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Autore: Diana924    13/03/2017    1 recensioni
1110: eliminato il suo unico ostacolo al trono la regina Urraca si reca a visitare la sua più grande nemica, la matrigna Isabella, nata Zaida.
Urraca I di Castiglia y Leon ( 1080 - 1126 ) fu la prima regina regnante d'Europa, temeraria e implacabile non ebbe mai esitazioni quando si trattava dei suoi nemici e dei suoi amanti governando da sola il suo regno
Genere: Drammatico, Sentimentale, Storico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Medioevo
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Autore: Diana924
Fandom: RPT Storico
Titolo: Yo, la reina
Personaggi:  Zaida|Isbella di Siviglia, Urraca iI di Castiglia, baby!Alfonso Raimundez VII, baby!Sancha Raimundez, Pedro Gonzàlez de Lara, nominati Alfonso VI di Castiglia, Costanza di Borgogna, Sancho Alfònsez, Alfonso I d'Aragona
Rating: NC13
Note:  Recentemente ho avuto l'opportunità di poter vedere la serie tv spagnola " El Final Del Camino " che tratta della fondazione delal cattedrale di Santiago di Compostela e degli intrighi della corte di re Alfonso VI, tra tutti i personaggi ( 8 puntate ma pienissima  di avvenimenti e di time jump ) quelli che mi hanno più colpite sono sitate sicuramente Zaida|Isabella e la piccola Urraca
Note2: Timeline? 1110
Nota3: Urraca de Leon y Castilla, detta La Temeraria dai suoi contemporanei ( 1081 - 1126 ) è un personaggio eccezionale della storia spagnola. Prima regina regnante della storia europea governò sempre come un uomo non eistando a scontrarsi con i suoi due mariti, con i suoi amanti e soprattutto la nobiltà castigliana che le preferiva il figlio Alfonso.
Note4:  Nata forse nel 1067 Zaida era una principessa musulmana imparentata con gli emiri di Siviglia. Dopo la presa di Toledo da parte delel truppe spagnole la si ritrova presso Alfonso VI, se ostaggio, preda di guerra e mandata vlontariamente ancora non si sa. Nel 1093 diede ad Alfonso, di cui era divenuta l'amante, il sospirato erede maschio, Sancho Alfònsez, per poter garantire un avvenire regale al figlio si convertì al cristianesimo assumendo il nome di Isabella, anche se taluni sostengono si fosse già convertita e alla morte di Costanza di Borgogna, seconda moglie d Alfonso, i due si sposarono. Alfonso riconobbe Sancho come suo erede scatenendo l'ira di sua figlia Urraca e del marito di lei, Raimondo di Borgogna. Cosa sia avvenuto di Zaida|Isabellal dopo la morte di Alfonso è un mistero, si conosce però il suo luogo di sepoltura. Tuttora però si hanno dei dubbi, per alcuni Zaida morì di parto nel 1098 e dunque la regina Isabella sarebbe un'altra donna, per altri Zaida e la regina Isabella sono la stessa persona, per motivi di trama ho preferito la seconda ipotesi
Note5:  Sancho morì un anno dopo la morte del padre, ucciso durante una guerra civile da lui scatenata per ottenere il trono di cui si era appropriata Urraca, aveva 14 anni quando morì, suo padre era ancora in vita quando morì, per " motivi di fiction " ho deciso di far svolgere la batatglia di Uclès un anno dopo; il suo corpo venne recuperato e inviato a re Alfonso
Note6:  Urraca ebbe diversi amanti, il più famoso fu senza dubbio Pedro Gonzàlez de Lara, padre dei suoi figli  Elvira e Fernando Gonzàlez, come lei aveva detestato il fratellastro Sancho così suo figlio Alfonso detestava i ragazzi Gonzàlez


 

