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Autore: MaryFangirl    13/03/2017    2 recensioni
Rick è sul punto di capire cosa Michonne significhi per lui, ma questo nuovo mondo consentirà loro di trovare la felicità insieme? [Ambientata dopo la fine della 5° stagione].
Genere: Angst, Azione, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Michonne, Rick Grimes
Note: Traduzione | Avvertimenti: nessuno
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Titolo originale: Love in the time of decay
 
 
Il suono delle risate sembrava estraneo alle donne radunate in cerchio, sul divano e sulle sedie. Rosita aveva compiuto un miracolo nel rendere il suo salotto festoso, con decorazioni viola e argento che Maggie aveva trovato nell'attico di Deanna. Due tavoli da gioco mettevano in mostra i dolci, i panini e lo stufato preparati da Carol e Sasha. Una larga ciotola di plastica ospitava la versione modificata di Michonne di un punch alcolico, per il quale era stata famosa alla scuola di legge. C'era più punch che alcool, ma aveva dovuto arrangiarsi con ciò che Daryl aveva portato dalla sua ultima impresa di reclutamento.
Uno dei tanti lussi di Alexandria era che Deanna teneva un preciso calendario fin da quando il mondo era andato fuori di testa. Era il 17 ottobre 2014: il venticinquesimo compleanno di Tara. La donna del momento era seduta sul divano, ancora un po' troppo pallida ed emaciata, ma quello era il momento in cui si sentiva meglio fin da quando si era risvegliata. Era felice di condividere il suo momento circondata dalle donne a cui più voleva bene al mondo...più Eugene. Lui si rifiutava di abbandonarla anche solo per un istante.
"Io, mamma e le mie sorelle facevamo il brunch ogni domenica a casa della mia abuela" disse Rosita mentre camminava per la stanza, assicurandosi che tutti avessero abbastanza da mangiare e da bere. "Ognuno di noi portava un contorno. Abuela si rifiutava di rinunciare a preparare la portata principale, anche quando l'artrite portò le sue mani ad appallottolarsi. Non riuscivamo mai a farla sedere e rilassare. Viveva per prendersi cura di noi" si fermò un momento per asciugare le lacrime che iniziavano a montarle agli occhi. "Ma ora voi altre siete le mie sorelle, la mia famiglia. Sono contenta che possiamo essere tutte qui a festeggiare la nostra Tara"
Tutte sollevarono i bicchieri verso Tara. Quest'ultima era sopraffatta dall'emozione. Si sentiva contemporaneamente grata di avere quelle donne nella sua vita, e triste per via di tutte le perdite che avevano subito. Le mancavano tanto suo padre, sua sorella e sua nipote. Un altro pezzo del suo cuore si era staccato quando aveva scoperto che Noah era morto. Aveva pianto fino a non avere più lacrime. Non sapeva cos'avrebbe fatto se avesse perso qualcun altro.
"Allora, Wugene" disse Tara tentando di allontanare la tristezza, "quand'è stata l'ultima volta in cui sei stato circondato da così tante donne"
"Penso fosse la festa della canasta* che mia madre diede qualche mese prima che il mondo, come lo conoscevamo, si disintegrasse" disse. "Ma come tutte potete immaginare, non ero inondato da una copiosa quantità di attenzione da parte del genere femminile nella mia vita precedente. Quindi, vi ringrazio, signore, per l'inaspettata fortuna che mi avete concesso nell'invitarmi ai festeggiamenti di oggi"
