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Autore: Ems_1    09/03/2017    1 recensioni
(Piccolo spoiler per chi non ha visto la 4x03!)
Dopo aver visto la 4x03 ho scritto di getto questa One shot.
Se Bellamy non fosse andato via dopo aver consigliato a Clarke di riposare?
Dalla storia:
“Tutto questo mi sta distruggendo Bell, tu sei più o meno l’unica cosa che mi fa restare in piedi”
“Ogni volta che hai bisogno principessa”
Genere: Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Bellamy Blake, Clarke Griffin
Note: What if? | Avvertimenti: Spoiler!
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“Cerca di riposare un po’”
Me lo dice mentre sfila via la sua mano dalla mia spalla e quasi mi sento morire, mi sento di nuovo fragile e debole come mi sono sentita pochi istanti fa, quando non trovavo il coraggio di scrivere quei nomi su quella maledetta lista.
Scegliere chi vive e chi muore. Chi sono io per prendere una decisione del genere?
Mi torna in mente quando lo gridai a Bellamy, quando ancora eravamo in lotta perenne: “Noi non decidiamo chi vive o chi muore, non qui”. Era quello che volevo appena sono arrivata sulla Terra. Volevo una vita migliore per tutti noi, che non fosse vincolata a leggi troppo rigide per la sopravvivenza della specie umana. La Terra ci avrebbe dovuto dare una casa dove essere felici, dove poter respirare ossigeno senza doverlo togliere agli altri, dove poter sentire la pioggia cadere sulla pelle, fare un bagno nelle acque limpide di un fiume.
Come mi sono sentita ipocrita nello scrivere ogni singolo nome su quella lista.
Tutte le cose sono tornate a posto, Alie è stata sconfitta, abbiamo un patto più o meno stabile con i Terrestri e una casa da dove ripartire e mettere i paletti per un’esistenza degna di essere definita tale. Se non fosse per quel particolare, per quella minaccia più grande di noi che non possiamo sconfiggere, o almeno per ora non abbiamo i mezzi per farlo.
L’unica cosa che mi rimane da fare è davvero questa? Devo davvero avere questo potere decisionale su queste persone?
Così mentre vedo Bellamy voltarmi le spalle non posso resistere a quella tentazione che mi dice di non separarmi da lui. Le sue parole mi risuonano ancora nella testa: “se io sono su quella lista, tu sei su quella lista”. Salvarlo, scrivere quel nome, per me è stato naturale. Lui deve vivere, lo merita per tutto quello che ha sacrificato per queste persone.
“Bellamy, aspetta”
Si volta verso di me, noto sul suo viso quello sguardo interrogativo che cerca di decifrare, come sempre, cosa sta succedendo dentro me.
“Non voglio stare da sola”
Resta fermo dov’è, per un attimo penso che voglia scappare, invece muove il primo passo verso me.
Si avvicina in quella che sembra un eternità e prende le mie mani tra le sue mentre si inginocchia davanti a me.
“Tutto questo mi sta distruggendo Bell, tu sei più o meno l’unica cosa che mi fa restare in piedi”
“Ogni volta che hai bisogno principessa”
Le sue parole mi toccano l’anima, è allo stesso tempo così assurdo e straordinario.
Quando penso a tutto quello che gli ho fatto passare, a tutte le volte in cui sono scappata, gli ho mentito e gli ho voltato le spalle mi chiedo come faccia ad essere ancora qui, sempre e comunque al mio fianco, a sostenermi e a preoccuparsi per me.
Mi alzo dalla sedia e prendo posto sul divano sul quale stava riposando qualche minuto prima, senza dire niente si avvicina a me.
Si siede al mio fianco e sposta una ciocca di capelli dal mio viso regalandomi un mezzo sorriso.
“Non posso da sola, non dopo quella lista”
“Te l’ho già detto, quella lista è l’ultima spiaggia. Abbiamo ancora tempo Clarke”
Avvolge i miei fianchi con le sue braccia forti e possenti e si sdraia portandomi giù con lui, facendo aderire i nostri corpi come due pezzi di un puzzle.
