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Autore: Fabb5000    08/03/2017    3 recensioni
Sono passati dieci mesi da quando Herobrine ha clamorosamente fallito nel suo tentativo di conquistare l'Aether e di vendicarsi del fratello Notch, e dopo tanto tempo, il re del Nether riesce finalmente ad uscire dalla Sabbia delle Anime nella quale Steve lo ha imprigionato. Tuttavia i propositi di vendetta dovranno attendere : una nuova minaccia, profetizzata da Null, si palesa all'orrizonte, unità a un gran poco buono auspicio per Herobrine. Un nuovo nemico sta per risorgere, più potente che mai, e Notch, Steve e persino Herobrine avranno il loro bel da fare per evitare una catastrofe di scala universale, e stavolta dovranno confrontarsi con un nemico molto pericoloso, qualcuno che non si vedeva in giro da parecchio tempo, e che brucia dalla voglia di rivalsa ... buona lettura!
Genere: Avventura, Azione, Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Herobrine, Notch, Nuovo personaggio, Steve, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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- Questa storia fa parte della serie 'Minecraft : l'ultima guerra'
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-Molla quella palla!-

-Scordatelo! Non vincerai anche stavolta!-

Due strane creature, un grosso scheletro a tre teste e un polpo bianco fluttuante, stavano giocando con qualcosa che somigliava ad un pallone rosso e marrone all'interno di una grossa stanza di pietra scura.

All'improvviso lo scheletro centrò in pieno il polpo, mandandolo a terra con i tentacoli all'aria. -Ma insomma!- esclamò questi. --Non è valido, Witherboss! Rigore!-

-Va bene, va bene! Che lagna che sei, Kinghast!- mormorò lo scheletro lanciando la palla all'altro, il quale la afferrò con i suoi tentacoli. Lo scheletro si posizionò in un'improvvisata porta fatta con un grosso trono nero e un piccolo pilastro di rocce bruciacchiate.

Kinghast, prima di tirare, tirò un sospiro nel guardare il compagno che si muoveva freneticamente da destra a sinistra e viceversa nella porta.

Nonostante fossero passati più di dieci mesi da quando il loro supremo signore e padrone Herobrine, dio del fuoco e delle fiamme e re incontrastato del Nether, era stato gettato nella Sabbia delle Anime dal nipote Steve, il Ghast ancora non riusciva a credere che finalmente lui e tutte le altre creature degli Inferi fossero finalmente libere.

Quando Herobrine era re di tutto l'Inferno i mostri passavano la loro orrenda vita nella dittatura e nella sottomissione, sempre costretti a lavorare e a fare leva militare; persino lui e Witherboss, supremo generali dell'armata infernale, non trascorrevano un giorno senza subire le sue angherie. Invece ora erano tutti liberi di fare ciò che volevano, tutto grazie a Steve, che era divenuto una sorta di idolo per tutti.

Il giorno stesso in cui Herobrine era stato gettato nella Sabbia delle Anime era scoppiato un giubilio che manco al carnevale di Rio. In tutto il Nether si era fatta festa per ore, con tanto di musica e bevande alcoliche, e persino i due generali si erano concessi questo sfizio, anzi erano i più scatenati di tutti.

Dopodiché tutti i mostri avevano atteso con ansia il ritorno del loro padrone, sicuri che sarebbero stati puniti duramente per ciò che avevano fatto (anche se nessuno aveva rimpianti; al diavolo, erano cinque secoli che nessuno si divertiva così!). Erano sicuri che sarebbe uscito dalla Sabbia da un momento all'altro.

Avevano trascorso così ben due mesi. Il terzo e il quarto avevano cominciato ad allentare un po' la presa e si erano tranquillizzati. Dal quinto ... beh, da lì chiunque faceva quello che voleva. Finalmente ciascuno di loro si poteva godere la meritata vacanza.

Witherboss si era ormai convinto che Herobrine non sarebbe mai più uscito dalla Sabbia delle Anime.

