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Autore: xjnicodiangelo    12/03/2017    1 recensioni
[Solangelo - AU]
Quando gli regalarono la letterman jacket, Will non era stato particolarmente entusiasta perché non gli piaceva ricevere vestiti per il suo compleanno, ma aveva comunque accettato il regalo e ringraziato cortesemente sua zia Estia.
–☼–
[...] All’improvviso la letterman jacket era diventata l’unica giacca che indossava. Lou e Cecil lo prendevano in giro, dicendogli che in città poteva essere facilmente riconosciuto perché era l’unico ad andare in giro vestito di giallo, ma lui scrollava le spalle noncurante e sorrideva perché in realtà non gli dispiaceva.
–☼–
[...] Nico indossava la giacca di Will quasi più di quanto la indossasse lui stesso, ma al biondo non importava per più di una ragione.
Genere: Fluff, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash, FemSlash | Personaggi: Bianca di Angelo, Nico di Angelo, Nico/Will, Will Solace, Zoe Nightshade
Note: AU, OOC | Avvertimenti: nessuno
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Letterman jacket
 
Quando gli regalarono la letterman jacket, Will non era stato particolarmente entusiasta perché non gli piaceva ricevere vestiti per il suo compleanno, ma aveva comunque accettato il regalo e ringraziato cortesemente sua zia Estia.
Nei primi tempi successivi al suo compleanno non l’aveva mai indossata, lasciandola nell’armadio a prendere polvere mentre pian piano elencava le caratteristiche della giacca che non lo infastidivano –il fatto che fosse gialla, per esempio–. Ma la prima volta che la indossò fu esattamente dopo tre settimane.
Era appena tornato da scuola ed era fradicio per via dell’acquazzone che si era scatenato non appena aveva messo piede fuori dall’edificio della scuola. Dovendo incontrarsi con Lou e Cecil, si asciugò velocemente, cambiandosi i vestiti e cercando un’altra giacca da mettere. Trovò nell’armadio, al posto delle giacche, diverse stampelle vuote –alcune tra il bucato e altre prese in prestito, si spera, dai suoi fratelli– quindi sbuffò osservando per qualche secondo la letterman jacket, indeciso sul se metterla o meno. Prese una decisione sentendo il telefono squillare: sbuffò e sfilò la giacca dalla stampella prima di infilarsela, recuperare il cellulare e correre giù per le scale.
Mentre camminava sotto l’ombrello, con la mano libera nella tasca e la testa bassa, dovette ammettere che la giacca era comoda e soprattutto calda.
 
Dopo quella volta, ce ne fu un’altra, poi un’altra ancora e all’improvviso la letterman jacket era diventata l’unica giacca che indossava. Lou e Cecil lo prendevano in giro, dicendogli che in città poteva essere facilmente riconosciuto perché era l’unico ad andare in giro vestito di giallo, ma lui scrollava le spalle noncurante e sorrideva perché in realtà non gli dispiaceva.
Will aveva anche iniziato a credere che la giacca fosse una sorta di portafortuna, che quando la indossava le cose non potessero far altro che andare bene e che con quella giacca indosso avrebbe vissuto i momenti più belli della sua vita. Questo suo pensiero era diventato una sorta di certezza –per lui– quando vide per la prima volta la sua cotta.
Il biondo si trovava al bar con i suoi due migliori amici che stavano parlottando del talent show che si sarebbe tenuto a breve a scuola, quando la campanella sulla porta del locale aveva annunciato l’entrata di nuovi clienti –e che clienti–: i fratelli Di Angelo, in tutta la loro bellezza, che si diressero al tavolo dietro al loro ridendo e parlottando tra loro. Il biondo si sarebbe messo a sclerare se non fosse che la ragione fosse proprio dietro di lui: Nico Di Angelo non poteva sorridergli e fargli un occhiolino per poi sedersi dietro di lui, no che non poteva!
 
Col passare del tempo, i due si erano aggiunti al loro gruppo e il biondo non poteva che esserne più felice. In quel momento, si trovavano sulle gradinate del campo della scuola e Bianca stava raccontando qualcosa a Lou: «Non mi ha nemmeno guardata!» aveva sbuffato poggiando i gomiti sulle ginocchia e le guance sui palmi aperti. La ragazza dal caschetto rosa aveva alzato le spalle: «Non ti abbattere, dai! Magari non ti ha vista.»
«O magari è etero.» si era intromesso Cecil, facendo girare tutto il gruppo a guardarlo: «Cosa c’è? È un’opzione!» Nico aveva sbuffato sporgendosi verso la schiena della sorella, che era seduta un gradino più in basso: «Non può essere etero: tutta quella storia che i ragazzi portano solo guai parla chiaro.» l’aveva rassicurata. La mora si era voltata guardarlo e ringraziarlo con un sorriso, che il moro ricambiò. A quel punto si era instaurato un silenzio confortante, che non interessò particolarmente il biondo, troppo impegnato a giocherellare con lo strappo al ginocchio dei jeans del moro, seduto –pressato, più che altro– accanto a lui, che gli aveva poggiato la testa sulla spalla.
Il silenzio venne interrotto dalla voce di Bianca che si voltò per guardare Will accarezzandosi le braccia: «Visto che sei l’unico a portare una giacca, non è che potresti prestarmela? Sto morendo dal freddo!»
Il diretto interessato non aveva esitato a rispondere: «Assolutamente no.» Adorava Bianca, certo, ma lui non prestava la sua letterman jacket a nessuno.
 
