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Autore: _Giuls17_    03/03/2017    2 recensioni
[the dark world, the same enemy but that's another story]
Hermione aveva provato sulla sua pelle il dolore vero e da quel momento aveva preso la decisione più importante della sua vita, una decisione che aveva richiesto un sacrifico che lei aveva eseguito senza indugio; ma in un mondo in cui Lord Voldemort ha preso il potere e Harry Potter cerca ancora di contrastarlo, non tutto andrà per il verso giusto.
C6: -Vorrei tanto che non fossi una stronza Serpeverde con zero capacità di amare.-
C7: “Cercavamo un amore travolgente, e l’abbiamo sempre avuto davanti, è sempre stata lei ad attirare la tua attenzione"
C8: -L’amore ci rende fragili ed io vivo in una famiglia in cui non posso permettermi questo genere di debolezza.-
C13: Ti prego non lo dire, se non lo dici non è vero e se tu non lo dici posso dimenticare, posso dimenticarti.
C19: -Io ti ho aspettato per tutta la vita.-
C23: Abbiamo deciso di distruggerci.
C44: A prescindere dal fatto che li amasse entrambi.
C48: Posso mettere la parola fine a tutto questo dolore.
C49: Hermione è una persona fatta di amore di rimpianti...
Genere: Dark, Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Draco Malfoy, Fred Weasley, Ginny Weasley, Harry Potter, Hermione Granger | Coppie: Draco/Hermione, Fred Weasley/Hermione Granger, Harry/Ginny
Note: OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Da V libro alternativo, Più contesti
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'The Dark World'
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Buonaserata ragazzi!
Ecco un nuovo capitolo, sono leggermente in anticipo ma 
domani parto per la neve, proverò ad aggiornare anche fuori, 
poichè il successivo capitolo è pronto ma non prometto niente, 
così vi lascio a questo, almeno sono sicura che mi penserete durante la settimana !!
XOXO

Million Reasons
 
Le settimane che seguirono quella discussione furono le più pesanti per Hermione, aveva smesso di dormire la notte, costantemente inerme a guardare il soffitto, il cuore che le pulsava dolorosamente in attesa che qualcosa la strappasse via da quello stato di ansia, ma non era mai successo niente.
Niente era cambiato.
Se la notte l’ansia non la lasciava stare, tormentandola fino a quando le lacrime non le avessero bagnato il viso, anche il giorno era una continua lotta alla sopravvivenza e lui non stava rendendo le cose facili.
 
You're giving me a million reasons to let you go 
You're giving me a million reasons to quit the show 
You're givin' me a million reasons 
Give me a million reasons 
Givin' me a million reasons 
About a million reasons

 
Draco le aveva rivolto la parola solo lo stretto necessario e in quei rari momenti mandavano avanti una farsa per i suoi genitori.
Solo per illuderli che loro stessero bene, che loro stessero affrontando assieme il processo, che lui ci sarebbe sempre stato per lei.
Ma in realtà niente di tutto quello che dicevano in pubblico, era la verità, lui non la guardava più in quel modo, anzi le stava dando mille motivi per andarsene.
Hermione lo aveva capito quando era tornata dal Ministero, accompagnata dagli Auror e da Lucius dopo che si era recata per rilasciare la sua dichiarazione, dopo ore in cui i membri del Wizengamot avevano esaminato la sua testimonianza e rimandato al processo l’analisi sui ricordi e usato il Veritaserum su di lei per essere certi delle sue parole, era tornata casa: stanca, stremata e a pezzi e in quel momento si era resa conto che l’unica cosa al mondo che l’avrebbe fatta sorridere sarebbe stata lui.
Ma quando Draco l’aveva vista entrare, quando aveva visto il suo sorriso, lui le aveva semplicemente voltato le spalle, allontanandosi da lei.
Così la Regina l’aveva aiutata a mantenere la sua facciata, a mostrare un Hermione forte mentre discuteva con Jon Green e Robb sul da farsi e fissava un appuntamento con Zabini, mentre la vera Hermione crollava a terra al solo pensiero del burrone che si era creato tra lei e Draco.
Mille motivi per andarsene eppure era ancora lì.
 
