uomo. Il Mangiamorte si avvicinò al biondo, che indietreggiò trovandosi con la schiena contro quella di Harry.
«Oh, Harry Potter. Il Signore Oscuro sarà molto contento quando ti vedrà.» sorrise malignamente il mangiamorte davanti ad Harry.
«Il Signore Oscuro non vedrà proprio un cazzo.» mormorò Draco, guardandosi intorno come per trovare una via di fuga.
«Come hai detto, scusa?» disse l'uomo, cercando di guardare in viso Draco.
«Hai problemi all'udito? Non spreco il mio fiato per voi luridi...»
«Draco sta zitto.» mormorò Harry, dandogli un leggero colpetto con la spalla.
«Come osi?» ringhiò il Mangiamorte che aveva la bacchetta rivolta contro Draco, avvicinandosi pericolosamente a lui, puntandogli la bacchetta alla gola.
Draco deglutí e Harry nonostante fosse di spalle sembrò avvertire il pericolo. Si voltò velocemente verso Draco, tirando il biondo dalla sua parte.
«Stupeficium!» urlò e lo schiantesimo colpì in pieno il Mangiamorte, che finì nel lago li vicino.
Draco stava per fare la stessa cosa con l'altro Mangiamorte, ma fu preceduto da questo che gli scagliò contro la maledizione Cruciatus. Draco urlò e cadde a terra, contorcendosi dal dolore. Harry sentì un fitta al cuore e con uno scatto fulmineo si voltò e «Expelliarmus!» disarmò il Mangiamorte. Harry era pronto a scagliargli contro qualche maledizione, ma...
«HARRY!» urlò Draco ancora disteso a terra, indicando il cielo.
Harry alzò lo sguardo e tutto si fece freddo attorno a loro quando vide un dissennatore andare dritto verso Draco mentre un altro andava verso di lui.
Non aveva ancora abbassato la guardia e non sapeva se uccidere quell'uomo che aveva appena torturato Draco oppure mandare via quel mostro. Decise cosa fare quando vide il Dissennatore levarsi il lenzuolo da quella che era il suo volte -sempre se si poteva definirlo volte- e chinarsi sul ragazzo disteso a terra. 
«Expecto Patronum!» urlò e il cervo apparve dalla sua bacchetta seguito da una scia argentea, respingendo il dissennatore davanti a lui e poi quello che era chino su Draco.
Quando il cervo sparì, era sparito anche il Mangiamorte, mentre il corpo dell'altro galleggiava inerme nell'acqua. Harry si guardò velocemente intorno, cercando di riprendere fiato, poi corse ad aiutare Draco.
«Stai bene?» gli chiese Harry, inginocchiandosi accanto a lui e aiutandolo a sedersi.
«Ma ti pare, sto benissimo. Ho solo un febbrone assurdo, sono quasi stato ucciso da un mangiamorte e un dissennatore si è innamorato di me e ha quasi voluto baciarmi, in più una creatura di chissà quale arcane origini stava per sbranarmi qualche ora fa e ho un braccio che mi farebbe meno male se me lo staccassero, e per finire in bellezza sono anche stato colpito dalla maledizione cruciatus. Cioè wow, non potrei stare meglio.» Draco concluse il suo breve discorso e Harry rise leggermente scostando i capelli dalla fronte sudata del biondo.
«Beh sarebbe potuta andare peggio no?» disse Harry cercando di sdrammatizzare e Draco alzò un sopracciglio.
«Cioé se non ci fossi stato io...»
«E poi mi chiedono perché odio tutti i Grifondoro.» Draco scosse la testa, guardando Harry nascondendo però un piccolo sorriso.
«Tranne me però, no?» scherzò Harry che senza rendersene conto si era avvicinato di molto al viso di Malfoy.
«Soprattutto te.» sussurrò il biondo con gli occhi grigi fissi in quelli di Harry, prima di afferrargli il colletto della camicia e poggiare le labbra su quelle del ragazzo di fronte a lui.