Dalla finestrella filtrava appena un po’ di luce, quanto bastava perché potesse vedere in che stato fossero i suoi vestiti.
La gonna di raso era ormai un groviglio di pezzi informi, il corpetto era completamente distrutto e aveva freddo, talvolta sentiva il vento che tentava di entrare nella cella senza alcun risultato e aveva freddo. Aveva implorato i suoi carcerieri di concederle almeno una coperta ma questi si erano limitati a ridere chiamandola cagna, puttana e svergognata, ma tutto quello sarebbe cambiato. Non appena Sancho avrebbe deposto quella bimba intrigante tutto sarebbe stato come doveva essere, suo figlio avrebbe cinto la corona e lei sarebbe stata al suo fianco come madre e consigliera inaugurando un’era migliore, fatta di pace, tolleranza e accordi con Cordova.
Sentì la porta aprirsi e alzò debolmente gli occhi, forse erano gli uomini mandati da Sancho a liberarla, forse era suo figlio stesso che veniva a salvarla da quel tormento pensò speranzosa.
Lei era lì, algida e rigida come una regina, splendente come una regina, riccamente vestita e con la corona di Castiglia che mandava bagliori dorati, la si sarebbe detta una fata tanto la sua pelle era bianca se non fosse stato per gli occhi, erano duri, spietati e assetati di sangue, volevano il suo sangue come aveva sognato per anni.
“ La cella è di tuo gradimento, Zaida? Posso fartene preparare un’altra anche se questa mi sembra il luogo adatto per una cagna infedele come te “ la salutò la regina, algida e trionfante. Zaida, un nome che credeva di aver dimenticato, lei non era più Zaida da anni e quella ragazzina impertinente la umiliava senza motivo, le era stata vicina negli anni quando Costanza era morte, le aveva offerto amicizia e sostegno e ora l’altra la trattava così, incredibile.
“ Il mio nome è Isabella, Isabella di Siviglia e tu lo sai Urraca, dov’è mio figlio? “ le domandò cercando di trovare un barlume dell’autorità di un tempo, quando ogni suo comando era legge e la servitù si inchinava al suo passaggio, i Grandi del regno la detestavano ma anche loro avevano dovuto piegarsi di fronte a lei perché lei era la madre dell’erede al trono e la moglie del re.
“ Tuo figlio … tuo figlio giace su un campo di battaglia, la sua testa staccata dal corpo è invece nelle mie stanze dove posso averla in mio completo potere. Quale follia ha potuto persuadere un bastardo a credersi il principe ereditario e a levare la sua mano contro di me e i miei figli? Sicuramente le tue chiacchere eretiche devono averlo traviato, so come funziona tra la tua gente, Zaida “ le rispose Urraca.

Si ricordava fin troppo bene di quando Zaida aveva fatto il suo ingresso a corte, preda di guerra sulla carta ma in realtà era già l’amante di suo padre re Alfonso.
Suo padre aveva delle amanti, le era stato insegnato che era normale che i re avessero delle amanti e lei per anni era rimasta in silenzio osservando le umiliazioni che quella mora, quella maomettana aveva inflitto a sua madre, povera Costanza di Borgogna che tanto rispettava suo padre e tanto ne era angariata, ogni volta che nelle occasioni ufficiali Urraca intravedeva la mora tremava, quando sarebbe diventata regina le avrebbe fatto pagare tutto.
La nascita di Sancho le aveva portato via tutto, fino ad allora lei era stata l’erede, sua madre era giovane e avrebbe avuto altri figli si dicevano i cortigiani sperando nell’atteso figlio maschio. Suo padre sembrava rassegnato e aveva deciso di farla sua erede finché quel marmocchio non era arrivato a rovinare tutto. Sebbene bastardo Sancho era stato riconosciuto da tutti come l’erede al trono, poco importava il suo viso che denunciava le sue origini moresche o che Zaida fosse una concubina, lei era riuscita dove sua madre aveva fallito: aveva dato un erede al trono e per questo Urraca non l’avrebbe mai perdonata.
Raimondo per quanto idiota e mentecatto le aveva donato suo figlio e di quello Urraca gli era grata, a corte nessuno aveva mai stimato suo marito ma temevano lei e rispettavano Alfonso, qualcuno avrebbe preferito saperla morta in maniera tale che il trono andasse subito a suo figlio ma li avrebbe delusi, non si era mai sentita così viva in tutta la sua vita. Lei sarebbe stata regina e Alfonso il suo erede, la corona lei se l’era guadagnata,

