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Autore: TheStrangeCaseOfCass    16/03/2017    4 recensioni
Dal capitolo 3: "Scosse la testa, contrariata. Diamine, era lì per divertirsi o no? Via questi cavolo di pensieri, occupavano già troppe delle sue giornate. Doveva lasciarsi andare quella sera, divertirsi come non faceva da troppo tempo, o forse come non aveva mai fatto."
Dal capitolo 5: "Lzzy annuì, felice di non dover tagliare fuori dalla sua vita quella magica ragazza che vi era entrata così all'improvviso. Era sempre stata una persona molto espansiva, aperta alle nuove esperienze, in diciotto anni aveva stretto amicizia con centinaia di persone in tutto il mondo e sentiva in qualche modo una speciale affinità con la strega."
Genere: Avventura, Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, FemSlash | Personaggi: Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: AU, Cross-over, OOC | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Capitolo 25

 
Nella presidenza di Torrenuvola, la scrivania della Griffin era sommersa dai libri. La preside stava esaminando tutti gli incantesimi di difesa possibili e immaginabili. Non avrebbe permesso a Valtor di mettere di nuovo piede nella sua scuola, questo era poco ma sicuro! Certo, lei non era fra i suoi obiettivi principali, ma non si può mai dire.
La sfera si illuminò, segno che qualcuno cercava di mettersi in contatto con lei. La preside mise da parte il volume che stava consultando, facendo un gesto distratto con la mano, e la sfera proiettò il busto di Faragonda.
- Suppongo tu voglia sapere per quale motivo ho insistito tanto affinchè fossero le Trix a recuperare il Mystérion. - esordì la strega, intrecciando le dita.
- Sì, esattamente. - rispose Faragonda - Mi hai molto sorpresa, non credevo riponessi tanta fiducia nelle tue ex-allieve. -
La Griffin chiuse gli occhi per un istante.
- Dopo quello che abbiamo ascoltato durante il processo vedo le cose da una prospettiva differente e sono convinta che le Trix abbiano solo bisogno della giusta occasione. E, scusa se te lo dico, ma seguire le lezioni e avere una buona media per tre anni non è l’occasione che serve loro. -
- In effetti riuscire a sconfiggere Valtor sarebbe la loro occasione di riscatto. Ma dubito che sia solo questo il tuo movente, cara Griffin. -
- Forse. Come si sono comportate ultimamente? Hai notato niente di strano? -
Faragonda si portò una mano al mento, cercando di ricordare ogni minimo dettaglio.
- No, la cosa più strana che hanno fatto è stata ignorare completamente le voci di corridoio, non te lo aspetteresti da tre come loro. L’altra sera, al ballo, ho sentito io stessa commenti veramente crudeli, ma le Trix non hanno battuto ciglio. Erano piuttosto le Winx a prendersela di più, per quanto possa sembrare assurdo. -
- Hanno legato molto? -
- Decisamente sì, molto più di quanto ti aspetteresti. -
“Potrebbe… no, impossibile, si conoscono da anni. Un Bonding non si sviluppa dopo così tanto tempo” pensò la Griffin.
- Con le altre compagne come se la cavano? - chiese.
- La classe che si è formata è più numerosa del solito, ben diciotto ragazze, quindici se togliamo le Trix. Ci sono due ragazze che non accettano la loro presenza, ma le altre collaborano volentieri con loro e una ragazza si è addirittura offerta di aiutarle a cercare il Mystérion! - rispose Faragonda.
- Mhh… Pensi che se venissi ad Alfea e le incrociassi casualmente sarebbero disposte a parlare con me? -
- Se ti riferisci alle mie allieve, certamente; se invece parli delle Trix non posso garantirtelo. Perché vuoi parlare con loro? - domandò Faragonda stringendo gli occhi, cercando di capire perché la sua amica e collega dimostrasse tutto quell’interesse per le tre streghe.
- Mi sono giunte all’orecchio alcune voci, che per il momento terrò per me, e vorrei capire quanto sono fondate. Non appena avrò reso sicuro ogni millimetro di questa scuola verrò a trovarti, Faragonda. -
Senza permettere alla collega di ribattere, la Griffin chiuse la conversazione.
“Non appena Aire sarà tornata da Fonterossa la convocherò nel mio ufficio, ho bisogno di sapere come è successo e chi è il legame di Icy. Potrebbe essere quella fata che si è offerta di aiutarle, ma potrebbe anche non esserlo. Se Icy non si è ancora accorta di niente viene spontaneo pensare che non frequenti abitualmente il suo legame, altrimenti lo avrebbero capito”. Gli occhi citrino della preside si spalancarono quando prese in considerazione una seconda idea. “E se invece lei sapesse e facesse semplicemente finta di niente?” Si massaggiò la fronte, contrariata da tutti quei se. “Ci penserò quando le mie allieve saranno al sicuro” decise.
 
