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Autore: DolceZeref    11/03/2017    5 recensioni
Ed eccomi su questo fandom con la mia prima storia ad OC! Chi vi parla è un'amante dei Ranger e ha deciso di scriverci una fiction, che si ambienterà ad Almia.
La strada per realizzare il proprio sogno è dura, soprattutto se ci si mettono in mezzo numerose difficoltà, ma insieme ce la si cava sempre. Fra gli anni in Accademia e l'addestramento pratico, riusciranno i nostri giovani eroi a salvare i Pokémon?
Beh, spero di avervi incuriosito, ci vediamo dentro!
Dal prologo:
-Come fai a rilassarti sapendo che presto metteremo piede all'Accademia dei Ranger?!-
...
L'indomani sarebbe stato un nuovo giorno: il primo alla scuola tanto sognata e di una grandiosa avventura, più di quanto pensassero.
Genere: Avventura, Azione | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Altri, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Videogioco
Capitoli:
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Storie intrecciate

Sole. Un sole caldo splendeva nel cielo azzurro ed i suoi raggi brillavano fra le poche nuvole che c'erano, mentre soffiava una lieve brezza fresca. In tutta la regione il tempo era sereno, con la gioia dei bambini che potevano divertirsi all'aria aperta con i loro amici.

Proprio due bambini, infatti, si trovavano fuori a giocare. Però, data la curiosità e la sete di avventura che li contraddistingueva, si erano addentrati in una parte di isola che non conoscevano, lontano dal centro abitato, prendendo una strada che portava direttamente su una scogliera a strapiombo sul mare. Era sì presente una piccola staccionata, ma purtroppo non riusciva a delimitarne tutto il perimetro. C'era pure una casa, tuttavia nessuno si vedeva nei paraggi.
Mentre si rincorrevano schiamazzando fra i vari cespugli ed i fiori multicolore, i due arrivarono vicino alla rupe, non rendendosi conto del pericolo. Quando se ne accorsero, fu troppo tardi. Il più grande fu il primo a farlo, si fermò appena in tempo e provò ad avvertire il minore, ma stava già andando tutto a rotoli. Quest'ultimo cadde, riuscendo miracolosamente a tenersi ad una sporgenza, ma non sarebbe resistito a lungo. Sotto, le onde sbattevano violente sugli scogli e ciò non faceva che peggiorare la situazione: il terrore e la tensione erano palpabili nell'aria. Queste emozioni sostituirono la gioia e si dipinsero quasi istantaneamente sui volti dei bambini. Il primo gridò il nome dell'altro e si precipitò da lui senza pensarci un secondo. Afferrò la sua mano, anche se sapeva che sarebbe stato trascinato giù. Nelle loro iridi si leggeva la disperazione e delle calde lacrime iniziarono a solcarne i volti. Quando cominciarono a precipitare chiusero gli occhi e strinsero la presa per non lasciarsi. Poi accadde. Un istante prima che tutto fosse perduto delle specie di liane provenienti dall'alto li afferrarono e gli si avvolsero intorno, impedendo il fatale impatto. I due vennero sollevati ed, in seguito, adagiati sull'erba. Dopo la sorpresa dovuta allo spavento scoppiarono in un pianto liberatorio e si abbracciarono forte: erano salvi. Accanto a loro c'era un Pokémon molto somigliante ad una tartaruga insieme ad un uomo muscoloso ed abbastanza alto, con i capelli e gli occhi blu che indossava una strana divisa. Erano entrambi molto felici sapendo che stavano bene. Comunque fosse, gli avevano salvato la vita. L'adulto si avvicinò a loro, accucciandosi, e gli rivolse un sorriso rassicurante, tentando di calmarli. In realtà, il Pokémon sarebbe potuto andare, ma decise di non farlo. Non l'avrebbe mai fatto.
Da quel giorno tutto cambiò, ma niente venne dimenticato.