"Non sarebbe stato lo stesso senza di te" disse Tara. Gli strinse la mano.
Michonne sorrise e scosse la testa guardando Eugene. Si divertiva sempre per il modo in cui parlava. Aveva bisogno della sua leggerezza. Il discorso di Rosita l'aveva riportata al passato. Le ferite erano a malapena riparate, stavano insieme con un filo scadente. Sarebbe stato così facile riaprirle. Notò Sasha che si alzava e andava in cucina. Dopo un momento di esitazione, la seguì.
"Stai bene?" chiese Michonne, osservando Sasha che riempiva un bicchiere d'acqua.
Sasha annuì e sorrise grata a Michonne, un sorriso che manteneva ancora un'ombra di tristezza. "Sto tenendo duro"
"Sai che ci sono sempre se hai bisogno di parlare" disse Michonne posandole una mano sulla spalla.
"Lo so" disse Sasha e leggermente coprì la mano di Michonne con la propria prima di tornare in salotto.
Rosita stava sistemando un vecchio tabellone del Monopoly per sfidare Eugene quando Maggie fece la sua comparsa. "Scusate il ritardo. Ero impegnata con i colloqui e le registrazioni della nuova recluta trovata da Aaron e Daryl. Poi l'ho fatto sistemare in una delle case" Maggie girò la stanza e abbracciò tutte quante. Quando si separò da Michonne, disse, "Oh, comunque, Rick ti sta cercando"
Michonne guardò l'orologio sopra la mensola del camino. "Sì, avevo promesso che avrei dato lezioni di combattimento col coltello a chiunque volesse imparare oggi alle quattro. Ci stiamo riprovando dopo l'ultima volta in cui ci siamo offerti e si sono presentate solo due persone. Dovrò andare lì un po' prima. Non posso permettere che il capo mi riduca la paga"
"Come se Rick non fosse ai tuoi ordini" disse Rosita sorridendo.
"Non è affatto così" disse Michonne.
"Beh" disse Rosita guardandosi le dita. "Abbiamo iniziato il cammino verso Washington perché lo volevi tu; siamo venuti qui perché tu non gli hai permesso di dire di no ad Aaron"
Michonne la interroppe prima che continuasse con la lista. "Non è per niente così"
"Beh..." disse Carol.
"Non anche tu, Carol?"
La donna si limitò a scrollare le spalle e continuò a dedicarsi al suo panino.
"A più tardi, signore, Eugene" disse Michonne. Tutti videro il piccolo sorrisetto che aveva, capendo che fingeva soltanto di essere irritata. Si abbassò per abbracciare Tara. "Sono così contenta che tu stia meglio. Dovresti venire ad aiutarmi con l'addestramento al più presto. Porta un po' delle abilità che hai imparato alla scuola di polizia"
"Contaci" disse Tara.
Maggie sorseggiò il punch e storse il naso. "Aspetta, Michonne. Senza offesa, ma il succo d'uva che mio padre spacciava come vino per la comunione era più forte di questa roba"
"Se ti serve qualcosa di più forte, allora convinci Daryl a preparare quel liquore di cui parla in continuazione" disse Michonne mettendosi la felpa.
Maggie storse il naso ulteriormente. "Sai una cosa? Lascia perdere. Penso che nessuno di noi possa resistere a ciò che ha fatto svenire Daryl e Merle per un giorno e mezzo"
Michonne rise. "Punto per te".
 