If I had a highway, I would run for the hills 
If you could find a dry way, I'd forever be still 
But you're giving me a million reasons 
Give me a million reasons 
Givin' me a million reasons 
About a million reasons 


I bow down to pray 
I try to make the worst seem better 
Lord, show me the way 
To cut through all his worn out leather 
I've got a hundred million reasons to walk away 
But baby, I just need one good one to stay

 
 
In realtà stava aspettando un segno, una parola, qualsiasi cosa che li potesse far riavvicinare, che li riportasse a prima di quel giorno.
Non era ancora riuscita a dimenticare la delusione che aveva letto nel suo viso, un’emozione così non l’aveva mai provata Draco e sapere che era stata lei a causarla le stava logorando il cuore, l’anima.
Non si era mai sentita così in colpa in vita sua, nonostante tutti gli sbagli aveva sempre dormito con la coscienza a posto, nonostante tutte le cose brutte non aveva creduto di potersi sentire in colpa, eppure lui era riuscito a farla sentire così.
Era stata una stupida ragazzina che aveva paura dell’amore e che conosceva solo l’odio che i genitori le avevano inculcato a furia di punizione, la sua prima volta era stata a mala pena passabile e non ci aveva più pensato, non era stata importata, Robb non era stato nessuno per lei a quei tempi: solo un ragazzo più grande che era rimasto fregato dal suo viso e dal suo corpo.
Dopo di lui ce n’erano stati altri, altri ragazzi per cui non valeva la pena preoccuparsi, altri ragazzi che non aveva mai amato, altre persone con cui aveva intrecciato la sua vita solo per un istante, per poi scappare via, persone che forse se lei fosse stata diversa le avrebbero potuto lasciare un segno indelebile, ma lei non lo aveva mai permesso.
Non aveva mai permesso a nessuno di conoscere Hermione, ma solo il suo alter-ego.
Questo privilegio lo aveva avuto solo Draco, eppure adesso anche lui le aveva voltato le spalle.
Ed era venuta a patti con una delle più amare verità che si era ripetuta fino alla fine e che aveva poi platealmente ignorato: l’amore rende deboli.
 
-E tu vivi in una famiglia in cui non puoi permetterti questo sentimento.-
 
Eppure aveva fatto tutto l’opposto, eppure aveva creduto nell’amore, aveva dato un milione di motivi a Draco per amarla, eppure lui ne aveva scelto uno solo per mandarla via.
 
Head stuck in a cycle, I look off and I stare 
It's like that I've stopped breathing, but completely aware 
'Cause you're giving me a million reasons 
Give me a million reasons 
Givin' me a million reasons 
About a million reasons
And if you say something that you might even mean 
It's hard to even fathom which parts I should believe 
'Cause you're giving me a million reasons 
Give me a million reasons 
Givin' me a million reasons 
About a million reasons


-Hermione? Sei tra noi?-
La ragazza alzò lo sguardo e il viso di Robb gli apparve poco distante, guardò ancora più in alto e il cielo nuvoloso in quel momento rispecchiò i suoi sentimenti, non si era mai sentita così triste in vita sua, così rotta.
Così marcia.
-Stai bene?-
-Se mi stai chiedendo se per caso ho visto Voldemort o mio padre, la mia risposta è no. Ho altro per la testa che soffermarmi sulle mie visioni.-
Hermione guardò verso la sua casa, era stata costretta a tornarci nonostante la sua testimonianza e nonostante il fatto che il Wizengamot credesse alle sue parole, nonostante non avessero esaminato i suoi ricordi, ritenevano indispensabile acquisire quante più prove possibili per avallare le sue richieste e questo voleva dire tornare a casa sua.
Dove tutto era iniziato.
Era la terza volta che ci tornava da quel primo giorno, dal giorno in cui aveva perso tutto nuovamente, dal giorno in cui aveva perso Draco e la situazione non era cambiata.
Continuava a vederli, si aggiravano per la casa come nella sua mente, i fantasmi di tutte le persone che l’avevano perseguitata, distrutta e resa la persona di adesso, solo che ora aveva una nuova alleata su cui poter contare, un’alleata potente che la stava aiutando esattamente come aveva pianificato.
La Regina di Ghiaccio era un’arma preziosa e lei aveva imparato ad usarla nel migliore dei modi.
 
