Prima Fiction che dedico a questi due gemelli fusi di testa :D Sono i miei personaggi preferiti di D.gray-man,e su questo sito ci sono davvero poche fiction dedicate a loro u__u Ho già scritto altre fic,ma ho perso la pass e nome utente e insomma..rieccomi qua XD Scusate la grammatica, sono le 2 e mezza di notte e fa più schifo del solito =_= spero che i pg siano abbastanza IC e che il futuro pg piacerà abbastanza da invitarvi a leggere ancora il seguito XD Ho sempre pensato che il passato dei gemelli fosse alquanto tragico viste le parole nello scontro con Krory,quindi aspettatevi una storia su quel genere XD per adesso ecco il prequel :D commentate e mi farete feeelice <3
Cap.1 Introduzione(breve)
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-.Se c’è una cosa della quale siamo sempre
stati sicuri, è la paura che abbiamo sempre avuto del rimanere soli. E per una
volta non da soli,assieme.
Da soli, divisi. Io e lui. Ritrovarsi l’uno senza l’altro è un pensiero che
ci fa rabbrividire entrambi,allo stesso tempo. Non è difficile da credere che
il Legame dei Noah abbia paura della separazione,vero? E allora mi domando:
perché siamo qui,di nuovo? Cos’è che ha smosso il nostro velo di diffidenza
e finzione?
Mi basta guardarlo negli occhi per capire al volo
che anche lui ha paura. Quell’espressione seria e impaurita che ha scacciato
via l’eterno sorriso allegro sul suo volto mi fa titubare un attimo della
scelta fatta poco prima. -
Avevamo deciso di tornare alla nostra città natale, nella silenziosa e lugubre
America sotto il controllo del Conte e dei Noah, di cui tanto vantavamo fare
parte.
Quel che ci aveva spinto a tutto ciò, era dovuto a quel dannato vampiro.
A quel Mostro,
Come noi.
Io e mio fratello,
Mostri entrambi.
Un appellativo che avevamo sempre incassato in silenzio, senza mai capirne
veramente il significato.Del resto, non capivamo neanche il motivo delle pietre
che la gente ci tirava addosso, o del perché gli altri bambini non volessero
mai giocare con noi o ancora cosa significasse essere un Noah, il giorno in cui
il Conte venne a reclutarci.
Non avevamo mai voluto ricordare nient’altro che noi due e basta, sino a quel momento.
Eppure sapevamo entrambi,che c’era qualcun
altro.
La locanda dove alloggiavamo non
era delle migliori,ma coi pochi soldi che il Conte ci regalava non potevamo
permetterci di meglio…e di lavorare,noi due, non ci pensavamo proprio. Già
avevamo avuto esperienze coi debiti di quel dannato Esorcista,ci mancavano solo
i lavori part-time da bravi adolescenti, così come suggeriva Cheryl, ogni volta
speranzoso di farci diventare dei bravi “nipoti” come la figlioletta
Road.Tutte coperture che a noi due non servivano affatto. L’alta borghesia non
era per noi, né la vita da bravi ragazzi. Ero appoggiato coi gomiti alla
finestra della stanza spoglia dove dormivamo, addobbata solo di un letto
matrimoniale,così come avevamo richiesto,al centro e di un paio di comodini in
legno scuro ai lati,accanto alle pareti. Il bagno era in una porticina accanto
all’entrata e fortunatamente era privato per ogni ospite della struttura.
Questo ci permetteva di truccarci in pace senza essere guardati male,o
peggio,con gusto, dagli ubriaconi intenti a smaltire l’alcool. Essere
costretti a dormire al primo piano faceva sì che dalla finestra entrassero gli
odori della strada sudicia sotto di noi,che inesorabilmente mi facevano storcere
il naso disgustato dopo appena qualche secondo con la faccia all’aria
“fresca”.
-Debi?-
La morsa improvvisa allo stomaco e la vocina nelle mie orecchie altro non
suggeriva che l’abbraccio a sanguisuga di mio fratello dietro di me,
probabilmente incuriosito dal mio silenzio così duraturo.
-Cosa?-
Voltai appena il capo,per quanto mi era concesso senza che ci dessimo una
testata, per osservarlo meglio negli occhi,nella forma umana di colore verde
scuro, quasi un mix col grigio pietra, e che tanto facevano risaltare il biondo
acceso dei suoi capelli. Non trovai per nulla strano il broncio offeso che aveva
messo su dopo aver sentito la mia risposta corta e per niente confidenziale, per
questo sorrisi appena, già consapevole che una nottata presa a spazzolargli i
capelli sarebbe stata la mia giusta,o no, punizione.
-Sei assente,che guardi?-
Scrollai le spalle, incapace di dare persino a me stesso una vera e propria
risposta
-Niente…in effetti.-
-Pff, Debi fissa il nulla,ih ih-
Sorrisi,scotendo la testa sconsolato. Certe cose rimanevano sempre le stesse,
anche in forma umana, anche in una locanda sudicia e non nella villa dei Noah, e
anche quando la nostra missione era in realtà una visita personale
d’infanzia.
-Idiota, il nulla non si può fissare!-
Decisi che era meglio chiudere le ante della finestra e interrompere all’odore
di marcio di infiltrarsi ancora un po’ nella camera, che trovai con poca
sorpresa quando mi voltai, libero dall’abbraccio di mio fratello,
letteralmente messa sotto sopra.La mia giacca, i suoi stivali e gilè erano
buttati per terra con poco riguardo e gli zaini con le varie cose personali
quali pistole,soldi,make-up,spazzole(sue),ecc ecc erano rivoltati completamente
sull’unico letto che dividevamo, rendendo ancora più impossibile l’idea di
dormire comodamente su quel dannato materasso di marmo.
Mi bastò una occhiata veloce alla sua espressione sghignazzante e innocente.
-JASDERO!!-
E così la nostra prima notte a “casa” ci vide completamente impegnati a fare,amorevolmente, a botte.