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Autore: bacionero    01/03/2017    5 recensioni
Candice si ritrova ad abitare nuovamente a villa Andrew. E' lontana da anni dal suo Terry ma qualcosa potrebbe riavvicinarli...
Genere: Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti
Note: Lime | Avvertimenti: nessuno
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Non c’è giorno più bello di quello nel quale due giovani innamorati si scambiano la promessa di amore eterno: la felicità aleggia nell'aria e l'amore nascosto e velato dal pudore può esprimersi in tutta la sua impudica verità.
Prima del matrimonio accade per la festa del fidanzamento.
Annie Brighton e Archibald Cornwell avevano deciso di organizzarne la festa a villa Andrew, dopo aver fatto ritorno da Parigi e aspettato che la salute del giovane si riprendesse del tutto.
La festa era iniziata nella tarda mattinata e si sarebbe protratta fino al tardo pomeriggio.
Quale migliore occasione per gli invitati, parenti e amici della coppia, di trascorrere un’intera giornata in una villa di campagna, abituati ai loro appartamenti lussuosi ma stanchi del traffico e dei rumori della città di Chicago.
Annie indossava uno stupendo abito bianco pieno di merletti e come ogni signora un cappello a tesa larga. Archie, forse per dimostrare a tutti che aveva deciso di mettere la testa a posto, lo aveva fatto in tutti i sensi, tagliando quei lunghi capelli lisci di cui amava vantarsi.
Candy si divideva tra gli invitati, mantenendo quel sorriso artefatto che le immobilizzava la mascella, come era solita dire, ma covando nel suo cuore un cruccio, anzi due. Non solo Terence quel giorno non si sarebbe fatto vedere, impegnato com’era con le prove in teatro, ma ella aveva pure perso il braccialetto che le aveva donato Annie anni prima e che le aveva fatto compagnia al primo sentore di nostalgia dell’amica.
Quando Candy vide Patty, il suo sorriso artefatto si aprì in tutto il suo splendore, più vero e sincero che mai. La sua amica era al quarto mese di gravidanza e si era sposata con Paul appena il mese precedente. La pancia cominciava a vedersi, ma solo un occhio esperto avrebbe potuto scorgerla in quel mare di balze che formava il suo vestito.
La sua dolce amica Patty, che aveva tenuto una tartaruga per amica, che alla morte di Stear aveva pensato al suicidio! E che ora, superati i venti anni, si era lasciata andare all’amore in modo così totale!
Ma il sorriso di Candy si spense quando vide venirle incontro Susanna. Non avevano avuto molte occasioni per parlare, perché Susanna aveva deciso, pur continuando a frequentare Albert, di tornarsene nel suo vecchio appartamento. Candy approvava la decisione di Albert di stare con lei, se questo lo rendeva veramente felice, ma nutriva ancora qualche dubbio su Susanna.
-Candy, aspetta, ti devo parlare!
Candy sapeva che quel momento sarebbe arrivato e che un chiarimento tra loro due era inevitabile.
-Ascolta, Candy, sarei un’ipocrita se ti dicessi che sono sicura che diventeremo grandi amiche, so che ogni volta che mi vedrai io per te sarò quella che voleva portarti via Terence, per cui non ti biasimo se avrai sempre delle remore su di me. Voglio solo che tu sappia che la sola cosa che volevo era…essere amata. Pensavo che Terence me lo dovesse, dopotutto gli avevo salvato la vita. Vedi, Candy, io non sono come te, sempre solare e positiva! Ho sofferto tanto la solitudine…
-Susanna, credo che il modo migliore di sapere se saremo amiche o no sia il procedere a rilento e con il massimo rispetto e la massima onestà. A me ora importa che Albert sia felice, e spero tu faccia del tuo meglio perché questo accada. È una roccia ma ha sofferto tanto. Per quanto riguarda me, ti sbagli se pensi che il mio sorriso sia stato sempre spontaneo. Ho sorriso molte, molte volte per non allarmare chi mi stava accanto, e come te ho spesso sofferto la solitudine, anche se sono stata brava a mostrarmi forte.
