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Autore: Prettybene9816    04/03/2017    1 recensioni
E' il sequel di "Professore, scusi posso amarla?"
Se non avete letto il libro precedente ,non cambia nulla perchè i protagonisti sono diversi, ma per capire meglio il passato e le identità di questi nuovi personaggi, è consigliato di leggerlo.
Farid.
Farid punto e basta, è cosi' che si fa chiamare..non vuole che nessuno sappia il suo cognome, perchè lui stesso rifiuta quel cognome.
Ha vissuto e ha vissuto fin troppo per essere un uomo di soli 24 anni.
Per non pensarci ,si sfoga nel calcio e riesce a diventare ben presto un calciatore di fama mondiale,ma questo non gli basta .
Lui è sbagliato e anche la sua vita è sbagliata ed è maledettamente attratto dal peccato, perchè il peccato non si rifiuta mai.
Una caratteristica di lui?
Non ha paura di morire, ha paura di vivere.
*****************************************
Kemal.
Kemal Cortada.
Un rifiuto umano si soprannominava.
Cresciuto da terroristi che hanno sempre voluto da lui la violenza.
La sovrana violenza.
Dopo trent'anni ritrova suo fratello e finalmente viene a scoprire tutta la verità ma..lui è Kemal.
Il Kemal che è cresciuto nel male e che non conosce altro.
Una caratteristica di lui?
Convive con la solitudine e ama la sua gatta Luna.
Irrazionalità, piacere,
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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Salve, qui parla Benilka! Mi trovate anche su Wattpad sempre col nominativo di "Prettybene9816", vi suggerisco di leggere la storia lì per evitare un muro di parole senza spaziature, come capita qui. Scrivo principalmente su Wattpad e qui faccio copia e incolla del testo scritto, ma non capisco ancora perchè non distanzia le frasi :( Ad ogni modo, vi aspetto lì Un bacio, vi abbraccio! Buona lettura. FARID'S POV: Corro. Corri Farid. Non fermarti. Per nessuna ragione. Corri. "Prendetelo! Prendetelo! Lo voglio qui vivo o morto!" grida una voce maschile che non ho ancora identificato. Se non è Achraaf ,sarà Ahmed. Oh Ahmed pagherai per quel che hai fatto e continui a fare. Lo giuro che la pagherei sacco di merda che non sei altro. "Maestro, il gps sottocutaneo non localizza più nulla! Lo abbiamo perso!" grida una voce non arrabbiata ma sorpresa. Chissà perché il gps sottocutaneo non localizza più.. Stringo una mano sull'addome e facendo una smorfia di dolore,continuo a correre il più velocemente possibile. Tirare fuori quel cazzo di gps dall'addome è stata un'ottima idea ma non posso perdere tempo. Corro senza meta come ho sempre fatto ,solo che stavolta ho dei terroristi alle calcagne. Riuscirò a scampare anche a questa. Riesco sempre a scampare qualsiasi cosa. Beh quasi ogni cosa. "Ci sono tracce di sangue a terra maestro!"grida qualcuno ad Ahmed che gli ordina subito di seguire il percorso. E ti pareva.. Levo la maglietta con estrema fatica e posizionandolo all'addome, cerco di calmare l'emorragia. Sto sanguinando come un dannato. "Di qua maestro!"grida ancora lui.. Mi giro per vedere se mi stanno dietro ma riesco a vedere solo delle chiazze del mio sangue, lungo il percorso che ho fatto. Cazzo. Tengo più forte la maglietta sull'addome e mi guardo attorno. È un quartiere povero e sporco ma non sembra tanto malfamato. Osservo delle scritte con lo spray nero che rovinano l'estetica di in palazzo monotono ,mentre sento la stessa voce dire che ha trovato qualcosa.. Dovrei correre alla velocità della luce, ma il dolore all'addome è davvero troppo forte, quindi continuo a guardarmi attorno. Ci sarà una soluzione da qualche parte.. "Qua finiscono le tracce! Sarà sicuramente da queste parti"grida Ahmed. Mi giro pronto a scappare ma il dolore triplica e mi fa piegare in due. Non è possibile.. Guardo in basso e vedo la maglietta che ho messo lì 3 minuti fa, zuppa di sangue. Se la ferita continuerà a sanguinare ,renderà la maglietta uno straccio e lascerà altre tracce a terra. Non posso rischiare. Guardo in alto e sospiro "Mamma aiutami.." Riabbasso la testa per incominciare a crearmi un piano per scappare lontano e passare la notte da qualche parte, ma all'improvviso il mio sguardo cattura una specie di garage con sopra dei motori e delle portiere rotte di macchine ,dove però poco più sopra si affaccia una finestra bianca con delle tende rosa. "Sarà qui! Me lo sento che è qui! Trovatelo! Dovete trovarlo! "grida Ahmed dalle mie vicinanze. Deglutisco e riguardo la finestra. Riabbasso la testa. No, non posso.. Non posso intrufolarmi in una casa a caso e per giunta sanguinante. Non posso.. "Maestro, i cani stanno annusando