Inizialmente fu un lento sfiorarsi di labbra, Harry chiuse gli occhi lentamente mentre le sue guance si infuocavano e la pancia iniziava a fargli male in modo piacevole. Harry si chiese se qualcosa potesse fare male in modo piacevole, ma non si soffermò più di tanto su questo argomento. Le dita di Malfoy accarezzavano la nuca di Harry, che premette di più le sue labbra contro quelle di Draco. Tra se e se constatò che erano più morbide di come le aveva sognate un paio di volte, quando era estramente rilassato (ciò vuol dire due volte in cinque anni). Si era detto che stava impazzendo quando sognava Malfoy che lo baciava, ma ora aveva capito che quei sogni mostravano il suo desiderio verso di lui nascosto da una barriera di falso odio e rivalità. Il serpeverde intrecciò le dita nei ciuffi ribelli di Harry, il quale dischiuse le labbra permettendo che la lingua di Malfoy scivolasse nella sua bocca, e lo fece in modo così lento ed eccitante, accarezzando il palato di Harry, che dalle sue labbra sfuggì un gemito a causa del quale Draco divenne più rosso dei capelli di un Weasley, ma cercò di mantenere il controllo e in qualche modo ci riuscì... più o meno. Prese a mordicchiare il labbro inferiore del ragazzo, succhiandolo e leccandolo in un modo talmente dolce che era difficile dire che quello era proprio Malfoy.
Malfoy che arrossiva, Malfoy che gli diceva di restare con lui, Malfoy che lo baciava... no, Harry stava sicuramente sognando e stava indiscutibilmente diventando pazzo.
Intanto il biondino continuava a giocare con il labbro inferiore di Harry, tirandolo e mordendolo senza fargli mai male e trattenendo sorrisetti quando Potter si lasciava un po' andare facendosi scappare mugolii e gemiti. Draco prese per l'ennesima volta il labbro di Harry fra i denti, allontanandosi dalle sue labbra e tirando il lembo di pelle arrossata fra i suoi denti, lasciandolo andare poco dopo.
«Nessuno dei tuoi amichetti Schifondoro nè patetiche mezzosangue devono sapere quanto successo, chiaro?» sussurrò Draco con un sorriso stampato sulla faccia, riprendendo il fiato perso nei minuti precedenti.
«Quindi posso dirlo ai Tassorosso e ai Corvonero? O magari appendere un cartellone gigante nella sala comune dei Serpeverde? Oh, oh aspetta! Che ne dici della Umbridge? Poi al diavolo i suoi –si schiarì la voce– I ragazzi e le ragazze devono stare almeno a dieci metri di distanza tra loro.» Harry cercò di imitare la voce odiosa della professoressa Umbridge e a quanto pare ci riuscì dato che Draco fu scosso da una profonda risata che risuonò cristallina nelle orecchie di Harry. Non l'aveva mai sentito ridere davvero, e dovette ormai arrendersi al fatto che quello sarebbe stato il suo nuovo suono preferito.
«Oppure potrei dirlo a Piton! Immagina la sua faccia scandalizzata.» la risata di Draco aumentò e Harry si unì a lui ridendo forte all'immagine di un Severus Piton disgustato.
Draco si portò le mani alla pancia che gli doleva per quanto stava ridendo, e una volta calmatosi guardò Harry con ancora un sorriso divertito sulle labbra.
«Davvero Potter, non una parola, d'accordo? Ne va della mia reputazione da serpeverde purosangue.» disse Draco guardando serio Harry.
«Sarò muto Malfoy, in fondo nessuno dei tuoi amici montati dovrà mai venire a sapere che stai con lo sfregiato testa di cicatrice no?» 
«Hey!» Draco gli colpì il braccio con un debole pugno «Non puoi insultarti, solo io posso insultarti!» Draco lo guardò male e Harry sorrise scuotendo la testa.
Draco gli poggiò la mano sulla guancia e lo baciò di nuovo, questa volta più a lungo possibile, tanto che Harry dovette mordergli delicatamente il labbro per farlo staccare.
Il sole stava ormai sorgendo e il cielo si tingeva dei colori dell'alba. Una volta ripreso fiato, Harry decise di scusarsi con Draco per quello che era successo prima che venissero attaccati.
«In effetti sei stato un vero bastardo, però sei piuttosto bravo a baciare quindi mi dimenticherò dell'accaduto.» aveva risposto Draco guardandosi le mani.
«Quindi mi perdoni?»
«Non ho detto questo.» rispose il biondo alzando lo sguardo.
