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Autore: MrEyeliner    07/03/2017    0 recensioni
"Avevi promesso che non mi avresti abbandonato, Chanyeol".
Genere: Angst, Romantico, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Baekhyun, Baekhyun, Chanyeol, Chanyeol
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Yo.
Questa one-shot è basata su un'altra mia opera, ovvero Butler.
Potete leggere prima quella, cioè una long fic e poi leggere questo one-shot, o semplicemente leggere questo breve racconto che riassume un po' tutta la storia originale.
Detto questo, spero che la one-shot vi piaccia c:

...

Era intensa e delicata quella notte.
Un tenue odore di salsedine si disperdeva quasi irrilevantemente nell'aria fresca invernale.
Una musica soffusa e lenta, quasi come una dolce ballata romantica riempiva il silenzio calmo e tranquillo che c'era tra me e il ragazzo vicino al mio corpo.
Non potrei mai dimenticare quella notte.
Il cielo era più luminoso del solito e le stelle davano quel tocco di paradiso a quel panorama dai tratti fiabeschi, delicati.
Chanyeol sorrise a quello spettacolo e il mio cuore rallentò improvvisamente, come se potesse fermarsi da un secondo all'altro, però poi ripartì, battendo sempre più forte fino a farmi stare male, fino a farmi mancare il respiro nonostante il venticello serale.
Non potrei dimenticare quando ballammo insieme, con la musica melodiosa nelle nostre orecchie e cullati dal lento rumore delle onde.
Non potrei dimenticare come semplicemente sfiorandomi, riusciva a farmi sentire leggero come una foglia fragile, come riusciva a farmi sentire bene con un singolo sguardo.
Non potrei dimenticare come quella notte dentro di me si svolse una guerra di emozioni contrastanti, causate dalle sue braccia attorno al mio corpo che tra di esse quasi scompariva.
Chanyeol riusciva a farmi sentire la persona più importante del mondo, solamente stringendomi tra le sue possenti braccia.
Il gigante aveva reso la mia esistenza più bella, solamente sorridendo, solamente rivolgendomi una carezza o uno sguardo di sfuggita.
Quella notte ballammo per ore, lentamente, finché i nostri piedi non divennero doloranti e i nostri respiri affannati.
Ballammo fino alle prime luci del mattino mentre il sole a poco a poco colorava di tonalità calde, la realtà circostante.
E poi ci guardammo per interminabili attimi, i nostri occhi lucidi si intersecarono tra loro come tasselli di un puzzle, come due colori complementari che si esaltavano a vicenda.
E poi un piccolo sorriso si formò sul volto leggermente distrutto dalla tristezza di Chanyeol e in quel momento mi sentii morire piano piano.
Mi innamorai del suo sorriso, mi innamorai così lentamente che nemmeno mi accorsi di ciò che stava succedendo intorno a me, di come le lacrime stavano annebbiando i miei occhi e di come il mio cuore stesse esplodendo in preda a quel sentimento così nuovo.

"Baekhyun non piangere", questa fu l'unica cosa che mi dicesti, per poi iniziare ad accarezzarmi la pelle candida bagnata da cristalli di lacrime salate.
E poi mi stringesti nuovamente a te, ricostruendo ogni mio pezzo rotto, riassemblando il mio cuore dalle fenditure troppo profonde.

.