“ Dove … dove sono le mie figlie? “ chiese, quella sgualdrina cristiana le stava portando via tutto e quel che era peggio ne stava gioendo. Sancho era suo figlio, Sancho doveva essere re e lei glielo aveva portato via, quella donna non meritava il trono. Lei aveva amato Alfonso, dopo i primi mesi di rancore aveva finito per innamorarsi del valoroso re e per lui aveva deciso di rinunciare alla sua religione. Lo aveva fatto per renderlo felice e quando Costanza era morta per Alfonso sposarla era stato un gesto naturale, così come aveva legittimato Sancho, era lui il legittimo erede di Alfonso e non quella mocciosa che la guardava come una lupa che contempli l’agnello che sta per sbranare.
“ Sancha la farò sposare con uno dei mie nobili, in quanto alla tua preziosa Elvira la renderò regina. La renderò regina di Sicilia facendola sposare all’Altavilla, gli stessi che hanno scacciato i tuoi correligionari da quell’isola “annunciò Urraca, con una mano dava e con entrambe toglieva, degna figlia di sua madre, il sangue freddo del nord era predominante in lei pensò con disgusto, non le bastava la vittoria ma bramava anche la sua umiliazione.
“ Fammele vedere, Elvira non ha nemmeno un anno … ti supplico Urraca, fammi vedere le mie figlie “ la supplico, aveva freddo, fame e quel che era peggio non si era mai sentita così sola e sconfitta in tutta la sua vita.
“ Le tue figlie cresceranno come devote cristiane servendo come ancelle mia figlia Sancha Raimundez senza che tu corrompa la loro anima come hai già corrotto questa corte e il cuore di mio padre. Ti saluto Zaida, la prossima notizia che ascolterò su di te sarà quella della tua morte “ la salutò prima di uscire, ancora un istante e si sarebbe scagliata su di lei, lo voleva così tanto, voleva farle male solo la metà di quanto lei stava soffrendo in quel momento.
Chiuse gli occhi lasciandosi cullare dal gocciolio dell’acqua che filtrava dal terreno, era come se fossero con lei: Alfonso, Sancho, la sua bella Cordova, doveva solo dormire e non smettere di sognare, le erano rimasti solo i sogni adesso.

 