-Ancora non vi parlate?-
Robb si sedette accanto a lei sulla panchina in giardino, aveva preferito passare lì quella visita, invece che accompagnarli all’interno: quella volta il dolore che aveva provato uscendo da Casa Malfoy l’aveva quasi ricondotta a quell’Hermione spezzata e in crisi con se stessa e sapeva bene quella ragazza non avrebbe retto il peso dei ricordi.
-E´complicato.- sussurrò, abbassando lo sguardo sulle proprie braccia martoriate.
-Tutti dicono sempre così, ma credo che sia abbastanza semplice come cosa, no?-
-Forse.- si passò una mano sulle cicatrici che ogni giorno le raccontavano un dolore diverso, un Hermione diversa.
-Tu non sei le cicatrici che porti, ma la ragazza che desideri essere per te stessa. Questi sono solo segni, indelebili, che ti ricorderanno sempre una vita passata e un dolore persistente, ma sono segni, non determinano chi tu sia in realtà.-
-Neanche questo?- indicò il Marchio Nero, l’unico segno che l’avrebbe condotta all’abisso e che l’avrebbe fatta affondare.
-No, neanche quello. Lo hai fatto per amore, e anche se non mi reputo un esperto in questo, credo che tu debba andarne fiera, insomma, lo hai salvato. Lo hai salvato da Voldemort, forse un’altra non ci sarebbe riuscita.-
-Forse un’altra non lo avrebbe sottoposto a questo pericolo.-
-Credi di essere tu il problema? Perché non sei come le altre? Hermione, tu non sei come le altre!- disse guardandola negli occhi, -E ringrazia Merlino, è proprio questo che ti rende unica.-
-Credo che ti stai confondendo con un’altra ragazza, io non sono unica. Io sono una pessima ragazza, ed è proprio questo mio modo di essere che me lo ha portato via.-
-Non lo sapeva chi eri? Non lo avevi avvisato su chi fossi stata, una volta?-
-Certo, certo che l’ho fatto! Gli ho sempre detto che quell’Hermione era diversa, che faceva cose sbagliate… Cose brutte, eppure lui mi ha sempre detto che quello era il mio passato, che non avrebbe mai determinato il nostro rapporto, eppure lo ha fatto.
Lui adesso sa che tipo di ragazza sono stata.- disse, rispondendo, rendendosi conto con amarezza come la vedesse Draco adesso.
-Sono una poco di buono per lui.-
-Sei stata molte cose, ma non ti ho mai visto come una puttana, Hermione.-
-Forse non lo sono nel senso stretto della parola, ma a quanto pare il mio ragazzo pensa che sia così.- ruggì in preda alla rabbia che per più di una settimana aveva tenuto nascosta, gelosamente e segretamente nel suo cuore, per non cedere a quel sentimento che l’avrebbe consumata.
-Se hai bisogno di sfogarti fallo, urla con me, prendimi a calci o schiantami. Non mi offenderò, ho da dirti solo una cosa.- la guardò negli occhi e Hermione non riuscì a discostarsi da quello sguardo, dovette ammettere a se stessa che era maledettamente bravo in quello che faceva.
-Sei stata un determinato tipo di ragazza, ed io lo so bene chi sei stata.
Le scelte che tu hai preso durante quegli anni sono state dettate da un dolore di fondo, dalla mancanza che i tuoi genitori hanno causato al tuo cuore, ma non per questo sei stata una puttana.
Non avevi un ragazzo fisso perché per te non era importante avere qualcuno che ti amasse, che ti desse quello che hai sempre gelosamente desiderato, e le tue scelte ti hanno portato ad essere la Regina: una ragazza forte, decisa che ha sempre e solo contato su se stessa.
Fino a quando lui non è entrato nella tua vita, allora l’amore che hai sempre creduto di non meritare ti è sembrato invece legittimo e nessuno mai ti accuserà per avere desiderato qualcosa di così importante nella tua vita.
Le tue scelte ti hanno portata a lui, sei la ragazza che sei per le tue scelte e non lasciare che questo determini chi diventerai in futuro, forse se non fossi stata quella ragazza Draco non ti avrebbe neanche visto, forse non ti avrebbe mai amato, e quello che lui crede di te è solo un enorme cazzata.
Non sei una puttana Hermione, nel modo più sicuro. Sei solo una persona che è stata ferita dalla vita, troppe volte e che ancora sta cercando il suo posto nel mondo.-
 