Kinghast non era dello stesso avviso. -Se non tornasse più, ci avviserebbero, no? Pensi che Notch lascerebbe il Nether a noi due?- aveva ripetuto per mesi al compagno, senza essere ascoltato.

Presto però la ritrovata libertà aveva avuto la meglio e anche il Ghast avevo perso la paura. Da tempo i due avevano iniziato a passare le giornate nella sala del trono, che era la più luminosa e confortevole di tutto l'Inferno, a giocare a calcio con Palle di Vampo o a fare partite a carte.

Quindi eccoli lì, alla loro ormai settantacinquesima partita, alla quale a Kinghast mancava solo un punto per vincere.

Il Ghast tirò con tutta la forza che aveva. Witherboss si preparò a parare, ma improvvisamente qualcuno bussò alla porta, facendogli perdere la concentrazione, e la palla finì dritta in rete.

-SIIII!!!- urlò Kinghast alzando i tentacoli. -Ecco a voi il nuovo campione del Nether! Ma vai! Ma vieni! Ma chi sono! Ma chi ...-

-No, no, fermo un attimo!- esclamò il Wither. -Gol annullato! Invasione di campo!-

-Invasiome di campo?! Ma che dici? Ci siamo solo noi due nella stanza! È perfettamente regolare!- protestò il Ghast.

-No, invece! Invasione di campo da parte di un rompiscatole alla porta!- rispose Witherboss, per poi ignorare le proteste dell'amico e andando ad aprire la porta.

Se le avesse avute, il sangue gli si sarebbe gelato nelle vene non appena vide chi c'era fuori dalla porta.

Era identico a come l'avevano visti la prima volta : alto, emaciato, nero come la notte e coperto da un pesante mantello chr lasciava intravedere solo gli occhi bianchi come ossa sbiancate al sole.

-Benvenuto, supremo Null- mormorarono i due generali inchinandosi di fronte al dio della preveggenza.

-Salve- mormorò Null. -Devo parlare col vostro padrone-

-Sono sicuro che vi accoglierebbe a braccia aperte, ma, vedete, al momento non è qui- mormorò Kinghast. -Quindi, se volete lasciarci un messaggio, saremo più che lieti di consegnarglielo quando tornerà-

-Preferisco parlargli di persona- rispose Null impassibile.

-Abbiamo capito, ma ...- mormorò Witherboss, ma improvvisamente si bloccò. Anche Kinghast si irrigidì. Se Null era il dio della preveggenza e voleva con Herobrine, ed era arrivato proprio quel giorno ...

La medesima rivelazione fu fatta nella mente di entrambi; veloci come non mai, rimisero a posto il trono e gettarono via il palo di roccia bruciata, improvvisamente dimentichi dell'ospite, per poi correre alla finestra più vicina e uralre a tutti i mostri che li sentissero : -EVACUARE, GENTE!!! LA SITUAZIONE SI FA ESPLOSIVAAAA!!!!-

Un istante dopo un boato fragoroso sconvolse l'intero Nether; le pareti degli Inferi tremarono e grossi blocchi di pietra precipitarono dal soffitto.

La Sabbia delle Anime divenne rossa e poi bordeaux, e le anime al suo interno urlarono di dolore; alcune di esse addirittura saltavano al di sopra delle altre per sfuggure a qualunque cosa ci fosse la sotto.

Dalla Sabbia iniziarono ad uscire palle di fuoco e lapilli e si udirono quelle che parevano urla di rabbia. Kinghast si nascose dietro al trono, mentre Witherboss era immobilizzato dal terrore.

Poi dalla Sabbia si levò un altro boato; tutti i mostri corsero a nascondersi terrorizzati. Dallo strano liquido si erse una gigantesca colonna di fuoco, alta quasi come il Nether e larga come uno dei pilastri della fortezza degli Inferi. E sulla sommità, furente come non mai, c'era Herobrine.

Mai nella sua vita Witherboss lo aveva visto così arrabbiato. Gli occhi, da bianchi, erano diventati rossi come braci, e la bocca era stritta una smorfia di furore dalla quale si intravedevano i denti.

