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Autore: needaname    28/02/2017    1 recensioni
Kappa Kappa, Omega Iota, Eta Epsioln, Sigma Beta e Alpha Beta; cosa hanno in comune?
Semplice, sono confraternite universitarie, della University of South Beacon Hills, prestigiosa università che ogni anno vede arrivare giovani matricole che sognano un futuro radioso, ma che, inevitabilmente, come sa bene chi è già da anni studente, verrà brutalmente schiacciato da estenuanti lezioni ed esami impossibili; perché l'Università è una lotta dura.
E le confraternite lo sanno bene quanto difficile sia sopravvivere, tra esami e lotte a colpi di party.
Perché entrare all'Università è facile, uscirne incolumi è un'impresa titanica.
[Storia senza troppe pretese, in cui tutti sono umani, di vita quotidiana, di amori, esami, tradimenti, cibo take-away, amicizie, party e cose che capitano a tutti] [Beacon Hills è una cittadina universitaria] [alta presenza di OC] [ship con più intrecci di una telenovella]
Genere: Demenziale, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Slash | Personaggi: Derek Hale, Lydia Martin, Scott McCall, Stiles Stilinski, Un po' tutti
Note: AU | Avvertimenti: Triangolo
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Solo un altro normale party


La confraternita delle Kappa Kappa, anche rinominata antro delle meraviglie, la più rinomata di tutto il campus, il motto “Κalos Kagathos”*, in lettere greche dorate risplende affisso alle pareti del muro d’ingresso, sottostanti ad esso una sequenza di foto a memoria delle fondatrici e dei membri più lodevoli che la musica, che riecheggia tra le mura,  fa quasi tremare.
Fiumi di alcool scorrono in abbondanza tra i bicchieri delle centinai di persone presenti alla festa di fine corsi invernali che, sfortunatamente, coincide anche con l’inizio degli esami estivi.
Stiles sbuffa, schioccando le dita di fronte al volto dell’amico, immobile, le labbra dischiuse

-sì, sì, donne bellissime, giocatori di lacross dal fisico scolpito, alcool, fumo, tutto molto bello, potremmo concentrarci sull’obbiettivo?-

-obbiettivo?-

-dio mio Scott-

rotea lo sguardo al cielo Stiles, indicando un punto indefinito tra la folla di persone presenti nell’ampia sala principale

-lì in mezzo, da qualche parte, c’è la creatura più bella che la natura abbia mai creato e noi siamo qui per trovarla, vale tanto per me quanto per te o devo ricordati chi è la tua ragazza?-

e gli occhi di Scott brillano imbarazzati, vagando tra la marea di corpi, facendosi largo tra gli ospiti, seguito da uno Stiles perso a guardarsi intorno nel tentativo di cercare l’oggetto dei suoi più intimi desideri

-Allison-

esclama Scott, attirando l’attenzione della giovane che gli rivolge un sorriso radioso, perfetta nella sua semplicità, la camicetta a quadri, color pastello, intrecciata in un fiocco a scoprirne il basso ventre, i jeans chiari che ne fasciano le gambe longilinee e toniche

-sei bellissima-

mormora, sfiorandole il lobo destro, per poi depositarle un fugace bacio a fior di labbra, sono la coppia delle coppie, fidanzati da ormai tre anni, da quando Scott confuse l’aula di biologia con quella di storia antica, ritrovandosi ad assistere ad una lezione sull’Impero Romano e restano abbagliato da quello che, lui stesso, definì poi a Stiles come un angelo caduto dal cielo ed è convinzione comune, nel campus, che finiranno con lo sposarsi; non appena gli studi termineranno.
Neppure Stiles ne ha mai dubitato, conoscendo Scott è certo che andrà esattamente così, ma attualmente è troppo impegnato a cercare il suo di angelo caduto dal cielo per poter assistere all’alquanto melenso scambio di carezze e saliva dei due

-Stiles-

la voce di Lydia, una melodia celestiale, lo fa sorridere come un bambino fortunato, l’abbraccio che si scambiano potrebbe essere confuso per una pubblica manifestazione del loro amore

-non dirmi nulla, ringraziami soltanto-

ammicca complice la rossa, indicando con un fugace cenno del capo la vetrata scorrevole che da sul giardino anteriore ed un lampo di gioia che attraversa le iridi caramello di Stiles, seguito da un rapido cenno sono tutto ciò che riceve in risposta, prima di vederlo dileguarsi rapido verso il punto da lei indicato, mentre braccia muscolose  le circondano il ventre, minacciando di stropicciarne l’abito floreale che le fascia con indiscutibile eleganza le generose forme

-sto cercando la donna più bella, l'hai vista?-

soffia, con malcelata ironia, Aiden, baciandole il collo

-ogni mattina, vive nel mio spcchio-

risponde prontamente, con altrettanto spirito ironico, la rossa, afferrando il bicchiere in plastica dorata che le ha portato, voltandosi poi a ringraziarlo con un bacio che non ha nulla di casto.
 

