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Autore: Love_My_Spotless_Mind    01/03/2017    2 recensioni
[Goblin (https://en.wikipedia.org/wiki/Guardian:_The_Lonely_and_Great_God)]
[Goblin (https://en.wikipedia.org/wiki/Guardian:_The_Lonely_and_Great_God)]Il destino si fece di calde tonalità pastello quando Wang Yeo e Sunny ebbero un'altra opportunità per viversi ed amarsi.
Genere: Fluff, Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!
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In questa vita

Dimenticare per poter vivere finalmente insieme. Era stata questa la loro scelta. E,
sebbene Sunny e Wang Yeo non ne avessero più memoria, erano riusciti a ritrovarsi. Dopo aver attraversato tenendosi per mano la porta che li aveva condotti nell’aldilà erano stati capaci di non perdersi nella nuova vita.
Fin da bambini avevano avuto quel qualcosa nello sguardo, come se fossero in attesa di qualcuno. Persino se ora avevano altri nomi, altre storie, nel profondo si ricordavano ma, soprattutto, si appartenevano. Sunny aveva acquistato nella nuova esistenza un carattere più tranquillo. Osservava il mondo con l’idea di conoscerlo già. Aveva potuto dimenticare il dolore di un tempo per acquisire un sorriso limpido, privo di ombre. Cresceva leggendo dei re dell’epoca passata, provando istintiva simpatia per i guerrieri della storia e naturale antipatia per i consiglieri del re. Era una ragazza meravigliosa, come sapeva essere da secoli sotto le forme più diverse, rigenerata di una tranquillità mai conosciuta prima.
Wang Yeo, al contrario, cresceva come un ragazzo che non scendeva a compromessi. Negli occhi scuri e grandi uno sguardo attento avrebbe letto un passato di pentimento, di responsabilità, di crudele sofferenza. Tuttavia questi elementi erano ora trascurati a causa della sua personalità spensierata.
Il destino avrebbe potuto tenerli divisi ma non lo fece. Un giorno, quando ormai l’adolescenza era passata e loro sbocciavano con tutta la leggerezza dei vent’anni, s’incontrarono di nuovo. Era primavera, i cappotti erano stati lasciati nell’armadio; Sunny aveva scelto un vestito leggero, legato in vita per evidenziare la sua esile figura. Camminavano entrambi tra gli scaffali d’una libreria, Wang Yeo era in cerca di un volume per l’università, mentre Sunny aveva voglia 
di leggere per svagare la mente. Si trovarono entrambi di fronte allo stesso libro, delle filastrocche sulla mitologia, ed entrambi sentirono la spinta ad afferrarlo. Le loro mani si sovrapposero. 
Se Wang Yeo fosse stato ancora un cupo mietitore a quel contatto avrebbe compreso di aver ritrovato l’amore della sua vita, del suo per sempre, del suo destino. Ma la nuova vita gli permise di non ricordar nulla, solamente di sentire il piacevole calore della mano di lei. Si guardarono. Questa volta il viso di Wang Yeo non venne segnato da alcuna lacrima, era un incontro di cui essere grati.
-Se ci tiene tanto a questo libro dovrà venire a cercarlo da me. – disse con una certa soddisfazione Wang Yeo, avendo trovato la scusa adatta per rivedere quella splendida ragazza.
-Non credo sia così interessante da meritare tanto disturbo. – si apprestò a correggerlo lei, mordendosi il labbro inferiore, colpita dalla sfacciataggine di quel ragazzo che non conosceva.
Wang Yeo provò a rifletterci un poco, osservando la copertina marrone con il titolo scritto grande. – Glielo farò sapere personalmente. – sentenziò infine, con un sorriso a cui non si poteva in alcun modo dire di no. Tirò fuori dalla tasca dei jeans il cellulare, pronto a segnare il numero di lei. Sunny fu sorpresa da quel comportamento, non sapeva se ritenersi offesa o lusingata. Fatto sta che la prese come una sfida: non solo gli diede il suo numero ma gli disse anche il nome che le apparteneva in quella nuova vita.
Trascorse qualche giorno. Quello non era altro che un libricino insulso sulla mitologia tradizionale, tra goblin e spiritelli, messaggeri di morte e fantasmi. Nonostante questo Wang Yeo lo lesse tutto d’un fiato e con un interesse vivo, nella prospettiva di rivedere Sunny al più presto. Non le era più passata dalla mente, da quando l’aveva vista. Come le donava quel vestito sobrio e leggero, come gli erano apparsi morbidi i suoi capelli castani e quanto si erano dimostrati espressivi i suoi occhi.
Dal canto suo, Sunny aveva cercato di non pensare all’accaduto. Era una mattina fresca, lei stava passeggiando nel parco, si guardava attorno sentendo crescerle nel petto una frenesia inspiegabile. Ed ecco che arrivò la telefonata di un numero che non conosceva. Il cuore prese a martellarle nel petto, aveva voglia di mettersi a gridare per la sorpresa, in realtà reagì soltanto mettendosi una mano nei capelli. Al telefono si accordarono per rivedersi ancora. – Il libro è molto interessante, te lo assicuro. Devi assolutamente leggero. Conosco una caffetteria niente male. –
S’incontrarono la sera seguente, dopo una ricerca frenetica dell’abito più adatto. Entrambi erano nervosi e su di giri. Si erano conquistati di nuovo, per la terza volta. Tra di loro bastava appena uno sguardo perché prendesse vita la ragione dei loro struggimenti e delle loro gioie.
