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Autore: Atocheg    03/03/2017    1 recensioni
"«Un altro shemlen...» commentò acido l'elfo dai capelli più chiari, per poi notare il suo bastone «E un mago, addirittura»
«Eretico, se non ti dispiace.» lo corresse lui, con malcelato orgoglio, indicando la sua veste lacera e consunta «Come voi, anche io mi rifiuto di sottostare a chi mi vedrebbe privo della libertà solo in base a ciò che sono.» aggiunse, sorridendo amichevolmente."
Genere: Avventura, Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Shonen-ai | Personaggi: Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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«Quanto sarà difficile occuparsi di un paio di insetti, eh?» domandò sarcastico Huwen, impegnato a curare l'ultima ferita lasciata su Tamlen da uno dei ragni, il cui corpo, grande quasi quanto uno degli elfi, giaceva tagliato in due a qualche passo dal gruppo. Altre carcasse erano sparse lungo la via dall'ingresso della caverna fino a loro tre, nascosti in un angolo di quello che doveva essere l'ingresso alle rovine che avevano menzionato i paesani.

«Beh, li abbiamo uccisi, no?» rispose Tamlen, ridendo beffardo per un momento, prima che il dolore della ferita gli facesse emettere un gemito.

«Comunque, finché si tratta solo dei ragni e non di qualche demone, non dovremmo correre rischi.» affermò Theron, mentre finiva di ripulire i suoi pugnali, per poi iniziare ad esplorare la zona dove si trovavano: un lungo tunnel sbucava in superficie, e la pietra liscia delle pareti e del pavimento, illuminata da alcune torce accese dai tre, era in parte coperta da muschio. Nell'angolino dove il trio si era rintanato vi era un forziere, che Theron aveva già provveduto ad aprire e svuotare. Sulla parete opposta al tunnel vi era una singola porta, la quale, una volta che Theron l'ebbe aperta, si rivelò condurre ad un corridoio.

«Senza offesa, avrei preferito il demone ai ragni. Almeno quello si può prevedere che farà...» disse Huwen, per poi rialzarsi «Bene, il braccio ora dovrebbe essere a posto.» esclamò, e di fatto, dei due fori sul braccio di Tamlen non era rimasto il minimo segno.

«Perfetto, allora vediamo dove porta quel corridoio.» disse entusiasta l'elfo, sotto lo sguardo sconvolto del mago.

«Fammi capire, solo per arrivare fino a qui abbiamo dovuto farci strada tra ragni grandi quanto voi due, e volete andare dentro quello che potrebbe essere il loro nido?» domandò incredulo, iniziando a domandarsi se i due non stessero direttamente puntando a suicidarsi, solo per ricevere un veloce cenno del capo da parte di Theron «Ma anche no! Io me ne vado!» sbottò in risposta, iniziando ad avanzare verso il tunnel per tornare in superficie, mentre i due Dalish varcavano la soglia verso le rovine, quando dal tunnel provenirono altri versi striduli, che convinsero immediatamente Huwen a fare dietrofront e correre dietro agli altri due, che intanto erano andati a destra dopo la porta.

«Spaventato da qualche ragnetto, o grande mago?» domandò con un sorriso strafottente Tamlen, guadagnandosi un'occhiataccia da parte del ragazzo, che subito tornò ad essere nervoso quando, svoltato l'angolo, si ritrovarono in una sala interamente coperta di ragnatele, e si lasciò sfuggire una veloce imprecazione quando due ragni sbucarono da dei buchi nei muri e si avvicinarono al gruppo. I due elfi sfoderarono immediatamente le loro armi, mentre Huwen evocò davanti ai ragni un glifo, il quale, quando uno di essi lo calpestò, si dissolvé in una luce accecante, lasciando l'animale paralizzato. Theron approfittò immediatamente del vantaggio, affondando le lame dei pugnali nella testa dell'aracnide, mentre Tamlen fermò con lo scudo l'assalto dell'altra creatura, e ne approfittò per sbilanciarla e farla finire a zampe all'aria e, prima che essa potesse rialzarsi, piantarle la spada nell'addome. Il ragno emise un ultimo verso straziato quando l'elfo rigirò la lama nel suo corpo, per poi morire.

«Bene, ora che abbiamo soddisfatto il vostro interesse per questo posto, possiamo anche andarcene.» disse quasi immediatamente Huwen, ma i due Dalish stavano già percorrendo nuovamente il corridoio, addentrandosi maggiormente nelle rovine. Maledicendo mentalmente i due elfi, e sé stesso per essersi cacciato in quella situazione, il mago andò nuovamente loro dietro, raggiungendoli quando si fermarono, nascondendosi dietro uno degli angoli, e gli indicarono di fare lo stesso «Altri ragni?» domandò nervoso.

