Anime & Manga > Mermaid Melody Pichi Pichi Pitch
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Autore: New Red Eyes    28/02/2017    1 recensioni
*Spin-off della fantastica long "Mermaid Melody - Perals of Destiny" di Elsira e Crazy Chick Kelly_chan su Robin Swann, gemella di Hazelle (la nuova custode della perla viola)*
La giovane Robin, neo-sirena non ancora abituatasi alla scoperta dei suoi poteri, si mette ad indagare sulle sue origini. Il suo viaggio la porterà a Borkrum, la maggiore delle Frisone Orientali, dai nonni paterni; gli unici che possano aiutarla a capire e ad usare i suoi nuovi poteri.
Un grazie speciale a Ziggyssia per il titolo e a tutti quelli che mi hanno sostenuta e incoraggiata!
Genere: Generale, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovi personaggi
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Robin socchiuse gli occhi, beandosi del profumo salmastro del mare e della carezza del timido sole velato di nubi. Si trovava su una delle spiagge minori dell'isola, una tra le meno frequentate dai turisti, e si stava godendo un po' di riposo.
Accanto a lei, Enice ultimava la lettura di Dracula con Cesare in grembo che faceva le fusa a tutto spiano. La ragazza  lanciò un'occhiata di sbieco a quella palla di pelo rossiccio e sorrise.
L' aveva potuto conoscere solo  in mattinata, dato che aveva passato la giornata precedente - quella del suo arrivo - a zonzo per la  cittadina e solo all'alba era rietrato in casa.
Riportò lo sguardo sul mare, limpido e gelido. Il moto delle onde le fece venire in mente un cuore palpitante e la riempì d'amore per quel posto così sperduto e un po' selvaggio.
Saltò in piedi:-Perchè non facciamo qualche tuffo? Mi piacerebbe molto vederti in versione sirena! Chissà se almeno in quella forma ci assomigliamo!-
La donna la scrutò per qualche istante, poi scosse appena la testa:-Mi dispiace ma oggi non me la sento, la schiena non vuole proprio darmi tregua...sai com'è, gli acciacchi dell'età. Ma tu vai pure, ci mancherebbe!-
Un velo di delusione appannò il buonumore di Robin, ma fu il lasso di tempo di un battito di ciglia:-Ahi, peccato! Spero che ti passi presto, così potremo esplorare i fondali del Nordsee* assieme!-
Enice accennò un lieve sorriso, mentre Robin si tuffava nella grigia acqua gelida senza esitazioni.
Il primo impatto la stordì leggermente, ma man mano che il suo corpo mutava da sirena a umana il freddo si fece più sopportabile, fino a diventare una piacevole sensazione di freschezza. 
Nuotò per qualche decina di metri cercando di non usare la coda per non sollevare troppi schizzi e dare nell'occhio. Una volta allontanatasi dalla costa, iniziò ad inabissarsi sempre più.
I suoi capelli, diventati color glicine, si allargavano e fluttuavano attorno a lei come una bizzarra aureaola che mutava ad ogni movimento. 
Si ricordò che a quella profondità  l'ossigeno  scarseggiava, ma non notò problemi nel suo organismo né la necessità di respirare. Di riflesso, si toccò il collo, aspettandosi di trovare le branchie come nei telefilm che guardava da piccola, ma la pelle sotto i polpastrelli era assolutamente normale.
Si chiese come fosse possibile per lei e per quelli della sua razza respirare, ponendosi per la prima volta quella domanda tanto importante. Ipotizò che la trasformazione in sirena  permettesse di assorbire la quantità necessaria di ossigeno dall'acqua direttamente attraverso  pelle e squame.
In ogni caso, non si era tuffata per rispondere a domande di stampo scientifico, così si rimise a nuotare godendosi lo spettacolo del Mare del Nord.
Dopo pochi minuti scorse il fondale brulicante di vita, e si fermò per godersi meglio lo spettacolo della natura.
Lunghe alghe s'innalzavano danzando con un che di ipnotico, quasi invitandola ad entrare per scoprire le meraviglie custodite in quello scrigno verdastro. 
