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Autore: _Giuls17_    28/02/2017    1 recensioni
[the dark world, the same enemy but that's another story]
Hermione aveva provato sulla sua pelle il dolore vero e da quel momento aveva preso la decisione più importante della sua vita, una decisione che aveva richiesto un sacrifico che lei aveva eseguito senza indugio; ma in un mondo in cui Lord Voldemort ha preso il potere e Harry Potter cerca ancora di contrastarlo, non tutto andrà per il verso giusto.
C6: -Vorrei tanto che non fossi una stronza Serpeverde con zero capacità di amare.-
C7: “Cercavamo un amore travolgente, e l’abbiamo sempre avuto davanti, è sempre stata lei ad attirare la tua attenzione"
C8: -L’amore ci rende fragili ed io vivo in una famiglia in cui non posso permettermi questo genere di debolezza.-
C13: Ti prego non lo dire, se non lo dici non è vero e se tu non lo dici posso dimenticare, posso dimenticarti.
C19: -Io ti ho aspettato per tutta la vita.-
C23: Abbiamo deciso di distruggerci.
C44: A prescindere dal fatto che li amasse entrambi.
C48: Posso mettere la parola fine a tutto questo dolore.
C49: Hermione è una persona fatta di amore di rimpianti...
Genere: Dark, Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Draco Malfoy, Fred Weasley, Ginny Weasley, Harry Potter, Hermione Granger | Coppie: Draco/Hermione, Fred Weasley/Hermione Granger, Harry/Ginny
Note: OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Da V libro alternativo, Più contesti
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'The Dark World'
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Buona serata a tutti !!
Ieri sera non sono riuscita ad aggiornare poichè avevo gente a cena, e
oggi fra una cosa e l'altra sono arrivata in ritardo!
Ma eccomi comunque !
Quindi, spero che lo scorso capitolo vi sia piaciuto, insomma le cose stanno per cambiare ed Hermione
sta entrando dentro un nuovo circolo, quasi, vizioso.
Cosa succederà adesso?
Il processo non si può evitare e lei non è minimanente preparata!
Vediamo allora cosa ci aspetta :D
Look into my eyes
 
La Smaterializzazione le tolse il respiro e se non fosse stato per il braccio di Robb e del Capo Green si sarebbe ritrovata a terra, da quando si era lasciata andare a casa sua aveva perso la cognizione di se stessa.
-Stai bene?-
Scosse la testa in segno di diniego e provò a mettersi dritta e i suoi occhi catturarono una serie di immagini una dietro l’altra: Draco, Blaise e tutti i suoi amici le stavano venendo in contro, anche Narcissa e la sua espressione in qualche modo le fece capire che non aveva per niente un bell’aspetto.
Blaise e Daphne le arrivarono accanto nel momento esatto in cui le sue ginocchia cedettero nuovamente, lasciandola inerme.
-Hermione!- le mani di Blaise sulle sue spalle provarono a catturare la sua attenzione ma lei sapeva benissimo dov’era, sapeva benissimo che adesso l’incubo era finito.
-Lo giuro Blaise, sulla cosa più cara che ho al mondo.- disse, stringendo la maglietta del suo amico in una morsa glaciale, aveva bisogno di aggrapparsi a qualcosa che fosse reale, qualcosa che per lei rappresentava la speranza, -La pagheranno cara, gliela farò pagare e avrò finalmente la mia vendetta.
La Regina sa essere molto paziente, e fino a questo momento è stata messa in un angolo, in attesa ma tornerà, più forte, più potente e se li porterà tutti all’inferno.-
-Hermione cos’è successo?- chiese, posando la sua mano sulla sua, stringendo forte.
-Mi hanno fatto ricordare tutto il dolore che ho subito per colpa loro, Blaise. Tutto quello che credevo di aver dimenticato è stato portato indietro e ha fatto male.
Troppo male.
Ed è stata Lei a farmi aprire gli occhi.- sorrise, quasi ironicamente, -Credevo che Lei fosse solo odio, solo distruzione ma io ho bisogno di Lei.- sussurrò.
-No Hermione, lo sai anche tu. Lei non esiste.-
-Ti sbagli invece, non sai quanto.-
 
-Herm andiamo dentro, una doccia e poi riprenderemo a parlarne.- l’interruppe Ginny portandola via da Blaise.
Hermione si alzò con molta difficoltà e prima di essere portata dentro casa vide gli occhi di Draco preoccupati per lei, ma non riuscì a dargli la sicurezza che tanto bramava, anche lei era preoccupata.
-Aspetta, dobbiamo finire di parlare.-
Robb l’aiutò a tenersi in piedi e lei lo guardò.
-Non adesso.- dichiarò semplicemente.
-Quando?-
-Quando lo dirò io, semplicemente.- asserì guardandolo, vide Daphne soffermarsi su di loro e ritirò velocemente la mano per dirigersi con le ragazze dentro casa, cercando di scappare da tutto meno da se stessa e dalla verità che aveva appresso dopo tutto quel dolore.
 
