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Autore: Miyo_Chan    07/03/2017    1 recensioni
- Miki, vieni qui! E' arrivata una lettera per te. -
- Arrivo! -
- E' arrivata una lettera da parte di Kaien, è indirizzata a te. -
- L'aprirò dopo, ora devo andare da Sayori. Torno presto. - corse via, come faceva sempre. Miki aveva una resistenza fisica superiore alla norma: non stava mai ferma, neanche durante la notte.
Sopratutto la notte.
Genere: Generale, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Hanabusa Aido, Kaname Kuran, Nuovo Personaggio, Un po' tutti, Yuki Cross
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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CAPITOLO 4




 

 

Fuori la neve scendeva leggera, senza fretta di posarsi sul terreno. Le vacanze di natale sarebbero iniziate tra un paio di giorni e io non vedevo l'ora di poter tornare a casa.

Erano già tre mesi che frequentavo le lezioni alla Cross Academy, i miei voti erano ottimi e il preside mi aveva più volte proposto di trasferirmi alla night class. Rifiutavo sempre.

Il professore stava spiegando nonostante il leggero chiacchierare dei miei compagni ormai stanchi, che attendevano solo l'ultima campanella della giornata. Sentii un tocco alla spalla e mi voltai. Yuuki era piegata sul banco verso di me. << Oggi abbiamo bisogno di te, puoi aiutarmi con le ronde? >> mi supplicò. Non erano poche le volte, in quei tre mesi, in cui mi aveva chiesto di aiutarla; ogni tanto Zero spariva per un paio di giorni e lei non riusciva a gestire da sola la night class, altre volte Zero c'era ma stava lontano dai vampiri.

Dopo le prime volte e lo spiacevole incidente con Aidou, avevo capito che non mi dispiaceva più così tanto avere a che fare con i membri della classe della notte. Alcuni mi stavano addirittura simpatici, altri non li sopportavo proprio, altri ancora, Ruka in particolare, non sopportavano me. Annuii lentamente e sussurrai “Va bene” giusto un istante prima che suonasse la campanella.

Arrivai prima di Yuuki al cancello del dormitorio luna; vidi delle ragazze con delle macchine fotografiche usa e getta che bisbigliavano tra di loro ideando chissà quale piano assurdo. Mi avvicinai senza che mi notassero e strappai dalle mani della più vicina la macchina fotografica.

<< Come..? >> << Datemi anche le altre. Se le vedo di nuovo o trovo delle foto dei ragazzi della night class vi mando dal preside e faccio in modo che abbiate una brutta punizione >> dissi a voce alta così che anche le altre ragazze potessero sentirmi. Nel frattempo era arrivata anche Yuuki che si preoccupò di sequestrare tutte le altre macchine e foto che le ragazze avevano con loro.

Andai ad appoggiarmi al muretto cercando di ignorare le ragazze che già urlavano il nome dei loro idoli. Capì che il cancello era stato aperto quando le urla si fecero più insistenti. Contro ogni mia previsione gli studenti della night class arrivarono a scuola illesi.

La sera era passata senza problemi, ed era arrivata l'ora della pausa. Me ne stavo seduta su di una panchina per far riposare le gambe. Feci un sospiro di sollievo e chiusi un attimo gli occhi, il vento soffiava leggero tra i capelli e sciolse tutta la tensione accumulata. Riaprii gli occhi quando sentii un gruppetto avvicinarsi. Alzandomi sistemai i capelli e la gonna il più in fretta possibile.

<< Miki, cosa ci fai qui? >> mi chiese Shiki quando furono arrivati più vicini. Shiki era lo studente della night class con cui mi sentivo più a mio agio, potevamo quasi considerarci amici e non mi dispiaceva affatto passare del tempo con lui, anche se per la maggior parte del tempo restavamo in silenzio. Avrei sorriso prima di rispondere se con lui non ci fossero stati Ruka e Kain. Con la prima era guerra aperta mentre con il secondo vigeva un tacito accordo: lui ignorava me e io ignoravo lui. << Mi facevano male le gambe così mi sono seduta un po'. La pausa sta per finire? >>
<< Già, stavamo giusto tornando in classe, ci accompagni? >> << Certo! >> mi unii al gruppo tenendomi a distanza da Ruka, per niente felice della mia presenza, non disse niente però.

 

<< Ti stavo cercando, puoi fare tu l'appello alla fine? Io... devo parlare con una persona... >> fu così che mio salutò Yuuki non appena mi vide. Era nervosa, lo si capiva da come continuasse a stropicciare la gonna con le mani. Quando Kaname non si presentò in classe per l'ultima ora fu palese con chi dovesse incontrarsi la mia amica.