Estasiata, iniziò a vagare per quella  prateria sottomarina, fermandosi ad ammirare gamberetti semitrasparenti così belli da sembrare di vetro, lentigginosi marluzzi nordici e banchi di aringhe simili a nuvole argentee.
Un improvviso malessere si riversò su di lei, costringendola a fermarsi e a portarsi le mani alle tempie nel vano tentativo di alleviare quel dolore che aumentava sempre più.
Iniziò a tremare violentemente, mentre il gelo che prima l'aveva rivestita come una secoda pelle ora diventava una camicia di forza che le impediva di muoversi come avrebbe voluto.
Sbattè la lunga coda a destra e sinistra, e si rese conto che  stava stingendo, passando dal viola cupo ad un rosa livido.
La consapevolezza la colpì come uno schiaffo.
Si diede una poderosa spinta verso l'alto, iniziando a nuotare verso la superficie con tutte le sue forze. Strinse i denti, cercando di relegare il dolore in un'angolo della coscienza per concentrasri sulla risalita, ma sapeva di non avere molte speranze. Una volta tornata completamente umana, il gelo l'avrebbe aggredita brutalmente e  lei non indossava che t-shirt e pantaloncini. Inoltre, avrebbe dovuto fermarsi per le varie tappe di decompressione o sarebbe morta per un'embolo.
La luce sopra di lei iniziò a sbiadire, mentre l'aria vitale diventava acqua mortifera. Ciò che le era sembrato un paradiso ora la stava uccidendo, il mondo che tanto l'aveva reclamata ora la rifiutava...
Mentre la coscienza svaniva, le sembrò di sentire qualcosa di caldo sfiorarle collo e ginocchia.


Robin si tirò su a sedere tossendo, gola e polmoni in fiamme, le ciglia incollate dal sale. Incentivata da qualche energica pacca sulla schiena, sputò saliva e acqua di mare e finalmente riprese a respirare, seppur con difficoltà.
Affondò le dita nella sabbia fredda e ruvida, alla ricerca di un'appiglio, e sentì il profumo di vaniglia ancor prima di avvertire le braccia magre attorno a sé.
- O-oma...- tossicchiò ricambiando l'abbraccio, tremante e infreddolita, ancora ad occhi chiusi. Lì aprì e li richiuse subito, sull'orlo delle lacrime per il bruciore, e istintivamente si passò  il dorso di una mano sul viso. 
Una voce sconosciuta la riprese subito:-Stai ferma, vado a prendere un po' d'acqua dolce.-
Stranita, ubbidì e si strinse nelle spalle, il gelo che le mordeva la pelle esposta. Tentò nuovamente di aprire gli occhi e questa volta il pizzicore fu accettabile, le lacrime impigliate nelle lunghe ciglia. 
-Tranquilla, va tutto bene.- la rassicurò Enice scostandosi appena per poggiarle una giacca sulle spalle. Jeans? Ma nessuna di noi ha una giacca in jeans...si ritrovò a pensare la ragazza, perplessa e un po' preoccupata. Fece per chiedere ma una bottiglietta d'acqua occupò il suo campo visivo e tutto il suo essere si concentrarò su di essa. Svitò il tappo già allentato e si risciacquò per bene gli occhi accecati dal sale, il viso e le mani, la pelle che già iniziava a tirare.
Svuotò ciò che rimaneva con un sorso, sospirando con rammarico per la poca acqua rimasta. 
-Ce n'è ancora, se vuoi... - disse gentilmente Enice, scatenando uno sbuffo da parte di qualcuno alle sue spalle, che commentò acidamente:-E chi sono io, un distributore automatico?-
-Oh, andiamo, perchè devi essere sempre così scorbutico? Non puoi andare a comprare un'altra bottiglia e basta?- lo bacchettò l'anziana, il tono a metà tra lo spazientito e il divertito. Il ragazzo, perchè di un ragazzo si trattava, roteò gli occhi al cielo. Prima che Robin potesse squadrarlo per bene, prese un sorso dalla borraccia che portava a tracolla, schioccò le dita e sparì.
