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Autore: XShade_Shinra    15/03/2017    1 recensioni
Per lui, lo strambo invisibile che veniva ignorato da tutti, fu un gioco da ragazzi nascondersi e lavorare nell'ombra, seguendo la scia di quel nome che tanto anelava: “Percival Graves”.
[ Credence!centric, Graves/Credence ]
[ Storia partecipante al Contest “Tutto fa un po’ male - anche 500 parole -”, indetto da S.Elric_ sul Forum di EFP ]
Genere: Angst, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Credence Barebone, Percival Graves
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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- Faded to Ashes -
Per lui, lo strambo invisibile che veniva ignorato da tutti, fu un gioco da ragazzi nascondersi e lavorare nell'ombra, seguendo la scia di quel nome che tanto anelava: “Percival Graves”.
[Credence!centric, Graves/Credence]
Storia partecipante al Contest “Tutto fa un po’ male - anche 500 parole -”, indetto da S.Elric_ sul Forum di EFP


- Nick EFP e FORUM: XShade-Shinra
- Fandom scelto: Animali Fantastici e Dove Trovarli
- Contesto: Nessuno
- Coppia: Original!Graves x Credence
- Rating: Giallo
- Avvertitimenti/Note: Introspettivo, Angst / Slash, What if...
- Citazione utilizzata per intero: #6 "All’improvviso oggi ho dentro una sensazione assurda e giusta. Ho capito, con un’illuminazione segreta, di non essere nessuno. Nessuno, assolutamente nessuno" - Fernando Pessoa.
- Note Autore: Pur non scrivendo molto Angst e facendo parte del team "Credence deserves better", non potevo proprio sfuggire all'ispirazione per questa storia.
Tutti i personaggi di questa storia sono maggiorenni e comunque non esistono/non sono esistiti realmente, come d'altronde i fatti in essa narrati. Inoltre questi personaggi non mi appartengono (purtroppo...), ma sono proprietà dei relativi autori; questa storia è stata scritta senza alcuno scopo di lucro ma solo per puro divertimento.



 - Faded to Ashes -


Nonostante fosse ridotto all'ombra di sé stesso, Credence Barebone si era salvato.
Grindelwald aveva ragione: lui era un ragazzo speciale, poiché era riuscito a superare le tre maledizioni senza perdono.
Aveva sopportato i supplizi della madre fin da quando era piccolo, era riuscito a svincolarsi dallo charme di un mago oscuro ed era sopravvissuto alla maledizione mortale degli Auror.
Per lui, lo strambo invisibile che veniva ignorato da tutti – colui che riusciva a distribuire sempre il minor numero di volantini –, fu un gioco da ragazzi nascondersi e lavorare nell'ombra, nutrendosi di notizie appena sussurrate, seguendo la scia di quel nome che tanto anelava: “Percival Graves”. L'aveva letto sulla prima pagina del giornale The New York Ghost in mano a uno di quegli uomini che riconobbe essere uno degli Auror di quella notte; si parlava di un furto d'identità e del fatto che il vero Graves fosse ancora vivo. Debole e sofferente, esattamente come lui.
Dovette investigare parecchio, ma alla fine riuscì a trovare la struttura medica newyorkese per malattie e ferite magiche dove il signor Graves scontava la degenza. Con l’ormai piccola forma da obscurus fu semplice – fin troppo – riuscire a intrufolarsi nell'ospedale e giungere alla stanza singola dove era ricoverato l'uomo.
Lo guardò seduto sul letto, canuto e scarno, che scriveva qualcosa – forse compilava dei fascicoli? –, assorto.
Credence fece appello a tutte le forze rimastegli per riassumere il proprio aspetto umano, ma a quell'apparizione Graves sobbalzò e prese la bacchetta, proferendo due parole, un anatema che uccide: «Chi sei?». Lo chiese fermo e deciso, scrutando ancora il ragazzo.
Credence sentì il cuore stringerglisi. «Si-Signor Graves, sono io... Credence...», balbettò piano, avvicinandosi.
«Va’ via, non ti conosco», rispose rude l'altro.
Il ragazzo invece gli si avvicinò piano, tremante, e con la devozione che si riserverebbe a un idolo gli prese gentilmente il palmo libero, portandoselo alla guancia, bisognoso del suo calore e delle sue carezze, ma l'uomo ritrasse la mano di scatto. «Allontanati, mi disgusti! Sei forse frocio?!».
Fu in quell'esatto momento che Credence capì. Il suo signor Graves in realtà non era mai esistito: Grindelwald aveva preso le sembianze di quell’uomo e aveva congegnato una maschera ad-hoc perché il Secondo Salemiano se ne innamorasse e agisse per lui. Non sarebbe mai stato speciale per il signor Graves, né tanto meno avrebbe mai trovato colui che andava così ardentemente cercando, l’unico filo che lo teneva ancorato alla vita terrena.
Se era scampato a un Avada Kedavra collettivo, sapeva che non sarebbe certamente riuscito a sopravvivere a questa esecrazione.
Davanti ai severi occhi dell'Auror, il ragazzo tornò a essere nebbia nera, perdendosi per sempre, riuscendo a sussurrare un “ti amo” all'immaginario spettro che vedeva davanti a sé, per poi sparire esattamente come il suo “vero” Graves.


Fine
XShade-Shinra

  
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