«Quanto diavolo è contorno il tuo cervello?!» disse Harry non sapendo se ridere o disperarsi.
«Puoi farti perdonare se ci tieni tanto.» disse Draco, sorridendo ad Harry.
«Cosa devo fare?» Harry gli sorrise di rimando, aspettandosi che Draco gli chiedesse di baciarlo o qualcosa di più (già, povero James, ci sperava.)
Malfoy sorrise maliziosamente.

Mezz'ora dopo si ritrovò senza fiato a camminare nella foresta ricurvo sulla schiena cercando di ritrovare il sentiero per tornare al castello.
«Andiamo Potty, accelera, sei troppo lento, che razza di grifondoro sei?!» sbuffò Draco spalmanosi ancora di più sulle spalle di Harry.
«Spiegami di nuovo perché sto facendo tutto questo.» disse Harry, stremato.
«Perché io sono un povero bellissimo ragazzo biondo ferito e malato bisognoso di essere trasportato fino in infermeria, e poi volevi essere perdonato no?» rispose Draco poggiando il mento sulla spalla di Harry.
«Ma non avevo intenzione di diventare il tuo cavallo.» mormorò Harry, camminando verso il sentiero che portava fuori dalla foresta, dritto alla capanna di Hagrid.
«Oh, pensavo che ti entusiasmasse l'idea che io ti cavalcassi.» sussurrò Draco il più sensualmente possibile all'orecchio di Harry, che sentì il sangue ghiacciarsi nelle vene quando Draco prese a mordere leggermente la parte del collo sotto il suo orecchio. Harry rabbrividí e il biondo sorrise sulla sue pelle, lasciandoci tanti piccoli umidi baci.
«Perché ti sei fermato? Dai muoviti, ho bisogno di un infermeria ricordi?» disse Draco trattenendosi dallo scoppiare a ridere, e Harry riprese a camminare mentre Draco continuava a torturarlo.
Sapeva che Harry non avrebbe ceduto e che avrebbe continuato a camminare facendo finta che non stesse succedendo niente. Ma arrivati al limitare della foresta, Harry aveva circa sei o sette macchie viola sul collo.
«Malfoy, ti odio.» aveva dichiarato Harry, quando Draco ebbe pietà di lui tanto da farlo riposare. 
«Si, anch'io.» rispose Draco togliendosi la sciarpa rosso e oro che gli aveva dato Harry quella notte.
Si avvicinò a lui, che era poggiato con la schiena contro il tronco di un albero intento a tastarsi il collo, sussultando ogni volta che premeva troppo. Con un movimento veloce Draco, tenendo le due estremità, lanciò la sciarpa che superò la testa di Harry e si poggiò sulle sue spalle, poi il biondo tirò i bordi verso di se e così anche Harry, che si ritrovò attaccato al corpo di Draco. 
«Ti ho preso, Potter.» sussurrò il biondo a pochi centimetri dalle labbra dell'altro.
Harry stava per parlare -o almeno provarci- ma qualcuno parlò prima di lui.
«Harry!» urlò una voce che Harry riconobbe come quella di Ron, non era molto lontana da loro.
«Guastafeste di un Weasley.» mormorò Draco e baciò velocemente il sorriso di Harry, dandogli poi le spalle e iniziando a camminare. 
Harry rimase li fermo con un sorriso da ebete sulla faccia e la sua sciarpa che quasi toccava terra.
«Allora? Vuoi restare li impalato fino a domani?» disse Draco voltandosi e guardando Harry che sembrò riprendersi.
«HARRY!» urlò questa volta Hermione, seguita da «DRACO!» 
«Quanto la detesto quella Parkinson...» mormorò Harry.
«Anch'io, è insopportabilmente odiosa.» disse Draco annuendo in accordo con Harry.
«Mi ricorda vagamente qualcuno.» cantilenò Harry.
«Chiudi quella bocca o te la chiudo io Potter, e copriti se non vuoi scandalizzare il povero Weasleuccio.» ammiccò Draco e Harry si arrotolò la sciarpa attorno al collo, arrossendo.
I due camminarono solo per altri pochi minuti prima che una Hermione spaventata/al settimo cielo spuntasse dal nulla, saltasse al collo di Harry e lo stritolasse, seguita da Ron.