La ragazza sgranò gli occhi, per poi puntare la nonna:-Ma, ma, ma come ha fatto? Lo hai visto anche tu vero? Non ho le allucinazioni vero?!-
Enice rise di gusto sotto lo sguardo sbalordito della nipote e si affrettò a spiegare:-Posso assicurarti che  stai benissimo, e che è tutto nella norma. Diego, e quelli come lui, hanno poteri che noi possiamo solo sognare.-
Robin si strinse nella giacca, un po' umida, e annuì. D'altronde, non era più strano di tutto ciò che le era capitato negli ultimi due mesi.
Afferrò al volo la bottiglietta, più per riflesso condizionato che per reale visione della stessa, e ringraziò mentalmente tutti gli anni passati a fare pallavolo.
-Però.- fischiò quasi ammirato Diego, comparendo dal nulla di fianco a lei, e fissandola attentamente. La ragazza, per nulla intimorita, lo squadrò a sua volta: occhi di una strana sfumatura rossastra, ricci pallidi che s'intonavano con la carnagione chiara, spiccato accento italiano, un metro e settanta circa.
Hazelle se ne salterebbe sicuramente fuori con un "Wow, che lenti a contatto strane! Fai il  cosplayer?", si ritrovò a pensare, una fitta di nostalgia a serrarle lo stomaco.
-Grazie di avermi salvato la vita.- disse infine, ricevendo in risposta uno scrollare di spalle:-Dovere.-
Il silenzio calò su di loro per qualche minuto, mentre Robin svuotava anche l'altra bottiglietta, poi Diego riprese:-Se posso sapere, che ci facevi laggiù? Non avresti mai dovuto fare una cosa del genere, nelle tue condizioni... -
La mora avvertì Enice irriggidirsi, di fianco a lei, e la domanda le salì alle labbra spontanea:-Mie condizioni? Cosa vuoi dire?-
Il ragazzo lanciò un'ochiata affilata come un coltello alla donna :-Non gliel'avete detto.-
-Speravamo non fosse necessario.- ribattè la sirena più anziana, stringendo una mano sulla spalla di Robin, che iniziava a inquietarsi:-Di cosa state parlando? Opa, cosa...?-
Una risata amara la interruppe, poi il ragazzo sbottò:-Enice, se non ti decidi a parlare lo farò io, e sarà perfino peggio, lo sai?-
La donna socchiuse gli occhi viola, sconfitta:-Andiamo a casa, ti spiegherò tutto, lo giuro.-
Robin si divincolò dalla sua presa e la fissò, un misto di paura e rabbia e qualcosa che non riusciva a spiegarsi che le incendiava lo sguardo:-No, voglio sapere! Tutto e subito!-
-Molto, molto tempo fa...cinquant'anni, se non sbaglio, tua nonna fece un patto con la mia famiglia.- iniziò Diego, la voce incolore, le parole rapide e schiette.
-Ogni sirena sa che, in qualsiasi caso, a qualunque costo, deve proteggere il segreto dell' esistenza della nostra specie.-, spiegò Enice come in trance, senza rivolgersi a nessuno in particolare.
-Quando mi catturarono, tuo nonno fece in modo che la vicenda diventasse una leggenda; disse che erano mezzi ubriachi, che avevano pescato una semplice foca. Ma le voci continuarono a girare, e si fecero via via più insistenti con la nascita di tuo padre. Era un bambino uguale a tutti gli altri eppure profondamente diverso. Riusciva a nuotare meglio di chinque altro, a immergersi anche in inverno con il gelo, e se passava troppo tempo in acqua, sulla sua pelle comparivano scaglie violacee.  In qualche modo riuscivamo a nascondere la cosa, ma con tuo zio fu impossibile, pensa che la sua trasformazione completa avvenne a tre mesi non appena entrò in contatto con l'acqua salata...- la donna sospirò, tristezza e orgoglio che impregnavano la sua voce in parti uguali. Robin l'ascoltava rapita, senza perdersi un dettaglio, mentre Diego sembrava impaziente che finisse.
