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Autore: Frasca94    09/03/2017    4 recensioni
Gli ingredienti di questa strana storia arrivano da Pottermore, Potterpedia e dalla canzone "Il Signor Buio" di Chiara dello Iacovo.
Dal Testo:
“Lupin, è stato veloce questa volta” osservò Madama Chips con i capelli castani che svolazzavano nella fresca aria di ottobre: il pallido ragazzo la stava aspettando fuori dal portone d’ingresso. Le sembrò sfinito, ma c’era una scintilla nel suo sguardo che non aveva mai notato prima di allora.
Remus, in risposta, si limitò ad alzare le spalle e a seguirla in silenzio fino in infermeria. Era stanco e provato per la trasformazione, ma, per la prima volta, non sentiva il tormento della sua condizione pesargli sul cuore.
Mentre attraversava l’infermeria, un sorriso gli scappò nel rivedere nella sua mente un cervo accovacciato vicino a lui, un cane che si confondeva nel buio della stanza e un topo che esplorava ogni pertugio intorno a loro.
Genere: Comico, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: James Potter, Peter Minus, Poppy Chips, Remus Lupin, Sirius Black
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Malandrini/I guerra magica
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Notti portatrici di sorrisi e cicatrici

 

 


“Lupin, è stato veloce questa volta” osservò Madama Chips con i capelli castani che svolazzavano nella fresca aria di ottobre: il pallido ragazzo la stava aspettando fuori dal portone d’ingresso. Le sembrò sfinito, ma c’era una scintilla nel suo sguardo che non aveva mai notato prima di allora.
Remus, in risposta, si limitò ad alzare le spalle e a seguirla in silenzio fino in infermeria. Era stanco e provato per la trasformazione, ma, per la prima volta, non sentiva il tormento della sua condizione pesargli sul cuore.
Mentre attraversava l’infermeria, un sorriso gli scappò nel rivedere nella sua mente un cervo accovacciato vicino a lui, un cane che si confondeva nel buio della stanza e un topo che esplorava ogni pertugio intorno a loro.
Quando tolse il mantello e si sedette sul lettino per essere controllato, notò Madama Chips sbattere ripetutamente le palpebre, nascondendo e rivelando i suoi occhi azzurri.
Il ragazzo era consapevole di non essersi ferito quella notte, ma non riuscì a credere ai propri occhi quando vide la sua pelle arrossata, ma del tutto intatta. L’unica ferita che la donna individuò era un graffio sulla spalla, provocato non dalla furia del Lupo, ma dalla gioia incontrollata dimostrata dal cane nero.
L’infermiera gli rivolse uno sguardo indagatore, prima di andare a prendere qualcosa nell’armadietto vicino alla finestra, oltre la quale il sole era ormai sorto, illuminando i prati e il Platano Picchiatore.
“Chissà se sono già rientrati…” pensò il ragazzo, mentre gli angoli della sua bocca si alzavano senza volerlo. Non gli era mai capitato di essere così felice dopo la luna piena.
Fu riportato bruscamente alla realtà dal rumore dei passi decisi di Madama Chips che tornava da lui con una grossa bottiglia e alcune garze.
“La trovo fin troppo bene, signor Lupin…” commentò lei, mentre gli applicava un po’ di Dittamo sulla spalla.
Remus fece un respiro profondo, cercando di farsi venire in mente al più presto un valido motivo riguardo la strana docilità del Lupo durante la notte. Purtroppo, però, era James quello bravo a inventare sul momento le spiegazioni più logiche e credibili.
“Ehm…” cercò di guadagnare un po’ di tempo, guardandosi intorno in cerca di ispirazione.
“Ha fatto qualcosa di diverso rispetto alle altre notti di luna piena?” provò a incoraggiarlo Madama Chips, continuando a medicare la sua spalla, benché il suo tono tradisse una certa agitazione.
“Beh, in effetti i miei amici sono diventati Animagi per aiutare me e questa notte sono venuti nella Stamberga insieme a me, riuscendo a rendermi calmo e mansueto. I miei amici hanno fatto tutto questo per me!” spiegò nella sua mente, incapace di trovare una valida motivazione.
“Ha mangiato qualcosa che non aveva mai assaggiato?” gli chiese l’infermiera decisa a scoprire cosa avesse migliorato tanto la sua nottata.
“No… non credo proprio…” riuscì a dire il ragazzo. Il suo cervello lavorava, ma inutilmente. Non poteva far scoprire gli altri, nessuno doveva sospettare di loro. “Coraggio, cosa direbbe James?” pensò, aggrottando le sopracciglia per concentrarsi meglio e passandosi una mano tra i capelli come faceva fin troppo spesso l’amico. Il gesto sembrò funzionare, perché, un attimo dopo, si ritrovò a dire: “In effetti, l’unica cosa diversa rispetto al solito è che ieri… ho usato la lozione per capelli di Potter”.
Madama Chips distolse l’attenzione dalla sua spalla e lo guardò dritto negli occhi, prima di chiedergli ancora: “E a cos’è questa…”
“Al mughetto” la anticipò lui, trattenendo una grossa risata, mentre gli occhi di Madama Chips parvero brillare.
“Molto bene! Può andare, Signor Lupin. Non c’è bisogno che si fermi in Infermeria, basterà un po’ di riposo nel suo Dormitorio” disse con tono soddisfatto la donna davanti a lui, finendo di medicarlo. “Scriverò subito al signor Damocles Belby che sta cercando di inventare una pozione per la Licantropia” decretò soddisfatta, dirigendosi a passi veloci verso il suo ufficio.
“Davvero!? Cosa!?” esclamò Remus esaltato e preoccupato allo stesso tempo, saltando giù dal lettino e inseguendola.
“Sì, gli farò sapere di questo netto miglioramento” ripeté Madama Chips senza voltarsi.
“No!… D-davvero sta cercando una cura?” balbettò con un grande sorriso senza riuscire a credere a quella possibilità.
L’infermiera si voltò lentamente, tormentando con le dita l’etichetta della bottiglia dell’Essenza di Dittamo. “Non credo sia una cura vera e propria, signor Lupin… non si può evitare che la persona si trasformi… però sta tentando di lasciare la coscienza di sé, così… insomma…” provò a spiegargli lei, avvicinandosi al ragazzo e abbandonando il solito tono asciutto e coinciso: sembrava davvero dispiaciuta.
