Serie TV > Buffy
Ricorda la storia  |      
Autore: EcateC    16/03/2017    4 recensioni
Dawn Summers ha un problema: non riesce proprio a capire trigonometria e letteratura la annoia a morte. Per fortuna, però, può contare sull'aiuto di un amico un po' strano, che beve sangue e vive in una cripta.
Chi l'avrebbe mai detto che Spike, il vampiro punk e ossigenato che tutti conosciamo, fosse stato in vita un uomo così romantico e sensibile...
Buffy/Spike
Genere: Malinconico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Buffy Anne Summers, Dawn Summers, William Spike
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A


-WHO DID YOU LIKE TOGETHER WITH BUFFY THE MOST: ANGEL, RILEY, OR SPIKE?

- JOSS WHEDON: YOU KNOW WHAT, I LIKED SPIKE. WITH ANGEL IT’S TOO “ROMEO AND JULIET”. WHICH MEANS, AS SOON AS IT HAPPENS YOU’RE BORED. RILEY, YOU KNOW HE WAS A WELL-ADJUSTED PERSON WHO LOVED HER IN A MUCH, MUCH HEALTHIER WAY THAN THE OTHER TWO GUYS. NOBODY WANTS TO SEE THAT. WITH BUFFY AND SPIKE, THEY HAD A REAL BEATRICE AND BENEDICK KIND OF RELATIONSHIP, IN “MUCH ADO ABOUT NOTHING”. I THINK WITH THE WEDDING, SHE WOULD HAVE TRIED TO DO SOMETHING FAST, BUT HE WOULD HAVE MADE IT ELABORATE AND DONE EVERYTHING WRONG. IT WOULD HAVE BEEN EXTRAORDINARILY COUNTER-INTUITIVE, AND AWESOME! (A, 3-12)

 

 

 

 

 

 

Ti amo Joan

Anch’io ti amo, Randy

 

Dawn si tappò nervosamente le orecchie con le mani.

 

 

Davvero?

Davvero, davvero!

 

 

-Spike! Puoi abbassare il volume della televisione!? Non riesco a studiare!-

-No, tesoro- esclamò il vampiro senza nemmeno alzarsi dalla poltrona -Tu vuoi passare del tempo nella mia cripta? Tu guardi con me Passioni. E adesso basta parlare che mi rovini il finale di stagione-

-Fantastico- biascicò Dawn -Tanto lo sanno tutti che lui alla fine muore…-

-COSA!?- Spike si girò di soprassalto, con gli occhi azzurri aperti all’inverosimile -Randy muore!?-

Dawn gli sorrise -Mi aiuti a fare trigonometria?-

Il vampiro guardò prima la vecchia televisione via cavo e poi la ragazzina tutta speranzosa, seduta come se niente fosse sopra un sarcofago di pietra. Solo qualche anno fa, sarebbe stata uno stuzzichino prelibato da gustare a fine pasto, e adesso… Il vampiro scosse la testa.

-Guarda come mi sono ridotto… E va bene, dammi quel libro- disse, alzandosi pigramente per spegnere la TV -Non riesco a dire di no alle donne Summers-

-Sì- ammiccò Dawn, raggiante -Soprattutto a una!- 

-Joice in effetti è molto simpatica-

-Mia madre, certo…-

Spike le strappò il libro dalle mani, e se anche era imbarazzato, non lo diede a vedere. D’altronde i vampiri sono corpi morti, non scorre in loro sangue vivo capace di tingere di rosso le loro guance…

-Vediamo se mi ricordo qualcosa- disse, guardando quelle espressioni minacciose e piene di numeri, lettere e segni strani. No, a dire il vero la matematica non gli era mai piaciuta, nemmeno ai tempi in cui vestiva i noiosi panni di quando era umano.

-Sembra un linguaggio demoniaco- soggiunse per non pensarci -Anzi, potrei giurare che esista un demone con una grafia uguale a questa-

-Vero!?- esclamò la ragazzina, compiaciuta -Ho sempre pensato che la matematica venisse dalla bocca dell’inferno!-

Spike le lanciò uno sguardo veloce. Si sentiva il sorriso di Dawn addosso e i suoi occhioni insistenti sul viso. Se non fosse stato un predatore seriale e assetato di sangue, avrebbe giurato che quella bambolina si era presa una cotta per lui. Chissà poi perché le prede sono sempre così attratte dai predatori… È una disfunzione del cervello, o forse una stupida voglia di osare. Questo spiegherebbe perché lei, invece…

-Fatti aiutare dalla tua fastidiosa sorella- le disse bruscamente, restituendole il manuale -Io non ci capisco niente-

