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Autore: Gagiord    15/03/2017    3 recensioni
#1 Rivalry~:
Mentre le loro lingue combattevano per dominare, Masaki si accorse che la loro rivalità non era mai terminata.
E Ranmaru aveva sempre la meglio, dannazione.

#12 Butterfly~:
«Masaki, sai che un battito di ali di una farfalla qui può provocare un uragano in Texas?» chiese, con una voce apparentemente pacata.
#18 Anniversary~:
Masaki lesse e rilesse la frase per circa dieci volte. Sospirò e si disse che stargli accanto per tutto il giorno non era poi un’opzione così malvagia, anzi.
Una raccolta di drabble per il RanMasa Day! Insomma, com'è che ancora non ho visto la bacheca riempirsi?
Genere: Commedia, Fluff, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Kariya Masaki, Kirino Ranmaru
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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#1 Rivalry~

Kariya e Kirino erano sempre stati rivali.
In realtà, inizialmente c’era un sano odio reciproco, ma Kariya aveva imparato ad accettare ‒ e, in seguito, ad amare ‒ il carattere un po’ perfettino e puntiglioso del ragazzo dai capelli rosa ‒ ah, quei bellissimi capelli, oggetto di tantissime beffe ‒ e quest’ultimo, a sua volta, si era abituato al suo essere capriccioso, testardo e schernitore.
Dopo tanto, tanto tempo, la situazione fra di loro era nettamente cambiata ‒ ora lo spazio che li allontanava non era mai troppo poco.
Mentre le loro lingue combattevano per dominare, Masaki si accorse che la loro rivalità non era mai terminata.
E Ranmaru aveva sempre la meglio, dannazione.

#2 Immortality~

«Secondo te, come sarebbe essere immortali
Kirino rimase un attimo spiazzato da quella domanda. Poi scrollò le spalle. «A me, personalmente, non piacerebbe» rispose con un ritmo e un tono pacato, mentre stringeva forte il ragazzo accoccolato sul suo petto. «Sai che noia?»
Masaki si zittì per qualche minuto ‒ cosa abbastanza strana ‒, e continuò a fissare le proprie mani poggiate sul corpo dell’altro. «Nemmeno se restassimo sempre insieme?»
Ranmaru si sorprese ancora una volta: non era mai facile capire cosa pensasse Kariya, ma stavolta non sapeva nemmeno dove volesse andare a parare.
«Nah», gli pizzicò una guancia con affetto, ridacchiando, «non riuscirei mai a sopportarti per sempre.»

#3 Idiot~

Masaki aveva da sempre un vocabolario piuttosto ricco e colorito, e lo dimostrava ogni qualvolta gli si presentasse un’occasione apposita.
Ranmaru, invece, era il diplomatico e il più calmo dei due, e quando mirava ad offendere ‒ cioè quasi mai ‒, formulava delle sottili frecciatine ‒ non che quelle di Kariya fossero poco incisive, ma, ecco, meno… eleganti.
Il problema si presentava quando l’ex numero 3 della Raimon non voleva offendere: il suo lessico si limitava ad una sola parola. Ennesimo problema? Di solito, quell’unico termine era volto al suo carissimo ragazzo, che, però, scoppiava puntualmente a ridere.
«Idiota
Masaki non riuscì proprio a trattenersi.

#4 Sensitive~

Masaki gli tirò leggermente i capelli. «Ran» lo chiamò, allungando la vocale, «non riesco a dormire.»
Dopo qualche mugolio lamentoso, il ragazzo dai capelli rosa si decise ad aprire gli occhi. «Mmh» fece a bassa voce, «e quindi?»
«Intrattienimi!»
A Kirino vennero subito diverse idee in mente, ma una tra tutte era indubbiamente più… allettante.
Gli cinse la vita con le braccia e lo attirò a sé; si compiacque del fatto che, almeno per una volta, non fosse scappato. Strusciò il naso contro la sua spalla, per poi cominciare a lasciare piccoli baci e morsi alla base del suo collo. Arrivò ad una porzione di pelle sotto l’orecchio, e, con il sottofondo dei sospiri del suo ragazzo ‒ gli sembrava quasi che stesse facendo le fusa ‒, gli lambì dolcemente il suo punto più sensibile.