Theron scosse il capo, per poi sporgersi leggermente dall'angolo «Ci sono degli scheletri.» disse, quando all'improvviso si rinascose, giusto in tempo per evitare una freccia che volò dove prima si trovava la sua testa.

«Dobbiamo aggirarli in qualche modo.» disse Tamlen, mentre altre due frecce volarono vicino all'angolo dietro al quale si nascondevano «Se non sbaglio nella sala da cui siamo arrivati c'era una porta, giusto? Possiamo passare da quella parte.»

«Certo, e magari trovare altri ragni ad attenderci.» rispose Huwen, preparando il suo bastone «Lasciate fare a me.» creando uno scudo di mana intorno a sé, l'umano uscì allo scoperto. Gli scheletri continuarono a scoccare frecce dopo frecce, ma, grazie allo scudo, per la maggior parte vennero deviate, dando il tempo al mago di creare delle fiamme che si concentrarono in una sfera sulla punta del suo bastone. Alla fine una freccia andò a segno, perforandogli la spalla e facendolo urlare per il dolore, ma era ormai troppo tardi: aveva già lanciato la sfera, la quale in poco tempo volò ai piedi degli scheletri, esplodendo in una fiammata che li ridusse in cumuli di cenere e pezzi roventi di armatura.

«E' stata una mossa piuttosto avventata, non credi?» disse Theron, avvicinandosi al ragazzo ed esaminando la ferita.

«Beh, ha funzionato.» disse, sorridendo a denti stretti, per poi lasciarsi scappare un altro urlo quando Tamlen arrivò ed estrasse con uno strattone la freccia da dentro il suo corpo «Mai sentito parlare di delicatezza?» domandò furioso, tenendosi la spalla, mentre un tenue bagliore iniziava a crearsi intorno alla ferita.

«Se preferivi che la freccia rimanesse lì dentro, bastava dirlo.» rispose, col solito sorriso strafottente, l'elfo, rigirandosi il dardo insanguinato tra le dita, per poi riporlo nella sua faretra, mentre Huwen lo fissava con uno sguardo omicida, prima che Theron desse un leggero schiaffo sulla nuca al suo compagno.

«Non è il momento di litigare.» disse severo ad entrambi «Non sappiamo che altro c'è più avanti, e quindi non possiamo permetterci di metterci a lottare tra di noi, e rendere più facile ucciderci a qualunque creatura ci attenda.»

«Allora andiamocene prima che la creatura in questione ci trovi!» protestò Huwen, emettendo poi un gemito di dolore per il movimento brusco fatto con la spalla, e Theron si avvicinò a lui, tirando fuori un contenitore e spostando la veste insanguinata per fargli vedere quello che rimaneva della ferita

«Come mai la tua spalla non è ancora guarita?» domandò l'elfo, volutamente ignorando le proteste del mago «Tamlen sei riuscito a sistemarlo.» disse, aprendo il contenitore e iniziando a spalmare l'unguento al suo interno sulla spalla.

«Gli incantesimi che ho usato finora non sono proprio senza alcun costo, lo sai?» rispose, sollevando la spalla rimasta sana «Il mio livello di mana è già piuttosto basso, e preferisco risparmiarlo per quando servirà maggiormente.» aggiunse, quando Theron tirò fuori due fiale contenenti un liquido di un blu brillante e porgendogliele «Dove le hai trovate?» domandò.

«Erano nello scrigno all'ingresso.» rispose lui, sempre concentrato sulla ferita.

«E non potevi dirmelo prima?» domandò, leggermente irritato, mettendo una fiala nella tasca della veste e stappando l'altra, ma l'elfo semplicemente sollevò le spalle.

«Tu non hai chiesto.»

Non avendo più voglia di discutere, Huwen semplicemente si portò la fiala alle labbra e bevve il suo contenuto, per poi usare parte del mana che gli ristorò per aiutare l'unguento nel suo compito e curare completamente la ferita, ringraziando Theron appena ebbe finito.

«Ehi Theron! Vieni qui!» disse all'improvviso Tamlen, che nel frattempo aveva esplorato il corridoio davanti a loro, ed era ora fermo davanti ad una statua raffigurante una donna ma con delle ali draconiche «Non posso crederci. Riconosci questa statua, non è vero?» domandò infine, voltandosi verso il suo compagno, che intanto lo aveva raggiunto insieme ad Huwen, ed osservava la statua come se stesse cercando di ricordare, ma senza riuscirci «Quando la nostra gente viveva in Arlathan, statue come queste onoravano i divini.»