-Cosa fare? Presto tutti se ne sarebbero accorti e non ci sarebbe stata più pace per nessuno di noi, in acqua o sulla terraferma, marini o ibridi.-
-L'unica via di salvezza era la magia: un'incantesimo così potente da cancellare il ricordo dalla mente di tutti gli abitanti e da schermare l'isola da qualsiasi pensiero sulle sirene.- la interruppe il ragazzo, ricevendo un'occhiataccia da Enice, che però lo lasciò fare.
-In che senso?- chiese Robin perplessa, aggrottando le sopraciglia e ripensando a tutto il materiale che sua zia le aveva procurato.
-Qualunque terrestre arrivi su Borkrum con l'intento di andare a caccia di sirene, o anche solo ne voglia parlare, se ne dimentica non appena posato piede sull'isola.- spiegò rapidamente Diego, fissandola intensamente.
-Ma zia Silke mi ha procurato diversi resoconti di viaggio e prefino qualche foto di marini.- ribattè la mora, scatenando una risatina di Enice:-Quella riuscirebbe a trovare materiale su qualsiasi cosa, è un vero segugio per le notizie!-
Diego assottigliò lo sguardo, l'espressione improvvisamente seria:-Dev'essere materiale precedente all'incantesimo. E comunque, se venisse qui per fare ricerche sul campo, non ci riuscirebbe.-
La ragazza  annuì, seppur non del tutt convinta, e fece cenno di arrivare al punto.
-Ogni magia richiede un sacrificio: per questo incantesimo, fu necessario sacrificare il mio potere, poi quello di tuo zio.- disse lugubremente la donna dopo qualche istante di silenzio, e Robin pensò di aver capito male.
Non ha senso!, si disse, ma prima che potesse chiedere qualcosa la nonna riprese, seppur con la voce ridotta a un filo:-Siamo stati costretti a cedere per sempre la nostra abilità di respirare sott'acqua, di parlare con i pesci, di trasformarci. Tutto ciò per mantenere il segreto e salvare così il nostro popolo.-
-Il patto fu stipulato tra la vostra famiglia e la mia, tra tua nonna e la mia prozia, la sibilla del Mar Mediterraneo.- concluse con tono ufficiale il ragazzo, lo sguardo indecifrabile.
-Morga Lust...- disse piano Robin, ricordando la strana conversazione avuta col nonno la sera precedente.
-Già.- mormorò piano il ragazzo, avvicinandosi loro lentamente. 
Enice strinse a sé la ragazza, realizzando qualcosa e diventando improvvisamente minacciosa:-Non ci hai detto perchè  sei qui, Diego.-
-Il contratto va nuovamente onorato. Un'altro scarificio dev'essere offerto alla strega del Mare perchè la magia continui.- spiegò mestamente lui, allungando una mano verso Robin, lo sguardo quasi triste.
-Entro un'anno da oggi, Robin dell' Oceano Antartico, i tuoi poteri scompariranno per sempre.-


*Oma: nonna in tedesco


*mensola dell'Autrice*
Ehilà! Ciao a tutti! mi scuso subito per l'assurdo ritardo nella pubblicazione, ma la scuola è tiranna e l'ispirazione pure...
Spero che questo capitolo sia scorrevole e che non si senta troppo lo stacco tra un pezzo e l'altro perchè l'ho scritto in due rate l'una a distanza di mesi dall'altra!
Inoltre spero di aver riportato bene i sintomi da "quasi-annegamento" di Robin perchè non ne ho esperienza diretta, per fortuna, e non sono riuscita a documentarmi come si deve. Spero sia il più realistico possibile!
Vi comunico subito che con questo capitolo lo spin-off dovrebbe concludersi, con un bel punto di domanda a che cui forse verrà risposto nella "serie originale" Mermaid Melody - Pearls Of Destiny scritta da Crazy Chick Kelly_chan ed Elsira. In ogni caso, grazie di cuore a chiunque legga e soprattutto a chi commenta! <3







  
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