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Autore: Opinonum Lis    11/03/2017    3 recensioni
Se piacerà.. la conitnuerò... quindi fatemi sapere.. :D
"I loro cosmi sono cosi minuscoli. Come possono questi ragazzi ambire all'armatura di Pegasus? Come possono scendere in battaglia in nome di Athena? L'oscurità che percepisco da giorni è sempre più vicina e non riesco a togliermi dalla testa il pensiero che tutti loro potrebbero perdere la vita senza aver nemmeno il tempo di un fiato."
"Non manca molto fratello. A breve sarò al grande tempio e sarò pronto alla battaglia. Non so cosa ci aspetta, ma sento che questa volta potremmo non essere all'altezza del compito che ci attende.
"Si fa un gran parlare di voi Saint di Athena sull'Olimpo, sai? A quanto pare avete fatto innervosire gli Dei. Vi siete intromessi una volta di troppo."
"Il mio nome è Bronte, ciclope di Efesto, e sono qui per prendere definitivamente la vita del cavaliere di cui vi prendete cura, Athena. Il re degli Dei la reclama e non potete opporvi al volere di vostro padre".
Genere: Drammatico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Andromeda Shun
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Atene - Grande Tempio

 

In mezzo all'arena principale, la stessa dove Seiya ottenne la sua armatura di Pegasus contro Cassios,sta avendo luogo uno scontro fra pretendenti cavalieri. La battaglia è apparentemente aspra e i due rivali sembrano non risparmiarsi. In palio, in bella mostra sulla parte degli spalti che un tempo ospitava il trono del Gran Sacerdote, lo scrigno contenente la leggendaria armatura della costellazione di Pegaso. 

 

Spettatore1: chissà perché è stata messa in palio proprio l'armatura di Pegasus

Spettatore2: la signorina Saori è convinta che Seiya non si sveglierà più. Dicono sia ridotto ad un vegetale e che lei se ne prenda cura giorno e notte come una balia. La battaglia contro Hades gli è costata cara.

Spettatore1: Che Athena abbia cura di lui

 

All'ingresso dell'arena, esattamente sotto lo scrigno dell'armatura in palio c'è una figura misteriosa, un uomo che tiene d'occhio lo scontro e segue ogni singolo colpo muovendo appena le pupille.

 

Figura misteriosa: "I loro cosmi sono cosi minuscoli. Come possono questi ragazzi ambire all'armatura di Pegasus? Come possono scendere in battaglia in nome di Athena? L'oscurità che percepisco da giorni è sempre più vicina e non riesco a togliermi dalla testa il pensiero che tutti loro potrebbero perdere la vita senza aver nemmeno il tempo di un fiato. Quando fummo chiamati a difendere Athena eravamo anche noi freschi d'investitura, ma tutto sembrava cosi ovvio, già scritto. Oggi è diverso, sento che la minaccia che si profila non è cosa per cavalieri di bronzo o, peggio ancora, novizi."

 

Uno dei due contendenti, Doyo, ha vinto l'incontro e si accinge a raggiungere lo scrigno ed indossare l'armatura di Pegasus.

Doyo: " Ho vinto, ho vinto!! L'armatura è mia, sono il cavaliere di Pegasus!!

Il misterioso uomo si fa vanti e gli va incontro. Nella luce del sole tutti riconoscono in lui Shun.

Shun: "Cavaliere, fermo!"

Doyo: "E tu chi sei? Spostati, che devo prendere l'armatura che mi spetta. Non vorrai mica incorrere nell'ira di Pegasus?

Shun: (bloccandogli il passo con decisione e accennando un sorriso) "E' proprio tipico dei cavalieri di Pegasus la faccia tosta"

Doyo: " E tu cosa ne sai"?

Shun: "Credimi, ne so molte di cose. Ascoltami, non è mia abitudine intromettermi in cose che non mi riguardano, ma è mio dovere morale informarti che non sei degno dell'armatura cui ambisci"

Doyo:" Cosa? Ho vinto il mio incontro, lo vedi quel tizio steso in terra? E' quello che dovevo battere per avere l'armatura e... indovina? L'ho battuto, ho vinto. Sono Doyo di Pegasus.

Shun: " perdonami Athena per quel che sto per fare. Non è disubbidienza, anzi, è totale dedizione e coscienza di ciò che è necessario"

 

 

Atene, residenza Kido.

 

Saori, seduta su di una poltrona, sta vegliando su Seiya che versa in stato d'incoscienza in un letto. Sono passati ormai 2 anni della sconfitta del nemico più grande, Hades, e Seiya non ha mai dato segni di vita. Saori, improvvisamente, avverte come una preghiera dentro di se e sente la voce di Shun: "....totale dedizione e coscienza di ciò che è necessario"

Saori: "Shun...!!" 

 

 

Atene - Grande Tempio

 

Doyo: " Che intenzione hai? Vuoi davvero sfidare un saint di Athena?"

