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Autore: Harry Fine    15/03/2017    1 recensioni
(Storia in sospeso)
In questa storia, i personaggi di Shugo chara saranno visti in un contesto pieno di spade, combattimenti per mare, frutti del diavolo, passioni amorose su navi incredibili e desiderio di ricchezza e notorietà, pronti a tradire chi li ha cresciuti e a stringere amicizie indistruttibili. Si vedrà se la ciurma della Black lynx riuscirà a conquistare i mari o se verrà inghiottita dall'ora di un pirata leggendario.
Genere: Avventura, Fantasy, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Amu Hinamori, Ikuto Tsukiyomi, Nuovo personaggio
Note: AU, Movieverse, OOC | Avvertimenti: Incompiuta
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Tutti corsero verso la nave con il cuore in gola. Quando entrarono, Amu, Tsuyo, Utau, Kukai e gli altri videro il corpo di Ikuto, pallido come un morto e sudato come non mai, lungo disteso su un letto di fortuna che i loro compagni avevano costruito sul momento, e con una pezza umida sulla fronte bollente di febbre, con Hikaru, Rikka, Shuraia e Yaya che correvano ovunque, tirando fuori ogni tipo di medicina contro il veleno, rovistando dappertutto. I tre ragazzi della sua ciurma iniziarono subito ad aiutare i loro compagni, facendo in modo che tutti i medicinali e gli strumenti medici di cui disponevano fossero pronti all’uso pur di salvare il loro capitano. 《Che cosa possiamo fare per aiutarlo?!》 Chiese la ragazza bionda preoccupata, accarezzando il volto bollente del fratello. 《Non ne abbiamo idea. Il veleno nel suo organismo è troppo e non è stato estratto subito, e questo ha reso quasi del tutto inefficaci molti dei rimedi che abbiamo provato. Stiamo cercando di capire come fare a salvarlo e forse ci siamo quasi. Voi impeditegli di addormentarsi.》 Rispose Hikaru. Il ragazzo dai capelli blu stava iniziando a sentire freddo e caldo tutto insieme, ma anche uno sgradevole gusto molto amaro in bocca, oltre che una sensazione di grande debolezza nelle sue membra. Una debolezza che gli faceva sentire un bisogno estremo di dormire e riposarsi, nonostante le raccomandazioni degli altri sul non farlo. Di colpo, però, sentì la mano di Amu poggiarsi sulla sua spalla, che lo fece desistere subito dall’addormentarsi. L’avrebbe riconosciuta tra mille la sua mano, specialmente grazie a quel particolare e lieve profumo di salsedine e spezie che la ragazza emanava. 《Hey, confettino. Com’è andata la battaglia contro il gassoso? Avete vinto contro quel tipo alla fine?》 Chiese, aprendo gli occhi leggermente appannati. 《Si. E abbiamo anche recuperato il frutto del diavolo di Akai. Rima lo ha fatto letteralmente saltare in aria e ridotto in cenere.》 Rispose lei. 《Ottimo. Avete… fatto un ottimo lavoro voi altri. Tu, soprattutto, hai dimostrato una…. quantità di grinta davvero notevole per… una nanerottola. Non è da tutti opporsi agli ordini di Barbanera, l’uomo più lunatico e fuori di testa di questo mondo, in un modo tanto… convinto... Mi hai sorpreso... confettino.》 Disse lui, ridacchiando. L’altra arrossì di botto, ma il ragazzo dai capelli blu non aveva ancora finito. 《Mi è piaciuta particolarmente… la parte in cui hai detto ”non vi lascerò mettere le mani su Ikuto”. Sei stata troppo forte. E questo dimostra che, alla fine… nonostante tutto, ci tieni a me.》 Disse col suo classico sorriso sghembo e soddisfatto sul volto madido di sudore, sempre usando quel suo tono canzonatorio. Dal suo modo di comportarsi, infatti, Sembrava quasi che non fosse stato gravemente avvelenato. L’altra era tentata di prenderlo a sberle dopo quel momento, ma poi notò che le sue condizioni non erano affatto buone come lui voleva far credere. La ragazza allora si ricordò che non doveva assolutamente lasciare che si addormentasse, altrimenti il veleno avrebbe avuto la meglio, quindi gli chiese la prima cosa che le venne in mente. 《Senti… perché hai deciso di allearti con quel pirata… Barbabianca giusto? Perché hai voluto far parte della sua flotta insieme ai tuoi compagni? E perché, anche dopo la sua morte, tu hai scelto di continuare ad opporti a Barbanera?》