Ricordo ogni singolo giorno con Chanyeol, ricordo ogni singolo giorno di noi.
Ricordo come mi innamorai di lui, forse sin dal primo momento, ma non ci feci caso, mi limitai soltanto a omettere ogni mio sentimento.
Forse non volevo lasciarmi andare, ma avevo paura, paura di non essere abbastanza per quel gigante buono.
E mi sono innamorato di lui, sin dal nostro primo sguardo, sin da quando le nostre mani si sono toccate per la prima volta, sin da quando io ero ancora circondato dall'apatia.
Mi sono innamorato di Chanyeol quando mi teneva indietro i capelli ogni volta che mi ritrovavo senza forze, chiuso in un angusto bagno a rigettare tutto.
Mi sono totalmente perso nei miei sentimenti, sono letteralmente annegato in essi quando mi sorrise per la prima volta.
Quando vidi per la prima volta quel riso da bambino, quasi infantile e radioso, rimasi fermo, rimasi attonito, freddo, immobile come una statua, come un soprammobile, totalmente incantato dalla sua bellezza.
Il mio cuore partì, tutto d'un colpo, non voleva fermarsi e io, iniziai a boccheggiare mentre le mie guance divenivano così rosse e bollenti da non percepire nemmeno il vento colpire la mia pelle arrossata e scompigliarmi i capelli color nocciola.

Ero innamorato di Chanyeol.
Non c'erano altre spiegazioni, non c'erano altri sentimenti, non c'erano seconde scelte.
Io lo amavo e basta.
Lo amavo così tanto da avere paura delle mie stesse emozioni.
Avevo paura di perderlo, avevo paura di lasciarmi andare e vivere.
Vivere ed essere felice.
La felicità, una cosa che desideravo da così tanto tempo e sembrava così lontana, in realtà era vicino a me, al mio fianco.
La mia piccola fonte di felicità portava sul viso un raggiante sorriso, possedeva due orecchie a sventola che gli davano ancora quel tocco di infantilità e poi era alto, non troppo magro. Era semplicemente perfetto, era semplicemente, Park Chanyeol.

Chanyeol mi ha trovato perso bel buio e mi ha illuminato la via.
È stata la mia unica fonte di luce in quell'oscurità profonda e spaventosa che continuava a risucchiarmi sempre più giù.

E sapevo di amarlo.
Lo sapevo sin dal primo momento, ma fingevo, continuavo a far finta che non fosse nulla, continuavo ad ignorare l'evidenza, continuavo ad aver paura dei segnali che il mio cuore mi mandava.
Ed era inutile negarlo, io avevo bisogno di quel gigante, avevo bisogno di averlo accanto ogni secondo della mia vita.
Volevo che ogni mattina, quando i miei occhi si schiudevano e alla sera, quando si chiudevano lentamente, Chanyeol fosse la prima e l'ultima cosa che le mie iridi color cioccolato potessero vedere.

Era inutile continuare ad ignorare il tutto, volevo avere Chanyeol vicino.
Volevo che fosse al mio fianco quando ero felice, quando ero triste o quando volevo distruggere l'intero pianeta dalla troppa rabbia repressa.

Io volevo invecchiare lentamente, con il gigante al mio fianco.
Avrei voluto che dopo decine di anni ci fossimo ritrovati lì, sempre sulla stessa spiaggia, a fissare quel firmamento, quel manto scuro illuminato da diamanti.
Avrei voluto restare sdraiato sulla sabbia tutta la sera e poi alzarmi nuovamente e ballare tutta la notte, con lui a stringermi forte.
Avrei voluto che le nostre mani si toccassero sempre come la prima volta, come quando ancora fingevo di non aver bisogno di Chanyeol, quando mentivo dicendo che i suoi sguardi, i suoi sorrisi dolci e da smorzare il fiato, non mi facevano nessun effetto.
Avrei voluto che i miei occhi spenti e vuoti, incontrassero i suoi, vispi e pieni di vita, facendo rivivere improvvisamente i miei.
Desideravo ardemente, costantemente di poter non distogliere mai il mio sguardo dal suo, di non poter rompere quella magia che si creava ogni volta che i nostri corpi, i nostri sguardi, i nostri cuori, si trovavano a pochi centimetri di distanza.
Desideravo ogni notte di stringermi a lui, di affondare il mio viso piccolo e arrossato sul suo petto caldo e muscoloso, facendomi sussurrare dolcemente quanto, nonostante tutto, io per lui fossi abbastanza.
Avrei voluto che ogni notte, tra un gemito e l'altro, quando facevamo l'amore, mi sussurrasse dolcemente quanto fossi importante per lui.
Amavo ogni singola volta che tutto questo accadeva.
Amavo quando ansimava sulla mia pelle e diceva che ero la creatura più bella del creato.
Amavo quando riusciva a sfiorare con le dita le ferite sul mio corpo, risanandole e raggiungendo anche quelle più profonde.
Amavo quando nonostante stesse per morire, il sui pensiero era sempre rivolto a me.
Amavo ogni singola cosa di Chanyeol, dal carattere all'aspetto fisico.
Ero innamorato dei suoi difetti, forse più di quanto ero innamorato dei suoi pregi.
L'ho amato con tutto me stesso.
L'ho amato da morire.
L'ho amato fino a farmi del male, fino a distruggermi.
L'ho amato nonostante sapessi che lui non sarebbe invecchiato al mio fianco.
L'ho amato nonostante sapessi che non avremmo più potuto guardarci negli occhi e perderci in essi.
Ho amato Chanyeol nonostante sapessi che non ci sarebbe stato un noi, nonostante sapevo che mi avrebbe lasciato di lì a poco.

