Il passato riemergeva spontaneo, una bottiglia colma d’aria che risale dagli abissi.
Sasuke avrebbe giurato di vederlo, avrebbe sperato che quelle ombre che invadevano la sua stanza non fossero solo dei meri miraggi. Itachi non poteva essere morto, non poteva essere vero, e mentre continuava a pizzicare ed insultare la sua amata chitarra, la voce di Sasuke si incrinò e quegli accordi con cui suo fratello diede il suo inconsapevole addio al Mondo, tramutarono in taglienti grumi di sale.