Fanfic su attori
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Autore: bella94    04/06/2009    0 recensioni
Ogniuno di noi fa delle scelte, durante quell'arco di tempo chiamato vita. E io avevo fatto le mie. Non avevo mai avuto rimpianti. I rimpianti, per me, non esistevano. Quel che è fatto è fatto. Semplice. Eppure, non è sempre così. Tutt'altro. Avevo abbandonato chi mi era sempre stato vicino. Chi mi amava. Avevo perso tutto. ...e avevo capito che i rimpianti esistono, anche per me. Quel che è fatto è fatto, ma nulla è detto...non ancora.
Genere: Generale, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Kristen Stewart, Robert Pattinson
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Titolo: The other side of my file
Traduzione del titolo: L'altra faccia della mia vita
Protagonisti: Kristen Stewart, Robert Pattinson e eventuali menzioni del cast di TW e/o NM.
Pov: Kristen Stewart
Raiting: Giallo
Tipo di fiction: Long fic
Status: In scrittura
Capitoli: Da stabilire
Copyright: (c),vogue [alias Nadia]
Note dell'autore: Storia nata da una stramaledetta discussione nel topic Robsten. Ragazze io decisamente vi odio. Se non l'avessi letta adesso non sarei quì a postare l'ennesima storia scritta male ecc ecc. Che dirvi? Spero che sia di vostro gradimento. Accetto critiche, purchè siano costruttive.
xoxo, N.
ps: non riletta, segnalatemi eventuali errori, thk.

-

The other side of my life

-I'm feeling like a Barbie's doll-
1

“…non provare a fare niente di sconsiderato. Non lo accetterebbero, e non hanno la minima intenzione di venirti incontro una seconda volta. Ricorda che si tratta del tuo futuro. Fai il tuo gioco.”
Spengo il tasto per chiudere la chiamata e inspiro profondamente. Mi sembra strano che quel gesto non mi arrechi sollievo, ma che, mi faccia sentire come se avessi della benzina in bocca, pronta per sputar fuoco.
Sono seduta sul letto immacolato del mio hotel, a Vancouver. Non è una suite, ma solo una camera con tutti i comfort che una ragazza di diciannove anni possa desiderare. E’ troppo grande per i miei gusti, e i muri di quel bianco assoluto mi mettono una strana sensazione di angoscia, come se temessi che da un momento all’altro quella purezza innaturale possa venir macchiata.
Forse sono troppo stanca. Sto pensando troppo. Io di solito non mi concedo mai a questo tipo di sfogo mentale.
Si può dire che la mia mente sia sempre troppo occupata per concedersi la libertà di pensare.
Ormai sono solo un guscio. Un’attrice che deve fingere sullo schermo, e anche nella vita.
Mi dicono sempre cosa fare, come farlo, quando farlo, con chi farlo.
Mi dicono chi devo essere.
Mi passo le mani sul volto, abbandonando il telefonino sul comodino di fianco al letto.
I miei pensieri tornano alla piccola –se vogliamo sminuire- discussione tenutasi poco fa con Greg, il mio agente. Uno stronzo colossale. La tipica persona che non fa niente per niente, e che se ne sbatte altamente degli altri. Greg Michol è lo stronzo per antonomasia. Se non fosse il mio agente potrebbe fare solo lo strozzino.
Si da al caso che Greg sia in rapporti molto intimi con il presidente della Summit, e siccome il lavoro sporco è ciò che gli riesce meglio, è lui che mi chiama tre volte al giorno per sapere dove sono, con chi sono e via dicendo, e soprattutto per accertarsi che io non sia su un aereo per Londra con Robert.
Diciamo che la Summit da otto mesi a questa parte ha cambiato business. Adesso si occupa di come celare le relazioni clandestine tra star hollywoodiane. In primis la mia, di relazione.
La fottuta, stupenda, incasinata relazione che ho con un inglese dagli occhi verdi e i capelli ribelli.
Robert Pattinson. Il mio collega che da collega è diventato amico e che da amico è diventato compagno. Compagno di una vita incasinata e censurata.
Al mondo non è permesso di sapere che io e Robert stiamo insieme. O meglio, il Dio Summit non lo permette. Io devo girare per Vancouver mano nella mano con una persona che per me non è niente di più che un amico, e devo farmi prendere in braccio da lui, devo farmi baciare da lui, devo farmi incasinare la vita da lui. Michael, il mio dannato ex, quel cretino che non riesce ancora a ficcarsi in testa che, ora, lui fa parte della lista di coloro che erano -e ora non sono più- indispensabili.
Dio, io adoro Michael. Ma se non fosse per lui e la sua faccia da bravo ragazzo sfigato io adesso non sarei sommersa dalla merda. Io ora vivo nella merda! Posso aver miliardi e miliardi di dollari sul mio conto bancario, ma resto nella merda.
Almeno non sono sola, penso, sollevata.
Già, non sono sola.
  
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