***
 
Quando si chiuse la porta alle spalle, uno strano senso di sollievo si diffuse dentro il suo cuore, adesso poteva far crollare qualsiasi maschera, adesso poteva semplicemente lasciarsi andare e sperare che le sue amiche fossero pronte a raccogliere la tempesta che gli avrebbe riversato addosso.
Fece qualche passo avanti per poi lasciarsi cadere ai piedi del letto, e chiuse gli occhi, sperando di poter dimenticare tutto quello che aveva visto, tutto quello che aveva capito ma in cuor suo seppe che tutto quel dolore l’avrebbe semplicemente portata al passo successo, al livello successivo della sua esistenza e non era così pronta per quell’ennesimo cambiamento.
-Hermione, io e Blaise ci siamo preoccupati molto. Quando Draco ci ha detto che ti avevano obbligato a tornare a casa ci siamo precipitati qui, sappiamo bene cosa significa quella casa per te.-
-Era tutto come l’avevo lasciato. Io…- scosse la testa ed aprì gli occhi, -Sono stata così male.- disse invece non trovando le parole giuste per proseguire.
Ginny si abbassò e le strinse la mano, cercando di confortarla ma non ci riuscì, in quel momento era un guscio vuoto, nessuna emozione sarebbe riuscita a scalfirla.
-Tesoro… Non ho idea di cosa tu abbia provato ma noi siamo qui.
Siamo tutti qui per te e non andremo via.-
-Dovreste farlo.- alzò lo sguardo e quello che trasmise le fece paura, -Sarò di nuovo pericolosa per voi.-
-Perché vuoi farla tornare, non ti serve la Regina di Ghiaccio, sei Hermione adesso.-
-Qua ti sbagli Daphne, non sono mai stata solo Hermione, Lei è parte di me, una parte fondamentale e solo quando ho rimesso piede a casa ho capito quanto Lei mi sarebbe servita, quanto Lei fosse indispensabile per me.
Ho bisogno di Lei per affrontare l’oscurità, senza sono una bestia da macello.-
 
Improvvisamente la porta si aprì e il resto dei ragazzi fecero il loro ingresso, ma non le sfuggì lo sguardo di Robb quando la porta gli era stata chiusa in faccia, non era stato invitato ad entrare.
-Ehi…-
Draco si abbassò e le sfiorò il viso con una mano, cercando di sorridere.
-Voglio solo assicurarmi che tu stia bene.-
-Non sto bene.- rispose, senza sorridere.
-Perché ci sei tornata?-
-Non avevo scelta.- disse, guardando Blaise, -Mi hanno incastrata con la storia che nessuno può entrare a casa senza un Granger ad aprire i cancelli.-
-Avresti dovuto chiamare mio padre, ti avrebbe assistito e avrebbe fatto in modo che tu fossi tutelata.-
-Lo dovrò chiamare comunque, vuole che rilasci una deposizione il prima possibile.-
-Chi?-
-Robb Grey, uno degli Auror, anche Jon Green è d’accordo.-
-Lo contatto appena finiamo qua, ma prima voglio sapere cos’è successo.-
 