Draco la guardò male, ma poi si voltò notando Blaise venire verso di lui, seguito da Pansy e alcuni professori.
«Harry stai bene? Sei ferito? Come ti è saltato in mente di restare tutta la notte qui! Da solo! CON MALFOY!»
Hermione iniziò a toccargli tutta la faccia per controllare se fosse ferito, e Ron fu costretto ad allontanarla dall'amico.
«Dai Hermione, fallo respirare. Chissà che trauma passare la notte con Malfoy nella foresta.» rabbrividí e Harry guardò Draco che stava raccontando a Silente quanto accaduto, così si avvicino sotto lo sguardo pieno d'odio e disprezzo di Pansy, Blaise sembrava indifferente e piuttosto tranquillo, come sempre.
«Professore, Draco è ferito, una creatura lo ha attaccato questa notte e ha un taglio molto profondo sul braccio» gli accarezzò il braccio ferito e Draco lo guardò mettendoci tutto se stesso per scansarlo, ma alla fine si abbandonò alle carezze di Harry fregandosene altamente di tutte le persone attorno a loro. Ron aveva la bocca talmente aperta che ci mancava poco e avrebbe toccato terra. Hermione invece sbatteva più volte le palpebre, ma sembrava la meno sconvolta di tutti.
«Poi ha la febbre -disse toccandogli la fronte con il palmo della mano, Malfoy chiuse gli occhi beandosi del suo tocco- gli è salita mentre fuggivamo da quella strana bestia, dobbiamo aver superato i confini di Hogwarts perchè due Mangiamorte ci hanno attaccato.» a quelle parole tutti trattennero il fiato.
«Volevano Harry e hanno usato la maledizione Cruciatus su di me, uno è morto, l'altro è fuggito.» continuò Draco e ad un «Perchè non hai lasciato che prendessero Potter?» di Pansy, il biondo assieme ad Hermione e Ron, lanciò uno sguardo di pieno odio verso la ragazza serpeverde. Blaise le tirò una gomitata nel fianco.
«Morto?» disse Silente, guardando da Harry a Draco, che annuì. «Stava per uccidermi, ma Harry l'ha schiantato ed è finito nel lago accanto a noi, ed è affogato.» concluse Draco. Tutti non sapevano se preoccuparsi per quello che stavano raccontando i due, o perché Draco stava chiamando per nome Harry e non si stavano uccidendo fra di loro. Ron si poggiò ad un albero vicino e prese a sventolarsi il viso con una mano.
«Continua.» disse Silente, incitando Draco, ma Harry prese la parola, notanto che il biondino faceva molta fatica a parlare.
«Sono arrivati anche due dissennatori, ci hanno attaccati ma sono riuscito a mandarli via in tempo e in quel momento avendo via libera l'altro Mangiamorte è fuggito.» 
«Siete riusciti a riconoscerli?» chiese Piton, che era rimasto ad ascoltare in silenzio fino a quel momento.
Harry e Draco scossero la testa e Madame Pomfrey che era li si intromise prendendo Harry e Draco dalle braccia e tirandoli su. 
«Questi ragazzi hanno bisogno di riposo, se permette signor preside.» disse la donna e Silente annuì, alzandosi e incamminandosi verso il castello, affiancato da Piton. Madame Pomfrey li seguì, tenendo il braccio non ferito di Draco da un lato, e quello di Harry dall'altro lato del suo corpo.
Presto entrambi si trovarono sdraiati nei letti dell'infermeria. Hermione, Ron, Ginny, Fred e George, Luna, Neville e tutti gli amici di Harry erano attorno al suo letto. Draco piagnucolava mentre Madame Pomfrey gli medicava la ferita che sembrava essersi infettata. Harry avrebbe tanto voluto consolarlo ma c'erano troppe persone e non poté far altro che lanciargli alcuni sguardi fugaci che più di una volta il biondo ricambiò. 
La parte più bella di quella giornata arrivò quando Harry dormiva. O meglio, faceva finta di dormire. 
Lui e Draco erano ancora in infermeria, Harry stava riposando e Draco era in compagnia di Blaise Zabini.