Shun comincia ad espandere il suo cosmo, i pochi nell'arena che sono in grado di percepire il cosmo di un cavaliere rimangono esterreffatti di ciò che avvertono.

 

Spettatore1:" ma.. ma.. questo.. questo è il cosmo di un Gold Saint!!"

 

Doyo: " ma cosa...?? come fa il tuo cosmo ad essere.. cosi.. cosi... infinito!!???"

Shun: "Cavaliere di Pegasus, almeno cosi ti definisci, sei pronto ad assaggiare il mio cosmo? Sei pronto a renderti conto di non essere all'altezza della guerra che verrà???"

Doyo: (visibilmente spaventato) "ma di quale guerra parli? Tu vaneggi.. io.. io... lasciami prendere la mia armatura e vedrai!"

Shun: (scuotendo il capo) "l'armatura non servirà a nulla Doyo, arrenditi e rinuncia a tutto, te lo chiedo per favore".

Doyo: "Lasciami passare chiunque tu sia, devo prendere la mia armatura....!!! Si vede che temi l'armatura di Pegasus e non vuoi che io la indossi."

Shun: "Non capisci proprio eh.. Doyo? Tremi come una foglia e continui a blaterare riguardo l'armatura che non hai mai indossato. Il cavaliere cui dovresti succedere mi avrebbe già attaccato a mani nude, questa è la differenza. Il cosmo e il tuo cuore sono dentro di te, non in quello scrigno di bronzo"-

Doyo: "fammi passare e ti farò vedere quel che dico.. il potere dell'armatura di Pegasus...

Shun: "BASTA!!! L'armatura di Pegasus non durerebbe un istante contro di me, è inutile che continui ad invocare il suo potere!! Se indossata da qualcuno che non è degno, qualunque armatura vale meno di zero. Sono il cuore di un cavaliere ed il suo coraggio ad accrescere le chance di un cloth nonostante l'avversario e tu non sei degno di essere un cavaliere di Athena. Io non te lo dico con odio, ma con amore Doyo!! Credimi, io sto solo cercando di salvarti la vita e di dare all'umanità una chance in più facendola difendere da veri cavalieri"

Doyo: " ORA LO DICO IO BASTAAAAAAAA!!! TOGLITIIIIIIII"

Doyo corre in direzione dello scrigno di Pegasus, Shun si scansa, lo fa passare.

Shun: "speravo non sarebbe stato necessario. perdonami Seiya."

 

Doyo, euforico, tira la maniglia dello scrigno e l'armatura di Pegasus esce da esso andando a ricoprire, per volere di Athena, il corpo di Doyo.

 

Doyo: "non so chi tu sia Cavaliere, ma ora vedrai quel che dicevo. Ti mostrerò il potere della mia costellazione". 

Shun non fa una piega, si limita a fissare Doyo negli occhi, senza parlare e il giovane neo cavaliere di Pegasus, allarmato da questo suo atteggiamento, si asciuga una goccia di sudore che gli cade dalla fronte.

 

Doyo: "Le mie gambe non smettono di treamare e quell'uomo mi incute timore, non so perché! E se non fossi davvero degno di quest'armatura? Se questo tizio avesse ragione e... NO!! Non devo nemmemo pensarlo... NON POSSO! Ho faticato cosi tanto per arrivare fino qui..."

 

Atene -  qualche km dal grande tempio

 

Ikki sta camminando in direzione del grande tempio con in spalle lo scrigno della fenice.

Ikki: "Non manca molto fratello. A breve sarò al grande tempio e sarò pronto alla battaglia. Non so cosa ci aspetta, ma sento che questa volta potremmo non essere all'altezza del compito che ci attende. Mai prima d'ora ho avuto sensazioni cosi nefaste riguardo il futuro. Oltretutto non potremmo contare sull'aiuto di Seiya che giace inerme tra le stanze della residenza Kido. Nemmeno Athena ha potuto nulla. Shiryu, Hyoga...amici! Sono certo che anche voi vi state dirigendo al tempio e tra non molto saremo riuniti e ci ergeremo nuovamente a difensori del bene e della Dea Athena, fosse anche l'ultima volta. E Athena mi è testimone, mai come ora ho avuto la sensazione che potesse davvero esserlo.

 

Atene - Grande tempio 

 

Shun: " Stai esitando, cavaliere. Ti perdi in domande a cui non sai dare una risposta... e non trovi dentro di te l'audacia di affrontarmi nonostante ti abbia lasciato indossare le vestigia di cui tanto ti vantavi. Il valore in battaglia è qualcosa che non si impara Doyo. E non intendo la capacità di determinare l'esito di uno scontro, ma l'intenzione imprescindibile di diventare una variante non trascurabile durante il suo svolgimento. Il destino di un cavaliere deve dipendere da quel cavaliere, da nessun'altro. Se scegli di affrontare una battaglia, con la consapevolezza che il fine ultimo non è preservare la tua vita ma difendere il bene, allora sei un cavaliere. E tu stai esitando, hai paura di perdere la tua vita. Non sei un cavaliere Doyo!!"