Non sapeva esattamente come, ma si era ritrovato nel bosco con i suoi amici a fare campeggio. C’era Bianca che parlava con Zoë –che finalmente l’aveva notata– in un angolo, Lou e Cecil che battibeccavano vicino al fuoco con Chiara e Damien, ed infine seduti su un tronco d’albero abbastanza lontano dalla discussione c’era Will con la sua amata letterman jacket, la sua chitarra e Nico accanto a lui.
«Suonami qualcosa, Solace.» L’italiano si divertiva particolarmente a chiamarlo per cognome e al biondo non importava perché il suo cognome suonava quasi angelico detto da lui. Gli sorrise ed iniziò a strimpellare le corde senza seguire una melodia finché notò le spalle del moro tremare, e trovò la canzone perfetta: «’Cause it’s too cold for you here –Nico arrossì vistosamente abbassando lo sguardo– «And now, so let me hold both your hands in the holes of my sweather» Finito il verso, aveva messo giù la chitarra, si era sfilato la giacca e l’aveva posata sulle spalle del moro, che l’aveva accettata borbottando con un sorriso e le guance rosse: «Mi pare avessi detto che non la prestavi a nessuno.» Will alzò le spalle, replicando: «Credo di poter fare un’eccezione per te.» E non era certo arrossito quando il moro si era sporto a baciargli una guancia, certo che no.
 
Dopo quel campeggio, Nico indossava la giacca di Will quasi più di quanto la indossasse lui stesso, ma al biondo non importava per più di una ragione. La prima era il semplice fatto che gli stava da Dio: il giallo donava particolarmente alla pelle pallida del moro e il fatto che fosse parecchie taglie in più di quella che portava, lo rendeva adorabile. La seconda era ciò che significava.
Will si era accorto in poco tempo che era probabilmente più fulminante quel gesto, che il loro tenersi per mano praticamente sempre, a diffondere la notizia della loro relazione. Nico portava la sua giacca, gesto che dimostrava che era suo. E il pronome possessivo non indicava un possesso –per carità–, ma l’appartenenza reciproca.
E il biondo non poteva che sorridere come un ebete quando il moro gli veniva in contro nei corridoi, con la sua giacca, e una volta dopo averlo raggiunto, si metteva sulle punte per schioccargli un bacio sulle labbra. Una volta staccati, poggiavano la fronte una contro l’altra e Will sussurrava: «Mi sei mancato.»
L’italiano arrossiva, ma alzava gli occhi al cielo e lo spingeva leggermente rinfacciandogli di essere disgustosamente sdolcinato. E Will rideva poggiandogli un braccio sulle spalle e conducendolo verso Bianca e Zoë che si stavano scambiando un bacio e si tenevano le mani. 


 
Ehilà!
Okay, vorrei chiedere venia perché non sono riuscita a trovare una traduzione soddisfacente per "letterman jacket", quindi l'ho lasciato in inglese; poi vorrei ringraziare Riverdale e i Jarchie che m'ispirano queste storie tanto carine -spero questa lo sia-, e chiedere ancora venia se Will ricorda un po' Archie, mentre Nico e Bianca i Blossom: perdonatemi!
Comunque sia, vi ringrazio particolarmente per aver letto questa storiella e mi farebbe davvero tanto piacere sapere cosa ne pensiate visto che al posto di ripetere inglese e storia dell'arte/dormire mi sono messa a scrivere forse sarebbe stato meglio mettermi a studiare.
Mi sento fiera di me stessa perché sono riuscita finalmente ad inserire le Angelshade da qualche parte ed anche sono una ship di sfondo in quest'os, sono delle bimbe bellissime [Se c'è qualcuno che le shippa, si faccia avanti, pls].
Per concludere non so quando riuscirò a pubblicare altro perché la scuola mi stressa ma ogni tanto ho bisogno di distrarmi, quindi quale modo migliore se non scrivere degli adorabilissimi Solangelo? Quindi niente, lots of love per tutti voi e alla prossima!


 
  
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