Il tono di Blaise la fece indietreggiare ancora di più, voleva che lei dicesse a tutti cosa aveva visto, voleva che lei fosse onesta con loro e voleva la verità per capire quanto fosse grave la situazione, ricordò le parole della ragazza nello specchio, la disperazione nei suoi occhi quando le aveva detto che aveva fatto esattamente il gioco di Voldemort e la paura che aveva mostrato quando l’aveva vista debole, arresa a tutto il dolore e la sofferenza che la sua stessa casa le aveva provocato, ricordò le parole che aveva rivolto agli Auror e per la prima volta dovette ammettere a se stessa che anche se aveva cacciato la Regina tempo addietro, relegandola lontano dalla sua vita, lontana da Draco, in quella casa l’aveva sentita davvero vicina, l’aveva sentita di nuovo una parte reale della sua persona, e aveva finalmente capito che Lei non era mai andata via davvero.
Stava aspettando il momento giusto per tornare.
-Ho fatto il gioco di Voldemort, sono tornata dove lui voleva che tornassi e ho avuto le allucinazioni.- confessò, alzando lo sguardo.
-Come il giorno prima?- chiese Draco.
-Sì, esatto. Solo che stavolta ho rivisto Bellatrix, mio padre, Voldemort e me stessa… Ho rivisto casa mia, il luogo in cui mi hanno torturato da quando ero piccola ma stavolta l’ho vista con un occhio diverso, io, adesso, sono diversa e mi sono resa conto che stavolta essere diversa non mi ha aiutato.
Sono crollata, sono crollata al peso dei ricordi, al peso del dolore che mi hanno provocato e delle torture subite, ho toccato la sedia che ho stretto per tutta l’estate, a cui mi sono aggrappata per salvarmi; il mio letto era ancora sporco del mio sangue, casa mia mi stava raccontando la mia storia.
E ne sono stata sopraffatta, senza la Regina di Ghiaccio non sono abbastanza forte per affrontare questo gioco, senza di lei non sono abbastanza forte per affrontare il processo, per affrontare nuovamente i miei demoni quando dovrò testimoniare, non lo sarò quando mi porteranno da uno strizzacervelli.-
-Credono che tu sia pazza?!- sbottò Draco, indignato e arrabbiato.
-Robb non ha detto che sono pazza, ma ammettilo Draco, avere le allucinazioni non è sinonimo di pazzia? Potrei pure esserlo e non essermene mai accorta, non mi sorprenderebbe vedendo mio padre!-
-Non sei pazza, e chi cazzo è questo poi per dire una cosa del genere?-
-Nessuno.- rispose semplicemente.
-Herm ti rendi conto che farla tornare sarà pericoloso? Ti rendi conto che sarà difficile per te fare quello che fai ora, vivere come vivi ora? Non sei felice di poter essere te stessa?- le chiese Ginny, dolcemente.
-Ci sono stati momenti in cui ho ringraziato Merlino di essermi liberata di Lei, di poter vivere finalmente la mia vita così come volevo io e non dietro una maschera, con finzione; ma dopo che l’ho chiusa in un cassetto, ho dovuto creare altre maschere, altre maschere per proteggermi perché essere me stessa non era sufficiente, non mi avrebbe salvata.
Quindi sono diventata un’altra Hermione, anche se ho mantenuto la mia solita facciata dovevo nascondere i miei incubi, dovevo nascondere la mia oscurità e oggi mi sono resa conto che io la mia oscurità non so tenerla a bada.
L’ha sempre fatto Lei.-
-Hermione tu sei lei.- disse Daphne.
-No, non è vero. Io non sono Lei, siamo due persone diverse, distinte e separate, e l’ho capito in quest’anno. Io e la Regina di Ghiaccio potremmo anche avere la stessa voce, muoverci allo stesso modo ma siamo due persone a parte, e lei aveva ragione.
Ha sempre avuto ragione ma io ho preferito non ascoltarla e ne ho pagate le conseguenze.-
-Amore ascoltami bene, tu non hai bisogno di Lei. Non ne hai mai avuto bisogno, sei una persona straordinaria senza di lei e sarai capace di lottare anche senza il suo aiuto. Non farlo, ascoltami, non farla tornare.
Non sappiamo quali saranno le conseguenze ma se avrai bisogno di supporto noi saremo con te, noi siamo reali.-
-Ciò che ho provato è reale Draco, ciò che mi hanno fatto è reale. E quello che sta per arrivare mi travolgerà in pieno, una tempesta così io non l’ho mai affrontata, non senza Lei al mio fianco e non mi posso permettere di annegare, non mi posso permettere il fallimento: per estirpare i miei demoni devo dare di più.
Ancora una volta devo sacrificare una parte di me stessa per ottenere qualcosa per il futuro.
Non posso chiederti di essere il mio scudo, non posso chiederlo neanche a Blaise o a Potter, io devo essere in grado di difendermi da sola perché se non lo farò Voldemort troverà il modo di farmi fallire, troverà il modo di farmi fare il suo gioco e io invece voglio vincere.-
-Stai azzardando troppo.- disse Harry.
 