#5 Illegal~

Masaki sorseggiava tranquillamente il suo caffè al ginseng, scrutando il cielo uggioso.
Udì dei passi sul parquet, e quasi non saltò in aria per quanto era perso nel suo mondo. Poi volse lo sguardo alle scale, da dove proveniva il rumore.
Per poco non sputò il liquido bollente.
Certo, l’aveva visto più volte anche con una minore quantità di vestiti addosso, ma presentarsi solo con i boxer di prima mattina, quando ancora lui si doveva svegliare del tutto, era inconcepibile.
Ranmaru avanzò verso il ragazzo, che era rimasto imbambolato, e gli schioccò un bacio tra i capelli, sorridendo. «Buongiorno, Masa-chan
«Non chiamarmi Masa-chan!» Cercò un qualsiasi oggetto da guardare. «E vatti a vestire, ché sei illegale

#6 Never again~

Lo trafisse con uno sguardo truce ‒ per quanto truce potesse essere, dal momento che sapeva di avere la faccia più verde dei capelli di Midorikawa ‒, mentre l’altro se la rideva allegramente.
Ranmaru aveva tanto insistito per salire su quella giostra malefica, dicendo che “era festa, e si dovevano godere le loro vacanze”.
Sì, certo, pensò Masaki, guardando il suo ragazzo reggersi la pancia per le risate, vomitare è proprio una cosa che mi fa godere appieno queste vacanze.
E no, non poteva negarlo: aveva urlato come una femminuccia mentre quella cosa infernale girava a quantomeno cinquecento chilometri orari.
E non poteva negare nemmeno che non sarebbe mai più salito su una giostra.

#7 Online~

Strabuzzò gli occhi per circa la cinquantesima volta nel giro di un quarto d’ora.
Per noia, Ranmaru si era messo a cercare il suo nome e quello del fidanzato, ma non pensava che avrebbe trovato tutto… ciò.
La cosa peggiore è che il tutto non sembrava fermarsi a cose preferibilmente adatte ai minori.
Stava proprio guardando un’immagine di loro due in atti piuttosto intimi da qualche minuto, quando sentì la serratura della porta scattare e dei passi risuonare sul parquet.
Masaki si avvicinò da dietro al divano su cui era seduto il suo ragazzo, ma si bloccò di scatto appena adocchiato il contenuto del laptop.
«Ma che cazzo è, Ran?!»
Kirino giurò per il bene suo e di Kariya di non cercare mai più i loro nomi online.

#8 Sarcasm~

«Mas, non è che possiamo semplicemente ordinare una pizza?»
L’ex numero 15 della Raimon mise un adorabile broncio e i suoi occhi felini cominciarono a luccicare e velarsi di finte, fintissime lacrime.
Ranmaru sospirò con rassegnazione, infilandosi la maglia del pesante pigiama grigio. «Ho capito, ho capito! Vado a preparare il curry, ma ci vorrà un po’, quindi ti conviene metterti comodo e aspettare» disse con un tono materno, proprio quello che Masaki non sopportava.
«E tu spicciati, ché mica posso aspettare il mio principe azzurro per tutta la vita.»
Kirino gli scoccò un’occhiata bieca prima di uscire dalla loro camera e dirigersi al piano inferiore.
Odiava il suo sarcasmo.

#9 Wind~

Masaki era piuttosto irritato. Dei petali di ciliegio gli danzavano attorno, creando vortici rosa e andandosi persino a posare sui suoi capelli; insomma, di rosa, nella sua vita, ce n’era già abbastanza.
Lanciò un’occhiata di sbieco al ragazzo accanto a lui, e notò che anche a lui non sembrava piacere il turbinio di fiori attorno a loro.
D’un tratto, Masaki si fermò, a qualche passo da Kirino che, a sua volta, si era bloccato, perplesso.
Kariya fece qualcosa che l’altro non si sarebbe mai aspettato: gli sciolse i due codini, passando le dita tra i suoi capelli; il vento cominciò a giocarci, fondendo il rosa della sua capigliatura a quello dei petali.
Poi riprese a passeggiare.