«Arlathan?» lo interruppe Huwen, confuso «Ma non era nel territorio del Tevinter?»

«Vivevamo anche qui, a quanto pare.» rispose Theron, continuando ad osservare la statua «E anche se così non fosse, l'architetto di questo luogo conosceva i nostri dei.»

«Ma non ha senso. L'architettura è chiaramente umana, e questa è una statua sola.» disse ancora più confuso il mago.

«Allora continuiamo a esplorare. Forse troveremo qualcosa che ci chiarirà il mistero.» disse deciso Tamlen, facendo per riprendere a camminare.

«Non saprei, questo luogo mi rende nervoso...» disse Theron, e l'altro elfo alzò gli occhi al soffitto.

«Puoi sempre tornare indietro con lo shem, se vuoi.» rispose lui, irritato, per poi girarsi di scatto «Ehi, ora che ci penso, tu non dovevi aiutare mastro Ilen oggi? Cosa ci fai qui?»

L'altro semplicemente sollevò le spalle «Lo sai che ho sempre preferito cacciare. E poi, qualcuno deve controllare che tu non finisca nei guai.» Nel dire l'ultima frase, cinse le spalle di Tamlen con un braccio e diede una pacca amichevole sulla sua spalla.

«Sì, certo, come vuoi.» disse Tamlen, ridacchiando leggermente, per poi liberarsi dalla presa del compagno.

«Bene, adesso che il vostro angolino sentimentale è finito, andiamocene.» disse spazientito Huwen, osservando Theron in cerca di supporto, ma questi semplicemente si mise a disarmare una trappola che aveva notato poco prima «Ma sei serio?!» domandò esasperato, quando uno scattare metallico fece capire loro che la trappola era stata disarmata «Abbiamo trovato una statua che dite raffigura uno dei vostri dei, di che altro avete bisogno per convincervi ad andare via?»

«Esploriamo quest'ultima sala.» disse l'elfo, indicando la porta chiusa oltre la trappola, a cui Tamlen si stava avvicinando «In base a quello che troveremo decideremo se continuare a esplorare o anda...» un ruggito e le urla di Tamlen lo interruppero, e entrambi corsero velocemente a vedere cosa fosse successo, e trovarono l'altro dalish a terra, svenuto, e di fronte a lui un orso orrendamente mutilato: diversi spuntoni insanguinati si innalzavano dal suo corpo, e in alcuni punti la sua pelliccia era caduta, rivelando una pelle marcia e sanguinolenta. La creatura si alzò sulle zampe posteriori, pronta a sferrare il colpo mortale su Tamlen, ma, improvvisamente, si ritrovò immobilizzata, mentre intorno ad essa si innalzavano degli anelli luminosi. Approfittando della situazione, Theron prese velocemente il suo compagno, portandolo al sicuro fuori dalla sala, quando nuovamente sentì l'orso ruggire e, voltandosi, vide che stava lentamente ricominciando a muoversi. Subito corse al fianco del mago, estraendo i suoi pugnali.

«Allora, sei tu il cacciatore. Qualche idea su come occuparci di questa... cosa?» domandò il mago, prima di bere l'altra pozione di lyrium datagli da Theron. In risposta alla sua domanda l'elfo gettò a terra una boccetta, che, frantumandosi, rilasciò un fumo denso che avvolse i due e, quando il fumo si diradò, del dalish non c'era più traccia. «Sul serio?!» domandò incredulo, guardandosi intorno nella speranza di vedere Theron da qualche parte, ma l'unica cosa che vide fu l'orso che si era liberato dalla paralisi, e stava ora cercando di caricarlo. Istintivamente il mago iniziò a correre, e fece almeno tre giri intorno ad un grande specchio che si innalzava nel centro della sala, quando una freccia perforò il fianco della creatura: Tamlen era in piedi sulla soglia della sala, e aveva già una freccia incoccata nel suo arco. Poco dopo anche Theron uscì allo scoperto, usando i pugnali per lacerare il fianco dell'animale, che ruggì furioso. Sfruttando la distrazione, Huwen lanciò un incantesimo sull'orso: un'accecante luce violacea coprì i suoi occhi e l'animale iniziò a sferrare zampate alla cieca, lasciando l'opportunità a Theron di saltargli sulla schiena ed affondare le lame dei pugnali nella base del suo collo, più e più volte, mentre Tamlen continuava a tirare frecce sul fianco della creatura. L'orso si agitò violentemente, e alla fine riuscì a scrollarsi l'elfo di dosso, ma era troppo tardi: iniziò a barcollare, e infine si accasciò al suolo in una pozza di sangue.