 
 
Rick camminava lungo le strade di Alexandria indossando la sua giacca da agente, ma aveva rimpiazzato la maglietta e la cravatta ufficiali con una camicia a motivo scozzese bianco e nero. Un freddo pungente era nell'aria. Sapeva che l'inverno sarebbe giunto presto. Era grato che Judith non avrebbe dovuto dormire fuori, al gelo. Si fermò e guardò le mura. Perlomeno, ci sperava.
Continuò a camminare mentre alcune persone gli facevano un cenno di saluto, mentre altri evitavano del tutto il suo sguardo. Raggiunse la via in cui viveva il suo gruppo. Sorrise e aumentò il passo quando vide Michonne uscire dalla casa di Rosita. "Ehi, straniera" la chiamò.
Michonne chiuse la porta e scese i gradini del portico. "Ci siamo visti questa mattina, Rick. Viviamo nella stessa casa, sai" disse rimuovendo un pezzettino di muschio di un albero che le era caduto fra i capelli. Si fermarono a guardarsi, a poca distanza l'uno dall'altra.
"Lo so, ma non avevi quest'aspetto a colazione" disse lui facendo un passo indietro per ammirarla. "Stai...benissimo" indicò i suoi capelli. "Mi piace la crocchia mista a treccia che hai"
"Si chiama treccia alla dea, raccolta in uno chignon basso**" disse lei sorridendo, toccandosi i capelli. Michonne si mise la pesante felpa intorno alle spalle mentre iniziavano a camminare insieme.
"Giusto. Sai che non me lo ricorderò mai" disse Rick, sfregandosi la barba che gli stava tornando in viso.
"Sì, come no"
Rick rise e guardò l'orologio. "Stavo andando a mangiare un boccone, ma penso di dover andare a incontrare questa nuova recluta. Vieni con me?"
"Certo. Ho un po' di tempo prima che la lezione inizi"
Attraversarono la strada e superarono il laghetto, la cui superficie iniziava a essere lambita da foglie ricche di rosso e oro. Michonne calciò giocosamente una piccola pila di foglie sul bordo dell'acqua, dirigendola verso Rick. Lui rise e ricambiò il gesto. Era contento che Michonne fosse lì a trattenere le sue preoccupazioni verso la comunità, per breve tempo. Mentre giravano intorno al lago, videro Tobin che usciva dall'armeria con un fucile.
"Ehi, Tobin" lo chiamò Michonne. "Sei di guardia stasera?"
"Sì, signora" disse lui allegramente. A malapena, invece, guardò Rick e gli rivolse un breve cenno prima di proseguire lungo il marciapiede.
"E' un bene che indossi questa felpa" disse Michonne dopo che Tobin si fu allontanato. "Altrimenti sarei rimasta congelata da quel brivido"
Rick sogghignò. "Sì, sono piuttosto certo che più di alcune persone vorrebbero che non avessi mai messo piede ad Alexandria. Probabilmente Tobin pensa che potrei scattare in ogni secondo e uccidere la sua famiglia"
"Son solo spaventati. Sono sicura che la maggior parte di loro non aveva mai visto un vagante. Ti sei presentato alla riunione coperto di sangue, con un morto sulla spalla, è stato uno shock"
I due dovettero scostarsi rapidamente, dato che un ragazzino che correva con la palla passò tra loro. Rick fece una smorfia.
"A quanto pare non si sono spaventati abbastanza" si voltò e aspettò finché non vide il bambino raggiungere una casa al termine della strada. "Non capiscono che queste mura non hanno significato se un numero sufficiente di vivi o morti vuole entrare"
"Beh, quella sera dissi a tutti che sarebbero stati fortunati se anche solo una piccola parte di Rick Grimes li avesse contagiati" disse Michonne.
"Hai detto questo?" chiese Rick, guardando l'amica meravigliato.
"Una cosa del genere. Dovevano sapere"
Lui sorrise e scherzosamente urtò la spalla di Michonne con la propria. "La mia cheerleader numero uno"
"Tutti abbiamo detto grandi cose su di te perché è vero, e ti amiamo"
Rick guardò Michonne di sbieco mentre proseguivano in silenzio. Il termine 'amore' gli rimbalzò di continuo in testa e si domandò perché sentirlo da parte di Michonne gli causava una sensazione che non riusciva a definire.
