'Se moriremo, moriremo con onore!' Aveva urlato il capitano Li Shang quando un'immensa schiera di unni si era mostrata davanti ai loro occhi. Non avevano più munizioni. Era rimasto un solo razzo di artiglieria che Yao teneva puntato su Shan Yu. Mulan aveva estratto la spada come gli altri, ma in cuor suo non si rassegnava a una morte che, benché onorevole, non avrebbe apportato alcun aiuto all'imperatore. Aveva deciso di entrare nell'esercito per amore di suo padre. Adesso per amore dei suoi compagni decise di dover fare qualcosa. E mentre gli Unni avanzavano dietro Shan Yu, una nuova adrenalina iniziò a scorrerle nelle vene. Simile alla sensazione che aveva provato nel momento in cui aveva indossato per la prima volta l'armatura scappando di casa, ma molto più potente. Il coraggio nella più pura essenza montava in lei e fu così che smise di pensare e non ascoltó altro che il suo cuore intrepido. Con una spinta allontanó Yao, prese il razzo e iniziò a correre con tutta la forza che aveva nelle gambe che affondavano nella neve. Il capo degli Unni si avvicinava sempre di più, brandendo la spada che aveva lasciato dietro di sè innumerevoli vittime. Shang tentò di fermarla. Continuò a chiamare il suo nome. Ma lei non sentiva più. Arrivò abbastanza vicino al suo bersaglio e si preparò a far partire il razzo. Sentiva gli zoccoli del crudele cavallo unno sempre più vicini. Sempre più forti. Sempre più pesanti. Un tutt'uno con il suo cuore. Ormai Shan Yu la sovrastava minaccioso. Aveva uno sguardo inumano, consumato dall'odio e dalla crudeltà. Sorrideva con malignità pronto a ucciderla. E per un momento tutto si fermò. Ripensó a suo padre seduto sotto i ciliegi in fiore. A sua madre, alla nonna che davvero la capiva. Ai suoi compagni. A Shang. Non le importava di rischiare di morire. Non se poteva salvare tutti loro. Il razzo partì verso l'alto, facendo credere che Mulan avesse mancato il suo obiettivo. Ma riuscì a colpire un enorme costone di neve pericolante provocando una valanga. La neve bianca inghiottì tutte quelle chiazze nere di violenza e malvagità che erano l'esercito unno. E fu allora che Shan Yu la colpì con la sua spada. Ma non le importava. Ormai aveva vinto lei. Lei, il soldato della montagna.