***

Entrò nella sala del trono senza farsi annunciare e vide Alfonso assieme a Sancha vicini al suo trono, troppo vicini.
“ Cosa pensi di fare? “ urlò e suo figlio si alzò di scatto, era colpa dei suoi maestri che non gli avevano insegnato a rispettare i genitori, nemmeno lei aveva rispettato Raimondo ma il rispetto ai genitori era dovuto, specialmente nel suo caso essendo lei la regina regnante di Castiglia e Leòn. Follie di vecchi convinti che avrebbe abdicato a favore di Alfonso, il trono era suo e tale sarebbe rimasto fino alla morte, aveva sopportato troppo per perderlo così.
“ Madre … io … dovrebbe essere mio “ le rispose Sancho abbassando però lo sguardo, avrebbe dovuto far punire quel moccioso arrogante, era così simile a Raimondo che solo quel pezzente di suo marito poteva essere suo padre, doveva ordinare ai suoi insegnanti di picchiarlo per quella sua sfrontatezza.
“ E lo sarà, quando io sarò morta, non avere fretta Alfonso, sei solo un bambino ma quando sarà il momento avrai la mia corona “ dichiarò prima di fargli segno di allontanarsi, doveva anche far picchiare la sua balia, che Alfonso fosse arrivato a pensare che il trono fosse suo era pura follia e la colpa poteva essere solo della balia, certe ragazze dovevano imparare il proprio posto nel mondo.
“ Le Cortés vogliono un re guerriero, non una regina “ la contraddisse suo figlio, quasi non se ne accorse, il movimento in lei fu istintivo, un istante Alfonso la guardava con aria di sfida e il momento dopo si toccava la guancia con occhi colmi di lacrime.
“ Le Cortés e i nobili vogliono solo spogliarci del nostro potere, se dipendesse da loro farebbero a meno della monarchia, non credere a quello che dicono e non piangere. Non ti azzardare a piangere Alfonso: sei l’erede al trono di Castiglia non un contadino! “ lo rimproverò e Alfonso cercò di trattenere le lacrime.
“ Don Pedro Gonzalez de Larà! “ annunciarono e lei sorrise, Pedro era sicuramente migliore di Gomez e di Raimondo ma doveva scoprire se amava Urraca o la regina di Castiglia e lo avrebbe scoperto. Fece segno ad Alfonso e a Sancha di sedersi ai suoi piedi e i due bambini obbedirono, la guancia di Alfonso ancora gonfia.
“ Mia regina “ si inchinò Pedro quando fu vicino al trono e lei sorrise, era certamente un uomo attraente, degno di poter avere l’amore di una regina straordinaria come era lei, la prima reina proprietaria al mondo.
“ Don Pedro, avvicinatevi, non mordo mica “ lo salutò lui e Alfonso le lanciò uno sguardo sorpreso, per fortuna in quanto a intelligenza suo figlio aveva preso da lei. Pedro le obbedì prima di rivolgere un piccolo inchino ad Alfonso e a Sancha. “ Don Pedro, dovete raccontarmi tutto della battaglia e … sono sicura che questa notte avrete molti dettagli che non potete dividere con i miei due bambini “ lo provocò e lui sorrise malizioso prima di farle il baciamano, se credeva di essere lui a comandare si sbagliava di grosso, lei era come suo padre e lui era la sua Zaida.
“ Sono sicuro che sarete soddisfatta di quello che udirete questa notte, mia regina “ le rispose Pedro facendola ridacchiare, forse lui era l’uomo giusto, quello a cui avrebbe potuto donare non solo il suo corpo ma anche il suo cuore.
Alfonso la guardò sorpreso prima di stringersi a lei possessivo mentre Sancha giocava con le pieghe del suo abito quando entrò un paggio.
“ Spero che abbiate notizie importanti per interrompermi mentre sono in udienza con don Pedro e ci sono i miei figli! “ urlò, che imparassero a temerla dato che non avrebbe mai avuto il loro rispetto e il loro amore in quanto donna.
“ È arrivato un messaggero da Barcellona, sostiene di venire da parte del re in persona “ le annunciò il ragazzo facendola sorridere mentre Pedro sbiancava, lui aveva capito tutto: aveva provato a opporsi ma se doveva … lei era un re e ogni re aveva bisogno di una regina, e la sua regina sarebbe stato Alfonso d’Aragona, Pedro poteva essere la sua puttana, la sua Zaida.
Urraca sorrise trionfante, avrebbe realizzato tutto quello che sua madre aveva sognato per lei e che suo padre aveva desiderato per Sancho e lo avrebbe fatto con l’aiuto del suo amante e del suo futuro marito, il loro matrimonio avrebbe unito i regni cristiani e quello era più di quanto suo padre avrebbe mai sognato, insieme avrebbero sferrato l’offensiva definitiva agli almoravidi di Cordova e il suo nome sarebbe stato ricordato per sempre.
Urraca I, reina proprietaria de Castilla y Leòn, reina consorte de Aragòn, conquistatrice di Al Andalus … suonava bene, veramente bene e così a distanza di mille anni si sarebbero ricordati di lei.




   
 
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