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Autore: _J2isreal_    04/03/2017    2 recensioni
Dalla storia:
Lo seguii fuori, guardandolo quasi spaventato.
"Che stai facendo?" Gli chiesi.
"Me ne sto andando, non si vede?" Rispose lui, aprendo il cofano della macchina.
"Sei un bastardo egoista, lo sai vero? Ti importa solo di te stesso, incurante di quello che pensa la gente."
"E' quello che pensi davvero?" Mi domandò, guardandomi negli occhi. Mi sentii quasi tremare, le iridi lucide.
Andiamo, Sammy, come fai a non accorgerti di niente?
***
Ispirata alla 1x11
Buona lettura!
Genere: Angst, Fluff | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Dean Winchester, Sam Winchester
Note: nessuna | Avvertimenti: Incest | Contesto: Prima stagione
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Papà era scomparso da diversi mesi.
Io e Sam lo stavamo cercando incessantemente, fino a quando una notte non ci chiamò.
Ero così felice di risentirlo. Ero veramente preoccupato per lui, nonostante non lo facessi notare, avevo davvero paura che fosse morto.
Non fu di molte parole, ci aveva ordinato di seguire un caso. Mi aveva fatto trascrivere dei nomi e le coordinate del posto.
Come al solito non ribattei, limitandomi ad un "sì, signore", come lui mi aveva addestrato a fare. Non ci pensai due volte, mi vestii e dissi a mio fratello di fare lo stesso.
Il suo sguardo era così confuso, scettico. Non voleva accettare il fatto che papà andasse a caccia di quel demone da solo ed ero sicuro che quel "Sono vicino a scoprire dove si nasconde" gli abbia smosso qualcosa e sicuramente nulla di buono.
Mi soffermai qualche secondo a guardarlo di sottecchi, aveva le sopracciglia aggrottate e le braccia conserte. Sul volto un adorabile broncio e la sua pelle era leggermente arrossata. I suoi occhi stavano lentamente cacciando il sonno, ma erano comunque un po' socchiusi. Era veramente bello, bello come nessuno lo sarebbe mai stato.
Forse non lo avrei mai ammesso, ma con lui al mio fianco mi sentivo completo. Più forte. Lui era la mente e io ero la forza. Lui la serietà e io il burlone, il sarcasmo. Eravamo due poli opposti, tanto che a volte mi domandavo se uno dei due non fosse stato adottato. Ci completavamo a vicenda e non potevo chiedere persona migliore al mio fianco, nonostante fosse una grande spina nel fianco.
Mi sentivo più tranquillo adesso, però. Papà stava bene e io ero dove fosse giusto essere: nella macchina con mio fratello, diretto verso verso l'Indiana. Guidava lui questa volta mente io lo aggiornavo sulle dinamiche del caso.
Tre coppie scomparse. Nessun punto in comune, a parte il fatto che entrambe avevano percorso la stessa strada per arrivare in Indiana e tutte si erano fermate nello stesso posto.
Ad un certo punto Sam fermò l'auto. Lo guardai stranito, non capendo cosa fosse successo.
"Perché ti sei fermato?" Domandai, aggrottando le sopracciglia.
"Non stiamo andando in Indiana." Parlò risoluto. "Stiamo andando in California." Continuò. "Papà ha telefonato da una cabina di Sacramento."
"Sam..." Lo sapevo io che quella testolina capelluta stava tramando qualcosa.
"Dean, se il demone che ha ucciso Jessica e la mamma è lì vicino, dobbiamo aiutarlo! Dobbiamo andare lì!" Provò a convincermi.
Non ci credo, sapevo che dovesse per forza trovare qualche problema. Sapevo che dovesse trovare un modo per disubitire a papà, in un modo o in un altro.
"Lui non vuole il nostro aiuto." Tagliai corto, perché non capiva?
"A me non interessa" Replicò lui. Andiamo, Sam.
"Ci ha dato un ordine" Mi innervosii.