Hey, ehh, ehh, eyy 
Baby I'm bleedin', bleedin' 
Stay, ehh, ehhy 
Can't you give me what I'm needin', needin' 
Every heartbreak makes it hard to keep the faith 
But baby, I just need one good one 
Good one, good one, good one, good one, good one

 
-Come fai a sapere tutte queste cose di me? Come fai a sapere chi sono io davvero? Ti ho lasciato il giorno dopo, fregandomene di te e di tutto il resto.
Mi stai dolo dicendo quello di cui io ho bisogno, eppure so per certo che Draco non la pensa come te: lui non vede in me tutto questo.
Non più.
Adesso vede solo chi sono stata, la persona brutta che ero e questo mi fa sentire marcia di fronte a lui, marcia dentro.
Non mi sono mai sentita così in tutta la mia vita, eppure se mi desse un solo buon motivo per restare, io lo farei.
Resterei per lui.-
-Allora torna da lui e cerca quel motivo. Fallo per te stessa per una volta, pretendi qualcosa solo per te stessa.-
Hermione abbassò lo sguardo, non era sicura che ci sarebbe riuscita, non era sicura più di niente: Draco aveva abbattuto le sue certezze come se fossero state fatte di sabbia, e non era ancora riuscita a ricomporle.
In quel momento il cuore era di nuovo diviso, in quel momento Hermione era combatutta tra tutte le sue svariate forme e questo tipo di indecisione la stava portando lentamente alla follia.
 
***
 
 
-Hai deciso di non parlarmi mai più?-
Lo bloccò fuori dalla sua camera da letto, sbarrandogli con il braccio l’accesso al corridoio; ci aveva pensanto a lungo su cosa dirgli, ma soprattutto di trovare il momento più giusto per parlargli, ma alla fine si era resa conto che nessun motivo sarebbe stato giusto, o perfetto, nelle loro condizioni il momento giusto non sarebbe mai arrivato.
-Lasciami passare.-
-Ho bisogno di parlare con te, Draco.- disse a denti stretti, non demordendo.
Era andata da lui con l’intendo di ottenere qualcosa e non l’avrebbe lasciato andare di nuovo, senza combattere, soprattutto se in quegli anni passati assieme aveva capito una cosa sola, forse la più importante: Hermione aveva bisogno di Draco, nonostante la sua corazza, la vera Hermione senza di lui era niente.
Se non un ammasso di ricordi, di cicatrici e di dolore che l’avrebbero portata giù.
-Cosa vuoi da me?- le chiese, senza guardarla negli occhi, astendendosi ancora da quel contatto che lei cercava, o meglio agognava.
-Vieni.- lo trascinò senza pensarci in camera sua e chiuse la porta alle sue spalle.
Per un solo momento si beò della sua presenza, durante quelle settimane non lo aveva più visto così da vicino e per un solo momento si illuse che tutto fosse tornato a posto, che lui fosse tornato da lei, per sempre.
 
Ma come ogni favola, anche quella durò il tempo di un battito di ciglia, poiché Hermione lesse l’marezza nei suoi occhi che ancora non avevano incrociato i suoi, lesse l’astio dal suo corpo rigido e contratto e lontano, irremediabilmente, dal suo.
 
