Fanfic su artisti musicali > Monsta X
Segui la storia  |       
Autore: _cheol    04/03/2017    0 recensioni
Hoseok è innamorato di un odore che ha sentito durante una notte di luna piena, stupidamente pensa di poter vivere una vita normale come faceva da bambino.
Kihyun è innamorato del proprio professore di musica, non vuole avere niente a che fare con maniaci attratti dai cani.
" Why didn’t you tell me you were a werewolf?!
"When we first met, I said I was a dog person.
"God damn it-.
Genere: Angst, Comico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Slash, Crack Pairing
Note: AU, OOC | Avvertimenti: Incompiuta
Capitoli:
   >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Author-nim space:

Allora, vorrei iniziare questo percorso con voi dicendo innanzi tutto che non scrivo da moltissimo tempo, spero che la mia sintassi sia migliorata. Rido.

Vorrei anche dire che sto cercando una beta che possa ricontrollare i miei scritti, sia questo che quelli futuri.


Vorrei ringraziarvi di aver aperto la fanfiction, nasce tutto da questo piccolo fanmade :


Kihyun: Why didn’t you tell me you were a werewolf?!

Wonho: When we first met, I said I was a dog person.

Kihyun:

Kihyun: God damn it-


Spero che non venga fuori una storia solo angst ma anche molto comica e divertente da leggere!


Capitolo primo:

Profumo di fragole e ciliegie.


Il pelo color fuliggine veniva accarezzato dal vento e gli occhi color ebano brillavano, nel buio della notte appariva come una scia di stelle che viaggiava sopra i alti grattacieli e gli appartamenti della grande metropoli quale era Seoul.

L'animale sbuffava di tanto in tanto mentre correva senza nessuna fatica, anzi, pareva aumentare i passi veloci e leggeri ad ogni balzo che faceva mentre si guardava intorno velocemente alla ricerca della scia che qualche minuto prima gli aveva invaso le narici e fatto andare fuori di testa: fragole e ciliegie, quel miscuglio poteva anche apparire orribile all'olfatto umano o a molti esseri umani, ma all'animale era piaciuto così tanto che non poté lasciarselo scappare così.

Il proprietario di quell'odore tanto femminile e delicato, si muoveva veloce, quasi fosse su un mezzo di trasporto ma lui era più veloce.

Una follata di vento e l'animale si fermò, l'odore sembrava svanito, anzi no, lo sentiva ovunque come se il vento lo avesse fatto espandere confondendo il lupo che strinse i denti e ululò forte alla luna come se potesse, ella, aiutarlo in qualche modo, probabilmente illuminando il suo cammino, ma non successe e l'essere tornò nel proprio nascondiglio deluso e amareggiato.

Fu la prima volta che si sentì tradito dal vento e dai propri sensi.


Così delicato, così invitante, non ho mai provato nulla del genere.

La mia fame è aumentata come non mai e mi sono sentito dipendente da qualcosa che non conosco realmente.


Fu la prima volta che sentì un odore così invitante.

( )


Il ritardo non faceva parte delle cose amate da Yoo Kihyun, più guardava l'ora scorrere più gli veniva voglia di sbattere la testa contro il bancone – e dire che lui amava la propria testa, era la cosa più bella che l'umanità potesse aver mai prodotto, diceva di sé – del bar dove lavorava part-time dal Lunedì al Giovedì

Era in ritardo di già ben venti minuti, il suo capo doveva arrivare entro pochi secondi o avrebbe lasciato il bar incustodito per dirigersi in università: non poteva mancare anche a quella lezione!

Non solo per il fatto che Park Chanyeol, il suo adorabile, simpaticissimo professore di musica era l'uomo più affascinante e di cui era innamorato da tipo due anni a quella parte ma perché avrebbe pensato che Kihyun non fosse più interessato alle sue lezioni e Kihyun era veramente interessato alle sue lezioni ( e a lui ).


Non ci pensò due volte a togliersi il grembiule, mettersi la giacca e lo zaino sulle spalle, lasciando tutto al caso quando dopo altri due quarti d'ora il suo capo non era arrivato, era corso via.