Come una brava guardiana andai a mettermi all'uscita dell'aula e controllai scrupolosamente che tutti firmassero il registro.
Quando fu il turno di Aidou e Kain il primo non si limitò a firmare e andarsene come tutti gli altri. << Chi si vede! Non avevi detto di non essere una guardiana? Capisco che tu voglia dare una mano a Yuuki con la ronda ma perché ora inizi a svolgere tutti i compiti di un guardiano? >>

<< Non hai mai sentito parlare di gentilezza, Aidou? Sto solo aiutando un'amica! >> risposi secca. Non avevo voglia di perdere tempo e lui stava bloccando la fila.
<< Muoviti, Hanabusa! Non mi va di essere rimproverato dal Capo Dormitorio. >> lo riprese Kain, che intanto aveva firmato e si incamminava verso il dormitorio luna. Aidou fece finta di non aver sentito il cugino e nel frattempo si era avvicinato e cingendomi le spalle con un braccio mi parlò all'orecchio con voce volutamente bassa e roca. <> intanto gli altri studenti ci passavano davanti firmando il registro, senza neanche degnarci di un'occhiata. << … Sei affascinata da noi, vero? Scommetto anche che non vedi l'ora che uno di noi si nutra di te. Sai, può essere molto piacevole, nelle giuste circostanze. >>
<< Fai schifo. >> risposi divincolandomi dalla sua presa, peccato per me che fosse molto più forte, non riuscii ad allontanarmi neanche di un centimetro.
<< Aidou, ricordati cosa ha detto Kuran! >> intervenne Shiki, fermo a qualche metro da noi. << Non le farò male, come dicevo: sarà molto piacevole! >>
Rabbrividii e arrossii nello stesso momento. L'imbarazzo e la paura si mischiarono e mi fecero agire senza pensare: gli piantai un gomito dritto nel fegato con tutta la forza che avevo. Quando lo vidi piegarsi per il dolore me ne pentii un pochino. Non mi scusai, anche se avrei voluto farlo.
<< Come osi? >>
<< Sei tu che non devi più osare comportarti così! >> urlai, la voglia di dargli uno schiaffo era forte e di riflesso strinsi le mani a pugno, pronta a difendermi o attaccare.
<< Basta così. >> intervenne Kaname. Non lo avevo neanche sentito arrivare tanto ero arrabbiata. Guardandomi in torno notai che quasi tutti gli studenti erano fermi non molto lontano da noi; parlottavano tra loro e qualcuno mi guardava di sottecchi.

<< Hanabusa, quando capirai com'è giusto comportarsi in presenza di una ragazza! >>
<< Mi dispiace, Nobile Kaname. Avevate detto di non farle del male e io non volevo in alcun modo ferirla. >>

Non riuscivo a capire ciò che voleva dire Aidou: non aveva senso che Kaname avesse dato un tale avvertimento, non ero mica Yuuki! Quest'ultima arrivo proprio in quel momento, avvertendo probabilmente la tensione mi corse incontro chiedendomi se stavo bene. << Certo che sto bene; Aidou ha ragione: non mi ha ferita né ha mai provato a farlo. >> tranne la sera in cui mi aveva quasi morsa, aggiunsi tra me. In realtà non volevo difenderlo, spero che evitandogli una punizione sarebbe stato in debito con me e non mi avrebbe più infastidita. I presenti erano tutti confusi, né Kaname né lo stesso Aidou capivano perché mi fossi schierata in sua difesa.
<< E' tardi, dovremmo tutti tornare al dormitorio. >> disse Yuuki.
Durante il tragitto affiancai Aidou e Kain che lo seguiva come un'ombra. << Se per caso, un giorno arrivassi a desiderare che un vampiro mi morda, stai certo che quel vampiro non saresti tu! >> e mi allontanai senza aspettare una risposta.
<< Non dovresti provocarlo, può essere molto pericoloso. >>
Mi piace mettermi nei guai, che vuoi farci. 
<< Non l'ho provocato, ma non volevo che si facesse troppi film. >> invece mi piace proprio provocarlo. << Però non capisco: perché è così fissato con me? >> gli chiesi.
Kaname aveva rallentato l'andatura, lasciando proseguire il resto della classe. << Aidou è il tipo a cui non piace essere all'oscuro di qualcosa; non riesce a capire chi sei veramente ed è deciso a scoprirlo. >>

<< Ed è vicino alla verità? >> chiesi leggermente preoccupata.
<< Aveva qualche teoria, temo che questa sera tu le abbia distrutte tutte però. >> smise di camminare e fissandomi negli occhi continuò: << Per rispondere alla tua domanda, non credo che sia vicino alla verità; però è un ragazzo molto intelligente. >>
Aveva usato tante parole, io ne colsi solo due: stai attenta!
<< Va bene, ho capito. >>

 