Il sogno si interruppe improvvisamente e Luna si svegliò di soprassalto. Era ansante, ma non troppo stordita da capire che quella che aveva visto era soltanto una semplice rappresentazione onirica, per quanto dettagliata che fosse. Respirò profondamente e si tranquillizzò, tuttavia non prese in considerazione l'idea di tornare a dormire, non voleva rischiare di fare altri sogni simili. Doveva tornare al suo stato controllato, altrimenti non sarebbe mai riuscita a tenere a freno le sue emozioni. Si sistemò in una posizione comoda sul fianco e guardò fuori dalla finestra: nonostante fosse sabato, il cielo era nuvoloso e minacciava pioggia, il che era un inaccettabile nei fine settimana. Restò abbastanza vigile per un po', ma dopo una decina di minuti circa venne vinta suo malgrado dal sonno, questa volta privo di spiacevoli imprevisti. Il suo respiro si fece regolare e nella stanza calò un silenzio profondo.
Avevano fatto bene a visitare i sotterranei quella notte, sennò se fossero dovuti andare a lezione si sarebbero addormentati in classe.

***

Intorno alle nove del mattino gli studenti si alzarono ed un grande sbadiglio parve levarsi dall'Accademia. Era giorno di festa, ma il tempo non era di buon auspicio e questo tirava un po' giù il morale, considerando che molti avevano intenzione di uscire e dedicarsi ad attività ricreative. Comunque, per alcuni ci sarebbero state delle...sorprese inaspettate, perfino dall'ora di colazione.

***

Nei dormitori la situazione, bene o male, era sempre la stessa, con le persone che facevano le stesse cose di ogni giorno, anche se con maggiore calma del solito.
Ovviamente andarono a mangiare e, per la prima volta dall'inizio dell'anno scolastico, lo fecero insieme: era una bella scena da vedere, fra chi era più rilassato e chi scherzava con gli amici. Inoltre, quello fu un grande momento, perché la signora Della, considerata da molti come una zia se non una madre, si presentò sorridente con un sacco di lettere indirizzate ai giovani e, salutandoli uno ad uno, le consegnò ai destinatari.
-Buongiorno cari, c'è posta per voi!-
Insieme a lei, che la seguiva fedelmente, c'era pure un Bidoof. Quelli del secondo anno conoscevano entrambi ed erano felicissimi. In ogni caso, ringraziarono tutti per la consegna ed aprirono le missive, mentre la custode scendeva al piano terra. Una era per i gemelli, seduti vicini. I compagni stavano chiaccherando allegramente ad un tavolo differente.

-Per noi?-
-Leggi chi l'ha mandata, è di mamma e papà-
-Sì, ero solo stupita. E poi...non è l'unica, nella busta ce ne sono due-
-Ma chi potrebbe scriverci a parte...oh!-
-Dovevamo immaginarlo-
-Sei sicura di stare bene, Lu?-
-Certo-
-Che aspetti, apri la prima, dai-
I due la misero in mezzo, le parole erano queste:

'Villaggio Cicole
Ciao piccoli,
come va? Sappiamo che è da poco che non ci sentiamo, ma abbiamo il dovere di fare i genitori, no?
Siamo assai curiosi: cosa combinate a scuola, vi piace? Speriamo di sì. Ricordate che vi aspettiamo a Natale per farci raccontare tutti i particolari!
In allegato c'è una busta con gli auguri di una persona speciale.
Vi vogliamo bene,
Mamma e papà'

Avevano qualcosa da ridire riguardo a quel piccoli, ma sorrisero contenti: andava a meraviglia. Avrebbero mandato la risposta nel primo momento libero a disposizione.
Poi aprirono la seconda:

'Regiobaleno
Salve ragazzi,
tutto a posto? Forse non vi aspettavate questa lettera o forse sì, ma sono orgoglioso di voi per l'ammissione all'Accademia e spero davvero che vi troviate bene. In realtà, secondo me quello è il posto adatto per farvi esprimere al meglio e spero di averci visto giusto. Non dimenticate che ci sono andato anch'io.
Comunque, ormai state diventando grandi! Vi piace Almia? Non è esattamente come qui, ma ha i suoi pregi. Aspetto i vostri racconti.
In bocca al lupo,
R.
P.s. Tanti saluti da mia moglie e mia figlia.'