. L’altro, sforzandosi di rimanere lucido e anche piuttosto sorpreso da quella domanda, Rispose 《Perché Barbabianca era l’unico che veramente si meritava di diventare il re dei pirati e del mondo. Lo so che può sembrare strano, ma lui non aveva mangiato il frutto Gura gura no Mi solo per avere il potere di generare terribili terremoti e battere i suoi nemici, così come non aveva deciso di diventare il nostro sovrano solo per…. il gusto di sottomettere gli altri o per sentirsi importante. No. Lui voleva dimostrare…. che il potere, se usato bene e misto alla compassione e alla voglia di aiutare gli altri a migliorare se stessi, sarebbe stato il modo di trovare la vera pace. Io mi sono unito a lui perché…. era qualcuno che credeva veramente nelle sue idee e che rispettava tutti. Ha accolto me, Tsuyo, Utau e Kukai nella sua flotta quando siamo stati aggrediti durante i nostri primi viaggi per, ed eravamo solo dei ragazzini che non erano all’altezza degli altri suoi pirati, come dicevano gli altri membri della sua nave, ma lui…. ripeteva sempre che anche noi eravamo suoi figli, tanto quanto loro. E noi eravamo davvero dei figli per lui. Tsuyo ha ereditato da lui l’istinto paterno che esprime con Hikaru. E quella situazione per noi era veramente strana, perché…. si comportava con noi come avrebbe fatto il nostro vero padre. Era gentile, buono e anche saggio, oltre che pronto a perdonare i nostri errori e ad insegnarci come correggerli. Era in grado di dare consigli e lezioni, ma sapeva rivelarsi anche severo e testardo come un mulo, anzi, anche peggio. E se qualcuno disobbediva troppo, lo punica anche severamente, ma lui continuava ad amare tutti noi. E noi eravamo arrivati a volergli bene con tutto il nostro essere, proprio come se fossimo stati veramente i suoi figli. Sotto la sua guida, io e i miei fratelli ci siamo sentiti veramente tali. Finalmente Uniti da un legame anche più forte di quello di sangue. Non eravamo più quattro ragazzini che erano scappati da un’isola che li considerava mostri. Eravamo diventati quattro membri della potentissima flotta di Barbabianca. Ed eravamo fieri di esserlo. Ed è sempre merito suo se siamo diventati ciò che siamo adesso. Da lui e dai suoi pirati, che dopo un po’ si erano affezionati a noi, abbiamo…. appreso tutto. Come combattere con le armi, come cucinare, come utilizzare al massimo i poteri dei nostri frutti del diavolo, come guarire le nostre ferite, e lui ripeteva sempre che ogni male ha la sua cura dentro, e anche come mangiare in modo smisurato per sostenere gli allenamenti. E sono sicuro che tu saresti rimasta decisamente sorpresa di quanto cibo riuscisse a ingurgitare Barbabianca prima di sentirsi sazio. Mi ricordo che una volta era arrivato a mangiare un pasto da cinquecento chili, e non era ancora del tutto soddisfatto.》. Questo ultimo commento li fece ridere tutti e due. 《Davvero riusciva a ingurgitare tanto cibo in un solo pasto senza vomitare?》 Chiese la ragazza tra le risate. 《Eccome. E anche noi della sua ciurma. Grazie a lui, abbiamo sviluppato tutti uno stomaco di ferro》《E come facevate a non ingrassare se mangiavate in quel modo esagerato? Insomma, tu, Utau, Kukai e Tsuyo sembrate dei modelli!》. Negli occhi di Ikuto balenò nuovamente la loro caratteristica malizia. 《Quindi, mi trovi anche attraente eh confettino? Sapevo che nemmeno tu eri… immune al mio fascino. Non è che vorresti vederlo tutto questo corpo da modello?》 Chiese lui. L’altra si battè una mano sulla fronte. 《Secondo me Rikka ha esagerato prima quando ci ha detto che stavi morendo! Non sembri affatto un povero micio triste e moribondo! Sei solo il brutto gattaccio pervertito di sempre!》 Disse lei, più rossa di un pomodoro. L’altro, per tutta risposta, le rise in faccia. 《Sei sempre… tenerissima quando fai così.》. E questo commento la fece diventare viola. 《Comunque, noi mangiavamo così tanto perché ci sottoponevamo a continui e durissimi allenamenti sulla nave di Barbabianca. Dovevamo imparare alla perfezione più tecniche possibili da usare con i poteri dei nostri frutti del diavolo e dovevamo anche essere capaci di maneggiare un’arma come si deve, per essere preparati alle occasioni in cui non ci fosse stato possibile utilizzare le nostre abilità demoniache. E abbiamo vissuto in questo modo per tre anni. Combattendo insieme alla sua flotta per affermare il potere dei pirati di Barbabianca, mangiando tutti insieme, scherzando, divertendoci e ricevendo l'amore di un padre esemplare come solo il nostro capitano poteva essere. Tre anni che io e i miei fratelli abbiamo amato davvero. Tre anni in cui abbiamo vissuto davvero. Tre anni in cui