Hermione raccolse le idee, per lei era difficile spiegare a parole quello che vedeva chiaramente nella sua mente o cercare di convincerli che la Regina di Ghiaccio era il male minore fra tutti quelli che avrebbe scelto, ma in qualche modo ci provò, doveva farlo per l’affetto che provava per loro, per tutti i sacrifici che avevano fatto per lei.
-Quando ho guardato attraverso lo specchio, io mi sono rivista in lei. Ho rivisto attraverso i suoi occhi chi sono stata e chi sarei diventata senza te, mi ha fatto paura comprendere quella parte di verità ma mi ha fatto più paura ancora comprendere che lei non era solo perfidia, lei era una barriera: una barriera tra me e Voldemort.
Senza questa barriera sono semplicemente Hermione, sono semplicemente me stessa: innamorata, spezzata, rotta.
Sono solo una ragazza dotata di grande capacità e con un germoglio di follia dentro al cuore, che sta crescendo ogni giorno, e questo mi rende più simile a Voldemort di quanto voi non pensiate.
Quando ho rimesso piede a casa e ho visto con i miei occhi tutto quello che Lei ha sopportato per me, mi sono resa conto che senza di lei sarei stata annientata tempo fa, lei è stata la promessa che mi ha tenuta in vita: io non sono Lei e Lei non è me.
Forse soffro di Disturbo della personalità multipla o forse c’è di peggio, ma ho capito che non posso affrontare questo da sola, neanche il vostro aiuto mi potrà salvare.
Quindi mi dispiace se non approviate il mio piano, mi dispiace creare nuovi problemi e farvi tornare al punto di partenza: senza di voi non sarei arrivata qua, non sarei la ragazza di oggi.
Ma questa ragazza non va bene per affrontare i demoni del passato, i demoni che sono stati rinchiusi per molto tempo, c’è bisogno di una persona più forte e quella non sono io.-
 
Hermione li guardò, ognuno di loro le aveva dato qualcosa nell’arco di quegli anni ad Hogwarts, ognuno di loro l’aveva salvata, accusata e mal giudicata ma erano comunque rimasti al suo fianco, a prescindere dalle sue scelte.
Ed adesso stava nuovamente chiedendo un atto di fiducia nei suoi confronti, un grande atto di fiducia che lei stessa avrebbe fatto verso di lei.
-Sono pronta.-
Anche se avevi chiuso con me?
-Non potrei mai abbandonarti Hermione. Mai. Io sono una parte di te, forse la parte che più odi o meglio la parte che loro odiano, ma non ti lascerò affrontare questo da sola.
Se tu cadi. Io cado. Se tu vinci. Io vinco. Lo faremo assieme.-
Lo spero, perché noi abbiamo fiducia in te.
“Ciecamente.”
 
***
 
Draco si passò una mano tra i capelli per scacciare lo stress ma non ci riuscì, osservava la porta dello studio di suo padre da una paio di ore, da quando Hermione vi era entrata con i Zabini e Lucius per parlare di quello che era successo e di quello che avrebbe dovuto fare da quel momento in poi.
E nonostante gli avessero detto che ci sarebbe voluto tempo non immagina tanto.
-Smettila di guardare quella porta, non scomparirà da un momento all’altro.-
Harry gli aveva appoggiato una mano sul braccio e alla fine Draco aveva ceduto, si era allontano dallo studio del padre e aveva raggiunto gli altri ragazzi in giardino; sua madre aveva chiesto che fossero preparate alcune cose da mangiare e da bere per occupare il tempo nell’attesa, ma con la coda dell’occhio non gli sfuggì la presenza di Grey e di Snow, ancora a casa sua.
-Cosa aspettano ad andare via?- chiese, non riuscendo a nascondere quanto uno di quei ragazzi lo irritasse.
-Stanno facendo il loro lavoro, lo sai.-
-Forse, ma quel Grey non mi piace.-
-Geloso, Malfoy?-
-Chiamalo intuito ma non mi piace.- disse, dirigendosi verso Ginny che stava bevendo un succo d’arancia.
-Credi anche tu che abbia fatto una cazzata, vero?-
Draco si sedette accanto a lei e osservò senza molto interesse ciò che gli elfi avevano preparato, rendendosi conto che avrebbe preferito un bicchiere di Whisky Incendiario ma non poteva permettersi niente del genere, doveva restare lucido per Hermione.
-Forse.- disse la rossa, guardandolo.
-Hermione ha fatto quello che andava fatto.- disse Daphne, avvicinandosi con i due Auror al seguito.
-Quindi sei dalla sua parte?- domandò incredulo.
-Sono sempre stata dalla sua parte, Draco. Sempre. Fin da quando avevamo cinque anni, sostengo Hermione nelle sue scelte, e io c’ero il giorno in cui ha scelto di creare la Regina di Ghiaccio e c’ero il giorno in cui le ho detto che quel muro sarebbe crollato quando si sarebbe innamorata veramente, quando essere desiderata non le sarebbe più bastato.
Ci sono sempre stata per lei, quindi sono con lei se crede che averla come alleata sia meglio di un’allucinazione.-
-Non sono d’accordo.- ammise, stringendosi nelle spalle.
-Forse la bionda qua non ha tutti i torti.- asserì Grey, tranquillo.
-E tu cosa ne sapresti scusami?-
-Ne so abbastanza da dirti ragazzino che non è un gioco quello cui state giocando, c’è un processo in corso, ed Hermione ne è dentro fino al collo.-
-Ragazzino?! So abbastanza bene a cosa va incontro la mia ragazza, grazie, ciò che mi chiedo, è cosa ne sai tu?-
Draco si alzò, di scatto. Quella era la goccia che aveva fatto traboccare il vaso, già colmo da tempo, aveva sopportato tutto per stare con Hermione, aveva fatto l’impossibile ma non accettava che un estraneo gli desse consigli sulla sua ragazza.
-Conoscevo Hermione, ad Hogwarts.- asserì invece, le mani all’interno delle tasche dei pantaloni e il mento alto.
-Tu cosa? Sei molto più grande di noi.-
-Adesso basta, Robb.- sibilò Daphne girandosi e congelandolo con lo sguardo.
-Il ragazzo voleva sapere.-
-Tu impara a tenere a bocca chiusa, per una volta.-
-Fa come dice la ragazza, amico.- gli suggerì Snow, seduto poco distante, -Non intendo Schiantare qualche ragazzino per la tua lingua lunga.-
-Che significa?- gli occhi di Draco si spostavano tra i presenti troppo velocemente e il suo cervello stava formulando ipotesi su ipotesi, solo per arrivare a una soluzione.
-Niente.- disse Daphne, sperando che la discussione finisse.
-Significa che so bene di chi sto parlando e so bene quello che ho visto oggi in quella casa. Conosco molto bene cosa la Magia Nera fa alle persone, e che uscire da quel vortice è più difficile del previsto e lei ha bisogno di tutto l’aiuto di questo mondo.
Anche della sua parte folle se ne sarà necessario, la Regina di Ghiaccio sa essere abbastanza convincente.-
-Tu come la conosci?- domandò a denti stretti, uscendo la bacchetta dalla tasca.
-Posa la bacchetta, potresti finire nei guai.- rispose calmo.
 