-Allora, Candy, direi che ti meriti davvero di stare con un uomo come Terence. Lui non ha mai smesso di volerti bene…e ora che partirete per New York, dopo il vostro matrimonio, costruirete il vostro futuro lontano da me, che resterò a Chicago con Albert…e sarà meglio per voi. Oh, so cosa ti stai chiedendo…sì io e Albert ci sposeremo, ma solo dopo te e Annie…
Candy abbassò lo sguardo, triste. In realtà Terence non le aveva ancora fatto la proposta, nonostante fossero tornati insieme da alcuni mesi. La tournee era finita e ne era cominciata un’altra, dopo una pausa di poche settimane, e Terence aveva ottenuto da Richard che le tappe più numerose della nuova tournee fossero a Chicago. Era stato inevitabile, tuttavia, che il giovane attore si allontanasse in altre città. Forse era per questo che non le aveva ancora parlato di matrimonio, forse stava aspettando che finisse quest’altra tournee.
Annie sopraggiunse con la sua voce diamantina a interrompere quel dialogo e quelle riflessioni.
-Susanna, te la porto via, scusami!
Annie prese per un braccio Candy e le due amiche si allontanarono.
-Candy, ti stava dando fastidio? Ti stava angosciando per qualcosa?
-Oh, no, Annie, è tutto a posto.
-Non è vero, Candy. Questa non è la faccia che vorrei vedere alla festa del mio fidanzamento.
-E’ solo che…Terence oggi non si farà vedere. E poi…e poi mi dispiace tanto per quella faccenda del bracciale che mi hai regalato.
-Candy, su Terence ti do ragione, ma vedrai che stasera si farà vedere, verrà a trovarti. Per il bracciale, te ne regalerò un altro, su dai, non pensarci! Godiamoci la festa!
La due amiche si gettarono nella mischia del banchetto e del festeggiamento, e al tramonto la villa iniziò rapidamente a svuotarsi. Gli invitati vi avevano trascorso parecchie ore e sentivano pesante la stanchezza.
Mentre Candy rientrava a casa, dopo aver accompagnato Patty e il marito alla macchina, sentì che era arrivata una telefonata per lei.
Era di uno dei responsabili del teatro dove Candy aveva assistito alle rappresentazioni di Terence che le comunicava di aver finalmente trovato il braccialetto smarrito da Candy. Quando la ragazza si era accorta di averlo perso aveva allertato tutti i posti in cui era stata di recente, e anche se temeva che qualcuno potesse essersene appropriato indebitamente, manteneva viva ancora una piccola speranza di ritrovarlo.
Candy decise di avvertire l’autista affinchè prendesse la macchina per recarsi immediatamente a teatro, ma prima cercò Annie per salutarla.
-La signorina Annie è andata via, signorina Candy, e mi ha detto di riferirle i suoi saluti- le rispose la solita efficiente June.
Candy pensò che era molto strano che Annie se ne fosse andata così senza salutarla. O si era sentita male per tutte le emozioni di quella giornata, o aveva preferito ritagliarsi uno spazio tutto per sé e per Archie.
Si diresse alla macchina che nel tempo di un’oretta la fece arrivare a Chicago.
Fare quel viaggio di sera non era il massimo ma Candy non vedeva l’ora di stringere di nuovo il prezioso regalo della sua amica e magari, a volerla dire tutta, di poter andare a trovare Terence nel suo appartamento, che si trovava a due isolati dal teatro.
-Buonasera, signorina! Ha fatto proprio in tempo ad arrivare, tra una mezz’oretta il teatro chiude. Abbiamo trovato quel bracciale in uno dei palchi del secondo piano. Se ricorda la strada, può andarci lei, direttamente.
-Ah, ecco dove l’avevo perso!
Candy ricordò delle serate trascorse su quel palco alcuni mesi prima, intenta ad ascoltare Terence recitare e ad angustiarsi perché sentiva che lo stava perdendo definitivamente. Ricordò di quando ogni sera gli aveva lasciato qualcosa, un piccolo oggetto, perché lui avesse la prova che quella sera era stata lì.
La cosa strana era che non ricordava di aver mai lasciato il bracciale di Annie. Non lo avrebbe mai fatto, con il rischio che lo rubasse uno dei lavoratori del teatro. Inoltre non capiva come mai lo avessero trovato dopo così tanto tempo.
Forse la spiegazione era un’altra. Candy ipotizzò che Paul, il marito di Patty e uno dei gestori della struttura, aveva scoperto il furto del gioiello e per evitare uno scandalo aveva preferito far finta che fosse stato trovato da poco.
Arrivata al secondo piano Candy si imbattè per l’appunto in uno di questi dipendenti che era stato informato dell’intera faccenda.
-Signorina, è mio dovere chiederle come era fatto il bracciale.