qualcosa. È qui vicino!" Ah cazzo. Certo che posso.. Mi aggrappo ad un tubo arancione e strisciando lungo quello, raggiungo il tetto del garage, corro sopra questo e andando in fondo, raggiungo velocemente la finestra. Mi giro per vedere se qualcuno mi ha scoperto o meno e intravedo dei cani insieme a delle persone. Cazzo no.. Mi rigiro e faccio per rompere la finestra ma noto che è aperta. Ottimo. Scavalco la finestra e poggiando i piedi per terra, chiudo la finestra coprendola con le tende rosa. Mi appoggio al muro e sospiro chiudendo gli occhi. Il dolore mi sta lacerando dentro. Tolgo la maglietta zuppa dalla ferita e la butto a terra. Ora mi servirebbe qualcosa per bendare la ferita.. Riapro gli occhi e mi guardo attorno. È una stanza abbastanza grande colorata di lilla, ha un letto singolo al centro,un divano verde con fiori rosa occupato da vestiti, di fianco due armadi, due comodini e uno specchio grande accanto alla porta rossa. Mi azzarderei a dire che è la stanza di una bambina. Guardo al centro del letto una bambolina malridotta e confermo. È la stanza di una bambina. Vedo un'altra porta dentro la stanza e s'intravede all'interno un bagno. Perfetto. Vado deciso in bagno e accendendo la luce ,osservo il bagno piccolo color acquamarina con una doccia, il water ,il lavandino , uno specchio enorme rosso e un mobiletto sempre rosso attaccato al muro. Frugo nel mobiletto e trovo un disinfettante. Non dovrebbe essere pericoloso tenere un disinfettante in camera di una bambina? Afferro il disinfettante e prendendo dei dischi di cotone, lavo la ferita. "Ahhh.."sibilo quando il liquido entra a contatto con la ferita. Non è una ferita profonda ma fa un male cane. Continuo a lavare la ferita e quando ho finito ,mi giro per controllare se ci siano delle bende, ma non trovo nulla.. Prendo un asciugamano e posizionandolo sulla ferita ,esco fuori dal bagno per trovare qualcosa che possa sostituire delle bende. Accendo la luce della stanza e vedo sul divano una montagna di vestiti.. È ordinata la bambina. Vado verso il divano e frugando fra i vestiti ,afferro una gonnellina nera. È una gonnellina corta ma troppo larga per una bambina.. Sempre che la bambina non sia obesa.. Decido per la gonnellina e ritornando in bagno, strappo con le mani la gonnellina in due, in modo tale da ottenere due stracci. Mi faccio aiutare da una lametta per unghie che ho trovato e ben presto ottengo due lunghi pezzi di stoffa. Annuisco con la testa soddisfatto e togliendo l'asciugamano dalla ferita,ripasso il disinfettante per poi bendare l'addome con i due pezzi di stoffa. Stringo più che posso i pezzi di stoffa sulla ferita e legandoli fra di loro con un nodo, finisco di bendare. Mi guardo allo specchio e sospiro. Che incubo. Esco dal bagno e andandomi a sedere sul letto ,sposto di lato la bambolina che con quei capelli elettrizzati neri sembra pure inquietante.. Osservo alla mia destra un comodino con sopra degli accessori da femmina e la cornice di una foto di famiglia. Afferro la cornice e vedo una donna con tre bambine di carnagione scura, che sorridono al parco. Il mio sguardo va verso una bambina che tiene la sorellina per mano e sorride teneramente alla camera con una maglietta dove al centro è disegnato... Un tulipano che sorride? Ridacchio e osservo attentamente il suo sorriso dolce. Forse è sua la cameretta. Beh tanto obesa non mi sembra..anzi sembra tenera, genuina. Riposo la cornice con attenzione e afferro il cellulare, deciso a chiamare Jamal e raccontargli l'accaduto ,ma all'improvviso sento dei passi. Mi alzo ,chiudendo all'istante la luce del bagno e della stanza e mi appiattisco alla parete vicino alla porta. Cosa sarà mai gestire una bambina? Al massimo posso corromperla con una tavoletta di cioccolato in modo tale che diventi ancora più obesa. Almeno sarà contenta. Sento i passi farsi sempre più vicini e io continuo a non fiatare. Spero solo che la madre non entri in stanza perché in quel caso sarei nei guai. Sento la porta aprirsi piano piano e io sono pronto col mio piano di offrirle una tavoletta di cioccolato in cambio del silenzio ,ma sento una voce delicata dire "Si, ora scendo a mangiare! Mi cambio e vengo" Aspetta ma.. La porta si chiude ed entra una ragazza.. La osservo ancora di spalle mentre si toglie velocemente le scarpe col tacco e si leva la giacca, rivelando un vestitino poco più sopra del ginocchio rosso di pizzo che le fascia quel corpicino delicato. Si sposta i capelli neri sulla schiena e si gira per accendere la luce ,ma si blocca appena vede me.
   
 
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