-Avete finito?-
La sua voce li congelò sul posto e tutti si voltarono a guardare Hermione, in piedi sotto il portico, le braccia conserte e gli occhi freddi, quasi inespressivi.
-Signorina Granger, domani andrò al Ministero per avviare le pratiche. La contatterò non appena avrò finito, Blaise sarà disponibile per ogni chiarimento se ne avesse bisogno.-
-Può chiamarmi Hermione, non c’è bisogno di tanta formalità.- sussurrò, guardando Blaise e il padre, -Ci conosciamo da abbastanza tempo da non averne bisogno.-
-Mio padre è uno all’antica, lo sai Herm.-
Blaise sorrise e suo padre si allontanò poco dopo, così i ragazzi si unirono al resto del gruppo, rimasto in silenzio, rimasto in attesa di avere, di ottenere qualche informazione.
Draco la guardò e cercò in lei i tratti della ragazza che amava, della ragazza che aveva riportato dall’oscurità tutte le volte che era stato necessario, ma in quel momento oltre al suo aspetto non vedeva niente: gli occhi erano freddi e lontani anni luce, come quella volta che si erano chiusi in se stessi, irraggiungibili anche a lui.
-Qual è il problema?- chiese, una volta avvicinatasi.
-Lascia stare Herm, solo troppo testosterone in giro.- disse Ginny, sperando di deviare la discussione.
Herm lo guardò e lui capì perfettamente che voleva leggergli dentro quello sguardo, leggergli dentro ma non glielo permise, ne avrebbero parlato dopo, solo loro due, ed avrebbero affrontato assieme quella discussione.
-Domani non ci sarà un’altra perquisizione, almeno fino a quando Zabini non torna con le nuove direttive.- disse risoluta verso gli Auror.
-Quando rilascerai la dichiarazione?-
-Appena il Wizengamot fisserà il giorno. Non aspetterò un minuto di più.-
-Perfetto, e per quanto riguarda…-
-Mi recherò al San Mungo personalmente dopo aver rilasciato la dichiarazione.-
-Tu non sei pazza.- disse il biondo, non riuscendo a trattenersi.
Hermione abbassò gli occhi, e non rispose per alcuni secondi come se cercasse di credere alle parole di Draco.
-Forse non lo sono ma se sarà qualcuno a dirmelo molto meglio così. Non credi?- chiese, guardandolo.
-Continuo a non approvare questo piano.-
-Non puoi fare niente per farmi cambiare idea.- sussurrò.
-Noi andiamo, aspettiamo notizie il prima possibile o Green piomberà qui pronto a tutto pur di andare avanti.-
-Lo so.-
Hermione guardò Robb e li seguì mentre gli Auror decisero di andarsene, li vide parlare a bassa voce, ed Hermione con un secco gesto della mano gli fece capire che la discussione era conclusa ancora prima che potesse veramente iniziare, li accompagnò dentro e sparì dietro le porte a vetri.
 