#10 Allow
Ranmaru gli aveva sempre raccomandato di stare lontano dai fornelli e, in generale, dalla cucina. Primo, perché era capace di dare fuoco a tutto il quartiere senza nemmeno aver acceso il gas; secondo, perché avrebbe mangiato tutto ciò che si trovava nelle varie credenze.
Quella notte, ciononostante, era stato assalito da un’improvvisa fame, e si era ricordato che Kirino aveva comprato il budino al cioccolato proprio il pomeriggio precedente, perciò aveva letto tutte le istruzioni e si era messo all’opera.
Stranamente, era riuscito a mettere il latte nel tegamino, ma ora veniva la parte più difficile: mescolare il cioccolato e il latte senza rischiare di bruciarsi.
Kirino, che aveva il sonno più che leggero, si era alzato sentendo l’assenza di calore affianco a sé, e stava scendendo lentamente le scale, quando sentì uno strano rumore provenire dalla cucina.
La scena che gli si parò davanti era una pozza di latte sporco a terra e un Masaki che soffiava sul proprio torace, coperto da una canottiera a sua volta macchiata.
No, non gli avrebbe mai più permesso di mettere piede in cucina.

#11 Cappuccino~

Kariya aveva gusti molto, molto delicati. Caffè al ginseng di qua, pasta italiana ‒ oh, quanto gli piaceva quella al pistacchio e gamberetti ‒ di là…
Ma Ranmaru non era assolutamente da meno, soprattutto di prima mattina. Doveva fare una colazione abbondante ‒ si giustificava con Masaki ‒, poiché, passando il resto della giornata in sala operatoria, lo stomaco gli si chiudeva del tutto.
Perciò, a colazione volavano cornetti con la Nutella e pancakes con crema di pistacchio e banane quando gli andava il dolce, e uova strapazzate con fagioli e pancetta quando gli andava il salato.
Ma una cosa in particolare era sempre a tavola: il cappuccino ‒ con l’espresso rigorosamente italiano.
E Masaki si chiedeva come facesse a non vomitare con quattro bustine di zucchero e pancetta presi uno dopo l’altra.

#12 Butterfly~

Era davvero esasperato.
«Masaki, sai che un battito di ali di una farfalla qui può provocare un uragano in Texas?» chiese, con una voce apparentemente pacata.
L’altro lo guardò come se fosse completamente folle ‒ insomma, sapeva che non avesse tutte le rotelle a posto, ma non pensava fino a questo punto. «No, e sinceramente non mi interessava saperlo. Che dovrebbe significarmi?»
«Che, ora che stai rompendo le scatole a me, probabilmente le stai rompendo a un altro milione di persone.»
Sì, era decisamente esasperato e folle.

#13 Alarm~

Un suono fastidioso s’insinuò nelle sue orecchie e cominciò a ripetersi insistentemente nel suo cervello.
«Ranmaru, spegni quella cazzo di sveglia
L’appellato emise un mugugno ozioso, ma non si mosse di un centimetro.
«Ranmaru…» farfugliò un’altra volta Masaki, con la faccia premuta sul cuscino.
Ormai quasi del tutto lucido, nella mente di Kirino balenò un pensiero esilarante. Con un ghigno stampato in faccia e con la voce impastata dal sonno, parlò: «Potrei accendere la sveglia anche la notte, se questo servisse a farti dire così spesso il mio nome...».
Masaki borbottò qualcosa che a Ranmaru parve un “Sì”, ma poi realizzò cosa il ragazzo aveva realmente detto.
«Azzardati e sei morto!»

#14 Towering~

Otto dannati centimetri di differenza. Non erano mica pochi, eh.
Il problema? Kirino continuava a crescere in altezza anche all’età di sedici anni, mentre Kariya si era fermato ai quattordici.
«Quindi? Com’è andata la visita?»
Masaki avvampò. Si sarebbe morso la lingua a costo di non dirgli che andava tutto liscio come l’olio, tranne per il fatto che, in un anno, era cresciuto di un solo centimetro. Certo, i nove centimetri tra loro erano diminuiti ad otto, ma quest’aspetto non lo consolava affatto, anche perché probabilmente anche il suo ragazzo era cresciuto.
Era inutile: Ranmaru Kirino avrebbe sempre continuato a torreggiare su di lui.

#15 Strawberry~

Ranmaru, quella mattina, aveva deciso di preparargli una colazione coi controfiocchi, con fragole e cioccolato fuso, proprio come piaceva a lui. Dopo aver, quindi, posto il tutto in un vassoio, salì in camera.
Ciò che vide non gli piacque per nulla. Masaki era steso su letto, senza alcuna coperta addosso, e il colore del suo volto ricordava quello di una pera marcia.
Riuscì ‒ Kirino non sapeva esattamente come ‒ ad avvertire la presenza di fragole; e così prese a biascicare il nome del suo amato frutto, facendo seriamente preoccupare il suo ragazzo.
«E tu vorresti mangiare fragole e cioccolato in questo stato? Ma vedi dove te le vado a ficcare, ‘ste dannate fragole, scemo!»

