And then I see
your eyes
Malia
non aveva mai dato troppo credito alle storie che sua madre raccontava a sua
sorella e a lei. Sapeva, come tutti, dell’esistenza delle anime gemelle, di quello che succedeva quando si incontrava la
propria, ma, anche se ancora una bambina, aveva parecchi dubbi al riguardo.
Ascoltava
la madre parlare di un mondo colorato dopo l’incontro con il marito, un mondo
che Malia non aveva ancora avuto l’occasione di vedere.
«Sei troppo piccola» le
rispondeva la madre ogni volta che le chiedeva quando, anche lei, sarebbe
riuscita a vedere i colori del mondo e le sue sfumature.
A
volte aveva paura che non avrebbe incontrato mai la sua anima gemella e che
sarebbe stata costretta a vivere per sempre in un mondo monocromatico e senza luce.
Per questo ogni volta che incontrava un nuovo bambino, una nuova amica al
parco, la figlia dei nuovi vicini, un nuovo compagno di scuola gli prendeva il
viso tra le mani, lo avvicinava al proprio e piantava il suo sguardo curioso e
speranzoso negli occhi dell’altro. L’unico risultato di quella strana
situazione era sempre la paura nella povera, nuova vittima e l’occhiataccia
delusa e irritata che Malia gli lanciava contro, come se fosse stata colpa sua.
«Sei troppo piccola» le
ripeteva la madre «Quando crescerai,
incontrerai la tua anima gemella, la persona speciale che riuscirà a farti
vedere tutto: l’azzurro del cielo, il rosso dei papaveri e l’argento della luce
della luna».
E
Malia aspettava, ed aspettava, ed aspettava. Eppure quello che continuava a
vedere era solo il nero ed il bianco. E poi un giorno, smise di vedere anche
quello insieme ai volti della sua famiglia.
Il
giorno in cui tornò a vedere, il mondo appariva ancora più scuro di quanto
ricordasse.
Aveva
passato gli ultimi anni della sua vita sotto la forma di coyote e tornata alla
sua vita umana, la consapevolezza di ciò che aveva fatto la soffocò quasi
immediatamente.
Un
peso le premeva sul cuore in una morsa dolorosa, lo faceva sanguinare senza
darle mai tregua. E lei una tregua non la voleva. Voleva continuare a soffrire,
voleva che le ferite continuassero a riaprirsi e a sanguinare, voleva che tutte
le cicatrici rimanessero per sempre impresse sulla sua pelle, sul suo cuore,
sulla sua anima.
Quando
rincontrò il padre, non aveva neanche la forza di alzare lo sguardo per
incrociare il suo. Come poteva continuare a guardarlo negli occhi senza potergli
spiegare che l’unico motivo per cui sua moglie e sua figlia erano morte, era
perché lei aveva perso il controllo in una notte di luna piena? Le tornò in
mente il ricordo delle storie di sua madre, le storie sulle anime gemelle e di
come il mondo aveva iniziato a colorarsi dopo aver incontrato il marito. Il
mondo di suo padre in tutti quegli anni era tornato ad essere grigio e nero per
colpa sua.
Però
quando gli fu di fronte, trovando il coraggio che mai aveva pensato di
possedere, alzò lo sguardo per incontrare quello del padre e vide che i suoi
occhi, quelli di entrambi, erano colmi di lacrime di gioia, uno per aver ritrovato
la figlia e l’altra per essere tornata a casa.
Quello
che Malia, non poteva sapere, era che, in quel momento, gli occhi di suo padre
erano tornati a vedere i colori, anche se non accesi e vividi come prima.
Quando
la ragazza-coyote sentì la macchina dello sceriffo mettersi in moto, si voltò e
guardò dentro la vettura. Il figlio dello sceriffo, Stiles le sembrava si
chiamasse, la stava fissando e Malia si accorse della sfumatura nocciola dei suoi occhi.
D’un
tratto Malia riusciva a percepire tutte le sfumature di tutti i colori. Il
giallo dei fiori di prato appena sbocciati, l’azzurro del cielo che si
confondeva con quello più scuro del mare più profondo la prima volta che lo
aveva rivisto, il rosso di cui si tingeva il cielo quando il sole tramontava.
E
ogni volta che Stiles le prendeva la mano, che la baciava o che, semplicemente
la sfiorava, i colori le sembravano più vividi e, se era possibile, ancora più
belli.
Aveva
imparato che l’anima gemella era l’unica persona in grado di far percepire i colori
all’altro, ma che spesso non bastava a definire la visione. Il resto del branco
era stato l’elemento fondamentale per completare il suo nuovo modo di vedere il
mondo. Quando aveva incontrato Scott, era riuscita a notare la differenza nelle
sfumature dei colori caldi, quelli che trasmettevano sicurezza. Grazie a Kira
le varie tonalità dei colori diventavano più luminose. E Lydia, con lei era
stato difficile notare il cambiamento, le variazioni, ma alla fine aveva notato
anche quello: quando Lydia le era accanto, i contorni erano più definiti, i
colori non erano più sfocati. Lydia le dava sicurezza.