“Ho capito” tagliò corto Remus, mentre il suo sorriso si spegneva.
“Ha appena cominciato la ricerca, ma prima o poi ci riuscirà” concluse, posandogli una mano sulla spalla con fare materno.
Il ragazzo annuì e sospirò. A Madama Chips parve bastare e così lo accompagnò fino alla porta per lasciarlo andare.
Lo stomaco del ragazzo, stretto in una morsa, lo spronava a dire la verità, ma come fare senza rischiare di far scoprire i suoi amici? Se l’avesse saputo Silente… dopo tutto quello che aveva fatto per lui…
“Grazie, Madama Chips! La prego non scriva riguardo al mughet…” cercò di avvertirla Remus, mentre varcava la porta. Peccato che fu travolto da tre ragazzi che, evidentemente, lo stavano aspettando fuori.
“Lunastorta, finalmente!” esclamò James con i capelli più scompigliati che mai. Peter lo abbracciò stretto, ridacchiando e fingendosi preoccupato per la sua salute, mentre Sirius urlava, alzando le mani al cielo.
Dovevano essere ancora esaltati per la nottata appena passata, rifletté Remus sorridendo.
“Silenzio! Siete in infermeria” esclamò Madama Chips, cambiando subito atteggiamento.
“Che insensibili che siamo! I letti vuoti potrebbero svegliarsi!” esclamò Sirius e, proprio in quel momento, Remus notò che la sua risata assomigliava molto al latrare di un cane. Gli altri tre si trattennero dallo scoppiare a ridere e James mascherò la sua risata con un colpo di tosse, dato che Madama Chips stava cercando di fulminare con lo sguardo il loro amico. Peter assestò una gomitata tra le costole a Sirius per avvertirlo e per fortuna la donna lasciò perdere.
“Voglio ringraziarla, Signor Potter! Ha aiutato tantissimo il signor Lupin e la ricerca futura” si complimentò Madama Chips con tono compiaciuto, mentre ignorava del tutto Sirius.
James sorrise nervosamente, mentre gettava delle occhiate interrogative a Remus che si vide costretto a intervenire: “Sì, James… ieri ho usato la tua lozione e forse è quella che mi ha fatto bene… ma credo che sia solo una coincidenza…”
Non riuscì però a finire, dal momento che Peter e Sirius iniziarono a ridere sguaiatamente senza curarsi degli sguardi d’odio della donna.
“Via da qui! Subito! Arrivederci Lupin!” urlò, spingendoli fuori.
“Madama Chips abbassi la voce! Le medicine potrebbero avere un attacco di epilessia!” la pregò Sirius senza riuscire a trattenersi.
Così i quattro ragazzi iniziarono a correre il più veloce possibile lungo il corridoio per allontanarsi al più presto da lei.
Arrivati, finalmente, nel loro Dormitorio senza fiato per le risate e per la corsa, si lanciarono sui propri letti, sfiniti ma soddisfatti per la riuscita del loro esperimento notturno.
“Se dovessi mai finire in Infermeria, non lasciatemi da solo con Poppy. Penso che potrebbe somministrarmi come minimo una purga” esclamò Sirius, continuando a ridere.
“Stai bene, Rem?” chiese James, disteso sul letto a testa in giù con i capelli che toccavano quasi il pavimento.
Remus lo guardò e sorrise: la domanda era sincera e profonda, ma come faceva a rimanere serio davanti al suo volto rosso e agli occhiali tutti storti che rischiavano di cadere? “Non puoi immaginare quanto!”
“Siamo degli amici straordinari. Non c’è bisogno che ce lo dici, Lunastorta!” commentò Sirius, distogliendo lo sguardo dal suo baldacchino.
“Possibile che debba sempre guardare quella ragazza sulla moto che ha attaccato sul suo letto?!” pensò Remus divertito e imbarazzato al tempo stesso; non riusciva a trovare le parole per ciò che avevano fatto per lui. Per fortuna, James si alzò all’improvviso, cambiando discorso: “Avete visto che bello il mio Animagus, vero? Peccato però che la mia chioma sparisca quando mi trasformo, altrimenti sarebbe ancora più affascinante…”
Tutti risero e Peter lanciò Cioccorane a ognuno di loro per festeggiare, ma Remus si prese la testa tra le mani, ricordando cosa aveva detto a Madama Chips. “Per le mutande di Merlino! Devo tornare a dirle che la lozione non aiuta i Licantropi!” urlò più a se stesso che agli amici. Incrociò per primo lo sguardo nervoso di Peter, che interruppe il lancio di una Cioccorana, mentre gli altri due lo osservavano attentamente.
“Ho dato il merito alla maledetta lozione al mughetto di James per spiegare il mio miglioramento e…” continuò Remus sempre più agitato.
“Ehi, allora il merito è di mio padre che l’ha inventata!” osservò James, raddrizzandosi velocemente sul letto.
“Grazie Fleamont Potter!” gli tenne dietro Sirius, prima di ricadere sul materasso, asciugandosi gli occhi a causa del troppo ridere.
“Ma non capite? Non potevo permettere che scoprisse che siete diventati Animagi per aiutarmi!” si giustificò Remus.
 “Non capisco quale sia il problema, Lunastorta! A parte aver rivelato il segreto di bellezza del nostro Potter” ammise Sirius con noncuranza.
“Il problema sta nel fatto che Madama Chips scriverà a un certo Belby che vuole inventare una pozione per la Licantropia!” spiegò amareggiato, mentre gli amici si fecero subito seri.
“Ah…” commentò Sirius con uno sguardo attento.
“Ma è fantastico!” esclamò James, saltando in piedi con un balzo.
“Sì, sarebbe stupendo, se solo il mughetto avesse davvero qualche proprietà!” si lamentò il ragazzo senza darsi pace.
“Magari diventerà la chiave per arrivare alla soluzione… a volte capita” propose timidamente Peter, lasciando che il silenzio seguisse la sua esternazione.
“Comunque questo Belby controllerà se funziona e lascerà perdere senza troppi problemi se non lo riterrà utile” osservò Sirius con un’espressione di nuovo rilassata.
Remus fu un po’ più sollevato dopo quelle parole; tuttavia si sentiva ancora tremendamente in colpa per aver dato una falsa pista.
 “Beh… vedi il lato positivo: almeno d’ora in poi i Lupi Mannari avranno un pelo morbido e profumato!” commentò James, facendo scoppiare a ridere gli altri tre. E, mentre Sirius e Peter lanciavano cuscini contro il loro amico, Remus sorrise e scosse la testa, incapace di credere che le nottate future sarebbero state piene di sorrisi più che di cicatrici.




