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Autore: I_love_villains    04/03/2017    1 recensioni
Parodia di More Blood in cui al posto di Yui c'è una ragazza con un cervello, un carattere e dei sentimenti.
Genere: Commedia, Parodia | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Dieci vampiri solo per me'
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Una ragazza di diciassette anni scese da una lussuosa limousine. I lisci capelli neri erano trattenuti in due codini che ricadevano sulle spalle della giovane. I grandi occhi nocciola si fissarono ammirati sull’imponente villa che aveva di fronte: era davvero stupenda!
Valutò il suo vestiario: t-shirt fucsia sotto una giacca bianca, jeans e converse bianche e fucsia. Scosse la testa. Forse non era il massimo dell’eleganza, ma non stava certo male.
Scaricò i bagagli e salutò l’autista, poi varcò il cancello. Improvvisamente si mise a piovere. La ragazza si affrettò a ripararsi sotto il portico e bussò. Dopo qualche secondo la porta si aprì da sola. La giovane varcò l’ingresso, indecisa. Anche all’interno la villa era spettacolare. La ragazza avanzò finché scorse una presenza umana, o che sembrava tale, addormentata su un divano. La bruna si incamminò verso il ragazzo sdraiato.
“Scusami? Ehi?”
Cominciò a scuoterlo insistentemente. Ayato si alzò alquanto scocciato.
“Cavolo, sei fastidiosa” commentò. “Non sei a casa tua, perciò datti una calmata” la rimproverò.
“Scusa, è che nessuno mi ha accolta e iniziavo a preoccup …”
Ayato non la lasciò finire: con una mossa repentina la fece stendere sul divano e si mise a cavalcioni su di lei.
“Sto per farti mia” disse leccandole la gola.
“Cosa?! Levati subito di dosso, razza di pervertito! Aiuto!”
La giovane si divincolò inutilmente sotto la forte presa del vampiro. Per fortuna Reiji fermò il fratello prima che mordesse la ragazza.
“Ayato, cos’è questa confusione?” domandò.
“Dannazione. Proprio tu, Reiji.”
“Questa è la hall d’ingresso. È il posto dove accogliamo i nostri ospiti” spiegò in tono di rimprovero il quattrocchi. “Porta i tuoi effetti personali nella tua stanza.”
“Arrivi sempre al momento giusto” sbuffò il rosso lasciando andare la ragazza, che corse da Reiji in cerca di aiuto. Lui la guardò freddamente.
“E tu saresti?”
“Mi chiamo Dory Williams. Mio padre ha voluto che mi trasferissi qui.”
“Non ne sapevo nulla … Ayato, potresti spiegarmi?”
“Eh? Ed io che ne so?” fece lui sentendosi chiamare in causa. “A me non ha detto nulla del genere Tavoletta.”
“Questo perché mi hai attaccata di punto in bianco!” puntualizzò lei arrabbiata. Si rese conto di una cosa: “Aspetta, mi hai chiamata tavoletta?”
“Ovvio, stupida. Sei piatta come una tavola da surf.”
“Ma come cavolo ti permetti?!” urlò Dory stringendo i pugni.
Il vampiro mise su un’aria strafottente.
Prima o poi questo lo picchio” pensò la giovane.
“È strano, non sono stato informato” rifletté Reiji ad alta voce. “Vieni. Prendi le sue valigie.”
Un maggiordomo sbucò dal nulla e prese i bagagli della ragazza. Dory seguì l’occhialuto vampiro, cosa che fece anche Ayato. Quando si accomodò nel salotto, Reiji la invitò a parlargli di lei.
“Ehm, io …” iniziò lei, ma fu interrotta da Laito.
“Cos’abbiamo qui? C’è davvero un’umana carina?”
Dory guardò il ragazzo sulle scale, felice: finalmente uno normale! Si dovette ricredere subito. Chissà come si era materializzato al suo fianco e ora le stava leccando una guancia. La giovane si ritrasse immediatamente.