Adesso
che riusciva a vedere il mondo nella sua completezza, aveva paura che un giorno
quella visione le sarebbe stata portata via, e non credeva che sarebbe stata
mai pronta a dirle addio.
Aveva
sentito Scott parlarne, sapeva quanto per tutto il branco, specialmente per
Scott e Lydia, era stata dura dire addio ad Allison. Dentro di se sapeva anche
che per Scott sarebbe stato impossibile tornare a vedere i colori come quando
c’era Allison, che, per lui, dopo la morte della ragazza, il mondo avrebbe
sempre avuto una sfumatura più scura. Perché era impossibile amare una persona
così tanto e poi perderla senza pagarne le conseguenze. E allora aveva avuto
paura che un giorno avrebbe perso Stiles e che, anche per lei, i colori
avrebbero perso la loro brillantezza.
E
quel giorno, come quello di pochi anni prima, era arrivato. E Malia cercava di
sopravvivere come poteva. Continuava ad andare a scuola, a vedersi con i suoi
amici cercando di non far notare a nessuno quanto la fine della sua storia con
Stiles la facesse stare male. Fingeva di non vedere il suo, ormai, ex-ragazzo
guardare Lydia come lei presumeva di aver guardato Stiles nei mesi passati.
Fingeva di non sapere che il ragazzo che aveva amato, adesso amava un’altra, e
che in quegli ultimi mesi, quando Stiles aveva guardato negli occhi Lydia, aveva
visto il biondo fragola dei capelli della ragazza diventare sempre più vivido
ai suoi occhi. Fingeva di non soffrire più per lui, come aveva detto centinaia
di volte a Lydia, sempre preoccupata per lei. Fingeva che le andasse bene che
la sua anima gemella amasse un’altra persona, e che il modo era tornato quasi
del tutto grigio. Fingeva su tutto.
Quando
Stiles, poi, era stato catturato dai Ghost Riders e dimenticato da tutti, persino da suo padre, il
mondo era tornato ad essere nero e grigio. E la cosa peggiore era che Malia non
ricordava neanche più i colori che aveva visto grazie al ragazzo. Tutto ciò che
aveva le stava scivolando dalle mani senza che lei se ne rendesse conto o se ne
ricordasse.
Poi
Stiles era ritornato, ma i colori no.
La
vita a Beacon Hills aveva ripreso il suo normale andamento, almeno secondo i
loro canoni, e Malia continuava a fingere che andasse tutto bene quando in
realtà non andava bene per nulla.
Pensava
di essere diventata brava a fingere e a non farlo notare agli altri. Recitava
quella parte da così tanto tempo e così bene che anche lei aveva iniziato a
crederci. Ma il suo talento non incantava tutti. Non incantava Scott.
Mentre
erano tutti insieme seduti davanti il liceo, in una delle loro ultime giornate
scolastiche insieme, Scott le strinse la mano da sotto il tavolo.
Forse
perché aveva notato il suo sguardo triste nel vedere Stiles e Lydia sorridersi
da lontano prima ancora di incontrarsi, forse perché aveva notato il suo
sorriso tirato quando si era seduta con loro tre, forse perché, in fondo, anche
Scott sapeva cosa si provava nel lasciare andare la persona amata.
Forse
perche sapeva solo che a Malia serviva qualcuno su cui appoggiarsi, qualcuno
che la supportasse. E le strinse la mano. E Malia notò che il cielo quella
mattina era il più azzurro e luminoso cielo che avesse visto in quegli ultimi
mesi.
Saalve a tutti!
Questa è una piccola OS scritta in
un momento di noia durante l’ora di religione, e non sapevo se pubblicarla o
meno. Non sono molto convinta di come sia venuta, in realtà, ma essendo la
prima AU che scrivo alla fin fine non fa troppo schifo.
Credo che tutti sappiano dell’esistenza
di questa AU che è di gran lunga una delle mie preferite, ma ho aggiunto
qualche mio headcanons: ad esempio il fatto che solo
grazie al branco Malia riesce a vedere il mondo alla perfezione, o il fatto che
non solo l’anima gemella intesa come fidanzato/a riesce a farti vedere i
colori. E che non esiste solo un’anima gemella a cui siamo legati per lì
eternità. Io, almeno, la penso così, ma forse sono troppo ottimista. In ogni
caso, grazie a chiunque abbia letto e sia arrivato fin qui!
All
the Love,
Ems
xoxo