Quando arrivò all'Università, era oramai troppo tardi e se ne rendeva conto ma voleva parlare con il suo adorato professore, ma l'unica cosa che trovò furono le cose dell'uomo accanto alla piccola cattedra e il telefono sopra ad essa.

Sembrava fosse svanito nel nulla, così uscendo si diresse verso la sala professori con le braccia piene delle cose del proprio professore, non si rese conto di quello che stava succedendo nella classe accanto finché due voci, una a lui sconosciuta e una fin troppo nota, non emisero quello che appariva essere un gemito seguito da un rantolo.

Aprì leggermente la porta, trovando il proprio professore in atti poco consoni stretto a Kim Miyoung, la professoressa di storia dell'arte.

Sapeva bene che il proprio professore non era gay e che era più che etero, lo sapeva bene, l'aveva già visto uscire e scambiarsi effusioni, non esplicite, non con Song Qian, la segretaria del preside, ma mai prima di quel giorno era apparso così vero.

La giacca, la borsa, il cellulare e i mille fogli, caddero dalle sue braccia schiantandosi a terra facendolo scappare il più velocemente possibile da lì.

Non si era minimamente reso conto che aveva passato almeno una ventina di minuti a fissare la coppia che quando era arrivato vicino alla metro, si trovò il sole che stava lentamente calando facendo spazio a un paesaggio meraviglioso che si poteva godere solo se in campagna o in montagna, purtroppo.

Si era diretto verso la casa del proprio migliore amico con l'umore a terra e la schiena ricurva che lo faceva sembrare più basso di quanto già non fosse, aveva aspettato per un quarto d'ora il proprio treno con l'aria affranta e mille sospiri che uscivano dalle labbra piene.

Salito sulla metro si era ritrovato stretto tra mille persone che non lo facevano respirare, di alcuni riusciva anche a sentire la musica, di tanto che erano vicini mentre di altri riusciva a sentire l'odore di sudore, alcol, sesso e di alcuni del profumo, per essere il treno delle sei poteva capitargli di peggio, pensò.

Era sceso per ultimo, anche perché nessuno lo lasciava passare e alcuni lo spingevano lontano dalle porte, facendolo ringhiare e iniziare a dare spintoni; una volta uscito aveva fatto un bel respiro e si era sentito colpire dal vento quasi fosse una mano contro le proprie guance pallide, ora rosse così come il proprio naso.

Il viaggio fino a casa di Minhyuk, il suo migliore amico sin dalle elementari – se lo ricordava ancora la prima volta che l'aveva conosciuto: stava giocando a costruire castelli di sabbia e quello stronzetto ci era saltato sopra perché così potevano costruirne uno assieme, da quel giorno non si erano più staccati, o meglio Kihyun non si era più staccato, dubitava che Minhyuk avesse bisogno di qualcuno come lui – era stato abbastanza veloce, soprattutto perché aveva fretta di buttarsi sul divano dell'amico e parlargli dei propri problemi come se fosse il suo psicologo pagato.

" Tu, Lee Minhyuk, aprimi la porta o ti faccio morire di fame per i prossimi due mesi. "

" Non potrest – aspetta, stronzo come sei, potresti eccome. "

" Apri. "

" Okay ! Apro, sto aprendo, guarda: il portone si è aperto, padrone. "

Era sempre così che finiva, ma a Kihyun e a Minhyuk piaceva così, era la loro amicizia e si volevano bene dandosi noia e trattandosi male. Faceva parte del gioco.

Corse fino al terzo piano, si fece aprire, buttò le scarpe vicino all'entrata e si buttò sul divano prima di sciogliersi in mille lacrime sul cuscino verde acido dell'altro, iniziando a parlare di cose senza senso e ridere disperato.

Fu la prima volta che si sentì morire per amore.


   
 
Leggi le 0 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
   >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Fanfic su artisti musicali > Monsta X / Vai alla pagina dell'autore: _cheol