Lui non sapeva. Non sapeva com'era disubbidire ad un ordine. Lui se ne era andato, ero rimasto io a risanare i suoi danni. Era diventato il mio compito parargli il culo con il capo, bloccare papà dal non andarlo a riprendere, dal non fargli una scenata.
"Non mi ringuarda." lo guardai male. "Non dobbiamo fare tutto quello che ci dice!" Alzò la voce. Aveva alzato la voce con me.
"Sam, ci ha detto di fare il nostro lavoro. Ci ha ordinato di salvare vite!" Cercai di farlo ragionare, nonostante la calma stava lentamente lasciando il mio corpo.
"Staremo lì solo una settimana, una rivincita" Continuò lui.
"So come ti senti..." Provai a cambiare approccio, ma lui mi bloccò prima.
"Davvero, Dean? Quanti anni avevi quando è morta la mamma, quattro? Jessica è morta sei mesi fa! Come diavolo pensi di sapere come mi sento?" Mi guardò, lo sguardo carico di disappunto.
Sgranai gli occhi. Non poteva dirlo sul serio. Sentivo la rabbia tramontare sempre di più, mentre le lacrime lottavano per uscire.
"No, Sam? Pensi che io non lo sappia? C'ero io dentro quella fottuta casa quando la mamma è morta. Io l'ho vista bruciare su quel dannato soffitto, mentre soltanto qualche ora prima mi stava preparando la colazione, porca puttana! E tu mi vieni a dire che io, io, non so come ci si sente? Questo è un colpo basso anche per te, fratellino. E non azzardarti mai più a paragonare la mamma, alla tua ragazza. Intesi?"
Non mi ero nemmeno reso conto di aver cominciato ad urlare. Quando finì di parlare mi accorsi che tenevo i lembi del suo giacchetto in un pugno. Il mio viso ad un passo dal suo. Avevo letteralmente perso il senno. Lo lasciai andare, chiudendo gli occhi per calmarmi.
Lui non fiatava. Aveva completamente perso la parola. Rimanemmo così per qualche minuto, forse avevo esagerato? "Mi dispiace, Sammy" Mi scusai, sospirando frustrato.
Non ci avevo visto più. La ferita di mamma era ancora fresca dentro il mio cuore. Lo stile di vita che avevo intrapreso era un peso non indifferente per la mia giovane vita. Avevo solo ventisei anni, ma ero stato costretto a divenire un uomo già a quattro, quando salvai per la prima volta Sammy da quella casa. Sostanzialmente non potevo nemmeno fargliene una colpa, lui non aveva ricordi, aveva appena sei mesi quando successe.  Non so per quale ragione mi arrabbiai tanto. Se fosse lo stress di papà, l'irritazione di Sam o se fosse perché ero geloso di Jessica. No, non geloso. E' assurdo. Perché dovrei esserlo, poi?  Dai, insomma, non è che qualche tempo fa a questa parte cominciai a provare qualcosa, no. Ero soltanto contento di riaverlo vicino a me, solo questo. Non c'entrava niente il fatto che girasse mezzo nudo per la stanza o che avesse sempre quelle labbra pronte a chiedermi di baciarlo. No, perché dovrebbe? Insomma, era mio fratello.
Okay, non prendiamoci per il culo. Io ero innamorato di mio fratello. Lo ero. Lo ero da quando a quattordici anni lo salvai da un fantasma, lo ero quando a sedici lo avevo tolto dalle grinfie di uno skinwalker, lo ero quando era partito per il collage e lo ero tremendamente tanto quando sono andato a recuperarlo. Era questo che mi bruciava di più. Io lo avevo sempre messo prima di tutto, anche prima di me e lui aveva scelto Jessica. Aveva scelto una donna a me, capite? E scusate se non provo pena per la sua morte.
"Jessica non era la mia fidanzata, idiota" sussurrò, prima di aprire lo sportello della macchina e uscire fuori. Okay, forse avevo seriamente esagerato un po'.
Lo seguii fuori, guardandolo quasi spaventato.
"Che stai facendo?" Gli chiesi.
"Me ne sto andando, non si vede?" Rispose lui, aprendo il cofano della macchina.