"Maggie ha detto di aver tenuto il colloquio. Suppongo che Deanna sia ancora in ufficiosa assenza" disse Michonne, interrompendo la sua fantasticheria.
"Sì. Penso che Maggie e Spencer siano le uniche persone con cui parla. Non mi ha rivolto la parola da quella sera"
"Mmh" disse Michonne. "La perdita e la tristezza possono far agire le persone in modi strani"
Rick si fermò a un incrocio, diede un'occhiata alla propria fede nuziale prima di voltarsi verso Michonne. "Sì"
"Sì" fece lei. Si fissarono finché lei non distolse gli occhi e si posò con disinvoltura una mano sullo stomaco. "Allora, chi è questo nuovo tizio?"
"Si chiama Craig. Daryl ha detto di averlo trovato nel bosco a dormire in una tenda. Era un bersaglio facile per quei Wolves. Maggie lo ha messo nella stessa casa insieme a Morgan. Ha pensato che impedirgli di stare da solo lo avrebbe aiutato ad adattarsi"
"Intelligente. Come ve la passate tu e Morgan?"
"A posto, penso. Solo che lui è così diverso. Non si ricorda di te o di Carl dall'ultima volta in cui lo abbiamo visto. Era completamente perso. Ora è un maestro zen. Non ha alcun senso"
"Non c'è niente di male in un po' di zen. Mi manca fare Tai Chi di mattina presto, come facevo alla prigione"
"Sì, ti guardavo quando ero di turno sulla torre" disse Rick.
"Mi guardavi?" chiese Michonne divertita.
Rick abbassò lo sguardo, sentendosi imbarazzato. "Beh, non in maniera viscida o altro. Ero solo curioso di quello che facevi, ed eri in buona forma"
"Quindi ti piaceva la mia forma?" lo provocò Michonne.
"Siamo arrivati" disse Rick evitando la domanda. Bussò alla porta mentre Michonne notò la statua di Buddha sotto il portico. Guardò Rick e sollevò un sopracciglio. Lui si limitò a scrollare il capo e le spalle.
Morgan aprì la porta, in mano il suo bastone. "Rick. Michonne. Sono così felice di vedervi entrambi in una giornata così bella" spalancò la porta per farli entrare.
"Bel Buddha" disse Michonne.
"Grazie. Era in soffitta ad aspettarmi. È un'ulteriore prova che sono qui per una ragione. Vi prego, accomodatevi" indicò il divano.
"Non siamo qui per una visita di cortesia. Siamo venuti per Craig. Abbiamo pensato di presentarci. Di vedere come vi adattate" disse Rick entrando in casa, ma senza sedersi.
"Giusto. Certo" disse Morgan. Raggiunse le scale. "Craig" esclamò. "Abbiamo visite"
Rick si avvicinò alle scale e vide un uomo alto come Tyreese, ma non altrettanto grosso, che scendeva. Aveva la pelle scura e indossava uno sporco cappellino da baseball degli Atlanta Braves. Si fermò a metà delle scale. I suoi occhi erano intensamente concentrati su Michonne. Rick si allarmò leggermente e toccò la pistola che aveva sul fianco. "Tutto bene, amico?" disse lentamente.
L'uomo ignorò Rick. "Michonne?" chiese.
La donna, che stava guardando fuori dalla finestra, si voltò. Consapevolezza, gioia, confusione e tristezza attraversarono tutte i suoi occhi prima di parlare. "Craig Jackson? Cosa...come...come hai fatto a venire qui?" disse correndogli incontro. Lo abbracciò forte mentre le lacrime iniziavano a rigarle il volto.
Morgan sorrise e tirò fuori il portafortuna a zampa di coniglio che aveva in tasca. Si girò verso Rick e lo vide con espressione confusa, la mano ancora sul calcio della pistola.
 
 
 
*gioco con le carte. Per maggiori informazioni, googlate xD
**l'acconciatura in questione si chiama 'goddess braid' e a dire il vero non ha una traduzione in italiano, quindi effettivamente mi sono presa la libertà di chiamarla 'treccia alla dea'. Ho cercato in giro, e in questo caso immagino che Michonne dovesse essere pettinata più o meno così: http://i0.wp.com/therighthairstyles.com/wp-content/uploads/2016/01/12-black-bun-updo-with-goddess-braids.jpg?w=500

 

  
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