«Draco, sei davvero strano oggi. Per Salazar, vuoi dirmi cos'è successo in quella foresta?!» Blaise stava perdendo la pazienza, così Draco decise di confidarsi.
«Blaise io... » prese un respiro profondo «Io l'ho baciato. Più di una volta. E lui ha ricambiato, e poi si è preso cura di me, cioè prima si è preso cura di me e nessuno mi aveva mai trattato in quel modo e io... io...» Draco diventò sempre più rosso e Blaise sbiancò.
«Draco, no.» disse e Draco deglutí.
«Draco non dirlo, ho accettato il fatto del tuo essere ossessionato da lui e di parlare ventiquattro ore su ventiquattro soltanto di quanto sia insopportabile San Potter con la sua stupida cicatrice i suoi stupidi occhi che sembrano smeraldi e i suoi stupidi orrendi capelli che sfidano la forza di gravità, MA SO CHE QUELLO CHE STAI PER DIRE AUMENTERÀ IL CARICO E SE LUI RICAMBIA I TUOI SENTIMENTI MI PARLERAI DI COSE CHE NON VOGLIO NEMMENO LONTANAMENTE IMMAGINARE QUINDI TI PREGO NON DIRE CHE-»
«Mi sono innamorato dello Sfregiato.» disse Draco sbattendosi le mani in faccia e lasciandosi cadere sul materasso dell'infermeria, mentre Blaise stava lottando contro se stesso per non piangere.
«Io abbandono Hogwarts e vado a rinchiudermi in uno di quei conventi babbani, addio Draco è stato bello essere tuo amico, io mi faccio prete.» Blaise si alzò, realmente intenzionato a lasciare Draco li.
«Blaise! ZABINI FERMO! -e Blaise si bloccò sul punto di piangere- Cosa diavolo è un prete?! Oh... lascia perdere, tu devi aiutarmi!» Draco riuscì ad afferrare il suo mantello. «Come faccio a dirglielo? Insomma io non sono... sentimentale.» disse facendo una faccia schifata e guardando la schiena di Harry sull'altro letto, che fingeva di dormire.
Anche Blaise guardo Potter e assottigliò lo sguardo, sgranando poi gli occhi. 
«Per Merlino, Draco gli hai fatto tu quei succhiotti?» disse Blaise e Draco sorrise orgoglioso.
«E chi sennò?» rise Draco mentre il suo amico scuoteva la testa fra lo sconvolto e lo scandalizzato.
Povero Blaise.
Harry si mosse nel letto, sperando che Blaise lo avrebbe lasciato solo con Draco, ma solo mezz'ora dopo il Serpeverde si decise ad andar via.
Era ormai sera, e Harry fece finta di svegliarsi: sbadigliò, si sedette sul letto, si sgranchí le braccia e si rimise gli occhiali. Incrociò subito lo sguardo di Draco che lo stava guardando da un bel po' di tempo.
«Buongiorno.» azzardò Harry, cercando di iniziare una conversazione.
«Fuori c'è la luna, Potter.» Malfoy ruotò gli occhi e Harry si grattò la nuca imbarazzato.
«Come stai?» gli chiese allora e il biondo sembrò pensarci.
«Meglio, però Madame Pomfrey non è riuscita a chiudere la ferita in nessun modo, quindi devo tenere questo.» disse indicando una fasciatura con un po di sangue. 
«Mi fa ancora un po male, a volte brucia ma è sopportabile.» concluse Draco stringendo le spalle.
«La febbre?» chiese Harry.
«Oh quella è andata via subito con una pozione.» Draco avrebbe voluto continuare la frase, ma non sapeva come.
Gli chiedo come sta? È una cosa carina preoccuparsi... ma se poi mi prende per un ficcanaso? Aiuto SALAZAR AIUTAMI 
Draco stava impazzendo, ed era tutta colpa di Potter. Era sempre tutta colpa di Potter.
«Draco, stai bene?» gli chiese Harry e Draco scosse la testa, risvegliandosi dai suoi pensieri.
