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Autore: kiirogirl    12/03/2017    6 recensioni
Lei mi ha cambiato, non ci sono dubbi. Si è rimboccata le maniche ed ha cominciato a scavare prepotentemente nella mia anima, riuscendo a superare il muro invalicabile che ho messo tra me e il resto del mondo.
Ce l’ha messa tutta per guadagnarsi il mio affetto, ed io non ho fatto il minimo sforzo per ricambiare.
La guardo di nuovo, poi sospiro. Posso farcela, per lei.
Genere: Introspettivo, Malinconico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Judy Hopps, Nick Wilde
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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“Nick? Nick, mi stai ascoltando?” vengo riportato alla realtà da quella che è ormai la mia migliore amica da quasi un anno.
“Scusami Carotina, ero distratto” ammetto passandomi una zampa tra il pelo rossiccio della testa.
Lei mi guarda con quei dannati occhioni viola e semplicemente sospira.
“Non fa nulla” dice accennando un mezzo sorriso.
“Cosa mi stavi dicendo?” le chiedo con quello che è forse il tono più gentile che abbia mai avuto. Non sto cercando di manipolarla o di addolcirla, sono seriamente dispiaciuto per non averle prestato l’attenzione che merita.
Ma forse lei non ci crede, perché “non importa” sussurra abbassando lo sguardo.
Ed eccoli i sensi di colpa che mi attorcigliano lo stomaco e mi fanno a pezzi il cuore. Mi sento un verme.
Sicuramente si sarà offesa, e ne ha tutte le ragioni.
Devo scusarmi, devo-
“Nick, cosa c’è che non va?”
Cosa?
Perché mi chiede questo? Perché non è arrabbiata?
“Sei stato assente tutto il giorno, c’è ovviamente qualcosa che non va.”  Dice alzandosi dalla panchina sulla quale siamo seduti per pararsi di fronte a me.
Ora è alla mia stessa altezza, e i miei occhi sono riflessi nei suoi. Mentirle per non farla preoccupare adesso sarà più difficile, ma non è qualcosa che io non possa fare. Ho usato il sarcasmo come scudo per almeno vent’anni, non mi farò intimidire adesso.
Faccio per aprire bocca, ma mi ferma. “So quello a cui stai pensando, perciò non mentirmi” aggiunge leggendomi nel pensiero.
Per una volta decido di darle retta: nessuna risposta sarcastica o scontrosa.
“Non è nulla di cui tu debba preoccuparti, Carotina, davvero” asserisco. Non le sto mentendo, le sto semplicemente evitando preoccupazioni inutili. Ha già troppo a cui pensare, dedica al lavoro almeno il 101% delle sue energie, ed è già capitato che perdesse i sensi per il troppo stress. Ricordo ancora il terrore che provai quando me la ritrovai improvvisamente tra le braccia, e la viscerale paura di perderla. Fortunatamente non accade spesso, ma quando succede ho sempre paura che possa non risvegliarsi più, ed è orribile. Non so cosa farei senza di lei.
La sento sospirare.
“E va bene… vieni” dice afferrandomi per un braccio.
Non ho nemmeno il tempo di metabolizzare che con uno strattone mi costringe ad alzarmi ed inizia a trascinarmi con sé.
“Carotina, dove stiamo andando?”
“Vedrai”

*

“Va meglio?” mi chiede con occhi brillanti.
Annuisco.
Siamo sul tetto del disastrato palazzo dove lei abita e si sta inaspettatamente bene.
“Hai visto? Si vedono le stelle!” esclama sporgendosi leggermente dal cornicione.
“Già.. sono bellissime” dico mentre mi siedo a terra ed aspetto che anche lei venga a sedersi per coprire entrambi con una grossa coperta.
Pochi secondi e la sento accoccolarsi a me, il grosso plaid ci tiene al caldo ma a riscaldarmi davvero è il calore del suo corpo vicino al mio.
Per un attimo rimaniamo entrambi in silenzio, ascoltando solo i rumori della città tra i quali spiccano le urla di quei pazzi dei suoi vicini di casa.
“Questo palazzo è alto cinque piani, io abito al primo e loro si sentono fino a qui” ridacchia.
“I tuoi vicini sono degli psicopatici” commento con un sorrisetto.
Questa volta ride un po’ più forte, portandosi una zampa a coprirsi la bocca. E giuro, non ho mai visto nulla di più tenero. Per poco non resisto all’impulso di scattarle una foto per immortalare il momento.
Improvvisamente smette di ridere e comincia a guardarmi insistentemente con i suoi grandi occhi viola. Quasi posso vedere gli ingranaggi della sua testolina girare.