-Non mi piace questa sensazione.- disse, guardando Harry e scorgendo lo sguardo che Blaise scambiò con Daphne, così si voltò a guardarli.
-Perché non me lo dite? Siamo amici o no?-
-Lo siamo, ma a prescindere da questo l’unica che può dire qualcosa in merito è Hermione.-
-Non capisco.-
-Se posso darti un consiglio: lascia stare Draco. Adesso non avete bisogno anche di questo, non avete bisogno di altri problemi. Concentrati su di lei, sul processo, lascia perdere ciò che non è importante.-
-Come posso concentrarmi su di lei quando lei non mi coinvolge più nelle sue decisioni? Come posso dargli anima e corpo se adesso lei non è più mia, ma è sua, della Regina, come posso lasciare stare quando sento perfettamente che c’è qualcosa.-
-Lo puoi fare per amore.-
-Faccio tutto per amore, ma l’amore ogni tanto non basta. Ci vuole anche la fiducia.-
-Amico.- Harry gli posò una mano sulla spalla e lo guardò, -Qualsiasi cosa tu stia pensando su di lei, abbandonala ancor prima che faccia le radici, ascolta Daphne e Blaise e concentrarti su altro, qualsiasi cosa sia può aspettare, avete sofferto molto ed avete lottato molto, non potete dividervi ora.-
-E se fosse troppo tardi?- domandò il biondo allontanandosi dai suoi amici, ed abbassando lo sguardo.
Non si era mai sentito così solo come in quel momento.
 
***
 
Aveva saltato la cena con i Malfoy non riuscendo a sopportare lo sguardo afflitto dell’uomo che amava, non riuscendo a sopportare cosa il suo sguardo le provocava dentro.
Dolore. Disperazione. Rabbia. Solitudine.
Lui non aveva capito il motivo della sua scelta, non aveva capito quanto fosse indispensabile per lei avere un’altra alleata dalla sua parte, quanto lei fosse necessaria per non crollare, per non spezzarsi.
Hermione si alzò dal letto per posare un libro sulla scrivania, neanche la lettura l’aveva aiutata, aveva ancora in mente la discussione che aveva affrontato con il padre di Blaise: il Magiavvocato che si sarebbe occupato del suo caso.
In quelle ore aveva messo a nudo la sua anima, raccontando i dettagli più scabrosi della sua vita, ed anche se non era arrivata a raccontare tutto, poter dire quelle cose a voce alta era stata una specie di liberazione.
Un peso in meno da portare sulla sua fragile schiena, già deturpata dalla violenza del padre.
Un rumore leggero la fece voltare e vide Draco entrare nella sua stanza, il viso ancora mostrava la sua disapprovazione e qualche altra emozione cui preferì non attribuire alcun nome, o ne sarebbe rimasta scottata.
-Non sei scesa per la cena.-
-Non avevo fame, oggi… La giornata di oggi è stata abbastanza impegnativa.- disse, cercando di riportare indietro i ricordi di quella mattinata, cercando di sigillare il dolore che aveva provato al cuore per tutto quel tempo e stranamente ci riuscì.
 
-Ci penso io a te.-
 
-Oggi è stato uno dei giorni più devastanti della mia vita.- disse il ragazzo, facendosi avanti.
-Della tua vita?- chiese, non capendo.
-Non ho potuto fare niente per aiutarti e tu non hai minimamente preso in considerazione le mie parole o le mie idee, anzi hai preferito ascoltare Robb.-
-Cosa vuoi chiedermi in realtà Draco? È da quando sono tornata che vuoi farlo, da quando mi hai visto parlare con lui, quindi se vuoi chiedere fallo. Solo non giocare con me con le parole, perché per quanto tu creda che io non ti abbia ascoltato, sono stata la persona più combattuta del mondo e non poterti ascoltare mi ha devastato.
Ma a quanto pare oggi è stato il giorno più brutto della TUA vita. Non della mia.-
-Lo sai cosa intendevo.-
-No, invece. Chiedi adesso o non farlo più.-
 