When I bow down to pray 
I try to make the worst seem better 
Lord, show me the way 
To cut through all his worn out leather 
I've got a hundred million reasons to walk away 
But baby, I just need one good one, good one 
Tell me that you'll be the good one, good one 
Baby, I just need one good one to stay
 

-Sono settimane che siamo ai ferri corti, sono settimane che ti ho concesso il tuo spazio. Settimane che ti guardo da lontano nella speranza di incrociare, veramente, il tuo sguardo e che tu mi dia un buon motivo per restare.
Uno solo.
Anche perché lo so cosa stai facendo, mi stai allontanando da te. Mi stai facendo provare quello che io stessa ti sto facendo patire, e va bene ho capito: fa male.
Draco fa maledettamente male senza di te, non riesco più dormire la notte e la mattina mi sento l’ombra di me stessa, ed ho paura di dover affrontare la seduta da sola, il processo, la mia vita senza di te mi fa paura.
Lo sai che non sono una persona romantica, lo sai che sono una persona tutta d’un pezzo, ma con te, per te farei di tutto, anche pregare che tu mi guardi di nuovo come una volta, anche pregare il tuo perdono.-
Draco rimase in silenzio per lungo tempo ed Hermione abbassò di nuovo lo sguardo, ce la stava mettendo tutta per fargli capire quanto non fosse quella ragazza di cui lui aveva così tanta paura, stava provando a fargli capire che per lui sarebbe stata sempre e solo Hermione, la Regina di Ghiaccio non avrebbe mai determinato il loro rapporto, non avrebbe mai preso o preteso il suo posto, era solo una comparsa: doveva entrare in scena nel momento più opportuno, per salvarla.
Solo che lui aveva deciso di non vedere quella parte, di non assistere allo spettacolo, se n’era tirato fuori prima che potesse realmente capire il perché lei aveva preso quella scelta.
-Se sei disposta a implorare il mio perdono perché non lo fai?-
-Come?- Hermione lo guardò, si era distratta, persa tra i suoi pensieri e credeva di non aver capito, o almeno sperava di non aver capito.
-Implora il mio perdono.- disse come se le avesse chiesto il tempo fuori dalla finestra.
Hermione lo guardò negli occhi, per quel poco che riuscì, ma non lesse l’anima del ragazzo che aveva varcato il suo muro, non vi lesse niente: solo dolore, solo rabbia.
Ed era stata lei a renderlo in quel modo.
Era stata davvero lei a trasformare Draco in quella persona?
 
Si.
-No, non sei stata tu. Non lo hai costretto a venire a patti con quei sentimenti, lui ha semplicemente deciso che odiarti sarebbe stato molto più semplice che assecondarti ancora.-
L’ho perso, l’ho perso per sempre.
-Vi ritroverete. Forse non ora, forse non domani, ma un giorno lui tornerà da te e quel giorno potrai essere la persona che hai sempre sognato di essere, senza di me, senza la maschera.-
“Ascoltala.”
Quella Hermione non esisterà mai, io sono questo e quello che sono mi sta anche bene, ho imparato ad accettarlo, ma non rovinerò la sua vita per questo.
Lo amo così tanto che sono disposta a lasciarlo andare, se stare senza di me lo renderà felice, sono disposta a farmi da parte se questo lo farà tornare Draco.
Purtroppo quando ho compreso che l’amore rende deboli, non avevo compreso che l’amore cambia le persone.
Io sono cambiata grazie a lui, forse non sono una brava persona, ma sono migliore di prima, lui per colpa mia è diventato l’ombra di se stesso e questo non me lo perdonerò mai.
Mai.
Sopporterò anche questo peso sulle mie spalle.
 