Il suo sguardo è penetrante, mi scava nell'l’anima e mi fa sentire nudo.
“Nick, voglio che tu sappia che per qualsiasi cosa io ci sono” inizia imperterrita, “So che discorsi di questo genere ti mettono a disagio, ma ho bisogno che tu capisca che io sarò sempre al tuo fianco. Sei il mio migliore amico, e vederti triste mi fa male al cuore” si porta una zampina sul petto per sottolineare quanto appena detto, “per questo, quando c’è qualcosa che ti preoccupa o che ti fa stare male, vorrei che me ne parlassi. Anche se per te non è nulla di che, per me lo è. Non tenerti tutto dentro, per favore.. non voglio vederti stare male”.
Sapevo che non avrebbe rinunciato così facilmente. Distolgo lo sguardo dai suoi occhi, e posso percepire la sua frustrazione nell’ottenere una reazione del genere dopo un simile discorso.
Non è che non mi fidi di lei o roba del genere, anzi, le affiderei la mia stessa vita. Il fatto è che non sono abituato a questo tipo di cose: sono cresciuto con la convinzione che mostrare le proprie debolezze significa perdere, e mi sono cucito addosso una personalità fredda e cinica per essere sempre un vincitore. Ed è difficile smettere adesso che non so più qual è il vero Nick e quale l’armatura. Forse si sono semplicemente fusi creando il pasticcio di sarcasmo e sentimenti che sono quando mi trovo con Judy.
Lei mi ha cambiato, non ci sono dubbi. Si è rimboccata le maniche ed ha cominciato a scavare prepotentemente nella mia anima, riuscendo a superare il muro invalicabile che ho messo tra me e il resto del mondo.
Ce l’ha messa tutta per guadagnarsi il mio affetto, ed io non ho fatto il minimo sforzo per ricambiare.
La guardo di nuovo, poi sospiro. Posso farcela, per lei.
“Ieri notte ho fatto un sogno” comincio titubante mentre fisso il cielo, e con angolo dell’occhio riesco a vedere il suo sorriso vittorioso.
“Ho sognato di quando sono scoppiato in lacrime dopo che quegli scout mi avevano messo la museruola” continuo sentendo la sua zampina stringermi delicatamente il braccio, “ e mi trovavo in quello stesso vicolo buio e deserto. Piangevo disperato, sperando che il dolore che stavo provando sparisse. Ero triste e spaventato, e mi sentivo come se mi fosse appena caduto il mondo addosso”
Mi volto per un attimo verso Judy e la vedo tirare su con il naso. Non posso fare a meno di sorridere un pochino.
“Non piangere, Carotina, ormai è passato” la consolo appoggiando la mia zampa sulla sua. So quanto sia emotiva e non posso fargliene una colpa se il suo cuore è molto più grande del piccolo corpicino che si ritrova.
Annuisce e mi incita a continuare.
“Dicevo, anche se stavo piangendo come un disperato nessuno riusciva a sentire le mie grida. O almeno nessuno si era preoccupato di accorrere ad aiutare un cucciolo di volpe. Perché beh, sai.. volpi.” Affermo e l’amarezza trapela dalla mia voce nell’ultima parte.
“Comunque.. credevo stessi semplicemente rivivendo uno spiacevole ricordo, ed invece ad un tratto sei sbucata tu”. La confusione è evidente nei suoi occhi, e ridacchio leggermente. “Già, c’era questa piccola coniglietta vestita da poliziotta che se ne stava lì con il sorriso più confortante che avessi mai visto ad aspettare in silenzio che io afferrassi la sua zampa tesa per aiutarmi”.
L’affetto è palpabile nel mio tono, ma per la prima volta non mi importa di mascherarlo.
“Io mi sono aggrappato a te come se ne valesse della mia stessa vita e tu mi hai tirato su. Mi hai stretto in un abbraccio spaccaossa e mi hai chiesto ‘ti andrebbe di rendere il mondo un posto migliore con me?’ E all’improvviso tutto è diventato luminoso”.
Vorrei poterla guardare, ma sono troppo imbarazzato. Mi sono spinto ben oltre quanto mi aspettassi e mi sento completamente vulnerabile. E’ una sensazione strana, ma allo stesso tempo piacevole. Mi sento come se mi fossi liberato di un peso, e non riesco più a smettere.