Hermione lo guardò negli occhi e vi lesse qualcosa che non le piacque, qualcosa che non aveva mai visto negli occhi di Draco ma che in fondo conosceva bene.
La gelosia era una bestia feroce e metteva radici insidiose nel cuore delle persone.
Lei non era mai stata gelosa di nessuno nella sua vita, aveva sempre avuto tutto dai suoi genitori prima che barattassero la loro anima per il potere, ed anche dopo grazie al suo patrimonio aveva sempre avuto tutto sul piano materiale e fino all’arrivo di Draco non era neanche stata gelosa dei ragazzi con cui usciva, nessuno per lei era stato davvero importante.
Solo lui, solo Draco, ma nonostante questa consapevolezza non gli aveva mai tappato le ali. Non lo avrebbe permesso, anche perché conosceva bene quel sentimento.
-Cosa c’è stato tra te e Robb? Lui ti conosce ma conosce anche la Regina di Ghiaccio, quindi sa chi eri ad Hogwarts, come fa a saperlo se è più grande di noi?-
-Si lo conosco, ma mi sono ricordata di lui solo questa mattina, quando siamo arrivati a casa mia. Niente di rilevante.-
-Cazzo Hermione.- batté la mano contro la scrivania e la guardò: i capelli scombinati e il volto leggermente contratto dalla rabbia, la spaesarono visibilmente.
-Cosa c’è stato?! Lo so che c’è stato qualcosa, lo vedo da come gli parli! Tu non parli a nessuno in quel modo, a meno che non sia qualcuno che conosci in qualche modo.-
-Perché vuoi saperlo? Non ha nessuna importanza adesso, lui non è importante adesso.-
-Invece lo è! Perché hai preferito ascoltare i suoi consigli e non i miei, lo è perché ti sei affidata a un estraneo e non al tuo ragazzo.-
 
Hermione scosse la testa e lo guardò con rammarico, Draco non aveva capito il vero motivo per cui aveva fatto quello che aveva fatto, non aveva capito che tutto dipendeva da un bene più grande.
 
Se non sono in grado di proteggere me stessa, non sarò in grado di proteggere neanche te.
“Se la tempesta dovesse arrivare e lui ne fosse coinvolto, noi ne moriremo. Niente avrebbe più senso, senza di lui.”
-Ma lui non ha capito che tutto quello che facciamo, tutto quello che fate, voi lo fate per lui. Sempre.-
 
-Siamo stati assieme quando io ero al terzo anno. Non è stata una storia seria o che abbia avuto significato, il giorno dopo non ci siamo neanche salutati; lui è più grande di noi di tre anni.-
Vide Draco rabbuiarsi cercando ci comprendere le sue parole, non aveva avuto il coraggio di dirle esplicitamente ma sapeva che avrebbe capito in fondo.
-Ci sei stata a letto?- domandò squadrandola da capo a piedi.
-Draco…-
Hermione scosse la testa e si morse il labbro fino a farsi male, quella conversazione avrebbe portato solo dolore, solo molto dolore all’interno della loro relazione eppure lui voleva sapere, a tutti i costi.
-Rispondi.-
-Solo per togliermi l’impiccio della prima volta. Ero un’altra ragazza prima che faceva cose discutibili, cui non dava importava al valore di altre, non giudicarmi per quello che ho fatto.
Sono diversa adesso.-
-Lo sapevo io che c’entrava questo, speravo solo di potermi sbagliare.- disse, amareggiato.
-Perché? Cosa cambia per te? Io non sono più quella ragazza, non faccio più quelle cose.-
-Eppure non ti è venuto difficile entrare nel letto di Fred Weasley, due anni fa.-
-Cosa c’entra? Perché usi ora la storia di Fred? Credevo che fosse il nostro passato, io non stavo con te, ed ho preso una scelta anche se sbagliata, ma era una mia scelta.-
-Non riesco a crederci.-
 