Ci eravamo promessi di non lasciarci, c'eravamo promessi di non separarci.
Avevamo giurato, tra un bacio e un altro, di non abbandonarci a vicenda, nonostante la morte continuava a giocare con noi e con i nostri sentimenti.

Sapevamo entrambi, sia io che Chanyeol, che tutta quella bellezza, tutta quella perfezione, tutto quell'amore fosse maledettamente sbagliato.
Eppure io, l'ho amato maledettamente.
Oh se l'ho amato.
Fino a farmi mancare il respiro, fino a crogiolarmi nella tristezza e nella solitudine.

Ci eravamo promessi di non farci del male, di non soffrire ed andare avanti. Ma come potevo pensare alla mia vita senza di lui?
Come potevo pensare di diventare vecchio e grigio da solo?
Come potevo rincasare tardi la sera e trovare quel letto vuoto, spoglio, freddo?
Come potevo vivere se la vita stessa mi aveva tolto con violenza, senza pietà, il cuore,  distruggendolo e riducendolo in cenere.

Ricordo ancora quando al mattino schiudevo piano piano gli occhi, ritrovandomi davanti il viso di Chanyeol tranquillo, addormentato, cullato dal calore delle coperte.
Rimembro quando ogni mattina mi svegliavo e ricevevo un suo bacio sulla testa mentre mi attirava a se, stringendomi forte a lui.

Ricordo tutte quelle volte sulla terrazza della clinica, dove ci ritrovavamo a restare in silenzio,  mentre la sua mano grande e dalle dita sfilate, stringeva la mia, piccolina e non troppo paffuta.
Amavamo stare in assoluta quiete, con il solo rumore del leggero vento che colpiva la rete in metallo la quale contornava il terrazzo.
E poi ricordo ancora come ogni sera, mi guardavi dolcemente negli occhi, non distogliendo mai il suo sguardo dal mio, facendomi completamente perdere la cognizione del tempo, l'orientamento e il respiro.

Ti amo tanto, Baekhyun, continuava a ripetere sempre, ogni singolo secondo.
Lo ripeteva con aria di rassegnazione, quasi ormai sapesse che quelle parole non sarebbero più uscite dalle sue labbra.

Chanyeol, non mi abbandonerai vero?”.

Era sempre quella la solita domanda che non facevo altro che ripetergli, giorno per giorno, minuto per minuto.
E il gigante mi guardava, i nostri sguardi si abbracciavano dolcemente mentre le nostre mani e i nostri vestiti si increspavano tra loro.
E poi, era solito sospirare, tentennare, esitare sulla risposta, perché alla fin fine sapeva che quello che avrebbe detto sarebbero state solo bugie che sfumavano nell'aria e spezzavano i cuori.