Sbuffa, Stiles, continuando a cercare ovunque, tra gli innumerevoli invitati che affollano il giardino anteriore, occhi verde smeraldo e capelli corvini

-è laggiù-

indica Sileny, affiancandolo, causando un lieve infarto al povero malcapitato

-tieni-

ridacchia, porgendogli due bicchieri colmi di un non ben identificato mix di alcolici, tornano a concentrarsi al suo, Stiles arcua le sopracciglia, in una muta curiosità

-non vorrai andare da lui a mani vuote? Io non ti parlerei neppure-

sentenzia, scrollando le spalle

-lo so cosa vuoi chiedermi, ti risparmio la domanda, Lydia, è riuscita a convincere me, Allison e, non so come, persino Violet ad aiutarti in questa impresa titanica-

-grazie per il supporto-

sospira Stiles con rassegnato sarcasmo e la risata cristallina di Sileny si accavalla alle sue parole

-i titani sono stati sconfitti, perciò va, mio prode e conquista l’Olimpo-

-quanto hai bevuto?-

-non si chiede ad una signorina-

esclama teatralmente stizzita, stringendosi il bicchiere al voluminoso petto

-credevo fosse proibito solo chiedere l’età-

la corregge in uno sbuffo divertito, scuotendo il capo

-augurami in bocca al lupo-

-ti auguro di scoparlo il lupo-

-okay è disgustoso-

e Sileny ridacchia, portandosi il bicchiere alle labbra

-non è colpa mia se lo chiamano il lupo solitario-

sorseggia lentamente, spingendo debolmente Stiles in direzione del vecchio pino secolare piantato da chissà quanti anni all’angolo destro del giardino

-buona caccia-

aggiunge poi, strizzandogli l’occhio, tornando a concentrare lo sguardo sulla folla di giocatori di Lacrosse e ragazzi a torso nudo a bordo piscina, mirando immediatamente un obbiettivo; uno nuovo.
Troppo concentrata nell’avanzare a passo felino verso il biondo cherubino, placidamente disteso a bordo acqua, come se al posto delle stelle e della luna ci fosse un cielo sereno sopra di lui, da potersi accorgere di un’imminente scontro che causa la caduta di qualche goccia d’alcool tra i fili d’erba

-guarda dove vai Raeken!-

-stavo guardando, ma ora vedo meglio-

ammicca malizioso, sollevando lentamento lo sguardo dall’ampia scollatura del tubino nero che la fascia

-non hai qualche matricola da importunare? Sai ho da fare-

lo sguardo di Theo segue la linea invisibile denieata dagli occhi della bruna

-Lahey? Seriamente?-

arcua poi un sopracciglio, sogghignando arrogante

-evitati questa delusione-

-sei un esperto?-

-dovresti ambire a categorie più alte, splendore-

e Sileny sbuffa, stringendo il bicchiere tra le dita

-chiamami ancora così e ti strappo la lingua-

-le tue consorelle ti odierebbero-

il sorriso sghembo, beffardo e l’occhiolino che le rivolge rendono solo ancora più chiara l’allusione sessuale

-e allora non stare qui a sprecare tempo, va ad usare la tua preziosa lingua altrove-

soffia infastidita, oltrepassando la figura divertita di Theo che scuote il capo, volgendo un fugace sguardo a Lahey, ora concentrato ad analizzare la figura sensuale della bruna.
 