No, non se l'aspettavano, ma erano sempre molto felici di quelle lettere. L'ultima volta che ne avevano ricevuta una era stata al momento del trasloco nella nuova regione, avrebbero risposto il prima possibile.

Purtroppo a Luna venne in mente il sogno di quella notte e si perse per un attimo nei suoi pensieri. Il fratello notò all'istante il suo cambio d'espressione e le propose subito di fare qualcosa tanto per distrarla, attirando la sua attenzione e ricevendo una conferma. Lei non gli aveva riferito niente, ma lui la conosceva fin troppo bene per non immaginare cosa le stesse passando per la testa.
Finirono la colazione in un lampo, dato che erano stati impegnati a leggere i biglietti ed erano affamati, per poi scendere le scale. Inoltre, volevano scovare Turtwig, che era presumibilmente fuori.

***

Zero e Koito avevano preso posto ad un tavolo davanti alla camerata maschile, mentre Leo si era diretto dalla sorella. Quando erano andati a dormire non era ancora tornato e chissà cosa aveva combinato, per i due quel ragazzino era un mistero con un sacco di punti di domanda così come la sorella.
Si versarono due tazze di latte con caffè e presero qualcosa da mangiare, ma si vedeva che Zero lo faceva distrattamente: continuava a fissare con insistenza la porta della camerata femminile, intanto che l'altro non sapeva se ridere o sospirare.
Ad un certo punto Nara uscì e notò lo sguardo puntato su di lei: decise di avvicinarsi abbastanza scocciata.
-Su, cosa c'è?-
-Niente, mi chiedevo se sua altezza avrebbe accettato di sedersi al nostro tavolo-
Koito a quella frase aveva optato per il sospirare.
-Idiota-
-È un sì?-
-Bah-
-È un sì-
La ragazza alzò gli occhi al cielo, o al soffitto, e si sedette davanti ai due. Era soltanto per quella volta e magari l'avrebbe lasciata in pace se l'avesse accontentato. E, forse, sarebbe stato divertente. Forse. Il futuro è incerto, ma delle cose si possono intuire.

***

Lidia prese un muffin con le gocce di cioccolato, prima di terminare il pasto. Non sapeva esattamente cosa fare in giornata, quindi avrebbe potuto tentare un'uscita o restare a leggere il nuovo numero della sua rivista preferita. Non aveva nemmeno una vaga idea su cosa fosse meglio quando si accorse della presenza di una sua compagna.
-Ehi, ciao...-
-Amber-
-Ecco. Ciao Amber, posso aiutarti?-
-Ehm...non lo so-
-Quindi...-
-A te piace cucinare?-
-Scherzi? Adoro cucinare, in special modo i dolci!-
-Davvero?-
-Ovvio! Perché?-
-Beh, a me piacciono tutti quelli col cioccolato, ma...- Lì arrossì come un peperone dall'imbarazzo.
-Prepariamoli insieme!-
-Eh?-
-Potremmo farli insieme, secondo me sei brava!- A quel punto Amber raggiunse diverse tonalità di rosso.
-Dici?-
-Ovvio doppio!-
-Ah, g-grazie-
-Figurati, inoltre abbiamo un sacco di tempo libero questo fine settimana-
-Ma come, ci organizziamo così su due piedi?-
-Massì, sarà divertente!-
-Oh-
-Senza contare che sono felice di cucinare insieme a qualcuno-
-Io non sono...-
-Non ti preoccupare. Che ne pensi di fare, uhm, dopo pranzo?-
-Potrebbe andare-
-Perfetto, allora ci vediamo, ciao!-
-Ciao...-
Il suo saluto non arrivò in tempo a Rita, che si era alzata di slancio e l'aveva salutata sorridente mentre scompariva scendendo la rampa di scale e lasciandola stupefatta.