 

Note dell’Autrice:


Ciao a tutti!
Sono tornata finalmente a scrivere e questo è ciò che è venuto fuori.
Una storia, spero, divertente che è nata leggendo gli ingredienti della pozione Antilupo su Potterpedia (http://www.potterpedia.it/?v=Pozione_Antilupo): polvere d’argento, radice di aconito, piume di Augurey, succo di Bubotuberi, corteccia di Carpine, Elleboro, moonstone o pietra di luna e… FIORI DI MUGHETTO!
Quest’ultimo ingrediente mi ha fatto talmente ridere che mi sono chiesta per un po’ perché proprio il mughetto. Alla fine sono arrivata a pensare che ci fosse finito per caso e da lì è nata questa storiella.
Inoltre ho inserito le recenti dichiarazioni della Rowling su Pottermore riguardo alla famiglia Potter e in particolare al padre di James, Fleamont, che fondò la propria ricchezza sull’invenzione di lozioni per capelli.
E per rimanere in tema di ingredienti, l’ultimo che ho usato per preparare questo intruglio è stato la bellissima canzone di Chiara dello Iacovo “Il signor Buio” che mi fa pensare alle “notti portatrici di sorrisi e cicatrici” passate dai Malandrini nella Stamberga Strillante e nel parco di Hogwarts (qui se volete ascoltarla: https://www.youtube.com/watch?v=F0FdGeTYAgY).
Grazie per essere arrivati fino qui,
spero di avervi strappato almeno un sorriso,

FRASCA

 

 

  
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