Il giorno dopo non iniziò nel migliore dei modi. Zero venne ad avvisarmi che il direttore voleva vedermi e mi fece perdere la pazienza con una ramanzina su quanto fossero pericolosi i membri della night class.
L'ora di pranzo la passai con la mia compagna di banco, era bello stare con qualcuno che non parlasse di vampiri e non mi dicesse che dovevo stare attenta.
<< Tornerai a casa per le vacanze invernali? >> le chiesi. << Si! Non vedo l'ora di vedere il mio fratellino: è nato da quasi un mese e non sono riuscita a tornare a casa prima. >>
<< Anche io ho un fratellino: è una piccola peste! >> ridemmo entrambe. << Quindi anche tu torni a casa? >> mi chiese.
<< Spero proprio di si. >> mia madre non era mai stata molto chiara sulla questione “vacanze”. L'ultima volta che le avevo parlato sembrava molto inquieta, come se non volesse che tornassi a casa ma non osasse dirlo. L'avrei chiamata alla sera per chiederle spiegazioni.

Uscii dalla mensa mezz'ora prima della fine della pausa pranzo, non avendo altro da fare andai subito dal direttore invece che aspettare la fine delle lezioni. Via il dente, via il dolore, pensai.

Bussai piano alla porta dell'ufficio, quando entrai il preside aveva l'espressione più seria che gli avessi mia visto fare: nessun cuoricino volante né frasi sdolcinate accompagnarono la mia entrata.
<< Miki, come stai? >> mi chiese sorseggiando il tè. << Bene, grazie. E lei? >>
<< Sto bene, sto bene, cara. Vieni, siediti pure. >> Andai a sedermi sulla poltroncina di fronte la scrivania.
<< Ti va di raccontarmi cosa è accaduto ieri sera? >>
<< Non è successo niente di grave: Aidou è stato un po' irrispettoso nei miei confronti; nient'altro! >> risposi piccata. Maledissi mentalmente Kaname per aver raccontato tutto al preside, e nel dubbio, anche Yuuki.
<< Allora perché l'hai colpito? Non sei mai stata una ragazza violenta. >> Ricordare a cosa aveva alluso Aidou mi imbarazzava ancora e non riuscii a guardare il preside negli occhi. << Mi dispiace aver reagito in quel modo, è stato solo molto imbarazzante e ho agito senza pensare. >>

<< Capisco, non preoccuparti troppo: Hanabusa è piuttosto forte, non gli avrai fatto molto male. >> fece un sorriso per rassicurarmi che ricambiai all'istante.
<< Grazie. >> biascicai.
<< Volevo parlarti anche delle vacanze. >>
<< Mia madre non vuole che torni a casa. >> lo interruppi. Più ci pensavo, più me ne convincevo. Ormai era una certezza e ciò mi ferii. Mia madre non mi voleva e io non capivo perché. Faticai a trattenere le lacrime.
<< Non è esatto! >>
<< E allora perché? >>
Kaien si stropicciò gli occhi, risistemò gli occhiali e posò la tazza del tè. Continuava a mantenere quell'espressione seria. Quando riprese a parlare lo fece piano e lentamente.

<< Tu non puoi capire perché non conosci tutta la storia. Vorrei raccontartela ma non spetta a me farlo; però allo stesso tempo non mi piace che tu vada in giro incurante dei pericoli, così ti dirò qualcosa, il resto dovrai chiederlo a tua madre. >>

<< Sai com'è formata la società dei vampiri, giusto? >> mi chiese poi. Annuii, la gola improvvisamente secca.

<< I vampiri di livello B, i nobili, venerano i Purosangue. Questo è quello che pensano tutti. La realtà è che ne sono terrorizzati, li adulano e si mettono al loro servizio solo per poterli controllare. E ci riescono anche bene, a parer mio. Se l'aristocrazia venisse a conoscenza della tua esistenza cercherebbe si controllare anche te, e se non dovesse riuscirci, proverebbe ad eliminarti. Senza contare che esporti con i vampiri vanificherebbe tutti gli sforzi che tua madre ha dovuto fare da prima che nascessi. >>

<< Ma loro non sanno di me, giusto? >> non mi era mai soffermata a pensare a mia madre e quello che aveva scelto per me. La sua vita era stata difficile, lo sapevo, ma non avevo mai realizzato come si sarebbe sentita se avessi scelto il lato vampiresco di me.

<< La tua presenza, il fatto che conosci la reale natura della classe della notte e loro non riescono a trovare una spiegazione, tutto ciò li ha allertati. Qualcuno, non sappiamo chi, lo ha comunicato al concilio e hanno iniziato ad indagare su di te.