La ragazza dai capelli ambrati dovette dire ciao pure alla sua freddezza tanto sofferta, che era stata spazzata via dalla disinvoltura dell'altra giovane. Lei non sapeva mai come comportarsi di fronte alle persone e per via della sua insicurezza risultava scontrosa, eppure non era stata capace di ribattere, si era lasciata travolgere dalla solarità della sopracitata quasi senza rendersene conto. La cosa strana era che ne era rimasta abbastanza divertita, quindi sarebbe stata una buona occasione per provare a rapportarsi con qualcuno. Non sapeva come sarebbe andata, ma presumeva positivamente.
In ogni caso, sospirò e fece un piccolo sorriso, rilassando le spalle: si sentiva incredibilmente tranquilla.

***

Tsukiko uscì dall'Accademia ed inspirò profondamente. Non importava se fosse nuvoloso o tirasse vento, lei non avrebbe mai rinunciato all'aria aperta. E poi, le piacevano le vacanze perché aveva la possibilità di passarci più tempo, anche se non le dispiaceva andare a lezione con i professori Mina e Catturio.
Aveva una mezza idea di suonare la sua ocarina, alla quale lanciò una veloce occhiata, ma questa crollò quando vide alcuni Pokémon giocare in lontananza. Evidentemente avevano previsto pioggia e si stavano godendo quei momenti, un po' come lei. Quest'ultima si avvicinò a loro e gli sorrise intanto che si accucciava per terra. Quelli la riconobbero ricordandosi della notte precedente e le andarono incontro schiamazzando allegri: pareva quasi che la felicità stesse prendendo il posto del malumore portato dal maltempo.
Purtroppo dopo una decina di minuti si levò un forte vento e le piccole creature preferirono ripararsi nelle proprie tane. Restò soltanto un Cyndaquil.
Le sue fiamme erano normali e sembrava voler fare conoscenza, il che era curioso considerando il fatto che di solito i Cyndaquil sono molto timidi. Tsukiko iniziò ad accarezzargli la testolina e si ricordò del sacchetto appeso alla cintura. Dentro ci teneva dei macarons, quindi lo sfilò, lo aprì tirandone fuori uno di colore giallo e lo offrì al Pokémon, che l'accolse di buon grado e lo mangiò in qualche morso. La ragazza era al settimo cielo dalla gioia.
I due passarono un tempo indeterminato in quel modo, finché non si sentirono dei passi in lontananza: la giovane si girò e riconobbe Luna, domandandosi cosa o chi stesse cercando.

Luna, intanto, si era momentaneamente separata dal gemello per trovare Turtwig, dato che non era da nesuna parte. Lei era uscita fuori credendo di riuscire nell'impresa e poter rientrare, tuttavia notò l'altra e si arrestò: era dal suo primo giorno all'Accademia che aveva intenzione di parlarci ed era lì. Fortuna? Destino? So solo che si diresse verso di lei.
-Ehilà...-
-Sì?-
-Scusa, hai per caso visto passare un Turtwig?-
-Un Turtwig?-
-Esatto-
-Perché?-
-Ah, mio fratello ed io ci siamo molto amici, non è tornato e ci siamo preoccupati-
-Capisco, ma non ne ho visto nessuno-
-Va bene, grazie lo stesso-
-Aspetta-
-Cosa?-
-Se vuoi...ti potrei aiutare a scovarlo-
-Lo faresti?-
-Sì, per te pare molto importante-
-È vero, grazie-
-Mh, andiamo-


Spazio dell'autrice
Miracolo, sono riuscita ad aggiornare prima di mezzanotte! Mi sento un genio, poi mi comprerò dei biscotti.
Comunque bentrovati, spero che il capitolo vi sia piaciuto! Questa volta succedono molte cose sul fronte personaggi, quindi ditemi cosa ne pensate! Restando su questo tema, avrei anche delle domande da farvi.
Primo: cosa vorreste che accadesse nella prossima puntata? Parlo in generale, perché io ho un paio di cose in mente, ma volevo sapere se c'era qualcosa che avreste voluto approfondire.
Secondo: vorreste che arrivassero delle lettere ai vostri OC?
Fine delle domande a caso.
Parlando d'altro, so che le supposizioni e le congetture sono già partite, ma si accettano scommesse riguardo ai vari misteri presenti.
Comunque sia non ho più niente da dire, cosa strana.
Ci sentiamo fra due settimane!
   
 
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