«Che razza di creatura è questa?» domandò, ancora scosso, Tamlen, aiutando il suo compagno a rialzarsi.

«Ha importanza? E' morto. E non voglio scoprire se ce ne sono altri.» se ne uscì all'improvviso Huwen, furioso come non mai «Io ve l'avevo detto di andarcene, ma no, voi dovevate giocare ai piccoli esploratori. E per fortuna sono bravo nella scuola dell'entropia, o probabilmente ora tu eri nello stomaco di quella bestia.»

«Ehi, calmati. Siamo ancora vivi, no? Se urli, finirai soltanto con l'attirare altre creature.» disse debolmente Theron, cercando inutilmente di placarlo.

«Col cazzo che mi calmo!» gli rispose lui, urlando «Voi continuate a rischiare la vita se volete. Io, dovessi affrontare un'altra orda di ragni, me ne vado!» concluse, incamminandosi fuori dalla stanza, sentendo giusto alcune parti di ciò che i due dicevano. Era ormai arrivato alla sala coperta di ragnatele, quando udì Tamlen gridare «Aiuto! Non riesco a distogliere lo guardo!» seguito da un botto, e sentì un'energia attraversare il suo corpo: un'energia strana, perversa. Curioso sulla fonte di quell'energia, Huwen andò contro il suo stesso buonsenso, tornando sui suoi passi fino alla stanza con lo specchio, trovando solo Theron, con due creature che si stavano avvicinando all'elfo: erano alte quanto un nano e ugualmente robuste, ma la loro pelle era in decomposizione, come quella dell'orso, e le loro bocce erano distese in un ghigno perpetuo, che metteva in mostra i loro denti marci. Senza neanche pensarci, il mago circondò l'elfo svenuto con un campo di forza, ma facendo così attirò l'attenzione dei due 'nani', che , con un urlo di guerra, si lanciarono contro di lui. Huwen fermò uno dei due con un incantesimo di orrore, per poi lanciare delle fiamme sull'altro, ma il fuoco non sembrò affliggerlo più di tanto, quindi il mago lanciò un malocchio su di esso, e le fiamme sembrarono farsi ancora più intense, riuscendo in poco tempo a ridurre la creatura, che in tutto il processo non aveva mai smesso di attaccarlo, in cenere. Nel frattempo, però l'altro 'nano' era riuscito a liberarsi dall'incantesimo di orrore, e aveva ripreso la sua carica contro Huwen, che riuscì a vedere giusto in tempo il colpo in arrivo e lo schivò, ma nel farlo inciampò, cadendo al suolo e divenendo una preda facile per l'essere, che emise una risata degna dei più terrificanti demoni, ed alzò la sua mazza sopra la testa, lanciando l'ennesimo urlo di guerra mentre si preparava a dare il colpo finale. Il giovane chiuse gli occhi, in attesa della fine, ma sentì solo il tonfo sordo della mazza che cadeva sul suolo, e i versi strozzati della creatura. Riaprendo gli occhi, vide che il suo aggressore aveva la lama di una spada che gli spuntava dal centro del petto, e dietro di lui si trovava un uomo, dai capelli neri tenuti in un codino e una corta barba. L'uomo estraé la spada, lasciando che la creatura si accasciasse al suolo, per poi dargli una mano a rialzarsi «Sono tremendamente dispiaciuto.» disse lui «Quando ho percepito la corruzione in questo luogo, sarei dovuto intervenire immediatamente.»

«Corruzione?» domandò confuso il mago, non comprendendo di cosa stesse parlando.

«Questi sono dei prole oscura» spiegò, e gli occhi del giovane si spalancarono dal terrore nel ricordare le leggende che suo padre gli aveva raccontato su di loro «Sei stato ferito da loro?» Huwen scosse velocemente la testa «Bene, allora è molto più probabile che tu non sia stato infettato.» L'umano era apparentemente sollevato, e anche Huwen sembrò più tranquillo, poi l'uomo si voltò cupo verso Theron «Lui, invece... avverto la corruzione dentro di lui.»

"Grandioso, ora ci manca solo che questo muore e il suo clan pensa che sono stato io..."«Si può fare qualcosa per aiutarlo?» domandò preoccupato il mago.

«Riportiamolo al suo clan. Conosco la guardiana, la sua magia potrà aiutarlo... per ora.» rispose lui, caricandosi Theron sulle spalle e incamminandosi verso l'uscita, mentre Huwen lo seguiva.

   
 
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