Quella sera Sunny era raggiante e Wang Yeo vedeva rallentare la sua parlantina. I discorsi non erano più impacciati come quelli del loro passato. Era un destino migliore, questo. Si ritrovarono a parlare, senza nemmeno sapere il perché. Ridevano del libro, Sunny ne leggeva casualmente degli stralci ed entrambi lo commentavano con un certo scetticismo. Non ci credevano ai goblin ed alle spade leggendarie ed al destino. Non credevano più a tutto ciò che era stato loro, inconsapevolmente.
A notte fonda raggiunsero le sponde del fiume, da dove le stelle si vedevano meglio. Avevano camminato senza meta per ore, soltanto continuando a dialogare e a ridere e a divenire pazzi l’uno dell’altra.  Non lo sapevano quanto li avessero desiderati tali momenti di complicità e quanto si fossero rivelati impossibili, un tempo. Non lo sapevano di essere rimasti divisi per anni, per punirsi e per tentare di perdonarsi. Wang Yeon non sapeva che le belle spalle di lei un tempo fossero state colpite da una freccia che lui stesso aveva comandato. Non sapeva di essere stato la causa dei suoi più grandi tormenti. Era fortunato a non saperlo, finalmente era libero dal loro passato. Esattamente come era libera Sunny, libera di amare con la sua solita leggiadria, con la fiducia verso chi aveva avuto bisogno di sbagliare per comprendere quanto lei fosse irrinunciabile. Nella memoria di lei non restava più alcuna traccia degli anni trascorsi in un paese in riva al mare, nell’attesa di sentire la mancanza di lui un po’ meno forte, nel tentativo di punirlo ma accorgendosi di star punendo prima di tutto sé stessa.
Rinascevano per la prima volta con un destino favorevole. Non potevano rinunciare a rincorrersi e stringersi, desiderarsi. Erano nati per quella notte, per quell’incontro, apparve tutto molto chiaro quando arrivò il silenzio e bastarono gli sguardi.
-L’avevo capito dal primo momento quanto fossi bella ma non credevo… così. – le loro mani si erano strette di nuovo, dopo aver guardato per un po’ l’acqua scura del fiume non avevano più potuto far a meno di studiarsi in viso. Sunny avrebbe potuto dire lo stesso ma le parole le mancavano. Era arrossita. – Se non avessi risposto, se questa sera non avessi voluto vedermi, che senso avrebbe la notte adesso? –
Lei sentì nel petto una strana energia. Quasi riaffiorassero tutti i sentimenti che da sempre li avevano legati. Dapprima in un’epoca molto lontana, quando lei era divenuta sua moglie, la moglie di un giovane re con la constante paura di fallire. Un re meraviglioso ed innamorato, un ragazzo troppo fragile che era stato trascinato verso il male e la perdizione da chi avrebbe dovuto essere suo consigliere. E poi ancora in una vita in cui le colpe di quella precedente erano ancora troppo vivide e pesanti. Un presente in cui loro appartenevano di fatto a due dimensioni differenti e inconciliabili.   
Avrebbe voluto dirgli “che diavolo sono tutte queste chiacchiere? Baciami!” ma ancor prima di pronunciarlo fu lei a spingersi verso di lui, aggrappandosi alle sue spalle, stringendolo con uno slancio, una decisione che generalmente i primi baci non possiedono.
Seguirono domeniche in bicicletta, pranzi disseminati di discorsi infiniti, lunghe passeggiate, corse all’aria aperta, film guardati con i popcorn fra le mani ma interrotti a metà per la troppa voglia di baciarsi. Seguì una vita leggera come un sogno, dove sembrava di star costantemente volteggiando a centinaia di metri da terra. Bastava stringersi per dirsi – Non lasciarmi cadere. – e, lo assicuro, nessuno dei due l’avrebbe mai fatto.
Fecero l’amore per la prima volta in un pomeriggio in cui fuori pioveva. Si spogliarono con la lentezza di un rituale, non si divisero nemmeno per un istante, con il disperato tentativo di assaporarsi in ogni centimetro di pelle. Baci umidi sul collo e sul petto, carezze e lacrime di meravigliosa sorpresa. S’unirono e compresero di essersi soltanto attesi, sempre, per sempre.
Arrotolati nelle coperte ridevano delle loro guance arrossate e dei capelli spettinati. Ridevano inconsapevolmente della vita e delle sue stranezze, della morte incapace di dividere chi si ama davvero e che con loro non ci sarebbe mai riuscita.
Fu un’esistenza felice e semplice. Tante piccole conquiste e nuove scoperte. Luoghi da visitare e vivere, allegramente. Baci da dare ed abbracci in cui stringersi. Sogni da condividere ed incubi da dimenticare. Gli anni trascorsero così.
Si proiettarono in abito da sposa con la gonna ampia, nel vederla percorrere la navata Wang Yeo pianse come un bambino, scosso dall’amore viscerale che provava per lei. Sulle loro mani unite soffiava una brezza leggera, qualche piccolo scossone che permetteva loro di tenersi più saldamente. Nacquero dei bambini docili e sorridenti. Trascorsero anni come un sospiro.
E sulla soglia della sua fine scoprirono di non avere paura. Perché era stato meraviglioso ritrovarsi nel luogo e nel momento giusto, avere l’opportunità di veder fiorire quell’amore incredibile. Con la sua semplicità ed i suoi colori pastello aveva tolto loro il fiato. E Dio come s’amavano nel momento in cui si dissero: – Buonanotte, amore, arrivederci. –


      “Leave only the happy and shining moments and forget all the sad and hard moments, regardless if they were in your past or present life." (Goblin) 
  
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