-Ma certo. Era d’oro massiccio con uno smeraldo incastonato e dentro c’era un’incisione, “A mia sorella Candy”
-Perfetto. È proprio il gioiello che è stato ritrovato. Può andare a prenderlo lei stessa dentro il palco.
Che cosa strana, pensò Candy. Cosa ci voleva a darglielo subito?
La ragazza raggiunse il palco e rivide il teatro nella stessa identica prospettiva di alcuni mesi prima, solo vuoto. Non c’erano più i rumori dei ventagli o i fruscii delle sete preziose, gli applausi che scoppiavano fragorosi né il via vai degli attori sul palco.
Soprattutto non c’era la stessa lancinante sensazione di quegli attimi spesi a guardare non solo lo spettacolo ma anche la vita come semplice spettatrice. Candy non osava pensare a come si sarebbe sentita se per qualche motivo la vita l’avesse sprofondata in quell’angoscia, forse non avrebbe più avuto nemmeno la forza di alzarsi la mattina.
Ma, a proposito di angoscia…
Si rese conto solo in quel momento di trovarsi da sola nel palco in penombra di un teatro vuoto e di essere stata una perfetta stupida a fidarsi di quel tipo, che oltretutto non le aveva nemmeno detto se il bracciale si trovasse su una sedia o per terra. Forse era il caso di tornare indietro.
Ma proprio mentre pensava queste cose, un riflettore si accese e puntò dritto dritto su di lei.
Chi poteva sapere che lei si trovava proprio dentro quel palco? Che fosse una trappola?
Ad aumentare la sua paura sentì un battere di mani squarciare il silenzio. Qui doveva rispolverare tutte le sue arti da Tarzan-tuttelentiggini: salti, piroette, calci ben assestati.
-E brava la mia Tarzan, sempre da sola nei luoghi più bui e solitari. Fai la collezione?
-Te…Terence? Che ci fai qui?
-Quello che stavi facendo tu, cercavo qualcosa di prezioso che mi appartiene.
-Terence, mi hai fatto spaventare!- esclamò Candy, e nel fare questo si gettò tra le braccia di Terence.
-Capisco che il luogo è suggestivo, ma dovremo rimandare a un’altra volta…
-Ma Terence, sei sempre il solito!
-Non sto scherzando, dobbiamo davvero rimandare quella cosa che ti eri messa in testa di fare. Guarda chi c’è.
-Ciao Candy.
-Patty? E ci sei anche tu, Annie?
Patty teneva in mano il prezioso bracciale, seguita da Annie.
-Beh…Annie, Patty, mi dovete una spiegazione!
-Ok, ok, Candy-iniziò Annie-il bracciale te l’ho sottratto io, per farti venire qui, questa sera. Con la complicità di Paul abbiamo organizzato questa messa in scena, per te!
-Ah, ma davvero? Che belle amiche che mi ritrovo. Cosa era, uno scherzo?
-No, Candy. Io e Patty desideriamo che tu sia felice come lo siamo noi. Patty si è sposata il mese scorso, io mi sono appena fidanzata. Sappiamo che Terence sta per partire per una lunga tournee e che per un po’ non potrete nemmeno sfiorare l’argomento matrimonio, perciò…
-Annie, continuo io-aggiunse Patty-Devi sapere che qualche tempo fa Terence, sì proprio quest’uomo che ti trovi accanto e che sembra tanto spavaldo e sicuro di sé, quest’uomo che sembra tanto ironico…beh sì, tempo fa l’ho sentito lamentarsi con Paul del fatto che non poteva sposarti presto come avrebbe voluto. Lo so che non avrei dovuto ascoltare, ma è stato per caso, te lo assicuro, e così mi è venuta l’idea di…affrettare il matrimonio!
Le tende si scostarono e apparve un prete con un libro in mano, dall’aria solenne.
Candy non riuscì a proferire parola, ma dal modo in cui guardò Terence, con due occhi spalancati quasi sul punto di piangere, si capiva che non riusciva a trattenere la sua gioia, più grande di quanto ella stessa fosse mai stata in grado di concepire, più grande di quanto le sue amiche si fossero aspettate.
Riuscì solo a fare un cenno di assenso con il capo e a tendere la mano per prendere quella di Terence. Era un sì gridato in silenzio.
Era il suo momento. Quel giorno, quando aveva osservato Annie e Archie durante la festa del loro fidanzamento, aveva provato un’immensa felicità per loro, ma aveva pensato che le sarebbe dispiaciuto, in un giorno simile, doversi allontanare dal suo amato per occuparsi degli invitati. Aveva pensato che le sarebbe piaciuta di più una cerimonia intima, e magari festeggiare con gli altri in seguito.