"Sei un bastardo egoista, lo sai vero? Ti importa solo di te stesso, incurante di quello che pensa la gente."
"E' quello che pensi davvero?" Mi domandò,  guardandomi negli occhi. Mi sentii quasi tremare, le iridi lucide.
Andiamo, Sammy, come fai a non accorgerti di niente?
"Sì." Lui scrutò il mio sguardo, prima di mettersi il borsone in spalla e allontanandosi dalla macchina.
"Il bastardo egoista se ne sta andando, tranquillo."
Mi ghiacciai sul posto. Stava succedendo di nuovo, se ne stava andando di nuovo e non potevo permetterlo.
"E' così? Eh Sam?" Urlai. Lui si fermò, girandosi nuovamente verso di me. Nello stesso istante cominciò a piovere. Quasi ringraziai il cielo per questo, almeno le mie lacrime potevano essere nascoste.
"Mi lasci di nuovo, Sam? Te ne vai così?" Domandai, ma la mia voce tremolante mi tradì.
Lui sgranò gli occhi, guardandomi come se mi fosse uscita una seconda testa. Si vedeva che non si sarebbe mai aspettato una cosa del genere, non si sarebbe mai immaginato di vedermi così fragile per lui.
"L'ho sopportato una volta, Sam. Sono andato avanti con la speranza che un giorno ti avrei riavuto vicino e ora sei qui, dannazione. E te ne stai riandando. Mi odi così tanto? E' così difficile starmi vicino?" Ero così disperato.
Lui non rispose, ma cominciò a piangere anche lui, potevo percepirlo. Scosse la testa, visibilmente combattuto su cosa fare, poi si girò e se ne andò.
Lo fissai andare via per qualche minuto, sentivo come se l'intero mondo mi fosse appena crollato addosso.
Entrai in macchina. Diedi un cazzotto forte al volante, poi misi in moto. Guidai per qualche minuto, poi presi la mia decisione. Fanculo papà, fanculo lo spaventapasseri, non potevo perdere ancora l'amore della mia vita.
Feci inversione ad U, spingendo sull'acceleratore finché la sagoma del mio Sam non si faceva sempre più nitida.
Spensi l'auto, uscii e corsi dietro a lui.
"Sammy!" Urlai, per sovrastare il rumore della pioggia e permettere così all'altro di sentirmi.
" Dean?" Mi guardò confuso.
Risi istericamente, correndo da lui. Presi il suo viso tra le mie mani, baciandolo dolcemente. Lo baciai con tutto l'amore e il desiderio che avessi in corpo.
"Fanculo  papà, Sammy. Vuoi andare in California? Pure in sulla luna, se vuoi" Lo baciai ancora, tenendolo stretto a me.
Lui sorrise raggiante, accarezzandomi una guancia.
"Dici davvero, Dee? Vuoi davvero disubbidire a papà?" Mi domandò, gli occhi colmi di emozione.
"Per te farei questo e altro" Sussurrai sulle sue labbra, facendolo  sorridere ancora di più.  Mi baciò ancora, ancorando la mano destra dietro la mia nuca, stringendo i miei capelli, mentre l'altra era ferma sul mio volto.
"Non me ne sarei mai andato via da te, idiota" Mi rincuorò, ridendo di felicità.
"Figlio di puttana.." Gli scompigliai i capelli bagnati, prima di prenderlo per mano e accompagnarlo di nuovo nella nostra auto.

Angolo Autrice:
Buonasera, stronzetti belli!!!
Come state?
Eccomi qui con un'altra Wincest. Vi confesso che la mia ossessione ha raggiunto dei livelli massimi da costringermi a ricominciarla da capo e tra le puntate, questa in particolare, mi ha fatto venire questa piccola idea.
Ehhh, nulla. Ringrazio tutti colori che leggeranno questa cosina e che lasceranno una recensione.
Un ringraziamento speciale alla mia dolce beta che continua a leggere e correggere queste storie senza nemmeno seguire Supernatural. (Ti amo, piccola)
Sooo, buonaserata a tutti!
- Un bacio-

 

  
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