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Autore: LaSentinella    04/03/2017    0 recensioni
"La protagonista, Ahlia, indaga sulla morte di sua sorella durante una missione che si svolge sul pianeta alieno Uriaser, ma qualcuno è determinato a far sì che la verità rimanga nascosta."
Ambientato in un futuro lontano (82° secolo d.C.) Evolution vuole toccare molti dei temi principali del genere sci-fi. Non mancheranno quindi, robot, androidi, alieni e altre strane creature che si muoveranno in diversi ambienti apocalittici, cyber e steam.
Evolution Project era in origine un progetto di scrittura a sei mani. Ho deciso di pubblicare i miei capitoli riadattando alcune parti della storia.
Genere: Mistero, Science-fiction, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Ho come l'impressione che oggi il sole splenda ancora più intensamente del solito e il gelido getto d'aria del condizionatore che batte sulle mie gambe mi fa quasi apprezzare il paesaggio arido. Il capitano aveva annunciato che sarebbero passati alcuni giorni prima della nostra partenza per questo luogo chiamato "Inefri" e invece è bastata una notte per preparare i documenti e attrezzare il jet. Per preparare gli zaini e caricare le attrezzature ci vorrà probabilmente tutta la mattina, ma dubito che avrò la possibilità di pranzare sulla terraferma, dopo gli ultimi giorni tutti hanno un'improvvisa voglia di lavorare. Guardo ancora una volta la mappa della zona in cui lavorerò i prossimi tre giorni, ha qualcosa di familiare, eppure non riesco a ricordare dove l'ho già vista.
 
Carico le mie cose sul vecchio jet che il Centro ha messo a nostra disposizione e sbircio nella cabina di pilotaggio, è vuota. Mi girò per tornare nella sala grande del Centro per leggere un po' prima della partenza, ma la mia strada è interrotta proprio dal pilota:
– Ehi, non voglio nessuno nella mia cabina! –
Lo supero con un mezzo sorriso, senza neanche  rispondergli. Litigare con una persona così rissosa non porta a nulla, soprattutto se la persona in questione è l'uomo che dovrà pilotare il trabiccolo su cui devo viaggiare.
Incrocio Ordien, anche lui intento a trasportare il suo zaino e una valigia.
– Ciao! Sei pronta per partire? –
Fino a ieri era tutto cupo e serio e ora ha di nuovo l'atteggiamento calmo e spensierato di quando l'ho conosciuto.
– Si, ho già caricato tutto. –
– Dovremo fare molta attenzione quando saremo a Inefri, considerando quello che è successo in passato.. –
– Sempre se ci arriveremo vivi, questa baracca volante sembra dover crollare da un momento all'altro e poi hai visto il pilota? ... aspetta, che cosa è successo a Inefri? –
I nostri discorsi sono interrotti da Kalindi e Jaden che, seguiti dal Capitano Hardy, caricano gli ultimi bagagli prima di partire. Prendo posto, ma non posso fare a meno di ripensare alle parole di Ordien, scruto di nuovo la mappa.
 
Il viaggio è tranquillo, a parte un paio di turbolenze che si sono verificate poco fa nonostante il cielo sia sereno e i venti calmi. Credo di aver visto una bottiglia di whiskey nella cabina di pilotaggio prima di partire. Stiamo per atterrare. Il paesaggio è lussureggiante, molto diverso dalle cascate che ho visitato due settimane fa: il passaggio dal deserto a quella che sembra una nuova foresta Amazzonica è graduale, le cascate apparivano invece come un'oasi nel bel mezzo del nulla.
Atterriamo e il nostro primo compito è quello di trovare un luogo dove accamparci. Jaden trova una grotta poco lontano dal luogo in cui è atterrato il jet, il capitano congeda il pilota prendendo accordi per il ritorno e poi ci ordina di assicurarci che la grotta sia sicura.
 
Più mi guardo intorno e più ho l'impressione di aver già visto questo luogo, eppure sono più che certa di non esserci mai stata. La grotta si rivela essere piccola e senza via d'uscita, decidiamo quindi di accamparci lì, sicuri di non trovare spiacevoli sorprese.
La mia agenda emette un basso e breve "bip", il fatto che sia riuscita a collegarsi al satellite significa che non siamo in mezzo al nulla, le comunicazioni sono possibili, fortunatamente.
Sto per riporla nuovamente quando con la coda dell'occhio scorgo l'icona del collegamento all'archivio di mia sorella, un lucchetto con inciso un ragno. In quel momento ricordo dove ho già visto la mappa di questo posto, certo, alcune cose sono cambiate, ma è la stessa mappa che ho studiato per giorni e notti due anni fa. Come ho fatto a non riconoscerla?
 
Corro da Ordien, facendo attenzione a non farmi notare dal Capitano
– Questo posto! È qui che mia sorella e i suoi compagni sono scomparsi due anni fa! –
 
   
 
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