«Eh? Si, certo, mai stato meglio.» rise nervosamente iniziando a fissare Harry, e fu preso più volte dall'istinto di alzarsi e infilarsi nel letto in cui il moro era disteso per dormirci abbracciato tutta la notte. Non aveva dimenticato il calore delle braccia che l'avevano stretto la notte prima quando tremava per il freddo, mentre adesso tremava per lui. Non aveva dimenticato come Harry gli aveva scostato i capelli dalla fronte e come ci aveva poggiato le labbra per controllare la sua temperatura. Non aveva dimenticato quando Harry gli aveva levato la camicia per medicargli la ferita, e non lo avrebbe dimenticato mai.
Draco non si era nemmeno reso conto, così intento a pensare ad Harry, che questo era proprio di fronte a lui. 
«Sicuro che vada tutto bene?» disse Harry.
Draco lo guardo da sotto le coperte, poi le spostò e scese dal letto mettendosi di fronte ad Harry. Lo guardò, e quando Harry abbassò lo sguardo sentendosi in soggezione, Draco non esitò ad alzargli il viso.
«Potty, arrossisci?» ghignò Draco.
«Smettila di guardarmi così...» cercò di parlare Harry, provando ad evitare lo sguardo magnetico del biondo che si era fatto fin troppo intenso per lui.
«Cosí come?» chiese di nuovo Draco, inclinando un po la testa in modo da poter incrociare gli occhi di Harry.
Harry si morse il labbro, ricambiando lo sguardo di Draco.
«Ti ho sentito.» disse poi, prendendo coraggio. Draco lo guardò smarrito: si era perso a guardare dentro gli occhi di Harry.
«Prima, con Zabini... ero sveglio.» continuò non interrompendo il contatto visivo.
Quando Draco capì, il suo cuore fece una capriola e le sue guance iniziarono a prendere colore.
Harry sorrise.
«San Potter con la sua stupida cicatrice i suoi stupidi occhi che sembrano smeraldi? Davvero Draco?» rise Harry alzando un sopracciglio e Draco si girò di spalle, incrociando le braccia al petto e diventando sempre più rosso.
«Non avresti dovuto origliare!» gli disse Draco, arrabbiandosi un po', voltandosi di nuovo e trovandosi faccia a faccia con Harry.
«Senti, lo capisco se vuoi che ti stia lontano. Mio padre è un Mangiamorte e molto probabilmente lo diventerò anch'io, e- Potter non guardarmi cosi, so già di non avere scelta! E poi io penso che tu mi odi, in fondo ti ho reso la vita un inferno per tutti questi anni ma era solo per attirare la tua attenzione e farmi notare da te e...»
«Draco.» Harry lo interruppe.
«Harry davvero, lo ammetto che sono invidioso da morire nei confronti di Weasley e Granger ma non posso farci nulla se-»
«Draco.»
«Fammi finire una fottuta frase! Poi come hai fatto in questi anni a non accorgerti che tu mi pia-»
«Malfoy, sta zitto!» Harry lo spinse contro il muro, premendo le sue labbra su quelle di Draco che chiuse gli occhi al contatto mentre il suo stomaco e tutti i suoi organi interni facevano capriole: non si sarebbe affatto meravigliato se il fegato avesse preso il posto del pancreas.
Per Harry non fu da meno, ci vollero due secondi a fargli perdere la lucidità, e infatti adesso era spalmato contro il corpo di Draco, la cui mano non ferita stava stringendo la maglietta di Harry mentre le sue mani si stringevano forte attorno ai fianchi del biondo.
«Aspetta, prima stavi dicendo che io ti piacevo già da tempo?» Harry si staccò con un debole schiocco e Malfoy lo guardò con un sopracciglio alzato.
«Merlino, Potter, si! Andiamo, l'anno scorso ho scalato un fottuto albero rischiando di rompermi un paio d'ossa solo per apparire figo davanti a te!» confessò Malfoy, tirando nuovamente Harry, che aveva iniziato a ridere, verso le sue labbra, riprendendo a baciarlo.
 I due erano talmente presi l'uno dall'altro che non si accorsero della presenza di ben due persone sulla soglia della porta.
«Severus, a giudicare dai versi che fa il signorino Malfoy, Harry deve saper baciare molto bene non trovi?» 
«Avrei preferito non vedere mai questa scena, signor preside.»
«Davvero adorabili.» sospirò sognante Silente quando i due si staccarono  sorridendosi a vicenda, il povero Piton li guardò schifato e poi voltò lo sguardo.
«Potrei vomitare.»
   
 
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