“Sai, ci ho pensato a lungo a come sarebbe stata la mia vita se ti avessi incontrata prima. Sicuramente non avrei sprecato oltre vent’anni a truffare la gente, forse sarei diventato qualcuno di importante, di cui mia madre sarebbe stata fiera. Non avrei passato la vita a cercare di essere uno stronzo con tutti per non essere ferito, perché sapevo ci sarebbe stata una coniglietta testarda pronta a difendermi dal mondo e-“
“Nick..” mi sento chiamare con voce tremante. Non faccio in tempo a voltarmi che me la ritrovo singhiozzante tra le braccia. Non posso fare a meno di sorridere affettuosamente.
“Voi coniglietti siete così emotivi” la prendo in giro e lei in tutta risposta piange ancora più forte sul mio petto.
“Nick.. tua mamma- tua mamma sarebbe lo stesso fiera di te” dice tra un singhiozzo e l’altro, e il mio cuore viene improvvisamente stretto in una morsa. Fa male, ma non lo ammetterò.
“Certo, chi non sarebbe fiero di qualcuno che ha passato tutta la vita a truffare per poi fare il poliziotto” commento in tono sarcastico sperando che questo basti a mascherare il mio reale stato d’animo.
“Io- io sono fiera di te, e anche lei lo sarebbe. Sei una splendida volpe Nick, sia fuori che dentro. Hai aiutato tantissime persone.. hai aiutato me” afferma con una schiettezza disarmante.
Solleva finalmente la testa per guardarmi negli occhi e poi, come se non fossi già ridotto ad un pasticcio di emozioni, lo dice: “Sai, ti voglio bene”.
Colpito e affondato.
L’ultima volta che ho sentito queste parole è stato quando avevo undici anni, quando avevo appena assaggiato la crudeltà del mondo reale che pian piano mi stava corrompendo. Ricordo ancora la dolce voce di mia madre e la sua zampa rassicurante tra il mio pelo mentre mi stava lasciando. Poi lacrime, disperazione, vuoto.
Il mio cuore batte veloce come un treno in corsa, quasi come se potesse saltarmi fuori dal petto da un momento all’altro, e il mio stomaco si attorciglia.
E’ troppo, non posso gestire tutto questo, non posso-
Sento la zampina di Judy toccarmi la guancia e – sono lacrime queste? Sto davvero piangendo?
Stringo immediatamente Judy a me, ho bisogno di sentirla il più vicino possibile.
“Sfogati Nick, liberati di tutto il rancore e la tristezza che hai dentro. Solo così potrai lasciarti il passato alle spalle ed essere felice” sussurra al mio orecchio e ancora una volta le do retta.
Piango, urlo, mi sfogo. Piango come se avessi ancora nove anni e avessero appena fatto a pezzi le mie speranze. Piango come se avessi undici anni e avessi appena visto mia madre lasciare questo mondo. Piango come se avessi trentadue anni e avessi passato la vita ad odiare me stesso e gli altri. Semplicemente piango.
E lei è qui che mi sussurra parole dolci all’orecchio e mi accarezza la testa, quasi fossi un cucciolo smarrito.
Ma in realtà non lo sono, non più. Ho appena ritrovato la strada di casa, una casa che odora di carote e mirtilli e sa di dolci abbracci. Una casa che assomiglia alle esili braccia di una coniglietta e ai suoi sorrisi rassicuranti. Una casa in cui sento di poter essere finalmente felice.


Note autrice
Se siete riusciti ad arrivare fino a qui.. complimenti! Davvero, non deve essere stato facile. Non è uno dei miei lavori migliori e non è come me lo aspettavo ma ehi, meglio di niente. Purtroppo non riesco mai a rendere al 100% quello che ho in testa, ma spero vi sia piaciuto comunque.
Ho scelto di scrivere in prima persona perché volevo rappresentare al meglio le emozioni di Nick e i suoi pensieri, e spero di esserci riuscita. Nick è cinico, sarcastico, non lascia trapelare i propri sentimenti. Vuole tenerli sotto controllo perché non vuole mai mostrarsi debole, ed è per questo che fa così tanta fatica ad aprirsi con Judy. Non è che non vuole, è che semplicemente non ci è abituato. La personalità che si è cucito addosso ha preso il sopravvento sul vero Nick e adesso lui non sa più chi è davvero. Le emozioni che sente quando è con Judy lo confondono e lo fanno sentire troppo vulnerabile, e lui non capisce perché ad una parte di lui questa cosa piace. In pratica è un povero cucciolo indifeso che ha bisogno di affetto perché ha appena scoperto una nuova realtà (my precious child T^T).
La sua relazione con Judy non ha bisogno di commenti: Nick ha bisogno di Judy e Judy di Nick. Judy si fida ciecamente di Nick e Nick, beh, ha appena pianto davanti a lei. Credo sia una dimostrazione di fiducia più che sufficiente.
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Kiirogirl
   
 
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