-Ehi, che ti prende?-

-Niente-

-Spike?-

-Senti, io sono cattivo, okay?- sbottò -Io non aiuto le fanciulle a fare i compiti a casa, io me le mangio a colazione o al limite me le…- si bloccò, Dawn alzò un sopracciglio -Vai a casa, tesorino, questo non è un posto per te-

-Perché? Buffy alla mia età si frequentava già con Angel e nessuno le ha mai obiettato qualcosa!-

-Buffy è la Cacciatrice, Dawn, e Angelus è sempre stato un porco. La cosa non mi stupisce-

-Angel non è un porco, Angel è romantico e sensibile!-

-Angelus romantico!- ripeté Spike con enfasi, fingendosi divertito -Le ho proprio sentite tutte. Ora, se permetti, vorrei riposare in pace nella mia bara-

-Tu non hai una bara…-

-Ci sei seduta sopra-

Dawn si alzò subito, più incuriosita che imbarazzata -Ops, scusa, non credevo…-

-Fiorellino, sto scherzando-

-Come vuoi- soggiunse la brunetta, iniziando a mettere a posto i libri -Vorrà dire che andrò a chiedere aiuto a Riley. Lui è sempre così disponibile, così intelligente... Saprà sicuramente risolvere i problemi di matematica…-

-Dammi quel libro-

 

 

________________________________

 

 

Ore 20:30

 

-Dove diavolo ti eri cacciata, si può sapere!?-

Dawn deglutì a vuoto -Ero a studiare da Janis, te l’avevo detto-

-Sicuro. Peccato solo che la madre di Janis non ne sapesse niente- ribatté Buffy, con le braccia conserte -Ho telefonato a casa sua, non eri da loro-

L’adolescente alzò gli occhi al cielo -Che importa di dove sono stata? Ora sono qui e ho fatto tutti i compiti!-

-Dawn- la chiamò Buffy, con voce e sguardo esigenti.

-E va bene! Sono stata da Spike- esclamò esausta -Contenta adesso?-

La Cacciatrice strabuzzò gli occhi e aprì la bocca per parlare, ma la sorpresa e l’angoscia furono talmente forti che non riuscì nemmeno a emettere un suono.

-Buffy, non è come pensi- si affrettò a puntualizzare la ragazza, che già percepiva l’uragano Buffy sul punto di esplodere.

-Che… Che significa ‘sono stata da Spike'? Dawn è un mostro, cosa vuol dire… Tu e Spike? Ma cosa… Dawn!!!!-

-Mi ha solo aiutato a fare i compiti- le rispose subito, non senza una certa foga -Non è come pensi-

-Spike ti ha aiutato a fare i compiti?!-

Dire che Buffy fosse sconvolta era un eufemismo.

-Non è così terribile come pensi- replicò la più giovane -È molto accogliente, e poi è l’unico che non mi tratta come se avessi due anni-

Buffy si lasciò cadere sulla sedia e si mise le mani tra i capelli -D’accordo. È colpa mia, vero? Vuoi punirmi per qualcosa che ho fatto?-

-Buffy, lui non è così male, non capisco perché tu…-

-Non potevi chiederlo a Willow? O a Riley?!-

-Sono sempre così impegnati, insomma, mi sembra sempre di disturbarli o di venire nel momento meno opportuno- le rispose in imbarazzo -E poi Spike è bravo, da vivo era una specie di genietto. Mi ha anche aiutato a scrivere una poesia, vuoi vederla?-

-No- le rispose severamente, girandosi in fretta per prendere il giubbotto di pelle marrone.

-Buffy? Dove stai andando?-

-A caccia-

 

 

_____________________

 

 

 

 

Oh, Randy, io non ti amo più! Ci hai provato con mia sorella… Come hai potuto…



 

-Oh, andiamo!- protestò Spike davanti alla TV -Ma se non l’ha neanche guardata!-





Ma Joan, non l’ho nemmeno guardata!



 

-Appunto!-

All’improvviso, però, Spike udì un busso, paragonabile allo schianto che provoca un portone pesante che viene spalancato con violenza contro il muro…

-Non sai proprio entrare come una persona normale, non è vero, amore?- esclamò tranquillamente, senza nemmeno girarsi.