 

Il giovane, spaventato ma ferito nell'orgoglio, comincia a disegnare le 13 stelle di Pegasus nell'aria.

 

Doyo: "Pagherai care le tue parole, chiunque tu sia!!"

Shun: "Ultimo avvertimento, ragazzo. Nonappena lancerei il tuo misero colpo verso di me io non avrò più la benché minima riserva nei tuoi confronti e ti tratterò alla stregua di un mio pari".

 

A queste parole, Doyo, visibilmente terrorizzato, si blocca. D'improvviso l'armatura di Pegasus si stacca dal suo corpo e torna nello scrigno. Il ragazzo è in ginocchio, in lacrime, con l'anima esausta.

 

Shun: "Sono bastate delle parole a farti cedere... te ne rendi conto? Vattene!!"

Doyo: "Chi sei? Ti prego,  voglio almeno di sapere chi è l'uomo che mi ha tolto l'armatura ancor prima che io potessi rendermi conto di averla posseduta"

Shun: "Il mio nome è Shun, cavaliere di Virgo"

Doyo: "Il maestro Shun in persona? Non vi ho mai incontrato prima, ma la vostra fama vi precede maestro. Siete uno dei cavalieri che, scesi negli inferi, hanno sfidato e sconfitto Ades. E all'epoca eravate solo un cavaliere di bronzo....

Shun: "Solo un cavaliere di bronzo dici? Non vuoi proprio imparare Doyo. O sei un cavaliere o non lo sei, a prescindere dal tipo di armatura che indossi. Te l'ho gia detto: il cosmo e il cuore sono dentro un cavaliere, non nella sua armatura...." Il cavaliere di Virgo si blocca d'improvviso. "questo cosmo.... c'è qualcuno che ci sta guardando". Shun chiude gli occhi come in meditazione e li riapre un secondo più tardi volgendo lo sguardo in una direzione precisa. "So che sei li... vieni fuori!"

 

Dalle tribune dell'arena del grande tempio, a passo lento, un misterioso cavaliere si fa strada tra la folla scendendo i gradoni in pietra che portano al centro dell'Arena. Gli spettatori che si trovano in quella parte delle tribune corrono in direzione di Shun, in mezzo all'arena, e si posizionano dietro di lui in cerca di riparo.

 

Sterope: "il mio nome è Sterope, Ciclope di Efesto, Dio del fuoco"

Shun: "Sta per attaccare, lo sento. Prende tempo per distrarmi "

Sterope: Honō no jiku (炎の軸 - asce infuocate)"

 

Dal nulla appaiono migliaia di asce infuocate che puntano in direzione degli spettatori che si sono riparati dietro Shun. Il cavaliere di Virgo, che ha previsto l'imminente attacco, corre ai ripari in un attimo, chiude gli occhi e pronuncia:"Hāṃ (カーン Kān?).

Improvvisamente una barriera sferica di energia si erge in difesa di tutti i presenti. Le asce si infrangono su di essa andando in frantumi ed esaurendo le fiamme. Doyo, che è ancora ai piedi di Shun, si raggomitola su se stesso in preda al panico.

 

Shun:"Prendersela con degli indifesi... la tua azione ti qualifica! Non so quali siano le tue intenzioni, ma se non deporrai immediatamente le armi te la vedrai con me. Shun di Virgo. Gold saint di Athena"

Sterope: "Si fa un gran parlare di voi Saint di Athena sull'Olimpo, sai? A quanto pare avete fatto innervosire gli Dei. Vi siete intromessi una volta di troppo."

 

Atene - residenza Kido 

 

Saori, in piedi davanti al letto in cui giace inerme Seiya, percepisce che qualcosa non va al grande tempio.

Saori: "Shun... cosa sta succedendo? C'è un nuovo cosmo al grande tempio, lo sento distintamente. E' un ciclope, uno dei cavalieri devoti ad Efesto. Dunque è giunto il momento? Dall'Olimpo si stanno muovendo... e il compito d'iniziare questa guerra è ricaduto su Efesto, il Dio che vive tra gli uomini? Quando uscirai dal tuo vulcano?" Saori spalanca gli occhi, come se si fosse improvvisamente accorta di non essere sola in quella stanza. "Ti sento, Ciclope. Palesati, abbi rispetto per una Dea".

Un cavaliere entra nella stanza attraversando la portafinestra che da sulla veranda della camera.

Bronte: "Il mio nome è Bronte, ciclope di Efesto, e sono qui per prendere definitivamente la vita del cavaliere di cui vi prendete cura, Athena. Il re degli Dei la reclama e non potete opporvi al volere di vostro padre".

Saori: "Zeus!!"
   
 
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