Inspira, per la millesima volta, Stiles, prima di riuscire a porgere il bicchiere

-ehi, ciao-

Derek solleva appena lo sguardo, rivolgendogli un rapido cenno del capo, afferrando senza troppa grazia il bicchiere, sfiorando appena le dita di Stiles che trattiene, a stento, un fremito imbarazzato trovando il coraggio di aggiungere un impacciato  

-posso?-

il fatto che il moro si sia leggermente spostato verso sinistra, lasciando un piccolo spazio nella panchina è un buon segno o, almeno, questo la mente di Stiles si sforza di registrate

-ti stavi annoiando?-

da quando lo ha incontrato, all’allenamento di basket, a cui tra l’altro era finito casualmente, nel vano tentativo di nascondersi da un Danny eccessivamente euforico all’idea di essere stato ammesso, finalmente, nella squadra di Lacross, ormai due anni fa, le uniche volte che Derek gli ha rivolto parola le può contare sulle punte di due dita, eppure lui non è mai riuscito a togliersi l’immagine delle goccioline di sudore che scorrevano come rugiada lungo la sagoma scultorea di Derek e, da quel giorno, Stiles ha deciso; lo avrebbe conquistato.
Il moro scrolla le spalle con indifferenza, poggiando le labbra al bordo del bicchiere

-c'è un botto di gente-

cerca di ridacchiare Stiles, ma il silenzio che segue le sue parole lo fa titubare, inspira, fissando la piscina

-le spezzerà il cuore-

esclama, più a sé stesso che a Derek, ma l’improvviso sobbalzo e il sopracciglio arcuato gli fanno sospettare di aver parlato già troppo, di cose eccessivamente frivole e di aver già sprecato, ancora prima di poterla usare, la sua unica possibilità

-perché?-

forse c’è ancora speranza, si sforza di sorridere Stiles aggrappandosi all’improvvisa voglia di parlare di Derek

-la conosco, so com’è-

-cioè?-

-ho sentito dire che alcune ragazze della Sigma Beta la chiamano homewrecker, quelli della Eta Epsilon, che poi sarebbe anche la mia confraternita, l’hanno soprannominata bubblegum bitch, immagino le abbiano affibbiato qualche stupido nomignolo anche da voi, persino le sue consorelle lo hanno fatto, primadonna, ma a quanto pare più nomi si inventano e più ne sembra content…sto parlando a sproposito, vero?-

l’annuire lento di Derek fa sorridere il castano che sospira, cercando di capire per quale motivo le sue gote sembrino andare in fiamme

-comunque, hai capito...e quel tipo lì finirà nella lista dei ragazzi usa e getta, povero-

-non credo riuscirà a farlo star male-

ed è allora che la curiosità e lo stupore si fondono assieme creando una buffa espressione sul volto di Stiles che tossisce, deglutendo rumorosamente l’alcool

-non può essere gay, lei ha un radar che non sbagl…-

-è nella mia confraternita, l'ho semplicemente visto rifiutare svariate ragazze-

gli occhi di Stiles si dilato, non sa se essere più sorpreso dal fatto che sta avendo un’effettiva conversazione con Derek Hale, da più di due minuti, o se esserlo per l’imminente rifiuto, primo nella storia, ai danni di Sileny

-scommetto che gli spezzerà il cuore-

prorompe poi, allungando la mano di fronte a Derek, restando ad osservare l’espressione scettica in risposta, maledicendo il suo cervello per essere riuscito ad elaborare una frase tanto stupida e, soprattutto, per non aver impedito alle sue labbra di aprirsi e far fuoriuscire quelle parole che, sicuramente, metteranno una croce definitiva su ogni altro possibile tentativo di conquista

-scommetto di no-

controbatte Derek, dopo istanti di titubante scetticismo, stringendo le dita affusolate di Stiles che sussulta, cercando di non lasciar notare i brividi, l’elettricità statica, le fiamme, ogni dannata sensazione che quel tocco causa alla sua pelle

-e cosa vinciamo, nel caso? Non è una scommessa se non c’è un…-

-dicono che te la cavi con i calcoli, se vincerò mi farai l’esame di statistica-

-affare fatto-

esclama energicamente Stiles, affrettandosi a trovare qualcosa che suoni come un appuntamento, ma che non sia troppo palese

-se vincerò io…come te la cavi con il greco antico?-

il sopracciglio inarcato di Derek lasciano intuire a Stiles la risposta che, ovviamente, già conosceva

-perfetto, allora se vincerò mi aiuterai per una settimana con quel dannatissimo greco-

sentenzia, celando un sorriso furbo dietro il bicchiere, sciogliendo lentamente la presa tra le loro dita e benedicendo Sileny per aver scelto, tra i tanti, proprio quel ragazzo.  
 