Ryo è stato un vero padre per te e ti ha riconosciuta come figlia, porti il suo cognome, ma i vampiri sono astuti e abili cacciatori. Cercheranno di avvicinarti mentre ti trovi fuori dalla scuola, per questo, nonostante tua madre preferirebbe averti con se, è meglio se passi in accademia le vacanze inverali. E niente più giri notturni, Miki. Puoi farlo? >>

In quel momento suonò la campanella. Ne fui felice, non volevo più continuare quel discorso. Mi alzai e feci un ultima domanda. << Non potrò uscire dalla scuola per i prossimi quattro anni? >>

Anche il preside si alzo e nonostante le sue labbra cercavano di piegarsi in un sorriso gli occhi non ne erano contagiati. << Certo che no! Dobbiamo solo organizzarci meglio! >>

<< Va bene, la ringrazio ma ora è meglio che vada. >> mi girai verso la porta, che lui aprì premuroso.
<< Vai pure o farai tardi alla lezione. >>

 

Quella sera Yuuki non mi chiese di aiutarla nella ronda e io non mi offri volontaria. Andai a chiudermi in camera subito dopo la cena e fissai il soffitto per quasi tutta la notte. All'improvviso bussarono alla porta. Spalancai gli occhi e guardai la sveglia. Erano le due di notte, alla fine ero riuscita ad addormentarmi per circa un'ora.

Titubante andai ad aprire la porta e lasciai entrare Kaname e Aidou senza dire una parola. Il biondo aveva una faccia molto seria, non l'avevo mai visto così, neanche quando Kaname lo riprendeva. Teneva la schiena rigida e le braccia lungo i fianchi oscillavano appena mentre camminava.

<< Il direttore mi ha raccontato del vostro incontro. >> iniziò a parlare Kaname. Cominciava ad infastidirmi che il direttore non riuscisse a tenere niente per sé. << Cosa ne pensi? >> gli chiesi, in realtà avrei voluto urlargli di tacere in presenza di Aidou. Dopotutto non era qualcosa che il biondo avrebbe dovuto sapere! << Posso aiutarti durante il viaggio e tenerti al sicuro. Devo chiederti però di rinunciare a tornare a casa per quest'inverno. >> era molto generoso da parte sua fare una cosa del genere ma, pur non volendo essere cattiva, non potei fare a meno di pensare che Kaname non era mai generoso con nessuno. A parte Yuuki, ma quello era una altro discorso. << Va bene, tanto mi stavo già abituando all'idea di restare qui per le vacanze. Ma come farai a tenermi al sicuro? >>

Kaname fece uno strano ghigno e Aidou guardò fuori dalla finestra. Era una mia impressione o stava digrignando i denti?!

<< Aidou deve farsi perdonare per averti offesa ieri. Potrai rivolgerti a lui tutte le volte che ne avrai bisogno e quando dovrai tornare a casa sarà lui ad accompagnarti. >>

<< Vuoi scherzare?! >> sbottai. << Non cercherei il suo aiuto neanche se fosse l'ultima persona al mondo! >>

<< E io non te lo offrirei comunque, neanche se fossi l'unica persona al mondo in grado di aiutarti! >> mi rispose Aidou. << Cavolo, vampiro, per una volta siamo sulla stessa lunghezza d'onda! >> usai il tono più acido che potessi fare e mi voltai verso Kaname.

<< Aidou sarà sempre pronto ad aiutarti ma ciò non vuol dire che dovrai per forza chiedere a lui. Per il viaggio invece dovrai accontentarti. >> Pensandoci meglio non sembrava poi così male potergli chiedere qualunque cosa in qualsiasi momento. Gli occhi di Aidou promettevano atroci torture se avessi osato rivolgermi a lui, non mi spaventava però. Iniziavo a capire come funzionavano le cose e se la mia intuizione era corretta Aidou non si sarebbe mai tirato indietro ad un ordine di Kaname.

<< Ora devo andare, tu Aidou resta pure e fai tutto quello che ti dice. >>

<< Kaname! >> lo richiamai prima che la porta si richiudesse alle sue spalle e gli corsi incontro. Non volevo che Aidou ci sentisse così iniziai a sussurrare. << Ti sono grata per tutto ma non capisco: perché lo fai? >> il cuore mi batteva fortissimo ma non ricevetti la risposta che mi aspettavo. << Perché me l'ha chiesto una persona. >>

 

 

 

 

Ciao a tutti!
E' un po' imbarazzante tornare dopo una pausa così lunga ma proprio non riesco ad aggiornare prima. Mi dispiace.

Spero che il capitolo abbia un senso: ho scritto la seconda parte a distanza di mesi dalla prima e non sono molto convinta del risultato.
Voglio ringraziare tutti quelli che decideranno di non abbandonare Miki pur sapendo che i capitoli arriveranno a distanza di mesi l'uno dall'altro. E spero che a qualcuno faccia ancora piacere leggere di questa ragazzina tutto pepe.

A presto (lo spero!)
Miyo

   
 
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