§§
 
Nel monastero di Roccaluce, assolato e pacifico come al solito, regnava il silenzio. Nonostante la ricomparsa di Valtor, i Saggi non si davano troppa pena, lo consideravano un problema lontano e irrilevante. Inoltre, era già stato deciso che sarebbero state le allieve di Alfea ad occuparsene. Uno dei pochi che tuttavia non trovava pace era Givelian.
Il mago dai capelli lunghi e grigi camminava avanti e indietro nel suo studio, agitando il bastone e facendo frusciare la lunga veste gialla ad ogni passo. Stava usando tutto il suo potere, tutti i suoi contatti per trovare il modo di incastrare le Trix una volta per tutte dimostrando che erano pericolose e inaffidabili e liberarsi della loro scomoda presenza. Non sapeva perché non avessero accennato a tutti i lavori che avevano svolto per lui durante il processo, ma non avrebbe permesso loro di farlo in futuro. Purtroppo sembrava che le tre streghe non avessero fatto niente che non fosse già stato posto sotto l’attenzione del Consiglio, neanche negli ultimi mesi.
- Come possono essere diventate delle ragazze modello quando solo un anno fa stavano scappando dalle prigioni di Andros? - tuonò rivolto ad un ascoltatore inesistente, pestando con forza lo scettro di legno nodoso contro il pavimento. La porta dello studio si aprì leggermente e Yerka scivolò all’interno, affrettandosi a richiudere. Il nano indossava la sua solita tonaca rossa e accarezzava l’ispida barbetta bianca con aria di insofferenza, osservando le nubi temporalesche di nome Givelian addensarsi sul suo capo.
- Hai pensato ad una soluzione? -
Il tuono non scosse minimamente Yerka, avvezzo a quel clima.
- Ritengo che al momento non possiamo fare mosse azzardate, vista la situazione. Se permettessimo alle Trix di recu… -
- NO!!! Non ti ho chiesto un “se”, Yerka, voglio un piano! E non voglio che quelle tre mettano le mani sul Mystérion, perché dopo sarebbe impossibile farle sparire! Quelle streghe devono essere spazzate via! -
 