“Hai un profumo così buono e dolce” commentò Laito.
“Permettimi di assaggiarti” disse una voce dietro di lei.
Kanato si chinò a leccarle l’orecchio. Dory scattò in piedi come una molla e li guardò sbalordita.
“Hai ragione, è dolce” concordò il viola.
“Ragazzi, non credete sia un atteggiamento scortese nei confronti di una ragazza appena incontrata?”
“Ma direi!” sbottò Dory indignata, guardando male tutti tranne Reiji, l’unico che finora aveva mostrato un minimo di civiltà.
“Cosa?” si stupì Kanato. “Non è normale voler assaggiare qualcosa che sembra delizioso?”
“Sei d’accordo, Kanato?” fece Laito.
“Sì” rispose sorridendo il viola.
“Fatela finita, ragazzi!” li bloccò Ayato. “Il sottoscritto l’ha vista per primo! Tutte le sue prime volte saranno con il sottoscritto!”
“L- le mie … le mie prime …” farfugliò Dory, scandalizzata e in preda al panico.
Oh mio Dio, questi mi vogliono stuprare! Ma dove sono finita?!
“Che scorretto!”
“Mi dà la nausea quando dici il sottoscritto.”
“Taci! So che sei tu, Subaru! Vieni fuori!”
“Sono qui” fece Subaru, di fronte a lui. “Mi sembrava di sentire odore umano.”
Ma quanti ce ne sono?! E che cosa diavolo sono?!
“Come osi interrompere il mio prezioso sonno?” chiese il nuovo arrivato a Dory, che lo guardò senza sapere che rispondere. “Rispondi!” gridò lui dando un pugno al muro, che si crepò.
La ragazza indietreggiò finendo con il risedersi sul divano, vicino a Laito.
“Qualcuno era stato avvisato dell’arrivo di questa giovane fanciulla?” domandò Reiji, cercando di prendere in mano la situazione.
Ottenne solo silenzio.
“Scusate” fece allora Dory. “Ci deve essere stato un fraintendimento … perciò è meglio se me ne vado!”
La giovane si alzò e si incamminò in fretta verso l’uscita, ma Reiji la bloccò. Era suo dovere capire come fosse giunta lì quell’umana.
“Sei tu la donna di cui ha parlato?”
La domanda era stata posta da un nuovo ragazzo, anch’egli apparso misteriosamente nella camera.
“Shuu, sai qualcosa di questa ragazza?”
“Forse” rispose vago lui.
Fu incalzato dai fratelli a continuare.
“Quell’uomo … mi ha contattato l’altro giorno. Ha detto che sarebbe arrivata un’ospite dalla chiesa e che avremmo dovuto trattarla con rispetto.”
Avete cominciato alla grande” pensò sarcastica Dory. Sospirò. Almeno era quella la villa giusta e forse adesso quei ragazzi si sarebbero comportati meglio con lei.
“Cosa?” esclamò Ayato. “Mi stai dicendo che Tavoletta è la potenziale sposa?”
“Sembra più un sacrificio che una sposa.”
“Oh, giusto” aggiunse Shuu a quel commento. “Ha detto di non ucciderla.”
Dory si raggelò nuovamente. Era finita in un covo di assassini? E chi doveva sposare?
“Questo vuol dire che avremo una lunga relazione con lei” concluse Laito, soddisfatto.
“Sembra che non ci sia alcun malinteso, perciò permettici di presentarci” fece Reiji, da bravo padrone di casa. Le indicò i fratelli in ordine di età e glieli presentò.
“Deve esserci un errore, nessuno mi ha parlato di spose o cose del genere” disse Dory arrossendo leggermente: quei ragazzi erano strani, ma decisamente carini …
Nessuno replicò.
“Devo chiamare mio padre” annunciò la giovane, a disagio.
Si controllò le tasche, ma il suo cellulare era sparito.
