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Autore: Behind_the_door    10/03/2017    0 recensioni
Noah credeva di essere un normale ragazzo di 22 anni. Una sorella, una migliora amica ed una sconsiderata passione per i libri. Quello che non sa è che c'è un mondo per ogni libro che è stato scritto. E c'è un mondo anche per il suo libro. Un libro che non ha mai terminato. Un libro la cui idea aveva accantonato da tempo. Aveva creato un antagonista prefetto. Ma mancavano gli eroi. E ora deve salvare il suo mondo dalla rovina che lui stesso ha causato lasciandolo nelle mani del crudele Cavaliere Nero.
Perché lui era lo Scrittore.
Genere: Avventura, Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Slash
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Noah stava aspettando sua sorella Clary al bar. Era seduto ad una tavolino bianco vicino al bancone, dove serviva una donna dai capelli biondo-grigiastri e un ragazzo con un taglio asimmetrico che andava di moda, rasato da una parte e con il ciuffo dall' altra. I due si affannavano come formiche, tentando di servire la moltitudine di clienti che erano seduti ai tavoli. Noah si posò lo zaino grigio sulle ginocchia. Ci aveva disegnato sopra un mazzo di carte, una chiave, Pikachu, Eevee ed Espeon, e poi, sul dorso, una spada a doppio taglio, con l' elsa decorata da motivi in oro e con incastonata una pietra verde smeraldo. Non si separava mai dal suo zaino, tutti quelli che lo conoscevano lo sapevano. Noah aprì la zip e ci frugò dentro finché non tirò fuori un libro. Era *Le Cronache di Narnia: Il Leone, La Strega e l' Armadio*. Noah aveva quel libro dal suo dodicesimo compleanno ed era ancora il suo preferito dopo dieci anni. Il volume aveva la copertina morbida con gli angoli incurvati verso l' alto da quanto era stato letto e sfogliato. Posò il libro sul tavolo, ma quando fece per aprirlo sentì uno profumo familiare invadergli le narici. Era una miscela di agrumi, erba tagliata e gelsomino, con un vago sentore d'inchiostro. Era una ragazza. Aveva i capelli rossi, mossi, raccolti in una coda alta. La pelle chiara sembrava di porcellana, priva di qualunque imperfezione. Sorrise. - Scusa- disse- non è che posso sedermi qui? - Certo- rispose Noah. Anche se in realtà aspettava Clary e Jo non aveva importanza. Sempre che arrivassero, poi. Quindi spostò la sedia vicino a lui per farla sedere. - Grazie mille. C'è un tale viavai qui, trovare un posto libero è quasi impossibile. Comunque, io sono Dawn. - Noah. Felice di aver fatto la tua conoscenza. - Mai quanto me. Qui non sono proprio tutti espansivi, non è così? - Già. Sei a Boston da poco? - Una settimana. E non ho uno straccio di amico. A volte la scuola è utile per certi versi. - Non ti preoccupare, ti ambienterai presto. Io mi sono trasferito qui tre anni fa da Londra. -Sei serio? È una città meravigliosa! - Già.E tu? Di dove sei? La rossa esitò. Poi rispose: - Pennsylvania. Un posticino sulle montagne, immerso nella natura. È un bellissimo paesaggio da dipingere. - Dipingi? - Sì. È come fare una specie di fotografia. Ogni volta che qualcosa mi piace particolarmente prendo un foglio e una matita e disegno quello che provo. È uno specchio dell' animo per me. Mi svuota la mente da tutti i problemi. - Anche per me è la stessa cosa... per la scrittura. È come se lasciassi scorrere tutte le emozioni e le fissassi su un foglio di carta. - Esatto. Disegnare e scrivere sono due cose diverse, eppure è particolare come possano regalare la stessa sensazione, non credi? Noah annuì. Aveva ragione. - Cosa scrivi di solito? - Tento di scrivere una specie di libro. Ma è troppo difficile. Non ne sono capace. - Perché dici così? - Ci ho provato, sai? Con scarsi risultati. Avevo progettato un mondo alternativo perfetto, avevo creato un cattivo perfetto, avevo ideato i personaggi secondari e i co-protagonisti perfetti. Ma non sono riuscito a creare un eroe. Era tutto troppo, troppo perfetto. - Non dovresti fermarti al primo ostacolo. Sono sicura che con la giusta ispirazione riuscirai a creare il protagonista per la tua storia. - Non puoi capire. È tutto concluso così. Non posso creare niente di nuovo. È finito. - Capisco... Noah abbozzò un sorriso. Poi guardò fuori dalla finestra: il sole era tramontato e di Clary e Jo nessuna traccia. Si alzò dalla sedia e sorrise a Dawn. - Devo andare a casa ora. Se vuoi però domani ci possiamo vedere.- tirò fuori una penna e scrisse qualcosa sullo scontrino. - È il mio numero di cellulare. - Grazie, Noah. Vediamoci qui domani, alle due del pomeriggio. Sarò anche qui da poco, non conoscerò nessuno, ma so dove possiamo rilassarci. Rispose lei mentre uscivano. - Grande. A domani, allora. Dawn guardò Noah sparire dietro l' angolo, sorridendo. Tutto andava secondo i piani. Noah invece si preparò mentalmente il discorsetto da fare alla sorella e alla migliore amica per avergli dato buca. Ma non ci sarebbe andato giù pesante. Dopotutto, gli avevano inconsciamente fatto conoscere quella ragazza dal profumo familiare.
   
 
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