#16 Brave~

Le gite nei boschi suscitavano in Kariya una sorta di agitazione che Ranmaru non comprendeva; era come se un qualche ricordo fosse stato riposto in un cassetto, e Kirino l’aveva già aperto e vi stava frugando dentro, ma non riusciva ancora a trovarlo.
Quella domenica d’estate, però, quando il ragazzo dagli occhi acquamarina aveva preso l’inaspettata decisione di fare una piccola gita in montagna e tra i boschi, Masaki provò a non opporsi; dopotutto, anche lui aveva bisogno di una piccola escursione in natura…
«Masaki, è solo una biscia!»
Se solo si fosse ricordato che nei boschi c’erano sempre i serpenti, non avrebbe affatto stravolto la sua figura di sfacciato e coraggioso.
 

#17 Family~

«Guarda che non ti mangiano, idiota!» Kariya si lasciò andare ad una risata: era decisamente spassoso vedere il suo ragazzo così ansioso per una cosa così futile. «E poi sono dei pazzi scatenati, soprattutto Hiro…» aggiunse, ma la porta si aprì e i due ex giocatori della Raimon si trovarono davanti una furia rossa e, qualche passo dietro, un viso contornato da capelli color pistacchio che rivolgeva loro uno sguardo di scuse.
La sopracitata furia rossa si aggrappò letteralmente al collo del suo ospite. «Benvenuto nella nostra famiglia, Ran-chan
Masaki e Ryuuji non poterono fare altro che passarsi una mano sulla fronte e scuotere il capo sconsolatamente.
 

#18 Anniversary~

Kariya non poteva credere che fosse davvero passato un anno da quando stavano insieme. Era così… surreale. Sembrava passata un’eternità, eppure dovevano ancora conoscere così tanto l’uno dell’altro…
Dopo essersi lavato e aver raccattato una maglietta e dei pantaloni puliti dal cassetto ‒ forse era più memorabile questo evento che il loro anniversario stesso ‒, controllò il cellulare vi trovò un messaggio di Ranmaru.

Sono bloccato a letto con la febbre.

Masaki lesse e rilesse la frase per circa dieci volte. Sospirò e si disse che stargli accanto per tutto il giorno non era poi un’opzione così malvagia, anzi.





Ehilà! Non mi dilungo troppo; primo, perché sono stanca (dal momento che la metà di queste drabble l'ho scritta oggi nell'arco di tempo di quattro ore, che proprio al diavolo lo studio), secondo, perché avevo già fatto tutto, ma puf! Che doveva succedere? Saltare internet, naturalmente!
Perché proprio diciotto, comunque? Mh, una cosa abbastanza banale: la somma dei loro numeri di maglia (Kariya 15, Kirino 3) e del mese e del giorno dello stesso RanMasa Day (che sia fatto apposta?).
Allur, alcune drabble sono frutto di miei headcanon ‒ Ranmaru che fa il chirurgo (penso si sia capito (?)), o l'amore di Masaki per le fragole e, in generale, per i dolci (anche se, sempre secondo un mio headcanon, non sa proprio cucinare) ‒, mentre altre sono semplicemente cose a caso. Mi ha divertita un sacco scrivere Family, Hiroto così mi fa morire. xD Insomma, tutte 'ste cose erano per farvi spuntare un sorriso e per diffondere un po' di fluff (e il meraviglioso culto della RanMasa), che non fa mai male (al massimo vi viene il diabete, dai); e poi, serviva anche a me, soprattutto con le varie altre storie che sto scrivendo per ora (vi sommergerò di angst *evil laughter*). :'D E niente, spero che vi siano piaciute ‒ e magari mi lasciate un parerino-ino-ino ‒ (la mia preferita, comunque, è Butterfly, un po' perché è stata la prima che ho scritto, un po' perché non ha senso, un po' perché mi è venuta completamente spontanea), anche perché io mi ci sono impegnata abbastanza, essendo la RanMasa la mia OTP. <3 Perciò, happy RanMasa Day!

A presto!

Baci
Shizuha

 

  
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