“Cercavi questo?” ghignò Ayato.
“Ridammelo!”
Ayato si allungò per non farglielo prendere. Subaru glielo tolse di mano e lo frantumò.
“Idiota! Hai idea di quanto ho risparmiato per comprarlo?!” inveì la ragazza contro di lui, che rimase impassibile.
“Su, su, puttanella, tra non molto diventerai molto amica di tutti noi e non avrai bisogno di quello stupido cellulare” la consolò Laito mettendole una mano sulla spalla.
“A dire il vero ho un certo languorino” dichiarò Kanato, troppo vicino per i gusti della fanciulla.
“A chi lo dici … hai un odore delizioso, puttanella” sussurò Laito. Espose i denti vampireschi.
Dory urlò di terrore. Indietreggiò precipitosamente e cercò di proteggersi esponendo il rosario che prima si trovava sotto la sua maglietta. Purtroppo loro non si scomposero. Anzi, Shuu accennò persino un sorriso.
“Ma per favore” fece Reiji. “Credi davvero alle favole scritte da voi mortali secondo cui i vampiri sono vulnerabili all’aglio, all’acqua santa e alla luce del sole? Questo dimostra quanto stupidi ed arroganti siano gli esseri umani ... mi fa arrabbiare.”
“Se Stephenie Meyer ci ha azzeccato io mi suicido!” strillò la ragazza prima di voltarsi e correre.
Percorse un corridoio, alla fine del quale trovò due tavoli pieni di dolci … e Kanato, con l’immancabile Teddy.
“Ti farò a pezzi” le disse con aria da psicopatico, ma non la fermò.
Dory continuò a correre. Raggiunse l’uscita ma essa risultò essere bloccata. A nulla servirono i pugni e le imprecazioni della ragazza.
“Dove vorresti andare?”
Ayato la inchiodò al portone.
“È il tanto atteso momento delle urla. Ti prego, deliziami con …”
Dory gli tirò una ginocchiata nei cosiddetti. Il rosso si accasciò a terra e lei poté riprendere a fuggire. Salì le scale. Fu attratta da una stanza con le catene infrante. Vi entrò, impaurita. I mobili erano coperti da lenzuola e su un tavolo c’erano gioielli. Una donna era fuori dalla finestra. La guardò, e lei sentì un forte dolore irradiarsi in lei. Si accasciò a terra e, quando finalmente cessò, si accorse che non c’era nessuna donna.
Che mi è successo?” si domandò.
Si rialzò a fatica e con suo orrore tutti i fratelli erano comparsi in quella camera.
“Come sei entrata qui, puttanella?” le domandò Laito, sorpreso come gli altri di trovare il lucchetto per terra.
“Come hai osato colpirmi, preda?!” urlò Ayato serrandole il mento e costringendola a guardarlo. “Ora ci siamo, è questo lo sguardo che mi fa ribollire il sangue nelle vene.”
“Potrei favorire anche io” disse Laito.
“Voglio assaggiare anch’io” si aggiunse Kanato.
“C’è solo una cosa che devi comprendere: non puoi scappare da noi” le spiegò Reiji.
“Va dritto al punto” fece Subaru. “Dille che morirà se proverà a fuggire.”
Intanto Ayato e Laito si erano avvicinati ancora di più alla sua gola.
“Basta!” gridò Dory, senza successo.
Shuu fece cadere un quadro. Questo indusse i due fratelli ad allontanarsi dalla ragazza.
“Ehi, Tavoletta …”
“Non chiamarmi così!”
“Senza-Tette, allora ... sei pronta?”
Dory si ritrovò per terra, impotente. La vista le si oscurò.



***Angolo Autrice***
E questo era il primo capitolo. Come avete visto molte cose sono simili, ma con l'andare avanti ci saranno più differenze.
Ayato: della ginocchiata ne avrei fatto a meno
Pubblicherò ogni sabato! Alla prossima!
   
 
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