avevamo una vera famiglia attorno a noi. Una famiglia grande e allegra, con un padre che ci amava a tal punto da farsi chiamare “papà” da noi. Abbiamo anche contributo ad allargarla… quando abbiamo portato con noi anche Shuraia, Hikaru, Rikka e Yaya. Io e i miei fratelli ci siamo presi cura di loro, visto che erano poco più che bambini quando li abbiamo conosciuti, in particolare Tsuyo. Non so perché, ma lui mi ricorda sempre di più mio padre. E lo rivedo anche in…. Utau, in Kukai, e anche negli altri. Tutti abbiamo vissuto solo per vederlo diventare re dei pirati ed essere fieri di lui e d’essere parte della sua famiglia. E mai saremmo stati più felici che vederlo finalmente onorato di quel titolo, che avrebbe realizzato il suo sogno di pace, ma poi… arrivò quel maledetto di Barbanera.》. A quel punto Amu trattenne il respiro, sapeva che quella storia avrebbe preso una brutta piega. 《Lui era un pirata di grande fama, quasi quanto nostro padre, e con lui condivideva anche il progetto di diventare re, ma lui voleva diventare il sovrano dei pirati solo per…. vedersi ricoperto di denaro e gloria, infischiandosene degli altri e di chi avrebbe dovuto uccidere pur di ottenere ciò che voleva. Insomma, tutto l’opposto di Barbabianca. E lui diceva sempre che lui non avrebbe mai chiamato figlio un pirata tanto spregevole e senza scrupoli come quello. E noi ce ne rendemmo subito conto. Da quando lo incontrammo la prima volta, ci sfidò continuamente con la sua flotta di mercenari, che volevano solo mettere le mani sui nostri tesori. E andò avanti così per tanto tempo. Combattemmo per almeno sei mesi per terra e per mare con loro in maniera ininterrotta, fino a che non ci ritrovammo tutti insieme…. su un’isoletta pressoché deserta.》 Fece una piccola pausa, colto da un giramento di testa, mentre Amu osservava che tutti gli altri ragazzi si stavano prendendo cura del loro capitano, ma che avevano le orecchie tese per ascoltare quella storia. A quel punto Ikuto riprese a raccontare. 《La battaglia che avvenne lì, fu senza dubbio…. la più terribile che si fosse mai vista. Fu talmente violenta, da mandare letteralmente in pezzi il campo di battaglia. Non rimase nulla di quel posto a scontro finito. E Barbabianca e Barbanera erano i più decisi nel duello. Combattevano con una forza sufficiente per scuotere gli oceani. Ma poi, accadde qualcosa di terribile. Uno dei nostri, uno di quelli che facevano parte della sua ciurma da più tempo, colpì mio padre, anzi nostro padre, a tradimento. Quel vigliacco si era fatto corrompere da Barbanera, che lo uccise subito dopo aver mantenuto la sua parte dell’accordo. Lui non aveva subito così tante ferite, perché, da bravo codardo, si era nascosto nelle retrovie, quindi attaccò il nostro capitano in maniera alquanto scorretta visto che lui era ancora in forze. Io, i miei fratelli, Shuraia, Hikaru, Rikka e Yaya cercammo di difendere Barbabianca con tutte le nostre forze, ma alla fine fu proprio quel dannato grassone ad avere la meglio su di noi ed era pronto a finirci. Nostro padre, però, si mise in mezzo e… ovviamente fu colpito in pieno al posto nostro. Morì sul colpo, però non cadde a terra. Non si sarebbe mai inchinato di fronte a quel maledetto, che aveva distrutto la sua ciurma e aveva voltato le spalle al suo onore, nemmeno da morto. Per questo ho deciso di essere…. Io il prossimo re dei pirati. Così da realizzare il sogno di mio padre e sconfiggere… chi lo ha ucciso.》. Dopo queste parole, che furono altamente scioccanti per Amu e i suoi amici, visto che non avevano mai ritenuto Barbanera come un uomo tanto meschino, Ikuto iniziò a sentire le palpebre pesanti e il corpo intorpidito, mentre i suoi sensi si annebbiavano sempre di più. La ragazza coi capelli rosa se ne accorse quasi subito, essendo la più vicina a lui, e cercò di non farlo addormentare, suscitando un lieve panico e facendo capire a tutti che il veleno stava vincendo contro il suo fisico. Tutti loro cercarono di aiutarlo a rimanere cosciente, ma sembrava non esserci nessun modo, fino a quando Nadeshiko non ebbe un’idea. 《Rima, il frutto di Akai!》. La bionda glielo lanciò e la ragazza dagli occhi castani lo passò al suo capitano. Lei subito sentì il suo potere entrare in lei, e comprese che cosa aveva pensato la sua amica. Si volse verso Ikuto e appoggiò le mani sul suo petto.
   
 
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