§§
 
Nell’appartamento di Alfea era in atto una discussione più silenziosa, nel senso che le ragazze stavano parlando telepaticamente. Era faticoso percepire tante persone contemporaneamente e ascoltarle lo era ancora di più. Solo Darcy riusciva a prestare attenzione a tutte senza mai distrarsi e fungeva quindi da ponte fra le loro menti. Lzzy era da poco tornata sulla Terra, circondata nonostante le sue proteste da ogni genere di incantesimo di protezione e con tre piccole gemme in tasca: queste avrebbero liberato i medesimi incantesimi una volta in mano di Joe, Arejay e Josh. Le ragazze erano ora impegnate a decidere quali incantesimi adottare per evitare di essere spiate, perché “tutto questo chiacchiericcio nelle tempie è insopportabile a lungo andare”, come aveva detto Stormy.
“Musa, Darcy, riuscireste ad unire i vostri poteri?” chiese Bloom.
“Dipende da come, spiegati meglio” rispose Darcy dondolando distrattamente un piede. Il movimento ripetitivo la aiutava a concentrarsi.
“Musa può assicurarsi che Valtor non ci senta, tu che non ci veda. Separati questi incantesimi possono essere spezzati facilmente…”
“Soprattutto perché vengono da fonti così diverse” aggiunse Flora.
“…ma se riusciste a fonderli sarebbero molto più duraturi e completi” concluse Tecna.
“Esatto” pensò Bloom “Senza contare che Valtor…”
“…non si aspetterebbe mai una convergenza” proseguì Icy.
Completare a vicenda le frasi era una sensazione strana perché si aveva l’impressione di continuare a parlare (o pensare) mentre qualcun altro lo faceva. Era utile, ma anche confusionario.
“Continua a sfuggirmi il come” replicò Darcy “Non possiamo semplicemente evocare gli incantesimi nello stesso momento, dovremmo…”
“…trovare qualcosa che assimili i nostri poteri, che li metta in comunicazione rendendoli più forti” terminò Musa.
“Un punto in comune insomma” disse Aisha, portandosi una mano al mento.
“Trovarne uno fra Darcy e Stella sarebbe infinitamente più facile” sospirò Stormy.
“Che vuoi dire?” domandò Stella, incuriosita.
“I vostri poteri sembrano opposti, ma la luce è assenza di buio e il buio è l’assenza di luce. Se tu chiedessi alla luce di allontanarsi useresti un incantesimo di tenebra. Viceversa, se Darcy allontanasse l’oscurità otterrebbe un incantesimo di luce” spiegò la strega delle tempeste.
“Non fa una piega” commentò Tecna.
“Dire che la musica è un’illusione mi sembra troppo forzato però” osservò Aisha.
“Ma le illusioni possono essere fatte di musica!” pensò Bloom.
Darcy sorrise e si alzò dal divano insieme a Musa. Le due si trasformarono e dopo un ultimo consulto mentale, stavolta privato, si prepararono a lanciare il loro incantesimo. Quando le loro menti non furono più in contatto, entrambe provarono un certo sollievo. Darcy aveva dimenticato Riven da anni ormai, ma la ferita di Musa era ancora ben aperta e lei provava una sorta di infantile gelosia nei confronti della strega. Quel breve periodo in cui lo Specialista aveva preferito Darcy a lei le parevano quasi rubati al loro rapporto, che all’epoca era in realtà ancora acerbo, se non inesistente.
Musa e Darcy sollevarono le braccia, avvolte dalle loro aure. Queste generarono delle onde concentriche che si diffusero in tutto l’appartamento, il tutto in assoluto silenzio. Enunciare un incantesimo lo rendeva più efficace, ma anche riconoscibile.
- Speriamo che funzioni. - disse Musa tornando ai suoi abiti civili.
Aveva appena finito di parlare che qualcuno bussò alla porta. Gli occhi di Darcy si illuminarono di viola per un istante nell’esaminare il nuovo venuto.
- E’ Cass. - disse andando ad aprire.
- Arrivo in tempo per aiutare? - chiese la fata entrando nell’appartamento.
- Ne sei ancora convinta? - domandò Stormy incredula.
- Beh, sì. Se anche non ritenessi eticamente scorretto mandarvi allo sbaraglio contro uno che non vede l’ora di farvi fuori, finchè siete vive siete oggettivamente le migliori alleate per combattere contro Valtor. Se c’è qualcuno che conosce i suoi punti deboli, quelle siete voi. -
Cercava di apparire disinvolta, ma a Bloom non sfuggì l’insolita fretta con cui parlava.
- Stai bene Cass? -
La ragazza ridacchiò sarcastica.
- Certo, sto per sconvolgere la mia vita mettendomi contro uno stregone con una certa attitudine alla resurrezione e sembra che le mie migliori amiche mi abbiano piantata in asso, mi sento come se avessi bevuto non so quanti bicchieri di liquore ma sì, sto bene! -
C’era un tale nervosismo nella sua voce che sembrava sul punto di scoppiare in lacrime, ma Darcy decise che non c’era tempo per quello.
- Guarda che non ho lasciato la porta aperta per caso. - disse.
- Qui nessuno ti pianta in asso Cass! -
Giunia era sulla porta, le braccia ben piantate sui fianchi con aria di rimprovero. Dietro di lei c’erano anche Francesca, Ioanna e Rebecca. Il “come volevasi dimostrare” di Darcy fu soffocato da Francesca:
- Sei stata molto impulsiva in aula magna e noi invece ci siamo prese del tempo per riflettere, ma questo non vuol dire che non siamo con te. -
- Siamo sotto shock e Adelaide non se la sente di fare questa cretinata, ma dettagli. - puntualizzò Rebecca.
- E non ci siamo solo noi. Anche Desirè e Maria sono della partita. - aggiunse Ioanna.
- Quindi adesso vogliamo delle scuse per le calunnie e forse, dopo, iniziamo a preoccuparci del cattivo di turno. - concluse Rebecca.
Cassandra era commossa, non trovava le parole per esprimere quanto si sentisse fortunata a conoscere quelle ragazze.
- E’ molto riduttivo ma… grazie di cuore. - disse, stringendo Giunia in un abbraccio al quale si aggiunsero una ad una anche le altre.
Stormy roteò gli occhi, arrendendosi al fatto che anche Cassandra in fondo era una zuccherosa fatina. Prima che potesse rovinare l’atmosfera con uno sbuffo, Flora le diede una leggera gomitata per farla tacere.
 
Spazio dell'autrice
Salve a tutti :)
Con questo capitolo di transizione abbiamo una visione più ampia degli effetti che il ri-ritorno di Valtor porta con sè e andiamo dagli ambienti più toccati dalla questione, come Alfea e Torrenuvola, ad altri che, come Roccaluce, sembravano più indifferenti quando invece anche al loro interno covano pericoli.
Adelaide ci dirà presto addio in via definitiva e, per quanto mi dispiaccia, la cosa non dipende da me.
Ringrazio tutti coloro che leggono e/o recensiscono :)
See y'all
Cass

 
   
 
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