Terence colse l’emozione di Candy e cercò di tranquillizzarla.
-Candy, tocca a noi. Ti prometto che tra alcuni mesi avrai il più pacchiano matrimonio di Chicago, o se preferisci di New York, con tutti gli invitati che desideri!
Candy sorrise e insieme si accostarono di fronte al prete.
Fu una breve cerimonia, resa più intensa dal luogo in cui era celebrata. Non solo il teatro era il tempio della musica e dell’arte, il luogo in cui Terence si esprimeva in tutta la sua potenza artistica, ma quello era pure il palco che aveva ospitato Candy in quelle fredde serate nelle quali si era convinta di dover dire addio per sempre all’uomo che amava.
-Bene, e adesso può baciare la sposa.
Le labbra di Terence si serrarono su quelle di Candy, e si staccarono dopo poco, più per non mettere a disagio la ragazza che per non mettere a disagio il prete. Ma subito dopo il ragazzo accostò la bocca all’orecchio di Candy, per sussurrarle una serie di quelle allusioni che la facevano arrossire:
-Sai, ho sempre fantasticato su come sarebbe stare vicini e amarsi in uno di questi palchi, magari mentre lì sotto c’è una rappresentazione…
L’effetto sperato da Terence si verificò, e una Candy più rossa che mai si staccò dal neomarito per abbracciare e baciare le sue amiche che le si erano avvicinate per farle gli auguri.
-Candy, non ho mai visto una sposa più radiosa, nonostante l’abito! Sì, te lo confesso, questo era l’unico punto che non mi andava a genio! Il mio sogno era di vederti con il più meraviglioso e fiabesco abito da sposa! Ma ti rifarai quando Terence avrà finito la tournee!-disse Annie
-Annie, Patty, grazie per tutto questo. Sono davvero felice di avere due amiche come voi!
-Candy adesso noi andiamo, scendiamo giù da Paul-disse Patty-voi due restate qui ancora un altro po’, è successo tutto così rapidamente che forse devi rendertene conto per benino!
Le due amiche andarono via, seguendo il prete che, terminato l’officio, era stato il primo ad abbandonare quel palco.
Candy guardò di nuovo di sotto: un palco vuoto che si preparava ad un’altra rappresentazione, come la sua vita.
-Candy, scherzavo. Mi piaci anche per questo, sei una delle poche persone che mi diverte far arrossire. Ma adesso andiamo giù, potremmo organizzare una cena con le tue amiche e i loro mariti e fidanzati per festeggiare.
Le disse queste parole prendendole la mano e poi, galantemente, si fece di lato per farla passare.
Candy d’un tratto si fermò e lo trattenne per un braccio.
-Cosa dicevi, a proposito di quella tua fantasia durante la rappresentazione?
Terence ebbe appena il tempo di sgranare gli occhi che Candy gli stampò un bacio sulle labbra avvolgendolo con le sue braccia.
Ma questa…cof cof…è una fiction dal bollino giallo.
Sipario.



                                          

 
Salve a tutti! Finalmente sono arrivata all’ultimo capitolo di questa “fatica”.
Due anni fa, in primavera, mi sono innamorata e ho avuto una breve storia travagliata durata due mesi e che mi ha lasciata con l’amaro in bocca e per un po’ all’amore non ho voluto pensarci per niente, neanche a quello delle fiction! Poi, in seguito, mi è tornata la voglia di ultimare questa storia ma l’ultimo capitolo, di cui avevo scritto pochissimo, non mi soddisfaceva, mi sembrava “loffio”. Ho aspettato che mi venisse qualche altra idea, che è arrivata all’improvviso due notti fa. Mi sono venute in mente tutte le singole scene di questo capitolo finale e così l’ho scritto in brevissimo tempo.
Ringrazio tutti coloro che hanno letto la mia fiction, sia i lettori silenziosi sia quelli che hanno lasciato un commento, sia coloro che l'hanno inserita tra le seguite/ricordate/preferite e mi scuso per il forte ritardo! Una piccola curiosità: il capitolo più letto oltre a quello iniziale-naturale che sia così, c'è gente che vede di cosa si tratta poi continua oppure si indirizza ad altro-è "Una lama di luce", il capitolo in cui Terence e Candy finalmente si incontrano.
   
 
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