Il generale interrompé le sue riflessioni quando si rese conto che gli occhi iniettati di sangue del dio erano puntati dritti su di lui.

-TU!!! INUTILE ESSERE STRISCIANTE!!!-

Witherboss cercò di scappare, ma il dio evocò una mano di lava e lo afferrò per la colonna vertebrale, per poi fare la stessa cosa con Kinghast e portarsi i due generali all'altezza della testa.

-QUANTO ... TEMPO!?!?!?-

-D ... dieci ... mesi ...- mormorò Kinghast, soffocando sotto la presa superstretta della mano lavica.

-Ab ... biamo ... tentato di ... ripescarla ... s ... signore ...- cercò di giustificarsi Witherboss.

Herobrine non lo ascoltò nemmeno : -DIECI MESI?!?- urlò. -DIECI MESI?!?-

-Glielo ... assicuro ... abbiamo fatto ... del ... nostro meglio ...- mormorò Witherboss, nel tentativo disperato di placare l'ira del dio.

-NON MI IMPORTA!!!- urlò Herobrine furente, gettandoli via dritta nella finestra della fortezza. -NON MI INTERESSA COSA AVETE FATTO!!! DIECI MESI NELLA SABBIA DELLE ANIME SONO STATO, E HO. UNA. TERRIBILE. EMICRANIA!!!!!!!!-

Da tutto il suo corpo esplosero fiamme rosse che lambirono tutti nel raggio di centinaia di metri.

Poi, improvvisamente, la furia parve svanire, lasciando posto ad una rinnovata tranquillità. Herobrine volteggiò verso la finestra della fortezza ed entrò, per poi sedersi sul trono in maniera alquanto stanca.

-Piacere di rivederti, Null- disse con voce debole. -Scusa, ma non sono proprio in vena di conversazioni. Quindi, se non ti spiace ripassare ...-

-Se non ti dispiace, prima di andarmene vorrei dirti una cosa. È urgente- rispose Null. -Ho decifrato un altro pezzo della profezia-

Herobrine sobbalzò : -Non è il momento migliore ma ... recitamela. Se sei venuto con tanta urgenza ci sarà un motivo-

-Me ne andrò appena avrò finito- disse Null, per poi cominciare con voce tetra : -"Il tuo potere, Herobrine, si è indebolito, e da Notch non resterai per le tue azioni impunito; il tuo reame è minacciato, un re più potente avrà presto trovato. La terra, il cielo e la morte, così è venuto, se resteranno uniti sarà tutto perduto, perché non ora ma presto questo accadrà : il vecchio sul giovane trionferà"-

Detto questo, Null svanì una nube di polvere.

-Fantastico- mormorò Herobrine. -Come se la situazione non fosse già titanicamente disastrosa. Il mio potere si è indebolito? Glielo faccio vedere io come ... Uuugh, la mia testa ...-

Herobrine si alzò dal trono e si rivolse ai due generali, che erano finalmente usciti, tremanti, dai lori nascondigli : -Bene, lasciate che vi delinii il piano per le prossime diciamo dodici ore : IO andrò a riposare e non voglio assolutamente essere disturbato, mentre VOI farete del vostro meglio per riportare questo posto al suo antico splendore. Mi pare di essere stato chiaro-

Detto questo il dio ai diresse verso la sua camera da letti e spalancò la porta, per poi gettarsi sul letto e addormentarsi all'istante.

Non appena Herobrine chiuse gli occhi, i due generali diedero piena mostra della loro tristezza dimenticandosi della dignità. Kinghast non trattenne le lacrime e Witherboss cercò di consolarlo : -Forza ... andiamo a fare ciò che ci ha detto ...-

I due spiccarono il volo, e in un certo senso, malgrado la tristezza, si sorpresero di come la situazione si fosse risolta con una quantità minima di dolore fisico per loro. Che i poteri di Herobrine si fossero davvero indeboliti?

Mentre pensavano, un lamento assai poco rassicurante giunse dalla Sabbia delle Anime.
   
 
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