-Ascoltami bene, tu!- ringhiò la Cacciatrice, piazzandosi rabbiosamente davanti alla TV -Se osi ancora avvicinarti a Dawn, io giuro che ti ammazzo con le mie mani! Hai capito?-

Spike alzò gli occhi al cielo -Perché voi Summers non volete farmi vedere Passioni?-

-SPIKE!-

-Che cosa?! È lei che si avvicina a me, non il contrario!-

-Smettila!- gli gridò contro, scagliandogli un pugno che avrebbe rotto il setto nasale a chiunque -Tu devi stare lontano dalla mia famiglia, hai capito!? Sei solo una cosa, una cosa cattiva e… E brutta!-

-Brutta?- esclamò offeso, toccandosi il naso che sanguinava -Certo che ricevere dei pugni in faccia ogni giorno non aiuta! E poi parli tu, che hai i capelli da cocker e il naso a patata! Cacciatrice?!-

Ma Buffy se ne era già andata, sbattendo la porta così forte che non resistette all’urto: crollò miseramente con un tonfo.

-Merda!- imprecò il vampiro, leccandosi il suo stesso sangue da sopra il labbro -Merda…-

 

Buffy intanto stava tornando a casa, attraversando sul far della notte l’affollato cimitero di Sunnydale. Affollato perché, come è noto, si poteva incontrare almeno un vampiro o due durante il tragitto.

Impalettarli fu comunque più soddisfacente del previsto. Anche lei aveva bisogno di sfogarsi, ogni tanto.

-Vuole… Circuire… Mia sorella!- gridò a fatica, tra un calcio e l’altro. 

-Che bastardo!- rispose il vampiro sconosciuto, mentre cercava di difendersi dalla furia buffyniana.

-Vero? E mia sorella è minorenne!-

-Doppiamente bastardo!- concordò il vampiro -Chi è!? Angelus?-

-No- rispose Buffy, fermandosi momentaneamente per la sorpresa -Spike-

E detto questo, impalettò il malcapitato, sognando per un momento che ci fosse il vampiro biondo al suo posto.

“Prima o poi toccherà anche lui” si disse, ma senza crederci realmente. Per un motivo o per un altro, Buffy trovava sempre un pretesto per lasciarlo in vita.

 

 

_______________________

 

 

Non lasciarmi, Joan! Ho scritto una poesia per te

 

-Randy è così romantico!- sussurrò Dawn, sognante davanti alla TV.

-Oh, sì. Non esistono più uomini che scrivono poesie- concordò Joice, seduta sul divano vicino alla figlia.

 

 

Oh, Randy hai davvero scritto una poesia per me?

 

 

-Oh-santo-Cielo- esclamò Buffy con tono tragico, una volta rincasata -Anche voi guardate quella roba!?- 

-Dovresti farlo anche tu- la esortò Dawn.

-Sì, lo giudichi prima ancora di vederlo- la riprese Joice -Dovresti imparare da Joan, Buffy, lei è così fiduciosa verso il prossimo...-

-D’accordo, d’accordo- sorrise loro -La Cacciatrice si arrende e si ritira in camera sua-

-Ehm, Buffy?-

-Cosa?-

L’adolescente prese la sorella per un braccio e la trascinò in un angolo, per non farsi sentire dalla madre -Non hai fatto del male a Spike, vero?-

-Dawn…-

-Ti ho lasciato la poesia sulla tua scrivania- l’anticipò vivacemente -Leggila-

-E perché dovrei?- rispose Buffy, divertita dal binomio “Spike-poesia”.

-Perché riguarda te-

-Me?- le rispose, doppiamente incredula.

-Beh, in realtà non l'ha detto esplicitamente, però...- Dawn ammiccò e lasciò cadere la frase a metà, e Buffy fece una smorfia.

In realtà, la cosa non la stupiva più di tanto. Che Spike fosse un po' strambo lo sapeva, un vampiro che inzuppa le patatine nel sangue e che guarda soap opera non è certo consueto. Ma da qui a comporre poesie... A Buffy venne sinceramente voglia di ridere. Mettere Spike vicino alle poesie era come mettere le vongole vicino alla marmellata: fastidiosamente inopportuno. La ragazza, comunque, notò il foglio piegato e solo soletto sulla sua scrivania, sembrava quasi che le stesse chiedendo di aprirlo. Si guardò intorno, era sola. Magari una sbirciatina, giusto per farsi due risate, poteva concedersela... Prese il foglio e lo aprì, la calligrafia era quella di Dawn.