“Non ti abbandonerò mai, Baek.

Mi sussurrava sempre quelle parole, con un finto sorriso sul volto e gli occhi ricolmi di tristezza e malinconia.
Io credevo ad ogni singola parola, eppure, nel profondo del mio essere sapevo che non erano parole veritiere, che non erano qualcosa di esatto, ma erano solamente supposizioni, possibili bugie che mi avrebbero totalmente distrutto.

Aveva promesso di restarmi sempre vicino, invece, in un giorno d'estate, Chanyeol chiuse lentamente gli occhi, al centro di un corridoio dai colori stomachevolmente asettici.
Le sue palpebre divennero pesanti e la sua stretta leggera, fino a scomparire del tutto.

Quando Chanyeol mi abbandonò, sentii il mondo crollare.
La mia vista per un attimo scomparve, i miei occhi mi lasciarono nel buio totale, impedendomi di vedere.
La mia voce scomparve improvvisamente, impedendomi anche di produrre il minimo sussurro.
E poi tornò, in modo rauco, come quando si tengono troppe cose dentro se stessi.
Tornarono anche le mie lacrime, mentre uscivano dai miei occhi vuoti, desolati, come goccioline di pioggia che si dissolvevano a poco a poco.

Chanyeol mi aveva abbandonato così velocemente che il mio corpo non aveva nemmeno avuto la forza di recepire il tutto.
Ero come una spugna che non riusciva più ad assorbire nemmeno una goccia d'acqua.
Se n'è andato con uno 'swosh' così veloce da non darmi nemmeno un momento per respirare correttamente.
Eppure se guardo un po' più in fondo, se guardo oltre, mi rendo conto che Chanyeol, in realtà, se n'è andato lentamente, senza fretta, si distruggeva ogni secondo di più.
Ero semplicemente io a non accorgermi di nulla.
Era l'amore che provavo per lui che mi accecava, che mi faceva perdere la testa e sentire un senso di formicolio proprio all'altezza dello stomaco.

È inutile colpevolizzarsi, alla fine tutta quella magia, tutte quelle promesse sfumarono, si dispersero nell'aria come il fumo prodotto da una sigaretta, scomparendo totalmente.

Avrei voluto passare più anni con lui, avrei voluto passare tutta la mia vita al suo fianco, mano nella mano.

Avrei voluto invecchiare con lui e dopo anni poter guardarlo negli occhi e sentire gli stessi brividi, la stessa scintilla, la stessa alchimia che c'era nel nostro primo sguardo.

Eppure quando sono cresciuto e Chanyeol non c'era al mio fianco.
Non era con me la sera quando tornavo a casa dal lavoro.
Non era al mio fianco la notte, in quel letto dannatamente grande e freddo.
Non c'era quando il mondo mi crollava addosso e mi stringeva la gola come un cappio, impedendomi di respirare.

Mi mancava, da morire.

Aveva detto che non mi avrebbe abbandonato e io come un cieco innamorato, ci ho creduto.
Chanyeol mi ha dato tanti momenti dolci per poi lasciarmi a bocca asciutta e con l'amaro ancora tra le labbra.
Eppure ci amavamo, così tanto da distruggerci.
Ci amavamo, ci siamo amati fino al nostro ultimo respiro.
Ci siamo amati nonostante le nostre anime si erano divise a causa di qualcosa più grande di noi. A causa di qualcosa più grande e pauroso del buio.

Eppure io lo amavo.
Lo amo tutt'ora.
E lo amerò sempre, nonostante mi abbia lasciato cadere e distruggere in mille pezzetti.

La mia storia con Chanyeol era iniziata con uno sguardo rabbioso e si era conclusa con uno sguardo traboccante d'amore, sprigionante di tristezza.

La mia storia con Chanyeol era formata da promesse infrangibili solo con pochi gesti.

“Non ti abbandonerò mai, Baekhyun”.

.

 

 

   
 
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