Hermione si avvicinò e gli prese il braccio, per incontrare i suoi occhi, distanti, pieni di rabbia e di delusione nei suoi confronti. L’aveva deluso.
-Ti avevo già detto che ero la ragazza che prendeva tutte le scelte sbagliate, ti avevo già detto che una volta ero un’altra ragazza.
Quella ragazza sbagliava spesso e non dava valore alle cose, non avevo idea che Robb fosse quel ragazzo quando l’ho visto l’altro ieri, non avevo idea che avrebbe riportato a galla un pezzo del mio passato ma lui per me non è niente, come non è niente neanche Fred.
Loro erano prima di te, prima che io dessi il mio cuore a qualcuno, prima che qualcuno mi facesse innamorare.
Quindi non giudicarmi per chi sono stata, non sarebbe giusto. Non posso giustificarmi per quello che ho fatto, perché quando ho fatto quelle cose, io non ti conoscevo.-
-Sai cos’è la cosa che mi fa più male? Non è il fatto di sapere che tu sia stata anche con Robb ma il fatto che sei tornata ad essere quella ragazza di una volta.
Facendo tornare la Regina sarai di nuovo quella ragazza, quella che prende le scelte sbagliate e che sbaglia, sbaglia e sbaglia e io questo non posso sopportalo. Posso sopportare di tutto per te ed ho sopportato di tutto per te, ma non puoi chiedermi anche questo.-
-Io non posso?- Hermione lo lasciò andare come se si fosse bruciata.
-Avevi detto di avere fiducia in me, avevi detto che saresti stato al mio fianco durante la tempesta, avevi detto che ci SARESTI STATO! Nonostante tutto mi hai sempre detto che non mi avresti mai abbandonato perché avresti visto dietro la maschere sempre e solo Hermione, mi hai già amato quando sono stata lei, ed è stato il tuo amore a darmi la forza di togliermi la maschera per te, ed è quello che sto facendo ora: non ti parlerei mai attraverso di lei, non ti guarderei mai con i suoi occhi.
Lei mi serve per altro, mi serve per vincere.
E mi sembra di poterti chiedere questo, io POSSO chiederti di sopportare questo per me, perché io per te ho fatto di tutto!- urlò, guardandolo e dovette asciugarsi gli occhi per vederlo bene.
-Io per te ho fatto di tutto, ho preso il Marchio, ho fatto la spia ed ho alzato la bacchetta contro mio padre. Io ti ho dato tutto Draco, tutto.
Hai ogni piccola parte di me eppure non ti basta. Adesso guardami negli occhi e dimmi che mi ami, dimmi che ci lasceremo alle spalle tutta questa storia e che affronteremo assieme tutto quello che verrà.
Fallo ed io saprò che andrà tutto bene, fallo e ci sarà speranza per noi.
Fallo ed io riuscirò ad affrontare ciò che Voldemort ha in serbo per me, perché io sto facendo tutto questo per te.- sussurrò, avvicinandosi a lui, molto.
Hermione non era mai stata eccessivamente romantica nella sua vita, solo a Draco aveva concesso quel suo lato, solo a lui aveva dato l’amore che per tutta la vita le era stato negato e lui l’aveva sempre preso, l’aveva sempre ricambiata ma in quel momento non scorgeva amore nei suoi occhi.
Era lui quello distante, lui quello irraggiungibile e capì perfettamente come si era sentito tutte quelle volte che era stata lei a farlo, lei ad allontanarsi, ma capì che anche che lei lo aveva fatto solo per proteggerlo, lui era il bene più grande da proteggere a ogni costo, anche a costo della sua vita e della sua felicità mentre lui adesso si stava nascondendo da lei solo per un capriccio, solo per ripicca, solo perché lei non era come tutte le altre.
Non era buona come tutte le altre.
-Non posso farlo.- sussurrò, indietreggiando.
-Stavolta non posso essere la tua ancora. Non posso.- disse, uscendo velocemente dalla sua camera.
Hermione annuì nel silenzio e nella solitudine della sua stanza, per la prima volta da quando si erano messi assieme Draco Malfoy le aveva spezzato il cuore e si era portato via un pezzo di Hermione, che non sarebbe più tornato indietro.
 



∞Angolo Autrice: Eccoci qui! Questo è un pò il capitolo che tira le somme dei precedenti.
Hermione torna a casa e ovviamente nulla va come previsto, anche la sua reazione non era prevedibile. non credeva che far tornare la Regina di Ghiaccio sarebbe stata una buona idea, poichè tutte le volte che l'aveva usato le si era sempre rivoltata contro, mostrando un Hermione non vera, ma si è dovuta rendere conto che le sue parole erano reali.
Insomma la Regina ha sempre svolto un ruolo fondamentale nella sua vita quando questa aveva poca importanza, ma adesso tutto è cambiato e anche loro dovranno trovare un nuovo equilibrio.
Draco non ha preso molto bene questa sua decisione, può avere finalmente la vera Hermione tutta per se e già la deve dividere con la Regina e con gli Auror, o meglio con Robb, che sembra conoscerla e alla fine scopre quell'amara verità che Hermione aveva rivelato solo a pochi.
E questo non fa altro che peggiorare la situazione, dal suo punto di vista Draco è convinto che la Regina la possa portare sulla cattiva strada, la possa far tornare a quei tempi ma ciò che Hemrione vuole fare non è un ritorno al passato, vuole salvare il ragazzo che ama, ma non può farlo nelle sue condizioni e lui decide di voltarle le spalle.
Questa situazione non sarà facile e ne subiranno le conseguenze....
Come sempre grazie a tutti voi per averla laetta, vi lascio allo
Spoiler:


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Tell me that you'll be the good one, good one 
Baby, I just need one good one to stay"
 
   
 
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