 
Come potrò dire a lei che ho paura?
La vita, il domani, il dopodomani
e le altre albe
mi troveranno a bruciare
mentre nel mio cervello
l’ottovolante della critica ha rotto i freni
e il personale è ubriaco.
Ho paura, tanta paura,
e non c’è nascondiglio possibile o rifugio sicuro.
Ho licenziato Iddio e buttato via una donna.
La mia patria è come la mia intelligenza:
esiste, ma non la conosco.
Ho voluto il vuoto.
Ho fatto il vuoto.
Sono solo e freddo.
Guardo avvilito questo deserto di grattacieli
e attonito vedo sfilare milioni di esseri di vetro.
Come potrò dire a lei che ho paura?
La vita, il suo motivo, e il cielo e la terra
io non posso raggiungerli
e toccare…
Sono sospeso a un filo che non esiste
e vivo la mia morte come un anticipo terribile.
Mi è stato concesso di non portare addosso
vermi o lezzi o rosari.
Ho barattato me stesso con una maledizione
antica, ma in buono stato.
Fu un errore.
Non desto nemmeno più la pietà
e non posso godere del dolore di chi mi amava.
Se urlo chi sono, dalla mia gola
escono deformati e trasformati
i suoni che vengono sentiti.
Se scrivo il mio terrore,
chi lo legge teme di rivelarsi e fugge
per ritornare dopo aver comprato del coraggio.
Solo quando 
scadrà l’affitto di questo corpo idiota
avrò un premio.
Come potrò dire a lei dei miei sogni?
Insegnami, tu che mi ascolti,
un alfabeto diverso 
da quello della mia vigliaccheria

                                     


-Oh...-


____________________________



 

 Baciami, Randy, ora e per sempre.

 

 

 

Quando qualcuno bussò sulla sua porta, Spike, che ormai ci aveva rinunciato, spense la televisione.

-Entra ragazzina, ma sappi che se c’è da fare un’altra relazione di scienze, mi rifiuto categoricamente di…- ma il vampiro smise di parlare. Invece di vedere Dawn come si aspettava, alla porta c’era Buffy.

-Oh, sei tu- le disse stranito, abbassando subito lo sguardo -Sei tornata a suonarmele di santa ragione?-

-No- rispose Buffy, sentendosi vagamente imbarazzata -Io volevo… Scusarmi-

Spike si fece attento e le sorrise compiaciuto -Scusarti?- ripeté, alzando le sopracciglia.

-Sì, beh, per la storia di Dawn. Temevo che avessi cattive intenzioni con lei e invece non è stato così-

-Io ho sempre cattive intenzioni, Cacciatrice-

Buffy ridacchiò appena e scosse la testa -Sei sempre il solito-

-L’unico e il solo-

Si guardarono un attimo negli occhi, ma la bionda distolse subito lo sguardo. Si sentiva strana, in imbarazzo, ma non aveva voglia di andarsene. Cosa piuttosto insolita per lei, che odiava quella cripta tanto quanto odiava quel vampiro…

-Comunque è carina la poesia che hai scritto per Dawn-

Spike la guardò intensamente, con un’espressione incredula dipinta sul volto -Lo pensi davvero?-

-Sì- gli rispose Buffy, concentrata e pensierosa -Insomma, non che io me ne intenda di poesie, però quella mi è sembrata bella-

-Come te-

La ragazza lo guardò sorpresa, avrebbe voluto aggiungere qualcosa, ma qualcuno glielo impedì.

-Buffy!?- la voce di Riley, in lontananza e dal di fuori, non la fece parlare -Dove sei!?-

La cacciatrice si voltò verso l’uscita, davanti agli occhi malinconici del vampiro biondo -Devo andare- esclamò appena -Riley…- 

-Sì, il fustacchione ti sta cercando. Lo so-

La ragazza si avviò verso la porta, ormai completamente sfasciata, ma prima di andarsene si fermò un attimo sulla soglia e si girò verso di lui. Avrebbe voluto dirgli qualcosa di carino, come “grazie” o “sei stato gentile”, ma preferì non farlo. D’altronde lui era pur sempre Spike, il vampiro cattivo che aveva tentato di ucciderla molte volte… Ma, malgrado questo, non poté fare a meno di sorridergli.

 -Ci si vede, Spike-

-Ciao, Buffy-

 

 

 

 

Note
Come omaggio al ventennale di questa meravigliosa serie, ho voluto cimentarmi in una fanfiction piccola, senza pretese, ma fatta col cuore. Ho sempre amato la coppia Buffy/Spike, sono stati in assoluto la mia prima e vera OTP, e mi basta riguardare un episodio per far riaccendere la scintilla del mio antico amore per loro ;)
Spero che la storia vi sia piaciuta, e sappiate che i fatti si basano all’incirca a metà della 5° stagione e che i nomi Randy e Joan erano quelli di Buffy e Spike nell’episodio “Tabula rasa”… La poesia, invece, non è -ovviamente- farina del mio sacco, ma è basata dalla celebre "Eroina" di Mannerini (se qualcuno ne è infastidito, la tolgo). 
Un bacio, Ecate.

 

 

 

 

   
 
Leggi le 4 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Serie TV > Buffy / Vai alla pagina dell'autore: EcateC