-No, non posso farlo.- disse, guardandolo e per una delle rare volte mettendo a nudo la sua anima per lui, come lui aveva fatto tanto di quelle volte per lei.
-Non implorerò il tuo perdono perché tu non me lo avresti neanche dovuto chiedere, perché se tu mi ami e se io ti amo questo non sarebbe dovuto succedere.
Ma invece è successo e forse è successo perché io non ti ho amato abbastanza da proteggerti dagli effetti negativi della mia vita e me ne prenderò le colpe, lo faccio sempre.
Quindi Draco puoi continuare ad odiarmi se vuoi per la persona che sono stata prima di te, per quell’Hermione che neanche ti conosceva, che neanche ti amava, ma non ti permetterò di odiare la persona che sono adesso.
Preferisco andare via ora e ricordarti come sono, che farmi odiare per chi non sono più, perché io sono di più, forse non migliore ma sono diversa, anche grazie a te.-
Herm fece un passo indietro, un passo indietro e lontano da lui, un passo indietro da quello che rappresentavano, e dalla possibilità di essere una persona migliore; senza di lui non aveva senso migliorare, senza di lui niente aveva senso.
Era sola adesso.
Era di nuovo sola, e in quell’oscurità lo avrebbe protetto.
-Ti avevo chiesto di darmi solo una ragione per restare, ma hai preferito darmi una ragione per andare via. E mi sta bene così, non ti implorerò, non supplicherò per tornare tra le tue braccia, perché in questo momento tu non hai bisogno di me, hai solo bisogno di ritrovare te stesso, di tornare ad essere quella persone che mi ha insegnato ad amare e che ho amato più di tutto nella mia vita.
Più di me stessa.
Quindi, mi sta bene così, alla fine.- un altro passo lontano da lui, che neanche la stava guardando, che neanche la stava fermando.
Si stavano dicendo addio?
 
Sì.
Mi sta lasciando andare.
 
Hermione si morse il labbro per non lasciare andare le lacrime e toccò con le mani la maniglia della porta, lo guardò un ultima volta e fece sua quell’immagine: non sarebbe mai riuscita a dimenticarlo.
Si era preso un pezzo del suo cuore e lei lo aveva lasciato fare, adesso si era preso la sua anima e neanche questa volta se la sarebbe ripresa, per una volta Hermione aveva capito che lasciarsi amare era stata la cosa migliore della sua vita e che se non avesse mai provato quel sentimento se ne sarebbe pentita per il resto della sua vita.
Aprì la porta e sorrise amaramente, non aveva mai provato quel vuoto all’altezza del petto ma nonostante il dolore si voltò e corse via, lontano da lui.
Lontano da Draco.


∞Angolo Autrice: Eccoci qui, Hermione e Draco si sono lentamente separati e per il momento non sanno che strada prendere.
Devo ammettere che quando ho scritto il capitolo neanche io lo sapevo, per questo non ne sono convintissima ma spero di farmi perdonare con il successivo capitolo.
Qui scopriamo una nuova interazione tra Robb e Hermione, insomma i due hanno molto di cui parlare, ma lui è abbastanza sincero, e la sincerità è la chieva per costruire un rapporto, ma ciò che più emerge è la considerazione che lui ha di lei.
Nonostante tutto il tempo passato non si è mai fatto un'idea sbagliata.
Hermione alla fine chiede il confronto con Draco, che non va a buon fine: lei vuole una ragione per restare, vuole sapere che lui la amerebbe comunque, a prescindere dalla sua scelta ma ciò che le da Draco è un motivo per andare via ed allora si sente lei la stessa responsabile di questa sua scelta.
Insomma le cose si sono messe male per il momento, ma ciò che le dice la Regina è anche importante: Vi ritroverete. Forse non ora, forse non domani, ma un giorno lui tornerà da te e quel giorno potrai essere la persona che hai sempre sognato di essere, senza di me, senza la maschera.-
Perciò non perdete le speranze!!  

Spoiler:

-Quante Hermione ci sono?-
-Quattro.- rispose, veloce, guardandolo negli occhi.
-Ognuna di esse rappresenta un momento particolare della tua vita?-
-Sì.- rispose asciutta e indisposta.
-Parlami di loro.-

 
   
 
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