Lascio che il mio respiro si armonizzi al suo e che le mie membra finalmente si rilassino sotto il calore che rilascia il suo corpo.
Mi sento così protetta e al sicuro in questo momento, come se niente possa farmi del male, come se là fuori non ci sia nessuna apocalisse e io non abbia preso nessuna decisione troppo drastica.
“Clarke?”
“Dimmi”
Incuriosita da quello che potrebbe chiedermi cambio leggermente posizione in modo da poterlo guardare negli occhi e aspetto che rincominci a parlare.
“Ti ho sentito parlare con tua madre l’altro giorno, a proposito di Lexa. Mi ha fatto male sentirtelo dire”
Per un attimo penso a come sia egoistico da parte sua dirmi queste parole mentre io ancora soffro per la sua perdita. Ma come sempre guardandomi negli occhi capisce cosa passa per la mia testa e basta aspettare un attimo affinchè si riscatti.
“Mi ha fatto male perchè non è giusto che tu debba perdere sempre le persone che ami. Lexa, Finn, Wells. Non te lo meriti”
“Vorrei esserne sicura”
Le sue parole mi lasciano davvero di stucco. Ci siamo sempre scavati l’anima a vicenda, ognuno aveva conosciuto la parte più nascosta dell’altro, ma non c’erano mai state parole così esplicite.
Nel periodi in cui siamo stati lontani sono cambiate tante cose. Io ho conosciuto Lexa e inaspettatamente me ne sono innamorata, ho tradito la fiducia delle persone a cui voglio bene senza nemmeno accorgermene, soprattutto quella di Bellamy.
Improvvisamente ricordo un particolare, un nome a me non familiare, che aveva invece avuto un significato per Bellamy stando alle parole di Raven/Alie. Così, visto la parentesi appena aperta, decido di fare un passo avanti anche io e chiedergli di lei.
“Chi era Gina, Bell?”
“Quando tu hai lasciato il campo dopo Il Mount Weather, l’ho conosciuta e ci siamo frequentati per un po’”
“La amavi?”
“Era una ragazza splendida, ma non la amavo. Le volevo bene, ma il mio cuore è di un'altra persona”
Mi ci vuole un secondo per capire. L’avevo sospettato così tante volte, ma ora lui è così alla luce, si lascia leggere da me e capisco, capisco di essere io quella persona.
Vorrei dire qualcosa ma sento solo confusione, il mio cuore che aumenta il suo ritmo e i suoi occhi su di me che mi implorano di parlare, di non lasciarlo così dopo le sue parole.
“Quando l’hai capito?” dico d’istinto.
“Quando sono tornato ad Arkadia e tu sei corsa da me e mi hai abbracciato. In quel momento ho esitato perché quella sensazione mi era estranea, ma per la prima volta da quando avevo messo piede sulla Terra mi sono sentito davvero a casa” mi risponde senza esitare nemmeno per un secondo.
Mi sorprendo per le emozioni che mi suscitano quelle parole. Il nostro primo abbraccio, lo ricordo bene. Ricordo perfettamente il sollievo che ho provato appena l’ho visto varcare quel cancello, ancora vivo.
Ricordo perfettamente il momento in cui mi ha avvolto tra le sue braccia così forti e sicure.
Eppure so che non posso ancora, che non è ancora il momento per me di mettere in ordine i miei pensieri e cercare il momento in cui ho capito che è lui. C’è una ferita ancora aperta, che brucia ancora troppo, ma so che quando riuscirò a mettere da una parte il mio dolore riuscirò a capirlo.
“Io non posso ancora Bellamy”
“Lo so, non ti ho detto tutto questo perché pretendo qualcosa da te. Sarò qui ad aspettarti quando sarai pronta”
“Posso stare ancora tra le tue braccia?”
“Ogni volta che vuoi principessa”


**********
Prendo questo piccolo angolino per scusarmi se sono uscita un po fuori dal carattere dei personaggi.
Questo è quello che ha elaborato la mia testa dopo aver visto, secondo il mio modesto parere, una delle scene più intense dei nostri Bellarke.
Fatemi sapere che ve ne pare se vi va!
E.
  
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