-conosci quel tipo?-

chiede, improvvisamente, Isaac interrompendo la conversazione, Sileny si volta appena, sorridendo orgogliosa

-certo-

-dovresti dirgli che non è molto carino provarci con chi è già impegnato, ma forse non sei la persona adatta-

-come scusa?-

si sforza di mantenere un’espressione neutrale Sileny, ma quelle parole arrivano chiare e dirette alle sue orecchie, l’allarme di un possibile, primo, fallimento che non può accettare

-heartbreaker, se non sbaglio-

soffia in un sorriso sfacciato Isaac, gettando la nuca all’indietro, a fissare il cielo

-sì, credo sia così che ti chiamo i miei confratelli-

-devo ricordarmi di aggiungerlo alla lista-

ridacchia indifferente la bruna, scostandosi una ciocca ondulata dalla spalla nuda

-è come collezionare figurine, mi manca solo la Omega Iota-

-mi spiace deluderti, ma non ti chiamano in alcun modo-

e le iridi scure di Sileny si perdono confuse tra i cieli sereni racchiusi negli occhi di Isaac che sbuffa un sorriso sghembo, scrollando le spalle

-la tua fama non è arrivata fin a lì-

-mi farò bastare quella che ho-

ribatte prontamente la bruna, sorridendo radiosa, roteando il bicchiere tra le dita, continuando a fissare dall’alto l’addome scolpito del cherubino, ancora placidamente seduto a bordo piscina

-sto cominciando ad annoiarmi-

-cosa proponi?-

la malizia dischiude le labbra carnose di Sileny, rese ancora più sensuali dal rosso corallo che le colora, in un ghigno arrogante

-qualcosa di più dinamico-

ed Isaac sbuffa una risata, sollevandosi lentamente, senza curarsi di indossare la maglietta che stringe nella mano destra, affiancando Sileny

-se gli sguardi potessero uccidere, sarei già ridotto in cenere-

sussurra in un soffio indifferente, vagamente divertito, sfiorando il lobo sinistro della bruna che aggrotta le sopracciglia, guardandosi attorno incuriosita, ma l’unica cosa che riesce a notare sono gli occhi caramello di Stiles, ancora seduto sotto l’imponente pino, che le rivolge un sorriso eccessivamente euforico ed una fugace alzata di pollici.



-possiamo iniziare domani, verso le undici, sai dov'è la residenza degli Eta Epsilon vero?-

-cosa ti fa credere di aver già vinto?- 

e una risatina lieve, fancoullesca, precede la risposta di Stiles

-ha accettato-

l'ovvietà con cui lo dice è sottolineata dall'immagine dei due che si allontanano sempre di più dal campo visivo di Derek che sbuffa, scuotendo il capo contrariato

-fatti trovare all'ingresso, non ho intenzione di girare a vuoto per tutte le stanze-

sussurra sconfitto, alzandosi lentamente 

-agli ordini grande Alpha- 

scherza Stiles pentendosene nell'istante successivo alla vista delle iridi visibilmente infastitite del moro

-scusami è che...credevo che essendo tu il più anziano...cioè un membro attivo della Alpha Beta fosse diverten...ho capito, meglio se per domani mi esercito a stare zitto-

sì affretta a concludere tra lo sconforto e l'imbarazzo

-esercitati bene- 

sottolinea Derek voltando le spalle ad uno Stiles che sta pensando a come potersi sotterrare in quel preciso istante.  


Appunti a fine pagina: 

Se vi siete mai chiesti cosa potrebbe accadere se si iniziasse un rewatch di Greek e Skins, dopo aver visto la 6x10 di Teen Wolf e dopo aver sopportato il finale di stagione di How To Get Away With Murder ecco, questo è quello che succede, la mente decide di creare strane cose e le dita cominciano a bettere sulla tastiera senza il tuo consenso. 
Non so se quest'assurdità possa interessare o meno, personalmente è divertente per me scriverla, esercitarmi e distrarmi dall'Università (l'inferno sulla terra) e dalla mole di studio che mi sommerge! 

Note: *Κalos Kagathos - "Bello e buono" 


Ringrazio in anticipo tutti colore che leggeranno, critiche costruttive e consigli su come evitare possibili OOC sono ben accette.
Spero vi piacerà.

   
   
 
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